La bestia di Tiziano

La Venere di Urbino - Tiziano


“Entrate (negli Uffizi) e procedete verso la piccola galleria più visitata che esista al mondo - la Tribuna - e lì, contro la parete, senza uno straccio o una foglia che la nasconda, potete guardare il quadro più sporco, spregevole e osceno che esista al mondo - la Venere di Tiziano. Non è per il fatto che è nuda e stesa sul letto, no, è l'atteggiamento di una delle sue braccia e della mano. Se mi avventurassi a descrivere quell'atteggiamento, ci sarebbe proprio un bell'urlo di addolorata indignazione - ma ecco lì la Venere a giacere, che tutti possano divorarsela con gli occhi a loro piacimento - e ha il diritto di starci, perché è un'opera d'arte, e l'arte, si sa, ha i suoi privilegi. Ho visto una ragazzina lanciarle occhiate furtive; ho visto dei giovanotti fissarla a lungo e assortamente, ho visto occhi infermi afferrarsi alle sue grazie con interesse patetico. Come mi piacerebbe descriverla - solo per vedere quanta sacrosanta indignazione potrei sollevare nel mondo e tuttavia il mondo è disposto a lasciar guardare ai suoi figli e alle sue figlie la bestia di Tiziano, ma non ne accetterà una descrizione verbale. Ci sono dipinti di donne nude che non suggeriscono pensieri impuri - ne sono ben consapevole. Non sto inveendo contro di loro. Quello che sto cercando di mettere in rilievo è il fatto che la Venere di Tiziano è assai lungi dall'essere una di quelle. Non c'è dubbio che fu dipinta per un bagno, e forse venne rifiutata perché era un tantino troppo piccante. A dire il vero, è un tantino troppo piccante per qualsiasi posto che non sia una pubblica galleria d'arte”.

Mark Twain - 1880.


«Drip-Drop», Roberto Di Marino, clicca qui se vuoi leggere lo spartito


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