|
Feedback
Leggi
il Guestbook
|
Lo sci alpino si definisce sport di destrezza, a
prevalente impegno muscolare, con attività metabolica di tipo
aerobico-anaerobico misto, con prevalenza dell’aspetto alattacido e
lattacido sull’aspetto aerobico. La
prestazione, in questo sport, è condizionata in maniera primaria
dall’applicazione della tecnica, ma si può affermare che quest’ultima
deve essere supportata da uno sviluppo adeguato di capacità psico-fisiche
specifiche, presupposto indispensabile per la migliore e più efficace
esecuzione del gesto tecnico stesso.
Le capacità motorie fondamentali che devono interessare lo
sciatore possono essere ricondotte a due gruppi differenziati: per le
capacità coordinative si devono tenere in considerazione, in particolare,
l’equilibrio, la differenziazione spazio temporale, la differenziazione
dinamica e l’anticipazione motoria; per le capacità condizionali si
devono sviluppare in particolare le qualità neuromuscolari che
influenzano direttamente la prestazione, quindi le espressioni di forza
dinamica massima, di forza esplosiva, di resistenza alla forza veloce,
tenendo conto della componente elastica in tutte queste espressioni. Dal
punto di vista organico e metabolico, gli aspetti che rivestono una
maggiore importanza nello sci sono, come già detto, la potenza e la
capacità anaerobica alattacida e la potenza e capacità anaerobica
lattacida. Prossimamente potremo analizzare tutte queste capacità motorie, divise per fasce di età differenti (8-10 anni, 11-12 anni, 13-15 anni, 16 anni e oltre) sviluppando programmi di allenamento finalizzati al miglioramento di diverse qualità, anche in relazione alle più disparate esigenze di lavoro. |