ABOUT A GIRL
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A Elisa che ha letto, commentato e corretto. Grazie.

Al ragazzo che mi ha insegnato per primo il dolore contenuto nella parola amore.
                                                                                                                E pure la gioia.

Aprile - secondo anno di liceo
Sono nel mio letto. Accoccolata sotto le coperte in questo "enorme" magazzino che chiamo casa. Ripenso ai fatti della giornata e con la mia fantasia li dipingo un po'.
Per far assumere loro toni più vivi e veri.
È abbastanza tardi; gli occhi mi bruciano per le troppe ore passate davanti ad uno schermo. Stanotte ho scritto fino a mezzanotte e nel pomeriggio al club ho dovuto rivedere l'intera impaginazione del giornale. Sono uscita da scuola che era già buio.
Il pensiero scivola leggero e arriva al buffo incontro della sera, quando ho trovato il mio compagno di classe Sakuragi incastrato tra una sedia e un banco. Era scivolato.
Non sapeva nemmeno chi fossi e siamo in classe insieme.
Sinceramente non me ne importa. So che è un giocatore di basket promettente, ma non m'interessa.
È solo un'altra delle mille figure che sfiorano la mia vita e se ne vanno senza lasciare traccia.
Keiji invece no. E' così buffo e dolce… e io sono troppo innamorata di lui. Oggi abbiamo anche discusso per un motivo stupido… peccato. Mi chiedo cosa accadrebbe se mi dichiarassi… non voglio perderlo come amico…

E mentre piano il sonno mi coglie, i miei pensieri lasciano i ricordi della giornata e si tramutano in storie che mi racconto per calmare il cuore.


Maggio - secondo anno
mercoledì
Sono seduta sul pavimento, la schiena appoggiata al muro. Sto aspettando di parlare con il capitano della squadra di basket, Miyagi. Devo chiedergli di concedermi un po' del loro tempo per raccontarmi di loro.
Kei Takeshi, il responsabile del giornale, è stato chiaro. Ci saranno diversi articoli sui ragazzi della nostra scuola che sono arrivati in alto nelle competizioni sportive e loro sono quelli più in alto. Mi ha detto che l'anno scorso hanno fatto furore e che quest'anno si confermeranno tra i migliori del campionato nazionale. Da come gli brillavano gli occhi, penso speri che lo vincano…
Inutile protestare, dire che non ne so un accidente -stai mentendo- che non saprei mettere insieme qualcosa di decente -non è vero e tu sei la prima a saperlo -. Ora sono qui e la loro storia la dovrò raccontare io. Spero rifiutino.

"Scusa se ti ho fatto aspettare" una voce distrae il mio divagare. È il capitano con affianco la prima manager, Ayako. " Di nulla, senpai! , mi è piaciuto assistere al vostro allenamento. Spero di non aver disturbato troppo." Piaciuto è una parola grossa… devo comunque ammettere d'essere rimasta affascinata dalla partitella finale, a cui ho assistito in parte. E i due che ho davanti paiono prendere sul serio le mie parole. Lei sorride, lui si inorgogliosisce un po'… e il suo orecchino mi sembra brillare di più. "Grazie…"
"Mikako Hasakawa. Sono del giornalino scolastico… vedete vogliamo scrivere dei ragaz…"
inizio a recitare le spiegazioni e la pantomima di sorrisi che Takeshi mi ha costretto a imparare, sicuro che altrimenti avrei fatto solo un gran casino.
Inutile: forse con le parole scritte a volte me la cavo; ma con quelle dette, proprio non ci so fare -solo perché hai paura…-
Sto per finire quando, dalla porta dello spogliatoio, boati di guerra si alzano. "Baka kitsune!!! Come hai osato?! Non è vero che non sono migliorato! Te lo dirà anche Ryo-chan. E pure Ayako… Ryo-chan!!!!!!!!!!!!!!!!!" e intanto rumori di lotta…
i senpai mi vedono interrompermi con sguardo curioso e si guardano arrossendo contemporaneamente…
e poi spunta in palestra Hanamichi Sakuragi con addosso solo un asciugamano legato in vita. Si tira dietro un Rukawa, in soli pantaloni, oltretutto aperti. Inclino un po' la testa di lato per godermi meglio la vista. Stanno rimbrottandosi e si dirigono a grandi passi -quelli di Sakuragi- verso di noi. Li vedo avvicinarsi e la loro vista si confonde con le schiene di due senpai arrabbiati e imbarazzati.
"Ragazzi!! Che cavolo fate mezzi nudi qui fuori??? Ma vi sembra!! Poi dovete sempre discutere???" Ayako imbarazzata inizia a strigliarli…
"Ayako dai! L'estate scorsa ci hai visto in costume da bagno tutti.. che differenza c'è?… allora Ryo.." la frase gli muore in gola, forse perché detta con troppo impeto -non credo- forse perché Miyagi, spostandosi, gli ha fatto notare che non ci sono proprio solo loro in palestra -più probabile-. Per un attimo restiamo così. Io a guardarlo con la testa inclinata di lato e lui la bocca chiusa e gli occhi che scintillano sempre più.
Prende atto. Realizza. Reagisce.
2 minuti e la sua faccia si fa rossa quanto i capelli. Molla Rukawa, che intanto si era almeno allacciato i pantaloni e, con una serie di "scusssa ecco vado… ahhhhh", si rifugia in fretta e furia in nello spogliatoio.
È la seconda volta che lo becco in situazioni imbarazzanti. È la seconda volta che mi rivolge la parola. Non oso immaginare cosa accadrà alla terza, penso con un sorriso - ci sarà la terza?-
"Ecco …quelli erano.." "lo so chi sono, senpai. Sono in classe con loro.. salve, Rukawa."
"Hn" e mi fa un piccolo cenno con il capo, mentre anche lui si ritira… se ci fosse stata anche Harimi, scommetto che il gesto sarebbe stato più ampio e che i suoi occhi avrebbero brillato…- ecco un'altra delle tue assurde supposizioni campate in aria!!!!-
"Se aspetti, ti presento anche gli altri; quindi… vorresti scrivere di noi? E cosa? Come ci alleniamo o i nostri scopi? Come è andata l'anno scorso?"
"Non so"
Li ho spiazzati. Si vede. Mi dovrei scusare per il non avere le idee chiare, ma.
"Non ho mai scritto un articolo del genere e anche la redazione non ha le idee chiare. Propende a creare un inserto, a parte, per ogni squadra o atleta, ma ancora non sa. Il mio pensiero è di raccogliere materiale su di voi e poi da qui partire…"
Non vi conosco, non so molto di questo sport. Quindi, voglio prima vedere cosa salta fuori.
Mi guardano strano.
Impressionati dalla dilettante che hanno davanti.
Probabilmente, si stanno chiedendo perché abbiano mandato me e non qualche senpai del terzo anno che sappia cosa fare. Me lo chiedo anch'io.
Takeshi SA che non voglio scrivere di nulla e su nulla, ma mi ha costretto.
Se non venivo qui, mi avrebbe buttato fuori dalla redazione.
"Non puoi passare la tua vita a correggere e impaginare e basta!". Ha detto così. Facendo finta di non sapere il perché di questa scelta. Sbattendomi davanti questa decisione, come se fossi solo un uccellino pauroso che non vuole abbandonare il nido.
Ma sa che io non sono un uccellino…

Comunque ormai sono qua, affondante in questa nuova impresa già a 2 metri dalla spiaggia di partenza…

"Vorrei sentire le vostre storie. I diversi punti di vista, come avete vissuto l'anno scorso… vorrei sapere le cose di cui mi avete accennato. Mi piacere potervi sentir parlare in gruppo… non so, vi trovate mai fuori dalla palestra solo per chiacchierare?"
"Veramente no. Se vuoi, una volta possiamo trattenerci in palestra dopo l'allenamento e puoi farci le domande. Ne parlerò con gli altri, ok?"
"Si…" la cosa non mi convince, non mi ispira. Mi sto facendo prendere la mano da questa cosa. Lo sento. Se non sto attenta tra un po' mi ci butterò a pesce… accidenti a Takeshi!!!!
"Ragazzi venite un po' qua!!! Dai, Hana muoviti.. non essere timido!" "prima non lo eri.."
Li sento ridere e vedo lui imbarazzarsi. 190 cm che si imbarazzano come un bambino di 5 anni mi fanno un effetto strano. Lo devo ammettere -solo perché si imbarazzano?-
"Lei è Mikako Hasakawa e fa parte del club del giornale scolastico. Vorrebbe scrivere un articolo su di noi."
Non vorrebbe, è costretta: correzione di del termine. Almeno questo è ciò che penso.
Il senpai si ferma, come se aspettasse qualcosa di normale. Poi, tutti si voltano verso Sakuragi che se ne sta zitto e a testa bassa. "Scimmia, tutto ok? Ho appena detto che vogliono scrivere su di noi e tu non hai reagito… nemmeno una proclamazione di genialità!!!"
Lui si fa rosso -di nuovo?- e sbuffa. "Non dire cazzate, Ryo-chan!. Continua." Che sia ancora imbarazzato? Penso ironicamente. Probabilmente è la stessa cosa che pensano tutti, perché lo guardano divertiti prima di riconcentrarsi su Miyagi.
"Ok, lei vorrebbe vederci tutti insieme, quindi, probabilmente ci fermeremo un giorno dopo gli allenamenti. TUTTI, NESSUNO ESCLUSO" Marca a fondo in questo punto e guarda di sfuggita Rukawa… "CHI NON LO FARA' SI RITROVERA' IN PANCHINA IN MEN CHE NON SI DICA. E non scherzo" lo sguardo deciso, mitigato da un sorrisetto ironico. Non so se sia serio o se stia imitando qualcun altro. Me lo chiedo, perché vedo gli altri guardarlo in modo ironico e sorridere… e mi sento esclusa.
"Se vuol sapere dell'anno scorso, allora dovremmo contattare anche Kogure e Akagi. Lo dirò ad Haruko domani… Kogure lo avverti tu Mitsui, vero?" continua Ayako. Tutti annuiscono. Miyagi si volta verso di me e mi spiega "Sono il capitano e il vice dello scorso anno. Che ne dici della prossima settimana?"
"Ok. Però non qui in palestra. Verrete da me. Lì saremo più comodi e magari potremo anche cenare con qualcosa."
"ma non disturberemo?"
"no, tranquilli. So quel che dico." -davvero?- ho preso questa decisione all'improvviso. D'istinto. Voglio giocare in casa…
"Ok. Grazie della vostra disponibilità, fatemi sapere quando potete venire tramite Sakuragi o Rukawa. Grazie mille e a presto!"
Mi inchino e lascio la palestra, in una rapida ritirata che mi viene spontanea.

Mercoledì sera
Uno squillo sul cell. Leggo chi è e poi dò il tiro alla porta. "HOLA!" una voce squillante mi saluta. Harimi entra in casa e mi si butta addosso…
"Anche tu mi sei mancata… 4 ore senza vederci!!!"
"stronza…" e ridiamo.
"Siediti che preparo il tè…."
È nostra abitudine trovarci spesso qui nel mio magazzino, dopo cena, a fare i compiti insieme. Discutiamo 10 min. su che tè preparare e poi ci mettiamo all'opera, finendo puntualmente la serata a spettegolare…
Ci conosciamo da anni e siamo nella stessa classe, ma riusciamo lo stesso a trovare abbastanza roba da dirci da restare in piedi fino a tardi, ogni sera in cui ci troviamo.
"Keiji è stato gentile, oggi.."
Mi fai lei, maliziosa. È il preludio di 15 minuti buoni di miei viaggi mentali sul carino Keiji in cui lei, paziente, mi ascolta. Lo reputava solo uno sfigato, l'anno scorso. Ora, inizia a vederci un po' di quello che ci ho sempre visto io. "Inutile… se non sono sfigati, tu non li consideri!" conclude come sempre…
"A proposito di sfigati. Ho assistito a una scenetta bellissima in palestra, oggi. C'erano…" Ma lei, interrompendomi, mi chiede perché fossi stata in palestra… quando finisco di spiegare, mi guarda con comprensione e un po' di divertimento. "E bravo Take-chan!" Esclama.
- bravo un corno…- lo penso e glielo dico. Trovo ingiusto l'ultimatum.
In fondo, l'anno scorso, anche se ero solo in prima, ho fatto grandi cose per il giornale. Sia dal punto di vista organizzativo che da quello grafico. Non trovo sia giusto minacciare di sbattermi fuori solo perché non scrivo. Ci sono decine di studenti che vogliono scrivere, senza poi curarsi di altro. Troppo impegnati a fare i grandi giornalisti in erba, per abbassarsi a impaginare i loro "capolavori". Io sono l'unica a non romperlo con articoli e commenti…. e lui come mi ripaga? Mi spedisce a fare l'inserto!!!
Bastardo… quando imparerà che non voglio più scrivere????

Finito lo sfogo, guardo Harimi. "Provaci!"- dice lei.- "Mal che vada, raccogli il materiale e se proprio non riesci, fai scrivere ad altri. E poi, così potrai vedere quei bei ragazzi della squadra, un paio di volte!!! Magari farai pure amicizia…"
E così mi torna i mente perché avevo parlato della palestra. Le racconto della scenetta a cui ho assistito e dell'invito fatto a tutta la squadra… I suoi occhi brillano e vedo che vorrebbe chiedermi qualcosa, ma la precedo:
"Senti, perché quella sera non vieni anche tu? Così magari, mentre parliamo, puoi ritrarre i giocatori o robe del genere. Potrebbero essere ottime illustrazioni per l'inserto. Sei così brava!"
Lei mi sorride. Sa che non lo faccio per le illustrazioni, ma per darle la possibilità di passare la serata nella stessa stanza con un certo giocatore… naturalmente accetta.
È tardi quando si avvia verso casa, dandomi la buona notte. Mi rintano nel mio lettone e mi cullo nelle mie fantasie miste a realtà.
Ormai ne sono dipendente e le considero le mie favolette personali da raccontarmi prima di dormire… il pensiero mi passa da un volto all'altro e, ad un certo punto, l'altalena mi si ferma sulla cotta di Harimi per Rukawa. Non è una di quelle che si sono innamorate di lui per il suo modo di giocare. Lei l'ha visto giocare solo dopo. E, per giunta, l'ha trovato troppo solista e freddo -come se non lo fosse anche fuori….-. Ne è rimasta affascinata durante lo scorso anno per incontri casuali, me li ha raccontati e ora, quando lo guardo, mi appare un Rukawa un po' diverso da come lo vedevo prima. Quest'anno poi, che siamo in classe insieme, si è instaurato una sorta di dialogo fra loro…divago… e pian piano inizio a scivolare nell'incoscienza…
Perché ho la sensazione che l'ultima cosa prima del nulla siano due occhi marroni imbarazzati?

venerdì
È tardi. Sono ancora nell'aula del mio club a sistemare alcuni articoli. Quelli di prima non sanno dove stiano di casa grammatica e sintassi….ma pure io scrivevo in 'sto modo orrendo? Spero di no… oggi Takeshi -che non ho ancora perdonato- mi ha chiesto come e quando procederò per l'inserto. Perché ora, come volevasi dimostrare, è diventato un inserto vero e proprio…e sto pensando di fargli firmare una dichiarazione giurata sul numero di pagine: non vorrei aumentassero a seconda dell'umore…
Sento la porta aprirsi. Probabilmente è Harimi che mi passa a recuperare dal laboratorio di arte; non mi volto neppure e dò fiato alla bocca.
"Rompiscatole dammi un attimo, poi arrivo… questi di prima sono terribili… come è andata al club?"
"bene, direi…" la voce non è di Harimi. Registro la figura di merda appena fatta e mi volto.
Appoggiato allo stipite, Sakuragi mi guarda ironico. Come per dire 2-1, mi stai recuperando.
Ricambio con un sguardo che dice: stai vincendo ancora tu.
"Scusa! Pensavo fosse.. "
"takemura, lo so."
Registro che il nome di Harimi se lo ricorda, a differenza del mio. Aggiungo un logico che però ha un po' del sapore amaro dell'invidia.
"L'ho incontrata prima che parlava con Rukawa. È stata lei a dirmi che eri qui."
"infatti sono qui. Avete deciso il giorno?"
Per quale altro motivo dovrebbe altrimenti cercarmi?
"Sì. Venerdì prossimo. È troppo lontano? Scusa, ma Akagi e Kogure ora sono all'università e hanno un po' di casini…"
"no problem. Così mi organizzo meglio. Tra un paio di giorni vi dò le indicazioni per arrivare a casa mia."
"sicura che non disturbiamo? I tuoi magari."
"tranquillo, abito sola!"
Un "Ooh" gli esce sottile… starà pensando chissà quali disgrazie e tragedie! Decido di dargli qualche spiegazione. Poche, però, non sono mica cazzi suoi!
"Tranquillo, sono vivi e vegeti e abitano nella casetta di fianco. Io abito in un magazzino vuoto che ho rimesso a posto. Per quello vi ho invitato senza tanti problemi. C'è posto!!!"
"ah… ok, allora."
"Grazie per avermi avvertito, ora è il caso che vada. Lo dici tu ad Harimi?"
"Non sono mica un corriere…" sbuffa, ma si avvia. "Ok, mi arrangio…" lo affianco e iniziamo a chiacchierare della figuraccia fatta da una nostra compagna in classe, oggi.
Quando arrivo davanti alla palestra, vedo la figuretta di Harimi di fianco ad un Rukawa sommerso dalle sue parole. Stranamente non sembra poi così dispiaciuto… mi scappa un sorriso e ammetto a me stessa che mi dispiace un po' disturbarli.
"Mi rompe rovinargli l'incanto alla volpe, ma così magari poi si dà una scantata! Dai, andiamo!"
Ha parlato Sakuragi Hanamichi, nemico giurato del rookie numero uno??? Il mio sguardo stupito non passa inosservato e lui mi ricambia scocciato…
"Ehi!, anch'io ho un cuore e mi dispiace rovinargli le cose… e poi se si mette con Takemura, io potrò consolare Harukina!"
Dicendo questo, ha messo su un'espressione sghignazzante da bambino furbo. -Non pensavo ti piacesse ancora la Akagi- "E perché no?… È tanto bella, dolce…" e si lancia in un elenco infinito dei pregi della Akagi. A quanto pare, non ho solo pensato l'ultimo commento sulla sua cotta per l'Akagi… peccato!
Accelero per non sorbirmi il rossino e raggiungo gli altri due che si sono accorti di noi, grazie alle sue acclamazioni d'amore…
"Do'aho"
"Baka kitsune che cavolo vuoi?"
E iniziano ad azzuffarsi. Mi chiedo come faccia a passare così velocemente dall'estasi alla rabbia e come abbia fatto a sentire il sussurro della volpe, perso com'era nei suoi strepiti… il sospetto che quei due, in realtà, si divertano semplicemente ad azzuffarsi come due cuccioli, per la prima volta si fa strada in me. Inoltre è stato un ottimo modo per toglierci dall'imbarazzo di questo incontro a 4… mi viene una gran voglia di indagare…
"Ciao artista. Io vado che stasera lavoro! Mi vieni a trovare? Magari accompagnata da un bel moro… - rumori di lotta- con qualche cerotto sul viso." "Stupida" "Parli già come lui!!!" "E tu ridacchi come Sakuragi…"
Il suo tono è malizioso. Si è sempre vantata di capire i miei sentimenti e le mie cotte prima di me. Stavolta sbaglia di grosso.
"Sarà…" rispondo, facendo finta di non cogliere.
La saluto, saluto il groviglio formato dai 2 basketman e me ne vado.

Venerdì successivo sera
Tra poco saranno tutti qui. Harimi lo è già e mi aiuta a preparare la tavola per la cena e a mettere a posto le ultime cose…
Alla fine verranno in una quindicina o poco più tra giocatori, manager e tifo -non potevo mica escludere l'armata Sakuragi!!!-. Per fortuna che abito in un magazzino!
Mia madre entra portandomi delle portate che abbiamo cucinato di là in casa loro, e mi augura una buona serata. Mio padre, che l'ha aiutata, commenta il nuovo disegno di Harimi appeso e la mia maglietta stesa ad asciugare: l'ho appena finita, se la sposto da lì, poi si rovinano colori e disegni!!!

Il campanello interrompe il nostro disquisire. 3 minuti dopo una mandria ordinata si riversa nel mio salotto -cucina-sala da pranzo-studio-laboratorio.
Mi presento alle persone che ancora non mi conoscono e presento pure i miei; mia madre si scusa 70 volte per le poche vivande -e vi giuro che non sono affatto poche- e per la semplicità delle ricette. Si assicurano che siano tutti arrivati e se vanno.
Vedo gli sguardi curiosi che si lanciano tutt'intorno.
"Primo: vi andate a lavare le mani; secondo: ci mettiamo a tavola; terzo rispondo a tutte le domande che avete sulla casa…" dico con un sorriso. Molti arrossiscono colti in flagrante, mentre Harimi sghignazza e si prepara a descrivere minuziosamente tutte le cose presenti decorate da lei -e pure queste non sono poche…-.
Siamo a tavola e iniziamo a mangiare. Noto l'imbarazzo e la tensione di un inizio e mi viene una gran voglia di parlare.
Così inizio a raccontare di questo magazzino che è, ora, casa mia. Durante il mio racconto interviene spesso Harimi e poi, pian piano, gli altri con commenti e domande… alla fine divaghiamo tutti più rilassati e a nostro agio.
Harimi mi sorride: lei sostiene che sia il potere di questo posto e in generale di casa mia, qualunque essa sia. Da quando ci conosciamo, sostiene che stare dove abito rassicura ed che gli ambienti sono permeati da un senso di ospitalità che disarma.
Mi guardo intorno e sorrido.
Questo magazzino è il regalo dei miei per il mio ingresso al liceo e nel mondo adulto. Ingresso precoce, ma bello. Insieme al magazzino sono arrivate responsabilità, un lavoretto part- time e bollette. Ma anche libertà e indipendenza. Quando pulisco, li maledico i miei, ma in realtà sono molto grata loro. Hanno capito quanto sia importante per me l'indipendenza e me l'hanno data. Senza togliermi il pensiero rassicurante della loro vicinanza: in fondo non sono ancora completamente adulta.
Il magazzino è grandino e soppalcato in parte. Sul soffitto ci sono grandi lucernari che illuminano gli ambienti. Quelli che preferisco sono sopra al mio letto, situato con il resto dell'arredamento della stanza da letto sul soppalco. Sotto c'è la porta del bagno -piccolo, ma carino- e la grande stanza dove siamo in questo momento. Sotto al soppalco la zona salotto, poi di lato, la parete con la cucina con il tavolo a cui sediamo, e dall'altra parte la zona studio e laboratorio -mi piace pasticciare con candele e altro e la maglietta che indosso l'ho colorata io-.
"… sapete che i vetri sopra al letto di Mikako e quelli sopra al tavolo- studio li ho decorati io?…"
Mi arrivano brandelli di conversazione: Harimi si è lanciata a descrivere i propri meriti artistici. Un po' divertita, mi guardo intorno. Vedo Rukawa rilassato e sonnacchioso, Ayako e Ryota vicini e ridenti. Continuo. Vedo Mitsui sussurrare qualcosa a Kogure che ridacchia.
E poi Sakuragi che mi guarda.
Stop.
Semplicemente mi guarda. Tranquillo e rilassato. 3 minuti fa aveva quasi scatenato una rissa con un commento a Mitsui ed ora è lì pacifico che mi guarda e sorride. Poi si volta e si riconcentra sul discorso generale, lasciandomi lì a chiedermene il perché.

Dopo cena ci ricordiamo che non siamo lì solo per chiacchierare. Almeno io non sono qui solo per quello. Tiro fuori il mio blocco per gli appunti. Ci stravacchiamo tra i divani e il pavimento con i tappeti. Io mi siedo a gambe incrociate: "Vediamo da dove possiamo iniziare…"
"Prova a iniziare dall'inizio!" mi prende in giro Harimi. Sa che è una frase che dico spesso quando lei vuole raccontarmi qualcosa, ma non sa come esporla. Le faccio una linguaccia: dov'è l'inizio di una squadra di basket? Ho fatto questa domanda a voce alta e li vedo guardarmi un po' pensierosi…
"L'inizio è nella determinazione, nella voglia di migliorarsi e di farcela.." inizia con tono serio Akagi. Io lo ascolto attenta.
Però interviene Kogure. Con un sorriso dice: "secondo me, noi come squadra siamo iniziati quando Sakuragi ti ha tirato giù i pantaloni in palestra, durante la vostra sfida…" e tutti loro scoppiano a ridere.
Ovviamente tutti, tranne Akagi, che rosso come un peperone inizia a strepitare ordinando a Kogure di tacere. Ormai sono troppo curiosa e mi faccio raccontare l'episodio… ih, ih! Poi prendo a chiedere a tutti quando per loro è iniziata "la squadra".
Per Mitsui, dopo la rissa che mi racconta con sguardo velato e un mezzo sorriso di rimpianto e un mezzo di sollievo: non è orgoglioso di ciò che ha fatto, ma lo è -a giusta ragione- del dopo, dell'umiltà del ritorno e della fatica della ripresa.
Per Akagi, da subito…
Per Miyagi, più o meno dalla rissa, pure lui.
Quelli che mi stupiscono di più sono le 2 ex matricole. Rukawa mi sorprende facendo un discorso con più di 3 parole -non le conto, ma saranno state almeno 10 o 12- e dicendomi che lui il valore di una squadra l'ha capito poco prima del campionato nazionale e, forse pienamente, solo durante la partita con il Sannoh …
Sakuragi, arrivato al suo turno, si guarda intorno imbarazzato. Sappiamo tutti perché ha iniziato a giocare e il motivo si trova al suo fianco. "Squadra? Io l'ho sempre sentita la squadra…Squadra è Mitsui che mi prende in giro, Akagi che mi picchia, Ryo-chan che non mi passa la palla e la kitsune che mi disprezza… per questo io la sento da sempre…unita nel disprezzarmi…"
Inizia così e tutti sono già pronti a scattare: uno sproloquio sulle sue capacità incomprese no!!!! Ma lui ci ferma con una mano; lo sguardo gli ride.
"Però, "squadra" è combattere insieme sempre e comunque, magari in maniera diversa e ostacolandosi pure. Lancia un occhiata divertita alla volpe che sbuffa. Squadra è migliorarsi uno con l'altro, attraverso le sfide o l'insegnamento. Se non ci fosse stata la squadra, sempre e comunque, io non sarei certo qui. Soprattutto, non con questi capelli lunghi 4 cm!!!"
Si mettono di nuovo a ridere, complici di ricordi che io non ho. E così mi spiegano del perché la prima volta lui si sia tagliato i capelli così corti. Ricordo vagamente come fosse prima -con quel ciuffo da bulletto- e convengo che stia molto meglio ora con i capelli corti, sparati in tutte le direzioni, grazie al gel.
Continuiamo a parlare: o meglio io a chiedere e loro a raccontare, spesso senza nemmeno le mie domande.

"Si è fatto tardi ragazzi! È ora di andare…" è Ayako che parla. Haruko da tempo si è addormentata e i nostri toni hanno assunto note più calde e soffuse. "Grazie di tutto…"
"Dovremo noi esserti grati… era da tanto che non ci trovavamo insieme!"
"Davvero, Kogure? A me è sembrato non vi vedeste da due giorni: eravate così affiatati!" "mah… la casa e i ricordi…"
"ragazzi… io non ho mica ancora abbastanza materiale! Prossima settimana di nuovo tutti qui o altrimenti.." e inizio a imitare il tono usato da Miyagi la prima volta che li ho incontrati; tono che ora so appartenere al gorilla che mi guarda e un po' incavolato commenta: "Non c'è che dire, ti troverai bene con questa banda di pezzenti!"
Inutile dire che la cosa degenera in una quasi rissa dei componenti dello Shohoku con in mezzo Ayako che tenta di dividerli e io ed Harimi che ridiamo come matte.

Sono finalmente sola in casa. Sono appena usciti. Venerdì prossimo saranno di nuovo qui. E domani andrò a vedere come si svolge una sessione di allenamento. Mentre inizio a riordinare, penso alla faccia di Harimi quando Sakuragi ha "costretto" Rukawa ad accompagnarla a casa… e a come la testa rossa ha guardato Haruko dopo. Con dolcezza e protezione.
Come se gli dispiacesse darle questo dolore, ma ne intuisse la necessità.
Anche lui pensa che al campioncino non dispiaccia la mia amica???? Mah…
Squillo di cellulare. Harimi. Fa così quando vuole che le apra la porta. Si sarà dimenticata qualcosa.
Apro e rimango sorpresa. Davanti a me, Sakuragi. Ma ti diverti a farti passare per Harimi?
Mi guarda sorpreso. "Allora funziona!"
"Cosa funziona?" mi sposto per farlo entrare, non voglio fare casino fuori -non per altro?-
"Takemura mi aveva detto che se ti faceva uno squillo tu aprivi la porta." "sì, come i cani di Pavlov…"
"Eh?" "Nulla…è semplice. Lei viene spesso qui alla sera. Anche tardi. Il campanello è collegato con quello di casa dei miei, così, quando suona, si sente anche di là. Questo è un modo per evitare di disturbarli. Allora, cosa posso fare per te?"
"ho dimenticato la felpa…" aiuto a cercarla e a trovarla sotto ad un cuscino.
"Mi piace qui, è molto bello."
"Ringrazia il senso artistico di Harimi, allora."
"Non è bellezza in quel senso… si sta bene."
Lo guardo spaesata, ma lui rimette la maschera da buffone e fa un commento stupido sulla maglietta appesa in un angolo "E cosa le è successo a quella poveretta? Ti è esplosa della vernice sopra?" "no, ti ha visto…" "ma come ti permetti!?!"
degeneriamo un po'.
La terza volta che mi rivolge la parola diventa una rissa verbale con prese in giro e mezzi insulti. Sempre meglio no?
Alla fine, lo sbatto fuori senza complimenti. Sono stanca e domani sarà una lunga giornata.

Sabato pomeriggio
Stamani il mondo mi appare sfocato attraverso la sonnolenza che non riesco a scacciare.
Ho dormito poco e le lezioni della mattinata sono state tra le più letali mai avute.
Unica consolazione: il visino vispo di Harimi, reso ancor più allegro dalla passeggiata della sera prima. Passeggiata che, ovviamente, alla pausa pranzo mi è stata raccontata passo per passo.

Sono all'uscita da scuola. Devo andare in palestra oggi! Sono un po' in ritardo e sto ricomponendo la mia cartella mentre cerco di affrettarmi. Risultato: dopo due passi cade tutto. Inizio a rimbrottare e a maledire il mio disordine naturale.
"Aspetta! Ti aiuto Hasakawa…"
Stooop.
È la voce di Keiji, questa! Alzo timidamente lo sguardo da terra e incontro il suo, dolce e premuroso. "Grazie Yufune! Non ti preoccupare…" "figurati, lo faccio con piacere!" Io sono sicuramente arrossita e lo sbircio un po' con la coda dell'occhio. In 3 minuti i libri sono a posto.
"Sei un po' impegnata ultimamente, eh? Ti vedo sempre correre qua e là…" "Già… e a te come va con gli allenamenti?" "Bene, bene… a proposito devo andare, scusa. Ci si vede lunedì!… ah, Hasakawa non è che lunedì arrivi 5 minuti prima? Vorrei confrontare i miei compiti di mate con i tuoi…" arrossisco ancora un po'. "Ok, certo!!!" ciao… lo guardo andarsene per un minuto buono, poi.
"Hasakawa ci sei? Dai pseudo-giornalaia che siamo in ritardo!"
Poi Sakuragi.
Takeshi ti odio!!! Non potevi affidarmi la squadra di calcio? No, dovevo finire con la scimmia! "Arrivo! Sakuragi, arrivo." "sei arrossita." "hn?" "sei arrossita per Yufune!" anche il suo nome ricorda: ma avevi eliminato solo il mio?
"Ah-a! Al grande Tensai nulla sfugge: hai una cotta!!! E per quello lì… oltretutto gioca a calcio, dai… ma non lo sai che i calciatori hanno tutte le gambe storte?…e" "scimmia rossa dacci un taglio. Io non ho una cotta e soprattutto non sono arrossita"
"senti giornalaia!!! Primo: non osare mai più chiamarmi così; secondo: si è visto chiaramente il rossore, tremolavi tutta, incredibile!!! Non ti avevo mai visto così"
"tensai dei poveri, dacci un taglio. Primo tu non mi conosci che da pochi giorni; secondo che ti importa cosa facevo? Sono affari miei!"
"Vero." Lo dice serio e un po' incazzato. "solo che non sei arrossita neanche quando…" "quando?" "lascia perdere. Sono in ritardo." E fa per andarsene di fretta. Io resto lì e realizzo come per incanto: non sono arrossita quando l'ho visto mezzo nudo in palestra!!
Mi metto a seguirlo ridacchiando. È arrabbiato perché ho considerato la "visione" di lui mezzo nudo normale e poi mi sono tutta agitata per Yufune che mi aiuta a raccogliere i libri: ho ferito la sua vanità!!!!

Ancora ridacchiante, raggiungo la palestra. Saluto Ayako e mi faccio spiegare tutto su allenamenti e esercizi e alla fine li osservo pure nella partitella finale. Di basket ne so poco,. Così, spesso e volentieri, chiedo spiegazioni alla Akagi, mentre Ayako fa da arbitro.
Li osservo giocare. Hanno un certo fascino, devo ammetterlo. Rukawa è un alieno e perfino "l'uomo dall'ego smisurato" Sakuragi acquista scioltezza e eleganza. A un certo punto in contropiede prende rimbalzo e inizia a correre; attraversa come un fulmine la palestra e finisce con una schiacciata, dopo aver saltato un paio di avversari. È un'azione che anche Rukawa ha fatto poco prima -in maniera più elegante e spettacolare-, ma lui è…potenza!
Haruko mi sorride e dice: "Incredibile eh? Se penso che ha iniziato a giocare da appena un anno… se continua così, presto sarà uno dei migliori!!! Si impegna così tanto. Sono molto orgogliosa di lui!" Impegnarsi la scimmia rossa??? Quello??? Con un carattere così??? Però guardo l'Akagi e vedo che è veramente convinta di ciò che dice, guarda il rossino con l'ammirazione di una madre per il figlio.
Non l'ha ancora capito che Sakuragi…??? E' tonta.
E si sbaglia su Sakuragi.
Lo so perché i miei pensieri sono appena stati interrotti dall'ennesima rissa tra Rukawa e la scimmia…

Alla fine Ayako li spedisce tutti a lavarsi e poi mi invita a mangiare qualcosa con lei e Haruko. Io rifiuto, devo lavorare stasera.
"Lavori? E dove?"
Le spiego del mio part-time in un localino specializzato in thè, caffè e frullati… è un posto carino, non enorme e accogliente. Loro paiono entusiaste e si ripropongono di venirci una sera di queste…

All'uscita, incontro Harimi che mi stava venendo a prendere -a me ovviamente, come no!-
Chiacchieriamo un pochino e le racconto di Keiji Yufune e pure di Sakuragi. Mentre ridiamo, vediamo arrivare dietro di noi i ragazzi, così la lascio in buona compagnia e corro verso casa.

Sabato sera
Sono qui da un po', ormai. Con il fatto che serviamo tè, siamo aperti anche durante il giorno e io ho iniziato a lavorare alle 18. So che prima delle 2 non vedrò l'ambiente esterno, per cui mi faccio forza e pulisco l'ennesimo tavolo. In questo momento c'è un po' di calma. È finito il flusso di quelli che passano prima di cena ed è iniziato da poco quello di quelli che qui ci passeranno la serata o parte di essa. Il locale è mezzo vuoto e io chiacchiero un po' con la proprietaria. È una persona molto carina e alla mano. E questo è un posto che mi piace e non propone il solito menù. È adatto per chiacchierare dopo una lunga giornata o rivedersi dopo lungo tempo. Sento la porta che si apre e mi volto con un sorriso. Vedo entrare Ayako e Haruko.
"Allora siete venute, grazi.."
Mi blocco perché dietro di loro la porta non si è chiusa, anzi. Pian piano molti dei componenti dello Shohoku basketball team fanno ingresso nel locale: c'è pure Rukawa!!! Sarà perché Harimi è entrata 3 sec. prima?
"Cavoli… siete venuti tutti? Grazie!!!"
"sì, vedi, ne abbiamo parlato fuori dall'allenamento e così eccoci qui!"
"tanto lo sappiamo avresti preferito la squadra di calcio!" Inutile dire che il commento viene da "scimmia… ringrazia che qui ci lavoro e che quindi non ti posso insultare…" "tze! Chissà quanti poveri clienti hai fatto scappare…" Lo guardo incazzata e lui sorride contento: si è divertito a farmi incazzare? Questo mi altera di più. "Prego! Accomodatevi…. questo è il menù." Li lascio, devo sbollire…
Ma il locale è quasi vuoto e loro hanno mille domande. Torno al loro tavolo e ci rimango per un po'. E anche dopo, mentre lavoro, non mi dispiace affatto sentire in lontananza la loro presenza, soprattutto mentre il gorilla o qualcun altro offende o picchia Sakuragi!

Capitolo 2...