ABOUT A GIRL
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Lunedì mattina
Arrivo presto a scuola. L'edificio è ancora semi deserto, ma Keiji è già arrivato. Mi sorride gentile e si scusa per l'avermi costretto ad alzarmi prima. Inutile, mi sciolgo. Iniziamo a correggerci i compiti a vicenda mentre la classe si riempie…
Sta quasi per suonare l'inizio lezioni, quando entra un ciclone rosso. Rukawa già dorme sul banco mentre Harimi, entrata prima, mi ha semplicemente sbirciato sorridente e si è seduta al posto. Il ciclone si guarda intorno disperato: prima scruta Rukawa, poi ci ripensa e va da Harimi.
"Ti prego, devi aiutarmi sono disperato!" "Sakuragi, che cavolo è successo?" "matematica: non l'ho fatta! Non è che potresti…" "mi spiace, nemmeno io; contavo di copiarla da Mikako." Io la sento e le do un'occhiataccia. Sakuragi sembra un condannato a morte, in realtà è solo uno stupido: sapeva che oggi il prof. avrebbe sicuramente corretto i compiti.
Ci guardiamo per un attimo.
Lui vorrebbe i compiti, ma non può chiedermeli: vorrebbe dire chiedermi aiuto.
Chiederlo ad Harimi immagino sia diverso, lei è così carina, gentile e disponibile e poi non è una secchia. Immagino stia pensando che chiederli a me equivalga a una propria condanna alla vessazione e alla presa in giro eterna, sempre che io, stronza secchia stacanovista, non rifiuti.
Alla fine l'orgoglio vince.
E io gli dò mentalmente dell'idiota, mentre lo vedo sedersi al proprio banco.

Pausa pranzo. Io e Harimi siamo sedute su una panca fuori a mangiare e a chiacchierare. Rukawa sabato sera l'ha riaccompagnata a casa e le ha chiesto d'uscire. Da soli. Sabato prossimo. Kami sama!!!! Stiamo lì, lei che mi inonda di informazioni su cosa si metterà e come si pettinerà, quando arriva Sakuragi.
"Hm, Harimi? Ti dovrei parlare…"
"Dimmi pure."
"in privato…" "ma dai! Guarda che non c'è privato tra me e Mikako!"
Lui prende coraggio e la ringrazia per avergli passato i compiti di mate.
Solo che non glieli ha passati lei. Ovvero. Lei si gli ha passato un foglio… ma quel foglio proveniva da me. Cosa volete: non riesco a guardare una persona affogare senza provare l'impulso di salvarla! Lei lo guarda stranita. E lui le spiega "Sì, dai! il foglio che mi hai dato" Io faccio finta di nulla restando impassibile, ma Harimi rovina tutto. "Foglio? Io ti ho passato solo un foglio di…" e si volta.
E si volta lui.
E io faccio finta di niente.
"Mikako?" E' Harimi che parla, ora guardandomi interrogativa. "Sì?" … "mi hai passato i compiti tu???" "i compiti? … Ma il foglio era per Karoi dietro di te! Poverino, ora sarà arrabbiatissimo! Devo andare a scusarmi subito con lui! Harimi, ti sembra che potessi voler passare i compiti a questo? Non saprebbe manco copiarli!" "ehi, senti, mica sono scemo -ah, no?- se voglio posso fare tutti i compiti che abbiamo!" "come no…" "certo! Te lo dimostrerò facendoli tutti per questa settimana." "copiandoli, vorrai dire." "li farò! Sono il Tensai, il grande re…" e inizia con una tiritera infinita. Io faccio per mollarlo lì e Harimi mi segue.
"Dove state andando? Cattive, non mi ascoltate!" "Guarda, c'è l'Akagi!" Si volta, urlando "Harukina!!!" e robe del genere, ad una Akagi immaginaria. Quando si rivolta, noi siamo sparite. "Stronze!"

"Perché?" "perché cosa?" "i compiti…"
"Erano per Karoi…" "tu quello lo odi. E non ha certo bisogno di copiare da te." ...
"Inutile, se non sono sfigati, tu non li consideri!!!!" e con questa frase, accompagnata dalle risate di Harimi, rientriamo in classe.

Una settimana dopo
Il tempo passa tranquillo. Sto mettendo insieme l'inserto ed ho preso l'abitudine di passare a salutare i ragazzi del basket prima di andare a casa. Si stanno allenando duramente in vista delle prossime partite. Quest'anno sono tra le migliori 4 di Kanagawa e quindi si sono risparmiati tutte le eliminatorie, ma si dovranno scontrare da subito con squadre molto forti…
Venerdì sera ci siamo di nuovo rivisti tutti insieme. L'inserto è stato dimenticato e siamo andati in giro per la città: mi sono divertita un mondo.
Sabato pomeriggio Harimi è uscita con Rukawa. Nessuna dichiarazione o robe simili, comunque dice di aver passato un bel pomeriggio. In fondo non sanno poi tantissimo uno dell'altra e il conoscersi un po' di più non guasta!
Oggi tutto ok, a parte le punzecchiature di Sakuragi. Irritanti, non c'è che dire.
Sto tornando a casa dopo il lavoro. È tardi e ho sonno.
Arrivata davanti al cancello di casa mia ho, però, una sorpresa.
Appoggiato al muretto di fianco c'è Sakuragi. Ha indosso una tuta e in mano un pallone da basket, ovviamente. Che mi stesse aspettando? Pare stanco e non si è ancora accorto di me. Ha la testa china, mentre si passa la palla da una mano all'altra, come indeciso. D'un tratto si alza di scatto, si avvia e rimane sorpreso di vedermi davanti a lui. "Ciao" "…ao"
"Come mai da queste parti? Ti sei perso?… ma ci dormi anche con quella?" chiedo indicando la palla "no, baka, mi sono solo allenato un po'." È serio. Difficilmente lo si vede così. Automaticamente lo divento pure io.
"Cosa c'è? Tutto a posto?"
Mi guarda. Di nuovo indecisione. Ma che cavolo ha?
"Sakuragi parla! Mi stai facendo preoccupare!" lui mi guarda come se mi vedesse per la prima volta.
Ok, non mi sono mai mostrata la più gentile delle persone, ma l'ho aiutato quando ho potuto! Abbassa lo sguardo e fa per andarsene.
Mentre mi passa di fianco, sussurra che ho vinto la scommessa. Io lo fermo.
Che scommessa?
Ora mi guarda veramente incazzato. Se non sapessi che non picchia le ragazze mi andrei a nascondere. Lui non picchia le ragazze, vero? E mi considera tale? …
Quella sui compiti, mi sibila. …
Ricordo improvvisamente la sfuriata di una settimana prima.
Non l'avevo nemmeno presa seriamente.
Lui se ne è accorto e per questo si è incazzato.
Si è addirittura umiliato ad ammettere di non aver vinto e io manco mi ricordo.
"Scusa. Ma dai, era ovvio. Ci sono gli allenamenti! Tra poco giocherete per la qualificazione, è normale tu non abbia avuto tempo"
"…Non ci sono riuscito…"
"ho capito, non preoccuparti…"
"non hai capito un cazzo, Hasakawa. Ci ho provato, ma non li ho capiti. Non ci sono riuscito…"
Recepisco. Realizzo.
"Oh…"
"Già, oh. Ora hai le prove di quanto stupido io sia. Non immagino quanto tu ora sarai contenta.
Sarà inserito nel prossimo numero del giornale?"
Fa per andarsene. Ma io non posso incassare tutta questa cattiveria gratuita senza reagire.
Lo fermo. Ora sono anch'io molto incazzata.
"Te l'ho mai detto?"
"cosa?"
"che ti reputo uno stupido?" Non risponde.
"Non te l'ho mai detto. Non l'ho mai pensato. Sono sicura tu faccia l'idiota. Ma non mi ha mai nemmeno sfiorato il pensiero tu sia stupido. E inoltre non ti ho mai giudicato per il tuo comportamento. Perché ho troppo pochi elementi per farlo e perché odio farlo in generale. Mi basta già quando gli altri lo fanno gratuitamente. Invece tu di certo non ti sei fatto scrupoli.
Ma chi credi che sia io?
Un essere senza cuore e inutile? Perché diavolo dovrei andare in giro a sbandierare il tuo fallimento? Non traggo certo piacere dalle sconfitte altrui, io! Cavolo Sakuragi, non studi da quanto?! Non sei stupido, ma neanche un genio assoluto: ovvio tu avessi delle difficoltà! Ma che ci parlo a fare con te? Sappi che non c'è nessuna penitenza per lo sconfitto.
E ora vattene da qui"
Sono arrabbiata come non mai. E' un cretino, un'idiota, mongolo -non mi conosce-. Una mano appoggiata sul braccio mi riscuote. Registro la sensazione di familiarità e piacevole calore che mi invade, poi lo guardo. Immagino che la rabbia traspari bene dai miei occhi perché, per un attimo, lui rimane sorpreso. Non credevi di potermi fare così male, eh?
"Scusa", ma sa che non basta. Mi ha ferito e molto.
"Tu… sei così sicura… in classe fai sempre bella figura e appari così distante… come se non ti importasse dei miseri umani che ti passano accanto. Come se li disprezzassi, quasi. Li ignori, a volte acida. Oh, ti vedo con Harimi sorridente e rilassata, ma appena non sei con lei … sembri una secchia!!!"
"… Quindi? L'apparenza inganna. Ognuno ha il proprio modo di difendersi. Tu ridi, Rukawa dorme, io… io mi rifugio da qualche altra parte, perché proprio non sembra valga la pena restare lì. Senti, tra poco ci saranno gli esami -non proprio tra poco, ma- che ne dici se d'adesso in poi ci trovassimo a studiare insieme, alcune sere a settimana? Già a volte lo faccio con Harimi, sarebbe divertente se ci fossi anche tu!"
Gli sto tendendo una mano di pace. Non so perché, potrei fregarmene del suo giudizio e di lui, ma. Non si può lasciar affogare una persona senza tentare di salvarla. "Ok…" Armistizio fatto.
"Ti dimostrerò quanto sono geniale!…" sono io l'idiota lo so. Perché cavolo gliel'ho proposto!? "Sì, sì genio…ora a nanna che è tardi e domani abbiamo scuola!"

Capitolo 3...