UNITED STATES OF AMERICA NAVY
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PORTAEREI SARATOGA (CV3) "BIG SARA" AIRCRAFT CARRIER SARATOGA (CV3) "BIG SARA" |
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La portaerei USS Saratoga (CV-3) è stata la seconda portaerei della United States Navy e la quinta nave a prendere il nome dalla battaglia di Saratoga. Appartenente alla classe Lexington, fu varata un mese prima della sorella e capoclasse Lexington. Essendo la Saratoga identica alla Lexington sul suo fumaiolo fu dipinta una grande striscia verticale nera per permetterne l'identificazione da parte dei piloti in appontaggio, per questo la nave si meritò il soprannome di Stripe-Stacked Sara. La Saratoga, assieme alla Enterprise ed alla Ranger, fu l'unica delle portaerei prebelliche statunitensi a sopravvivere all'intera seconda guerra mondiale. Al contrario della gemella Lexington la Saratoga ha combattuto però per tutta la Seconda Guerra mondiale dimostrandosi quasi indistruttibile (ha resistito ai siluri di due sommergibili giapponesi, ad innumerevoli bombe e diversi kamikaze). E' stata più volte rimodernata nel tentativo di mantenerla "al passo coi tempi" ed ha combattuto in lungo ed in largo per il Pacifico. Non sono riuscite ad affondarla nemmeno due bombe atomiche esplose a poca distanza, è stata finita da numerosi siluri lanciati da sommergibili americani negli insulsi ed inutili esperimenti nucleari di Bikini. "Big Sara" ha dimostrato di "avere la pellaccia molto dura" e di combattere fin oltre l'usura del tempo. Indistruttibile. (Shinano). LA PORTAEREI SARATOGA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel corso di azioni di pattuglia al largo di Pearl Harbour nel gennaio del 1942 la Saratoga venne colpita con lievi danni da un siluro del sommergibile giappone I-6. Comunque, venne ugualmente sottoposta a riparazioni e modifiche nei cantieri Puger Sound a Bremerton. Il 31 agosto del 1942 venne più seriamente danneggiata una seconda volta da un siluro del sommregibile giapponese I-26; tre locali caldaie furono allagati e la nave, immobilizzata, venne rimorchiata a Tonga, dove fu sottoposta a prime sommarie riparazioni e in seguito a Pearl Harbour per lavori più estesi. Per buona parte del 1943 condusse con i suoi aerei attacchi contro obiettivi terrestri e contro il naviglio giapponese nel Pacifico sud-occidentale. Nella prima metà del 1944 operò con la Flotta britannica nell'Oceano Indiano e dopo un rimodernamento di tre mesi effettuato a Brementon, fu impiegata per l'addestramento dei piloti fino alla fine dello stesso anno. Nel febbraio del 1945 la Saratoga fu di nuov in azione ma venne seriamente danneggiata da bombe e da "kamikaze" al largo di Iwo Jima. Riuscì a raggiungere nuovamente Brementon, dove furono iniziati i lavori di riparazione. Negli ultimi mesi di guerra venne impiegata come unità di addestramento per i piloti della marina. Dopo la fine del conflitto fu assegnata al rimpatrio delle truppe americane dalle zone di guerra. Fortemente usurata per il lungo servizio prestato in pace e in guerra e ormai non più adatta ad operare con i nuovi aerei che stavano per entrare in servizio, la Saratoga terminò la sua carriera come "nave bersaglio" per gli esperimenti atomici all'atollo di Bikini il 25 luglio del 1946, assieme a moltre altre vecchie e gloriose unità di tutti i tipi. |
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CARATTERISTICHE TECNICHE / TECHNICAL CHARACTERISTICS
GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO / FINAL SENTENCE OF THE SHINANO
La Lexington e la Saratoga si possono considerare le dirette concorrenti per classe, stazza, origine da incrociatori da battaglia e data di costruzione delle portaerei giapponesi Akagi e Kaga. Come le giapponesi si caratterizzano per la grande stazza, l'enorme (per l'epoca) capacità offensiva tramite l'alto numero di aerei ospitati e per il fatto di essere nate da navi (incrociatori e corazzate) concepite per altri scopi e quindi non essere state fin dall'origine delle portaerei. Allo stesso tempo hanno subito delle notevoli trasformazioni (basti pensare agli anacronistici cannoni antinave da 203 mm., presenti originariamente anche sull'Akagi e sulla Kaga). Non è blasfemo dire che sono arrivate "già vecchie" seppur con un "buon lifting" allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Al contrario della gemella Lexington la Saratoga ha combattuto però per tutta la Seconda Guerra mondiale dimostrandosi quasi indistruttibile (ha resistito ai siluri di due sommergibili giapponesi, ad innumerevoli bombe e diversi kamikaze). E' stata più volte rimodernata nel tentativo di mantenerla "al passo coi tempi" ed ha combattuto in lungo ed in largo per il Pacifico. Non sono riuscite ad affondarla nemmeno due bombe atomiche esplose a poca distanza, è stata finita da numerosi siluri lanciati da sommergibili americani negli insulsi ed inutili esperimenti nucleari di Bikini. "Big Sara" ha dimostrato di "avere la pellaccia molto dura" e di combattere fin oltre l'usura del tempo. Indistruttibile. LA FINE DELLA PORTAEREI SARATOGA CV3
Con l'arrivo di un gran numero di nuove portaerei classe Essex, la Saratoga era un surplus rispetto alle esigenze della Marina nel dopoguerra e fu così assegnata come nave bersaglio per l'Operazione Crossroads svolta nell'Atollo di Bikini con lo scopo di testare l'effetto di un'esplosione atomica sulle navi da guerra. La Saratoga sopravvisse alla prima esplosione, il cosiddetto Test Able, effettuata ad alta quota il 1º luglio 1946, riportando solo danni minori. Nel successivo Test Baker del 25 luglio la bomba fu posizionata a 27 metri di profondità, sotto la LSM-60. La Saratoga, posta a circa 500 m dalla LMS-60, riportò danni irreparabili a seguito della detonazione. Eventuali tentativi di salvataggio furono impediti dall'elevata radioattività e a 7 ore e mezzo dall'esplosione, con la torretta crollata sul ponte di volo, la Saratoga sprofondò di poppa sotto la superficie della laguna. Fu radiata d'ufficio il 15 agosto 1946. SCHEMA COSTRUTTIVO A differenza della prima portaerei americana, la Langley, che non aveva isola, queste ebbero una grande isola costituita da una sovrastruttura di dimensioni cospicue sul lato destro, munita di torrione, di albero e di un gigantesco fumaiolo, molto alto e molto allungato, che sostituiva i sette fumaioli previsti dal progetto originale. Il ponte di volo era lungo 234,70 metri e largo da 22,85 metri a 27,43 metri a seconda delle posizioni ed era all'altezza di 18,30 metri sul livello del mare. L'aviorimessa occupava il ponte sottostante aquello di volo e fra i due ponti vi erano due elevatori, ambedue in posizione centrale, uno a lato del torrione e uno a lato del fumaiolo. La Lexington e la Saratoga, come la Langley, avevano sul lato destro, nella parte prodiera del ponte di volo, una catapulta lunga 47 metri che serviva per far decollare i pesanti aerei da bombardamento e siluranti dell'epoca. L'armamento principale, a differenza di quello delle contemporanee portaerei inglesi, invece di essere sistemato all'altezza del ponte aviorimessa e distribuito nel senso della lunghezza, era concentrato sul ponte di volo in quattro torri binate da 203 mm., due a proravia e due a poppavia dell'isola. L'armamento antiaereo era invece sistemato in maniera convenzionale in quattro postazioni ai quattro estremi del ponte di volo, a livello di un interponte più basso, ciascuna costituita da tre pezzi singoli da 127 mm. Inoltre, in epoca successiva, furono sistemate delle mitragliere a.a. sulle sovrastrutture. Tutti i cannoni da 203 mm. furono eliminati all'inizio della guerra e venne aumentato contemporaneamente il numero di mitragliere antiaeree, che a fine guerra sulla Saratoga, l'unica sopravvissuta, raggiunsero il numero di 96 da 40 mm. La protezione era costituita da una corazza in cintura dello spessore di 152 mm. che si estendeva dalla verticale della torre prodiera da 203 mm. fino a poppa estrema. In senso orizzontale vi era un ponte di protezione a livello del galleggiamento dello spessore di 76 mm; erano inoltre corazzati i condotti del fumo nel tratto fra il ponte di protezione e il ponte di volo. Per la difesa subacquea esistevano un doppio fondo e un triplo fondo e le unità erano munite di controcarene su ambedue i lati. L'apparato motore era costituito da 8 motori elettrici, due per ciascuna delle quattro eliche, aventi ognuno la potenza di 22.500 cavalli. L'energia elettrica era fornita da 4 gruppi di turbogeneratori, le caldaie erano 16 e scaricavano in 4 condotte separate in un unico fumaioli. Lexington e Saratoga negli anni dal 1927 al 1941 costituirono i prototipi su cui si basarono i progetti delle successive portaerei americane. ASSONOMETRIA / AXONOMETRY STORIA DELLA CLASSE LEXINGTON / HISTORY OF LEXINGTON CLASS STORIA DELLA PORTAEREI SARATOGA CV3 / HISTORY OF AIRCRAFT CARRIER SARATOGA CV3 AEREI DELLA U.S. NAVY / U.S. NAVY'S AIRLPLANES PORTAEREI NELLA STORIA / AIRCRAFT CARRIERS |
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