UNITED STATES OF AMERICA NAVY
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PORTAEREI SARATOGA (CV3) "BIG SARA"
AIRCRAFT CARRIER SARATOGA (CV3) "BIG SARA"
STORIA / HISTORY
Nel corso di azioni di pattuglia al largo di Pearl Harbour nel gennaio del 1942 la Saratoga venne colpita con lievi danni da un siluro del sommergibile giappone I-6.
Comunque, venne ugualmente sottoposta a riparazioni e modifiche nei cantieri Puger Sound a Bremerton.
Il 31 agosto del 1942 venne più seriamente danneggiata una seconda volta da un siluro del sommregibile giapponese I-26; tre locali caldaie furono allagati e la nave, immobilizzata, venne rimorchiata a Tonga, dove fu sottoposta a prime sommarie riparazioni e in seguito a Pearl Harbour per lavori più estesi.
Per buona parte del 1943 condusse con i suoi aerei attacchi contro obiettivi terrestri e contro il naviglio giapponese nel Pacifico sud-occidentale.
Nella prima metà del 1944 operò con la Flotta britannica nell'Oceano Indiano e dopo un rimodernamento di tre mesi effettuato a Brementon, fu impiegata per l'addestramento dei piloti fino alla fine dello stesso anno.
Nel febbraio del 1945 la Saratoga fu di nuov in azione ma venne seriamente danneggiata da bombe e da "kamikaze" al largo di Iwo Jima.
Riuscì a raggiungere nuovamente Brementon, dove furono iniziati i lavori di riparazione.
Negli ultimi mesi di guerra venne impiegata come unità di addestramento per i piloti della marina.
Dopo la fine del conflitto fu assegnata al rimpatrio delle truppe americane dalle zone di guerra.
Fortemente usurata per il lungo servizio prestato in pace e in guerra e ormai non più adatta ad operare con i nuovi aerei che stavano per entrare in servizio, la Saratoga terminò la sua carriera come "nave bersaglio" per gli esperimenti atomici all'atollo di Bikini il 25 luglio del 1946, assieme a moltre altre vecchie e gloriose unità di tutti i tipi.
Costruzione e varo ( tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/USS_Saratoga_(CV-3)
Fu impostata il 25 settembre 1920 nei cantieri della New York Shipbuilding di Camden, New Jersey, come incrociatore da battaglia, il terzo della classe Lexington. In conformità al Trattato navale di Washington sulla limitazione degli armamenti navali la classe Lexington fu cancellata e al suo posto fu creata una classe di portaerei omonima. Il 1º luglio 1922 la costruzione della Saratoga fu fermata e la nave venne ri-ordinata come portaerei e riclassificata CV-3. Fu varata il 7 aprile 1925 da Mrs. Olive Doolittle Wilbur, moglie dell'allora Segretario alla Marina Curtis D. Wilbur, ed entrò in servizio il 16 novembre 1927 ai comandi del capitano Harry E. Yarnell.
Periodo interbellico
Il 6 gennaio 1928 salpò da Filadelfia per effettuare i primi test. L'11 gennaio
Marc A. Mitscher, futuro eroe della seconda guerra mondiale, effettuò il primo
appontaggio. Durante un esperimento svolto il 27 gennaio, il dirigibile Los
Angeles, ormeggiata a poppa della Saratoga, prelevò da essa carburante e
rifornimenti. Lo stesso giorno, la Saratoga partì in direzione del Pacifico
attraverso il Canale di Panama. Effettuò una breve deviazione di rotta tra il 14
ed il 16 febbraio per portare dei Marines a Corinto, in Nicaragua. Infine, il 21
febbraio, si unì alla Battle Fleet di stanza nella base navale di San Pedro, in
California. Il resto dell'anno fu speso in manovre di flotta e per effettuare
gli ultimi test sui motori. Il 15 gennaio 1929 la Saratoga salpò da San Diego
assieme alla Battle Fleet per partecipare alla sua prima esercitazione militare,
la Fleet Problem IX. Con una mossa audace, la Saratoga si staccò dalla flotta
con un solo incrociatore come scorta e, dopo un'ampia virata a sud, iniziò un
attacco simulato al Canale di Panama, difeso dalla Scouting Fleet e dalla
sorella della Saratoga, la Lexington. Il 26 gennaio lanciò con successo un
attacco aereo e, pur essendo stata "affondata" per tre volte nel corso della
giornata, dimostrò la versatilità di una Task Force di portaerei veloci. L'idea
fu così incorporata nella dottrina di flotta e riutilizzata l'anno successivo
nella Fleet Problem X svolta nei Caraibi. In questa occasion, però, la Saratoga
e la Langley furono "disattivate" da un attacco a sorpresa della Lexington, che
mostrò quanto velocemente in uno scontro navale gli aerei potevano far pendere
la bilancia da un parte o dall'altra. Dopo lo spostamento della flotta nei
Caraibi, nel maggio 1930 la Saratoga partecipò alla Rivista Navale svolta a
Norfolk, Virginia, per l'allora Presidente Herbert Hoover. Il 21 giugno la
Saratoga tornò a San Pedro.
Durante il decennio successivo la Saratoga rimase di stanza a San Diego, dove
continuò le esercitazioni, fatta eccezione per gli annuali Fleet Problem e per
lavori di manutenzione svolti a cadenza regolare nei Bremerton Navy Yard. Nei
Fleet problem, la Saratoga continuò a contribuire sviluppo di tattiche per le
portaerei veloci e la sua importanza è stata riconosciuta dal fatto che fu
sempre considerata un obiettivo prioritario da parte delle forze opposte. La
Fleet Problem del 1932 era prevista nelle Hawaii e, per coincidenza, si svolse
durante il picco della rabbia dell'opinione pubblica seguita all'Incidente di
Mukden, in cui il Giappone prese la strada che lo portò alla seconda guerra
mondiale. Dal 31 gennaio al 19 marzo partecipò alle esercitazioni nelle Hawaii,
dove tornò l'anno successivo per nuove esercitazioni svolte dal 23 gennaio al 28
febbraio 1933. Sulla via del ritorno verso la West Coast, simulò con successo un
attacco aereo contro la zona di Long Beach. Le esercitazioni del 1934 portarono
la Saratoga nei Caraibi e nell'Atlantico per un lungo periodo, dal 9 aprile al 9
novembre, e furono seguiti da operazioni altrettanto estese svolte l'anno
successivo assieme alla flotta di stanza nel Pacifico. Dal 27 aprile al 6 giugno
1936 partecipò alla Fleet Problem svolta nella zona del Canale di Panama, per
poi tornare con la flotta alle Hawaii per ulteriori esercitazione, svolte dal 16
aprile al 28 maggio 1937. Il 15 marzo 1938 la Saratoga salpò da San Diego per la
Fleet Problem XIX, ancora una volta condotta a largo delle Hawaii. Durante la
seconda fase dell'esercitazione, la Saratoga lanciò un attacco aereo a sorpresa
contro Pearl Harbor da un punto a circa 100 miglia (180 km) a largo di Oahu,
modello di attacco che i giapponesi copiarono per il successivo attacco di Pearl
Harbor nel dicembre 1941. Durante il ritorno verso la West Coast, la Saratoga e
la Lexington replicarono l'impresa simulando attacchi contro Mare Island e
Alameda. La Saratoga, sottoposta a lavori di revisione, non poté partecipare
alle esercitazioni del 1939, ma dal 2 aprile al 21 giugno 1940 prese parte alla
Fleet Problem XXI, l'ultima esercitazione che si tenne a causa del crescente
clima di crisi seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Seconda guerra mondiale
1941
Dal 14 al 29 ottobre 1940 la Saratoga trasportatò personale militare da San
Pedro alle Hawaii, e il 6 gennaio 1941, entrò nei Bremerton Navy Yard dove fu
sottoposta a lunghi lavori di modernizzazione, comprensivi dell'ampliamento del
ponte di volo dal lato di prua, modifiche allo scafo sul lato di dritta e
l'installazione di ulteriori cannoni antiaerei. La Saratoga fu una delle 14 navi
a ricevere la prima versione del radar CXAM. Partita da Bremerton il 28 aprile
1941, a maggio la Saratoga partecipò ad una simulazione di sbarco anfibio e tra
giugno e ottobre fece due viaggi alle Hawaii fino a che la crisi diplomatica tra
gli Stati Uniti ed il Giappone non divenne troppo forte. Il 26 novembre 1941 si
diresse verso i cantieri navali del Puget Sound Naval Shipyard dove fu
sottoposta a revisione. Quando i giapponesi attaccarono Pearl Harbor il 7
dicembre 1941, la Saratoga stava entrando nel porto di San Diego dopo aver
stazionato in un bacino di carenaggio a Bremerton. Il giorno seguente salpò in
tutta fretta per unirsi alla Lexington ed alla Enterprise per formare una forza
di tre portaerei. Sulla Saratoga erano imbarcati aerei da caccia del Corpo dei
Marine che dovevano andare a rafforzare il presidio dei Marine sull'Isola di
Wake, isola statunitense situata nel Pacifico centrale. L'imbarco di questi
aerei sulla Saratoga rappresentò la scelta più logica per completare e difendere
la missione di rinforzo. La Saratoga raggiunse Pearl Harbor il 15 dicembre e si
fermò solo il tempo necessario per rifornirsi di carburante. Ripartita, si
incontrò con la Tangier, che imbarcava truppe e rifornimenti di vario tipo, con
la Lexington e la Enterprise che a distanza fornivano copertura aerea
all'operazione. Tuttavia, l'operazione fu rallentata dalla bassa velocità della
nave da trasporto combustibile che accompagnava la Saratoga e, il 21 dicembre,
dalle operazioni di rifornimento dei cacciatorpediniere di scorta. Dopo aver
ricevuto segnalazioni dell'avvistamento di aerei giapponesi sopra l'isola di
Wake e del successivo sbarco di truppe nemiche, il 22 dicembre fu sollecitato
l'intervento della missione di rinforzo. Il giorno successivo, Wake cadde in
mani giapponesi.
1942
La Saratoga continuò a pattugliare la zona delle Hawaii. L'11 gennaio 1942,
mentre stava andando incontro alla Enterprise, a circa 500 miglia (930 km) a
sud-ovest di Pearl Harbor fu colpito da un siluro lanciato dal sottomarino
giapponese I-6. Nell'attacco rimasero uccisi 6 marinai e, nonostante 3 locali
caldaia furono inondati, la Saratoga riuscì a raggiungere in fretta Pearl
Harbor. Oltre alle riparazioni temporanee, furono rimossi gli otto cannoni da 8"
(203 mm), inutili contro gli attacchi aerei, che furono installati come
artiglieria costiera su Ohau. Si ritenne infatti molto improbabile che la
Saratoga potesse aver bisogno di tali cannoni, visto che essi erano utili solo
per difendersi dagli attacchi di superficie, ed era un dato di fatto che nessuna
portaerei statunitense subì mai un attacco di tale tipo. In ogni caso, le
portaerei statunitensi erano sempre accompagnate da incrociatori pesanti e
spesso da navi da battaglia, in grado di difenderle da qualunque attacco di
superficie. In questa situazione i nemici da cui dovevano guardarsi le portaerei
erano gli aerei ed i sottomarini. Successivamente la Saratoga tornò nei cantieri
di Bremerton, dove lo scafo fu riparato definitivamente, l'apparato propulsivo
fu revisionato e fu installata una più moderna batteria contraerea. Gli
originali 12 cannoni da 5" (127 mm)/ 25 furono sostituiti 16 nuovi cannoni da 5"
(127 mm)/38.[2] Mentre era in riparazione, tra il 4 e l'8 maggio fu combattuta
la battaglia del mar dei Coralli, in cui fu affondata la sua nave sorella, la
Lexington. La Saratoga salpò da Bremerton il 22 maggio in direzione di San
Diego, dove arrivò il 25 maggio. Aveva appena iniziato il rinnovamento degli
aerei imbarcati quando gli analisti della Marina statunitense decrittarono un
messaggio cifrato della Marina Imperiale contenente il piano invasione delle
Isole Midway. A causa della necessità della Saratoga di prendere a bordo nuovi
aeromobili (compresi i nuovi aerosiluranti Grumman TBF Avenger), centinaia di
tonnellate di cibo per le sue dispense e pezzi di ricambio per gli aerei, così
come la necessità per la Marina statunitense di formare una Task Force di
incrociatori e cacciatorpediniere per scortarla, la portaerei non fu in grado di
salpare da San Diego prima del 1º giugno. Arrivò a Pearl Harbor solo il 6
giugno, ultimo giorno di combattimenti della battaglia delle Midway. La Saratoga
partì da Pearl Harbor il 7 giugno, dopo essersi rifornita di carburante, e
raggiunse l'area della battaglia la mattina del 9 giugno. Durante il giorno il
retroammiraglio Frank Fletcher, la cui nave ammiraglia, la portaerei Yorktown,
era stata affondata nella battaglia appena terminata, salì a bordo della
Saratoga assieme al suo staff e ne fece la sua nuova nave ammiraglia. L'11
giugno 34 aerei della Saratoga furono trasferiti sulla Enterprise e sulla Hornet
per reintegrare i loro squadroni rimasti decimati. In particolare, nella
battaglia la Hornet aveva perso tutti gli aerosiluranti e la Enterprise la quasi
totalità. Così come l'affondata Yorktown. Le tre portaerei si diressero a nord
dalle Hawaii per contrastare una sospetta attività giapponese nelle isole
Aleutine, situate nelle acque dell'Alaska. Non si concretizzò nessun attacco
giapponese, e il 13 giugno la Saratoga tornò a Pearl Harbor. Dal 22 al 29
giugno, la Saratoga trasportò alle isole Midway truppe dei Marine e aerei della
United States Air Force per sostituire quelli abbattuti durante la battaglia. Il
7 luglio partì in direzione del Pacifico sud-occidentale dove era in corso la
Campagna delle Isole Salomone. Dal 28 al 30 luglio fornì copertura aerea alla
simulazione di sbarco anfibio sulle Figi, parte dei test effettuati in
previsione dell'invasione di Guadalcanal nelle Isole Salomone.
Come nave ammiraglia di Fletcher, il 7 agosto la Saratoga aprì la campagna di
Guadalcanal col lancio di aerei contro Guadalcanal, Tulagi e le isole vicine.
Per i successivi due giorni, contribuì anche a fornire copertura aerea per lo
sbarco anfibio della 1st Marine Division su Guadalcanal e di una forza più
piccola su Tulagi. Il primo giorno di combattimenti, un attacco aereo giapponese
fu respinto prima di poter arrivare nei pressi della flotta statunitense.
Tuttavia, dato che ci si aspettava ulteriori attacchi, nel pomeriggio dell'8
agosto le tre portaerei e la loro scorta si ritirato verso sud per fare
rifornimento. Come risultato, la Task Force si trovò troppo a sud per
intervenire quando, nella notte, la Marina Imperiale condusse un attacco di
superficie contro le forze statunitensi. In quella che prese il nome di
battaglia dell'isola di Savo, i giapponesi affondarono quattro incrociatori e
danneggiarono gravemente un incrociatore e diversi cacciatorpediniere. La Marina
statunitense scoprì così l'eccellente preparazione delle navi nemiche al
combattimento al buio, affinata da numerose esercitazioni notturne. La Task
Force di portaerei partì ad est delle Isole Salomone, a guardia delle rotte
marittime verso Guadalcanal in attesa della segnalazione di un eventuale
contrattacco giapponese. Tale contrattacco, il terzo dei cinque scontri
portaerei contro portaerei che ebbero luogo durante la guerra, prese il nome di
battaglia delle Salomone Orientali e cominciò a concretizzarsi il 23 agosto,
quando fu avvistata una forza giapponese di trasporto truppe. La Saratoga e le
altre portaerei lanciarono i loro aerei contro le navi giapponesi ma questi non
furono in grado di trovarle e, a corto di carburante, dovettero atterrare e
passare la notte nella base di Henderson Field a Guadalcanal. Quando questi
aerei ritornarono il giorno successivo, comunicarono la posizione delle
portaerei giapponesi, avvistate all'alba. Due ore più tardi, la Saratoga, la
Enterprise e la Hornet lanciarono un attacco aereo, che riuscì ad affondare le
portaerei leggera Ryūjō. Più tardi, quello stesso pomeriggio, quando fu rilevata
una nuova incursione aerea giapponese, la Saratoga lanciò subito i suoi aerei,
che trovarono e danneggiarono la nave appoggio idrovolanti Chitose. Nel
frattempo, coperta dal cielo nuvoloso, la Saratoga sfuggì al rilevamento da
parte degli aerei giapponesi, che concentrarono i loro attacchi sulla Enterprise,
che riportò diversi danni. I piloti statunitensi riuscirono comunque ad
indebolire la forza aerea nemica, tanto che la Marina Imperiale fu costretta a
richiamare indietro le navi da trasporto truppe prima che esse potessero
giungere a Guadalcanal. Gli ultimi aerei tornarono sulla Saratoga la sera del 24
agosto, il giorno successivo la portaerei fece rifornimento, per poi riprendere
i pattugliamenti nelle acque a est delle Isole Salomone inferiori. Una settimana
più tardi, un cacciatorpediniere della Marina statunitense avvistò la scia di un
siluro diretto verso la Saratoga, ma la lunga portaerei non virò abbastanza in
fretta per evitarlo. Un attimo dopo il siluro, lanciato dal sottomarino I-26,
colpì lo scafo sul lato di dritta. Non ci furono perdite tra i membri
dell'equipaggio e fu inondata solo una sala caldaia, ma l'esplosione causò
numerosi cortocircuiti. Questi danneggiò il sistema di propulsione della
Saratoga, che rimase così impossibilitata a muoversi. L'incrociatore Minneapolis
prese a rimorchio la Saratoga, che lanciò i suoi aerei per andare a rafforzare
gli aeroporti di terra. Nel primo pomeriggio, l'equipaggio della sala macchine
della Saratoga riuscì ad improvvisare una riparazione d'emergenza all'impianto
elettrico. La Saratoga fu quindi in grado di raggiungere 10 nodi (19 km/h). Dopo
alcuni lavori di riparazione temporanei in Tongatapu dal 6 al 12 settembre, la
Saratoga fu in grado di fare rotta verso nord, arrivando a Pearl Harbor il 21
settembre dove fu sottoposta a riparazioni complete in un bacino di carenaggio.
Tornò nelle Isole Salomone nel mese di novembre.
1943
La Saratoga salpò da Pearl Harbor il 10 novembre 1942 e procedette attraverso le
Figi fino alla base Alleata di Nouméa, a sud-est di Guadalcanal, che raggiunse
il 5 dicembre 1942. Ha operato in prossimità di Nouméa per i successivi dodici
mesi, fornendo copertura aerea per operazioni minori e proteggendo le forze
statunitensi nelle Isole Salomone orientali, di modo che una flotta giapponese
senza portaerei non avrebbe potuto tentare l'invasione. Dall'aprile fino al 22
agosto 1943 la Saratoga fu sotto al comando del retroammiraglio Henry M.
Mullinnix. Dal 17 maggio al 31 luglio 1943 la flotta statunitense fu rafforzata
dalla portaerei britannica Victorius, e dal 20 ottobre arrivò la portaerei
leggera Princeton. Il 1º novembre, durante lo sbarco su Bougainville, gli aerei
della Saratoga neutralizzarono gli aeroporti giapponesi sulla vicina Isola di
Buka. Il 5 novembre, in risposta alla segnalazione di incrociatori giapponesi
concentrati a Rabaul per tentare di contrattaccare le forze alleate di sbarco,
la Saratoga condusse quella che forse fu la sua operazione più brillante della
guerra. I suoi aerei penetrarono le forti difese del porto e bombardarono le
navi lì ancorate, riuscendo a danneggiare pesantemente 5 incrociatori ed
eliminando il pericolo di un attacco di superficie giapponese contro
Bougainville. La Saratoga uscì indenne dallo scontro e l'11 novembre lanciò un
nuovo attacco aereo contro Rabaul. La Saratoga e la Princeton furono integrate
nel Relief Carrier Group che avrebbe preso parte alla campagna delle Isole
Gilbert. Dopo aver bombardato Nauru il 19 novembre, il 23 novembre si
incontrarono con navi da trasporto truppe dirette verso le Isole Makin e Tarawa.
Le portaerei fornirono copertura aerea fino a quando le navi non raggiunsero le
loro destinazioni, per poi effettuare pattugliamenti aerei sopra Tarawa. La
Saratoga era in navigazione da oltre un anno senza soste per riparazioni, ed il
30 novembre fu distaccata dalla flotta e tornò negli Stati Uniti. Fu sottoposta
a revisione nei cantieri di San Francisco dal 9 dicembre 1943 al 3 gennaio 1944.
Durante i lavori la sua batteria antiaerea fu aumentata per l'ultima volta,
passando da 36 cannoni da 20 mm a 60 cannoni da 40 mm.
1944
Arrivò a Pearl Harbor il 7 gennaio, e dopo un breve periodo di test, il 19
gennaio salpò assieme alle portaerei leggere Langley e Princeton a sostegno
delle operazioni nelle Isole Marshall. I suoi aerei colpirono Wotje e Taroa per
tre giorni consecutivi, dal 29 al 31 gennaio, per poi spostare gli attacchi su
Engebi, l'isola principale di Eniwetok, che durarono dal 3 al 6 febbraio e poi
di nuovo dal 10 12 febbraio. Il 16 febbraio i suoi aerei diedero il colpo finale
alle difese giapponesi ed il giorno successivo le truppe statunitensi sbarcarono
su Eniwetok. Gli aerei della Saratoga fornì supporto aereo e pattugliarono
l'isola fino al 28 febbraio. IN seguito, la Saratoga prese congedo dai
principali teatri della guerra del Pacifico per quasi un anno, durante il quale
svolse altrove incarichi meno spettacolari ma di eguale importanza. Il suo primo
compito fu quello di aiutare i britannici nella loro offensiva in Estremo
Oriente. Il 4 marzo la Saratoga partì da Majuro con una scorta di tre
cacciatorpediniere e navigò attraverso Espiritu Santo, Hobart, Tasmania, e
Fremantle, in Australia, per andare ad unirsi alla Eastern Fleet britannica di
stanza nell'Oceano Indiano. Il 27 marzo incontrò in mare aperto la forza
britannica, composta dalla portaerei Illustrious dall'incrociatore da battaglia
Renown, dalle navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant e dalla loro scorta,
assieme alla quale il 31 marzo giunse a Trincomalee, in Ceylon. Il 12 aprile si
unì a loro la nave da battaglia francese Richelieu, ad accrescere il carattere
internazionale di una forza che già comprendeva, oltre a quelle statunitensi e
britanniche, navi da guerra provenienti da Australia, Nuova Zelanda e Paesi
Bassi. Durante i due giorni successivi, le portaerei organizzarono corsi di
formazione intensiva in mare durante i quali i piloti della Saratoga cercarono
di trasmettere la loro maggiore esperienza a quelli britannici. Il 16 aprile la
Eastern Fleet, assieme alla Saratoga, salpò da Trincomaleeg.
Il 19 aprile fu lanciata l'Operazione Cockpit, e gli aerei della Saratoga e
della Illustrious colpirono la città portuale di Sabang. I giapponesi furono
colti di sorpresa dall'attacco alleato, che riuscì a provocare seri danni alle
infrastrutture portuali ed alle riserve di petrolio subendo minime perdite. Il
raid fu un tale successo che la Saratoga ritardò la sua partenza per effettuare
un secondo attacco. Il 6 maggio la flotta salpò nuovamente da Ceylon ed il 17
maggio colpì con successo Surabaya, su Giava. La Saratoga si stacco dalla flotta
il giorno seguente e, mentre le stava superando, le navi di Eastern Fleet le
resero onore e gli equipaggi si applaudirono a vicenda. Il 10 giugno 1944 arrivò
Bremerton per essere sottoposta a revisione. Il 24 settembre tornò a Pearl
Harbor ed iniziò già nel 1931, e durante la guerra molti piloti di ritorno da
una missione furono costretti ad atterrare su una portaerei di notte, ma solo
nell'agosto 1944 una portaerei, la Independence, ricevette il primo gruppo di
aerei appositamente equipaggiati per operare di notte. Allo stesso tempo, la
Carrier Division 11, composta dalla Saratoga e dalla Ranger, fu assegnata a
Pearl Harbor col compito di addestrare i piloti e di sviluppare tecniche e
procedure per il volo notturno. La Saratoga continuò con le attività di
formazioni notturne per quasi quattro mesi, ma già a ottobre il suo comandante
di divisione comunicò che: "mentre si occupa prevalentemente nella formazione
(di piloti), la Saratoga ha grande valore in combattimento e deve essere
mantenuta disponibile per potenziali mansioni di combattimento." ("while
employed primarily for training, Saratoga is of great value for combat and is to
be kept potentially available for combat duty."). La chiamata arrivò nel gennaio
1945. Le portaerei leggere come la Independence si erano dimostrate troppo
piccole perché i decolli e gli atterraggi notturni fossero sicuri, e il 29
gennaio la Saratoga lasciò Pearl Harbor per andare a formare assieme alla
Enterprise un gruppo specializzato nella caccia notturna, in preparazione
all'invasione di Iwo Jima. Nel settembre 1944, un bombardiere in picchiata SBD
Dauntless effettuò il 75.000° appontaggio sulla Saratoga. Erano passati sedici
anni da quando il tenente comandante Marc Mitscher atterrò per la prima volta
sul ponte di volo della Saratoga.
1945
La Saratoga arrivò a Ulithi il 7 febbraio, tre giorni dopo salpò assieme alla
Enterprise e ad altre 4 Task Force di portaerei. Dopo le prove di sbarco
effettuate dai Marines su Tinian il 12 febbraio, la flotta statunitense effettuò
attacchi diversivi su alcune isole vicine nelle notti del 16 e 17 febbraio,
pochi giorni dopo le truppe statunitensi sbarcarono su Iwo Jima. Alla Saratoga
fu assegnato il compito di fornire copertura aerea mentre le restanti portaerei
lanciavano attacchi sul Giappone, ma durante i combattimenti i suoi aerei
arrivarono a sorvolare due aeroporti giapponesi. La navi fecero rifornimento il
18 e 19 febbraio, il 21 febbraio la Saratoga fu distaccata con una scorta di tre
cacciatorpediniere per unirsi alle forze anfibie e per effettuare pattugliamenti
notturni su Iwo Jima e la missioni notturne di disturbo sulla vicina Chichi-jima.
Tuttavia, mentre stava raggiungendo la sua zona operativa, alle 17:00 del 21
febbraio, fu attaccata da aerei giapponesi. Approfittando delle nuvole basse e
della scorta insufficiente, 6 kamikaze riuscirono ad avvicinarsi alla nave, di
questi 5 colpirono la portaerei. Il ponte di volo della Saratoga fu colpito e
distrutto nel lato di prua, mentre 2 kamikaze colpirono il lato di dritta ed
esplosero all'interno della nave, causande un grande incendio nell'hangar.
Nell'attacco 123 membri dell'equipaggio rimasero uccisi o furono dispersi. Un
secondo attacco fu portato a segno alle 19:00, quando un altro kamikaze colpì la
nave. Alle 20:15 gli incendi furono sotto controllo e la Saratoga era di nuovo
in grado di far tornare a bordo gli aerei ancora in volo, ma le fu ordinato di
tornare ad Eniwetok ed in seguito di raggiungere la West Coast per effettuare
riparazioni a Bremerton, dove arrivò il 16 marzo. Il 22 maggio lasciò i Puget
Sound Naval Shipyard completamente riparata, e tornata a Pearl Harbor il 3
giugno ricominciò le attività di addestramento piloti. Proseguì in questo
compito fino al 6 settembre, dopo la resa del Giappone, ed il 9 settembre salpò
dalle Hawaii diretta verso gli Stati Uniti con a bordo 3.712 veterani della
Marina, come parte dell'Operazione Magic Carpet. Durante l'intera Operazione
Magic Carpet, la Saratoga riportò a casa 29.204 veterani della guerra del
Pacifico, più di ogni altra nave coinvolta nell'operazione. Al in quel momento
deteneva anche il record per il maggior numero di aerei atterrati su una
portaerei, con un totale di 98.549 appontaggi in 17 anni.
Dopoguerra
Con l'arrivo di un gran numero di nuove portaerei classe Essex, la Saratoga era un surplus rispetto alle esigenze della Marina nel dopoguerra e fu così assegnata come nave bersaglio per l'Operazione Crossroads svolta nell'Atollo di Bikini con lo scopo di testare l'effetto di un'esplosione atomica sulle navi da guerra. La Saratoga sopravvisse alla prima esplosione, il cosiddetto Test Able, effettuata ad alta quota il 1º luglio 1946, riportando solo danni minori. Nel successivo Test Baker del 25 luglio la bomba fu posizionata a 27 metri di profondità, sotto la LSM-60. La Saratoga, posta a circa 500 m dalla LMS-60, riportò danni irreparabili a seguito della detonazione. Eventuali tentativi di salvataggio furono impediti dall'elevata radioattività e a 7 ore e mezzo dall'esplosione, con la torretta crollata sul ponte di volo, la Saratoga sprofondò di poppa sotto la superficie della laguna. Fu radiata d'ufficio il 15 agosto 1946.
Onorificenze
La Saratoga ricevette sette Battle star per il servizio reso nella seconda guerra mondiale.
During actions of it patrols offshore Pearl Harbour in January of 1942 the Saratoga it was struck with light damages by to torpedo of the submergible giappone The-6.
However it came, equally submitted to reparations and changes in the yards Puger Sound to Bremerton.
The 31 Augusts of 1942 dark cames seriously damaged to second time from to torpedo of the Japanese sommregibile The-26; three local boilers had flooded and the ship, immobilized, Tonga was towed to, where it was submitted to first summary reparations and following Pearl Harbour for wider jobs.
For 1943 good part it conducted with his/her airplanes attacks against terrestrial objectives and against the Japanese shipping in the south-western Pacific.
In the first halves 1944 operateds with the British Fleet in the Indian ocean and after to three month-old modernization effected to Brementon, you/he/she was employed for the training of the pilots up to the end of the same year.
In February of 1945 the Saratoga was of nuov in action but it came seriously damaged by bombs and from "kamikaze" offshore Iwo Jima.
He/she succeeded in again reaching Brementon, where the jobs of reparation were initiated.
In the last months of war as unity of training was employed for the pilots of the harbor.
After the end of the conflict you/he/she was assigned to the repatriation of the American troops from the war zones.
Strongly usurata for the long service lent in peace and in war and by dark now proper operated to with the new airplanes that were about to enter on call, the Saratoga finished his/her career as "ship target" for the atomic experiments to the atoll of Bikini the 25 Julies of 1946, together with moltre other old and glorious unities of all the types.
PORTAEREI SARATOGA CV3 - AIRCAFT CARRIER SARATOGA CV3
PORTAEREI NELLA STORIA / AIRCRAFT CARRIERS