UNITED STATES OF AMERICA NAVY
- PORTAEREI -
CLASSE HANCOCK
FOTOGRAFIE
PORTAEREI USS ORISKANY (CV34)
"Mighty O"
Nave | Oriskany |
Numero | CV34 |
Tipo | CV (portaerei di attacco) |
Cantiere | |
Impostazione | |
Varo | |
Entrata in servizio | 1950 |
Fine del servizio | 30.09.1976 |
Stato | affondata e trasformata in scogliera artificiale nel Golfo del Messico nel maggio del 2006 |
La USS Oriskany (CV/CVA-34), soprannominata anche Mighty
O, The O-boat e Toasted O, è stata una delle ventiquattro portaerei
appartenenti alla classe Essex completate durante o immediatamente dopo la
seconda guerra mondiale.
La Oriskany è stata così battezzata in onore dell'omonima battaglia, parte
della guerra di indipendenza americana ed in particolare della battaglia di
Saratoga; è la terza unità della United States Navy (la marina militare
statunitense) a portare questo nome.
La storia della Oriskany differisce da quella delle altre sorelle in quanto
originariamente era stata progettata con scafo allungato. Sospesa la
costruzione nel 1947, venne ricommissionata nel 1950 e modificata con il
design SCB-27. Inizialmente ha operato nel Pacifico fino agli anni settanta:
durante la guerra di Corea ha guadagnato due battle star, mentre nella
guerra del Vietnam ne ha guadagnate cinque. Nel 1966 un razzo al magnesio
esploso accidentalmente provocò sulla Oriskany uno dei peggiori incendi
dalla fine della seconda guerra mondiale; tale incendio provocò la morte di
44 membri dell'equipaggio.
Venne decommissionata nel 1976 e venne radiata dal registro navale nel 1989.
Nel 2006 è stata fatta affondare, ed al 2012 è il più grande reef
artificiale del mondo.
Costruzione
Il nome "Oriskany" originariamente fu scelto per lo scafo CV-18,
ribattezzato però Wasp quando la chiglia venne impostata nel 1942, a causa
dell'affondamento della USS Wasp (CV-7) avvenuto il 15 settembre 1942, per
preservare la continuità del nome. La portaerei con sigla CV-34 venne
impostata il 1º maggio 1944 dal cantiere navale di New York. La costruzione
venne sospesa il 12 agosto 1947, quando la nave era completa
approssimativamente all'85%.
La Oriskany venne ridisegnata come prototipo per il programma di
modernizzazione SCB-27. Per accogliere una nuova generazione di aerei
imbarcati, la struttura del ponte di volo venne rinforzata, vennero
installati nuovi elevatori, catapulte idrauliche più potenti e nuovi cavi di
arresto. La struttura dell'isola (la superstruttura della portaerei) venne
ricostruita e furono rimosse le torrette antiaeree.
Il cantiere Navale di New York riprese i lavori il 25 settembre 1950, al
comando del capitano di vascello Percy H. Lyon.
Servizio
1950-1956
La Oriskany lasciò New York il 6 dicembre 1950 per l'addestramento a largo
di Jacksonville, Florida, seguita da una chiamata a Natale a Newport, Rhode
Island. Riprese le operazioni dall'11 gennaio 1951, quando imbarcò il
Carrier Air Group 1 per adattarsi al largo della baia di Guantanamo, Cuba.
Dopo importanti modifiche al cantiere navale di New York (dal 6 marzo al 2
aprile) imbarcò il Carrier Air Group 4 per addestramento a largo di
Jacksonville, Florida; quindi lasciò Newport il 15 maggio 1951 per unirsi
alla Sesta flotta, stanziata nel Mediterraneo. Visitò dai porti dell'Italia
e della Francia a quelli della Grecia e della Turchia, e da qui costeggiò le
spiagge di Tripoli; la Oriskany tornò a Quonset Point, Rhode Island, il 4
ottobre 1951. Il 6 novembre seguente entrò nella Gravesend Bay, New York,
per scaricare il suo munizionamento e gli alberi al fine di permettere il
passaggio sotto l'East River Bridge per proseguire al cantiere navale della
città. La revisione incluse l'installazione di un nuovo ponte di volo, un
nuovo sistema del timone e il nuovo ponte di comando. I lavori furono
completati il 15 maggio 1952, e il giorno seguente la portaerei partì per
Norfolk, dove caricò il munizionamento dal 19 al 22 maggio. Dopo questa
sosta, partì per congiungersi con la flotta del pacifico, passando dalla
baia di Guantanamo, Rio de Janeiro, Capo Horn, Valparaíso, e Lima, arrivando
a San Diego il 21 luglio.
Dopo l'addestramento dell'Air Group 102, la Oriskany lasciò San Diego il 15
settembre 1952 per aiutare le forze dell'ONU impegnate in Corea. Giunse a
Yokosuka il 17 ottobre e si unì alla Fast Carrier Task Force 77 al largo
delle coste coreane il 31 ottobre. I suoi aerei compirono missioni di
bombardamento a bassa quota contro le linee di rifornimento nordcoreane e
coordinarono gli attacchi costieri con armi di superficie. Gli aerei
imbarcati abbatterono due MiG-15 di fabbricazione sovietica, e ne
danneggiarono un terzo.
I combattimenti continuarono fino all'11 febbraio, attaccando postazioni di
artiglieria nemiche, postazioni di truppe e punti di approvvigionamento
lungo il fronte principale. Dopo un periodo di manutenzione in Giappone, la
Oriskany tornò in combattimento il 1º marzo 1953. Rimase in azione fino al
29 marzo, chiamata ad Hong Kong, e riprese le incursioni aeree l'8 aprile.
Lasciò le coste coreane il 22 aprile, toccando Yokosuka, e partì per San
Diego il 2 maggio, raggiungendola il 18 dello stesso mese.
Dopo un rapido addestramento lungo le coste californiane, la Oriskany lasciò
San Francisco il 14 settembre per aiutare la Settima flotta a vigilare sulla
tregua in Corea, arrivando a Yokosuka il 15 ottobre. Successivamente
incrociò nel Mar del Giappone, nel Mar Cinese Orientale e nell'area delle
Filippine. Dopo aver fornito supporto aereo per un'esercitazione dei Marines
a Iwo Jima, rientrò a San Diego il 22 aprile 1954. Entrò nel cantiere navale
di San Francisco per lavori di revisione che terminarono il 22 ottobre,
quando prese il mare per la prima di una serie di operazioni costiere.
La Oriskany giunse nuovamente a Yokosuka il 2 aprile 1955, e operò con la
Fast Carrier Task Force dal Giappone e Okinawa alle Filippine. Questo
spiegamento terminò il 7 settembre, e la portaerei raggiunse la Naval Air
Station (base aeronavale) di Alameda, California, il 21. Navigò a largo
delle coste californiane durante l'addestramento dell'Air Group 9, quindi
prese il mare da Alameda l'11 febbraio 1956 per un altro dispiegamento nel
Pacifico occidentale.
1957-1969
La Oriskany tornò a San Francisco il 13 giugno e entrò nel cantiere navale
il 1º ottobre per il programma di modernizzazione SCB-125A. Venne
decommissionata il 2 ottobre 1957. La nave ricevette un nuovo ponte di volo
angolato, un elevatore a poppa, allargamento dell'elevatore anteriore,
catapulte idrauliche più potenti in sostituzione di quelle installate. Il
rivestimento in legno del ponte di volo venne sostituito da un rivestimento
in alluminio.
La nave rientrò in servizio il 7 marzo 1959 al cantiere navale di San
Francisco, al comando del capitano James Mahan Wright. Quattro giorni dopo,
partì per le prove a largo di San Diego, con il Carrier Air Group 14
imbarcato. Le operazioni lungo la Costa Occidentale continuarono fino al 14
maggio 1960, quando venne nuovamente dispiegata nel Pacifico Occidentale,
rientrò a San Diego il 15 dicembre. Entrò nel Cantiere Navale di San
Francisco il 15 marzo 1961 per una manutenzione di cinque mesi, che incluse
la prima installazione su una portaerei del Naval Tactical Data System.
La Oriskany lasciò il cantiere navale il 9 settembre per l'addestramento a
largo di San Diego fino al 7 giugno 1962, quando venne nuovamente dispiegata
nell'estremo oriente con il Carrier Air Group 16 imbarcato. Rientrò a San
Diego il 17 dicembre per operazioni di addestramento operativo a largo della
Costa Occidentale.
La portaerei lasciò nuovamente San Diego il 1º agosto 1963 per le acque
dell'estremo oriente, con il Carrier Air Group 16 imbarcato. Giunse alla
Base Navale di Subic Bay il 31 agosto 1963, da qui proseguì per il Giappone.
Salpò da Iwakuni, Giappone, la mattina del 31 ottobre, viaggiando verso le
coste sud vietnamite. Incrociò nelle acque del Vietnam del Sud per ogni
eventualità quando ricevette della notizia del colpo di stato avvenuto a
Saigon. Quando la crisi fu superata, la nave riprese le operazioni nei porti
giapponesi. La nave rientrò a San Diego il 10 marzo 1964. Dopo la revisione
al Cantiere Navale di Puget Sound, navigò a largo di San Diego per
l'addestramento dell'equipaggio, seguito dall'addestramento della 16ª
squadriglia. Durante questo periodo, il suo ponte di volo fu usato per
testare il nuovo aereo per il sistema di controllo e allarme
aviotrasportato, il Grumman E-2 Hawkeye. la nave fornì inoltre
l'addestramento per gli ufficiali superiori di otto nazioni alleate.
La Oriskany lasciò San Diego il 5 aprile 1965 per il Pacifico Occidentale,
raggiungendo la Subic Bay il 27 aprile. In questo periodo erano sbarcati più
truppe statunitensi nel Vietnam del Sud per sostenere le truppe vietnamite
contro un aumento della pressione Viet Cong. La Oriskany aggiunse il suo
potenziale alla massiccia forza navale americana a sostegno del Sud del
Vietnam. Imbarcò il Carrier Air Wing 16 e grazie alle operazioni di
combattimento guadagnò la Navy Unit Commendation per il servizio
eccezionalmente meritevole dal 10 maggio-6 dicembre 1965, dove svolse oltre
12.000 operazioni di combattimento e sganciò quasi 10.000 tonnellate (9.100
tonnellate) di ordigni contro le forze nemiche. Lasciò Subic Bay il 30
novembre, rientrando a San Diego il 16 dicembre.
La Oriskany lasciò nuovamente San Diego per l'estremo oriente il 26 maggio
1966, giungendo a Yokosuka il 14 giugno. Avanzò per la Dixie Station a largo
del Vietnam del Sud il 27 giugno. L'8 luglio dalla Yankee Station, nel Golfo
di Tonkin, lanciò aerei per attacchi nel Vietnam. Nei mesi seguenti si
rifornì presso la Subic Bay e, quando tornò in azione, lanciò 7794 sortite
di combattimento.
La Oriskany in fiamme.
La portaerei era "in stazione" (in posizione al largo delle coste
vietnamite) la mattina del 26 ottobre 1966 quando del fumo eruppe dal lato
di dritta dell'hangar anteriore della nave, e si sviluppò su cinque ponti
uccidendo 44 uomini. Tra i morti vi erano piloti da combattimento veterani
che avevano condotto raid sul Vietnam poche ore prima. La Oriskany era stata
messa a rischio quando un bengala paracadutato al magnesio era esploso nel
deposito dei bengala anteriore dell'Hangar Bay 1, nel ponte di volo della
portaerei[2]. Una successiva indagine accertò che il bengala aveva
funzionato come programmato e la causa del fuoco era da addebitare ad un
errore umano. Un marinaio aveva accidentalmente acceso il bengala e, preso
dal panico, lo aveva buttato nel magazzino dei bengala invece di buttarlo
fuoribordo nell'acqua; questo aveva incendiato gli altri bengala
immagazzinati causando terribili danni. Cinque membri dell'equipaggio
vennero mandati alla corte marziale ma furono tutti assolti. Successive
indagini condotte dal Captain John H. Iarrobino della Oriskany e studi del
Naval Ammunition Depot di Crane (Indiana) dimostrarono la probabilità,
peraltro remota, che un bengala potesse accendersi accidentalmente se scosso
o sbattuto contro qualcosa, e di conseguenza la marina USA cambiò i propri
bengala.
La portaerei arrivò quindi il 28 ottobre nella Baia di Subic (Mar Cinese
Meridionale) per attendere gli aerei che avrebbero dovuto trasferire le
vittime dell'incidente negli USA, quindi, una settimana dopo, ripartì alla
volta di San Diego dove giunse il 16 novembre. Le riparazioni vennero
eseguite nella San Francisco Bay Naval Shipyard e terminarono il 23 marzo
1967. Seguì un periodo di addestramento con gli aerei imbarcati del Carrier
Air Wing 16. Il 9 luglio era ancora nella Baia di Subic in qualità di
ammiraglia della Carrier Division 9 e il 26 luglio fornì assistenza medica
alla Forrestal in preda alle fiamme in seguito ad un incidente. Tre mesi
dopo, il 26 ottobre 1967, il Lieutenant Commander John McCain decollò con il
suo A-4 Skyhawk dalla Oriskany per la sua 23ª missione di bombardamento
sopra il Vietnam. Abbattuto, rimase prigioniero di guerra fino al gennaio
1973.
L'Oriskany fece ritorno alla Naval Air Station Alameda il 31 gennaio 1968,
ed entrò nella San Francisco Bay Naval Shipyard il 7 febbraio seguente per
otto mesi di lavori di potenziamento e ammodernamento. Terminati i lavori,
la nave e il suo equipaggio vennero sottoposti ad un nuovo ciclo di
addestramento prima di essere nuovamente dispiegati nell'Estremo Oriente
nell'aprile 1969.
1975-2004
Dopo 25 anni di servizio, la Oriskany fu decommissionata il 30 settembre
1976, e messa da parte a Bremerton, Washington, e mantenuta in assetto
operativo. La proposta dell’Amministrazione Reagan di riattivare la Oriskany
fu rigettata dal Congresso in base alle condizioni materiali e alla limitata
capacità di imbarco di velivoli; il costo della riattivazione fu stimato in
520 milioni di dollari del 1982 (1 miliardo di dollari del 2012). Con il
termine della Guerra Fredda e la conseguente riduzione delle unità in
servizio attivo della US Navy, la Oriskany fu riconosciuta come obsoleta e
cancellata dal Naval Vessel Register nel 1989. Lo scafo fu spogliato di
tutte le attrezzature che poterono essere riutilizzate o riciclate; la
campana della nave (rimossa durante lo smantellamento del 1976) è in mostra
a Oriskany, New York, e varie parti sono state vendute per sostenere lo USS
Hornet Museum di Alameda, California, e altre navi museo della US Navy. La
Oriskany ricevette due battle star per il servizio svolto durante la Guerra
di Corea e altre cinque per il servizio svolto durante la Guerra del
Vietnam. Nei primi anno '90 un gruppo di uomini d'affari giapponese volle
acquistare la Oriskany e mostrarla nella Baia di Tokyo come parte
dell'esibizione "City of America". La legislazione del Congresso avviò il
trasferimento, ma il progetto fallì per mancanza di finanziamenti.
La Oriskany fu venduta per essere rottamata dal Defense Reutilization and
Marketing Service alla Pegasus International, una compagnia startup con sede
al Mare Island Naval Shipyard di Vallejo, California, il 9 settembre 1995.
La Pegasus International rimorchiò la nave fino a Vallejo, ma il contratto
fu risolto per inadempimento il 30 luglio 1997, a causa della mancanza di
progressi. Mentre era ancorata al Mare Island Naval Shipyard in condizioni
decrepite, fu usata come parte della rappresentazione dell'inferno nel film
Al di là dei sogni, con Robin Williams. La US Navy ha preso nuovamente
possesso della Oriskany e nel 1999 è stata rimorchiata fino al Maritime
Administration’s Beaumont Reserve Fleet a Beaumont, Texas, in attesa di
finanziamenti per il suo smaltimento.
2004-Reef Artificiale
La US Navy annunciò il 5 aprile 2004 la volontà di trasferire la ex
portaerei allo stato della Florida per usarla come reef artificiale. Nel
settembre 2003 il contratto viene aggiudicato dalla Resolve Marine
Group/ESCO Marine Joint Venture per i lavori di bonifica necessari prima
dell’impiego come reef artificiale. Il contraente rimorchiò la nave a Corpus
Christi, Texas, nel gennaio 2004, per i lavori di bonifica terminati nel
dicembre 2004. La Oriskany è stata la prima nave da guerra degli Stati Uniti
a diventare un reef artificiale, sotto l’autorità concessa dal National
Defense Autorizathion Act. La nave fu rimorchiata a Pensacola nel dicembre
2004, e originariamente fu programmato di farla affondare con cariche
controllate a 24 miglia (39 km) a sud di Pensacola entro il giugno 2005.
Esaustivi studi sull’ambiente e la salute umana furono condotti dalla US
Navy in collaborazione con l’Environmental Protection Agency, per dimostrare
l’assenza di impatti negativi sul reefing della nave. La mancata
approvazione dell’EPA comportò un ritardo, quindi la Oriskany fu rimorchiata
in Texas per evitare la stagione degli uragani del 2005. Il completamento e
la revisione di un modello complesso prospettico di valutazione dei rischi
in collaborazione con l’EPA, il primo per un progetto di reefing di una
nave, fu necessario per supportare la decisione del febbraio 2006 dell’EPA
di notificare il rischio dovuto alla presenza di circa 340 kg di bifenili
policlorurati in forma solida, perlopiù integrati nello strato di isolamento
del cablaggio elettrico della nave.
Con l’approvazione dell’EPA, dopo una consultazione pubblica, la nave fu
rimorchiata a Pensacola nel marzo 2006, per i preparativi finali
dell’affondamento. Un team della US Navy fece affondare la nave in
collaborazione con la Florida Fish and Wildlife Conservation Commission, l’Escambia
County Department of Natural Resources, la US Coast Guard, il Dipartimento
di Polizia di Pensacola e diversi altri dipartimenti della Contea di
Escambia e delle contee vicine. Un Navy Explosive Ordnance Disposal team da
Panama City, Florida, fece detonare circa 230 kg di C-4 posizionato su 22
tubi di collegamento a mare presenti in vari locali macchine.
La nave affondò di poppa 37 minuti dopo l’esplosione, a 64 metri di
profondità nel Golfo del Messico. Come programmato, la nave è affondata
verticalmente, senza ribaltarsi. Il ponte di volo era inizialmente a una
profondità di 41 metri, mentre il punto più alto dell’isola era a 21 metri.
Dopo l’uragano Gustav, la nave si è spostata di 3 metri (10 piedi) in
profondità, portando il ponte di volo a una profondità di 44 metri.
La struttura dell’isola è accessibile a tutti i subacquei, mentre l’accesso
al ponte di volo richiede formazione e attrezzatura supplementare. È
attualmente conosciuta come Great Carrier Reef, con riferimento alla
barriera corallina australiana. Il Times ha inserito la Oriskany tra i primi
dieci relitti siti di immersione al mondo. Il New York Times video Diving ha
esplorato il relitto della USS Oriskany due anni dopo l’affondamento.
GIUDIZIO DELLO SHINANO
La classe Hancock può considerarsi quanto di più avanzato tecnologicamente gli U.S.A. misero in mare durante la Seconda Guerra mondiale.
Il loro ingresso girò definitivamente l'ago della bilancia verso la vittoria finale degli americani. L'unica portaerei paragonabile alla classe Hancock fu la giapponese Taiho.
Peccato che la nipponica fu l'unica ad essere costruita della sua classe contro ben sette navi americane (questo rapporto numerico nettamente a favore degli americani giocò un ruolo importantissimo nella Battaglia delle Marianne e nella Battaglia di Leyte. Veloci, rapide e potenti e dotate di una forza di attacco impressionante le Hancock non ebbero rivali nell'ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale.
Finito il conflitto furono profondamente modificate per adattarle ai nuovi aerei a reazione. Diventarono il banco di prova per gli esperimenti che portarono alla costruzione delle "superporterei" (quelle cioè dalla classe Forrestal in poi) e combattereno con onore sia nella Guerra di Corea che nella Guerra del Vietnam. Encomiabili. (Shinano)
CARATTERISTICHE TECNICHE
Nave | Classe Hanckoc (Essex a prora lunga, progetto 27-C) |
Tipo | CV |
Lunghezza | 272.60 metri |
Larghezza | 30.80 metri |
Immersione | 9.40 metri |
Dislocamento | 44.700 tonnellate |
Apparato motore | 4 gruppi turbine, 8 caldaie, 4 eliche |
Potenza | 150.000 cavalli |
Velocità | 31 nodi |
Armamento | 4 cannoni da127 mm., , 2 catapulte a vapore , 3 elevatori |
Aerei | 80 |
Protezione verticale | Cintura mm. 76 |
Protezione orizzontale | Ponte aviorimessa mm.76 - ponte di volo 37 mm. |
Equipaggio | 3630 |
SCHEMA COSTRUTTIVO
Osservando attentamente lo schema costruttivo delle portaerei della classe Hancock si nota subito la presenza del terzo elevatore (non presente sulle altre portaerei della classe Essex) di fronte all'isola e esterno al ponte di lancio.
Si notano anche i 12 cannoni da 127 mm. presenti a prua ed a poppa dell'isola ed i cannoni a.a. presenti a prua ed a poppa (questa sistemazione era tipica delle portaerei americane e non di quelle inglesi, vedi l'Ark Royal ad esempio).
La forma della nave è squadrata e funzionale, non bella esteticamente come l'Illustrious o l'Aquila ma pur sempre discreta.
ASSONOMETRIA
Le sette unità di questo gruppo appartenevano tutte alla classe Essex e dalla loro costruzione fino al 1952 ebbero il ponte di volo rettilineo, due elevatori sull'asse di detto ponte, uno nella zona prodiera e uno in quella poppiera, più un terzo elevatore esterno e abbattibile, sistemato sul lato sinistro di fronte all'isola. L'armamento era costituito da 12 cannoni da 127 mm., di cui 8 in quattro torrette binate disposte su due livelli, le laterali più basse e le centrali più alte, sul lato destro due a proravia e due a poppavia dell'isola, gli altri 4 erano in postazioni singole scudate, sistemati a gruppi di due sul lato sinistro in plancette esterne al ponte di volo.
Vi erano inoltre 72 mitragliere da 40 mm. in 18 postazioni quadruple e 52 da 20 mm. in 13 postazioni quadruple.