ROYAL NAVY
-PORTAEREI -
CLASSE COURAGEOUS
PORTAEREI HMS 77 GLORIOUS
AIRCRAFT CARRIER HMS 77 GLORIOUS
(liberamente tratto da wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/HMS_Glorious)
La HMS Glorious fu una portaerei della Royal Navy capoclasse
della classe Glorious, una modifica estrema di un incrociatore da battaglia
convertito in portaerei nel 1922.
Venne progettato per essere uno dei large light cruiser ("grandi incrociatori
leggeri") di Jackie Fisher che doveva partecipare ad uno sbarco anfibio sulla
costa baltica della Germania durante la prima guerra mondiale. La flotta di Sua
Maestà accolse la Glorious e le sue (quasi) gemelle Furious e Courageous con un
certo scetticismo fin dall'inizio, tanto che vennero loro affibbiati i nomignoli
di "Curious", "Spurious" ed "Outrageous", già nel loro ruolo iniziale di "grandi
incrociatori leggeri".
GENESI
La Glorious venne costruita nei cantieri Harland and Wolff di
Belfast. Il progetto prevedeva un incrociatore da battaglia leggero, armato con
cannoni da 381 mm e scarsamente corazzato. Venne impostato il 1º maggio 1915,
varato il 20 aprile 1916 e completato il 14 ottobre seguente, entrando in
servizio nel gennaio 1917, durante il penultimo anno della prima guerra
mondiale. Il costo totale della costruzione fu di 2.119.065 sterline.
Le macchine erano molto simili a quelle installate in un precedente incrociatore
leggero, il Champion, con due blocchi motore e quattro assi. Durante
un'esercitazione nel 1917 la Glorious riuscì a lanciare un siluro da uno dei
suoi tubi di lancio sommersi mentre era in navigazione alla massima velocità.
Fino ad allora i tubi sommersi erano utilizzati alla velocità massima di 23 nodi
a causa dei possibili danni causati dalla pressione dell'acqua a velocità
superiori. L'armamento secondario consisteva di un nuovo tipo di cannoni da 102
mm tripli, progettati per fornire un'alta cadenza di fuoco contro mezzi veloci
come le torpediniere. Al momento dell'ingresso in servizio però, a causa della
vicinanza dei pezzi i serventi si intralciavano tra loro, abbassando di molto
l'effettivo numero di colpi sparati, rendendo teoricamente più efficienti tre
pezzi su affusti singoli. A causa della sua struttura leggera e di altre pecche
nella costruzione, la nave passò molto tempo in cantiere per riparazioni,
venendo soprannominata "Uproarius" (rumorosa).
Quando entrò in servizio, la Glorious divenne l'ammiraglia del 3º Squadrone
incrociatori leggeri, e successivamente del 1º Squadrone. Il 17 novembre 1917,
insieme alla Courageous e alla Repulse, si scontrò con le forze tedesche presso
Heligoland Bight, senza venire danneggiata. Nel 1918 vennero installate sopra le
torrette da 381 delle brevi rampe per il decollo di aerei. Il 21 novembre
presenziò alla resa della Hochseeflotte tedesca. Nel 1919 venne assegnata alla
Scuola di Artiglieria di Devonport come nave addestramento. In seguito venne
designata come nave ammiraglia della Riserva.
CONVERSIONE
Con la firma e l'entrata in vigore del Trattato navale di
Washington del 1922 la Glorious venne considerata come tonnellaggio in eccesso
nella categoria delle navi maggiori e se ne decise la trasformazione in
portaerei. La combinazione caratteristica di scafo ampio e alta velocità la
rendevano ideale per questo ruolo. I lavori iniziarono nel 1924 e la nave
rientrò in servizio il 10 marzo 1930. Inizialmente le modifiche avvennero nel
cantiere di Rosyth ma, alla chiusura di questo nel 1929, la nave venne
trasferita a Devonport. Il costo totale fu di 2.137.374 sterline.
Quando tornò in servizio aveva due ponti di volo, quello principale e uno
secondario a prua, adatto solo per i decolli. Nei lavori del 1935-1936
quest'ultimo venne eliminato e lo spazio impiegato per posizionare l'armamento
antiaereo e sul ponte principale vennero installate due catapulte per il lancio
di aerei di peso superiore alle 4,5 tonnellate. La Glorious era equipaggiata con
due livelli di hangar, entrambi lunghi 168 m e alti 7,3 m. Poteva imbarcare fino
a 48 aerei. Negli anni trenta aveva a bordo Fairey Flycatcher, Blackburn Ripon e
Fairey III da ricognizione. In seguito vennero sostituiti con i più moderni
Fairey Swordfish e Gloster Gladiator. La Glorious poteva essere distinta dalla
sorella Courageous per un più lungo arrotondamento del ponte di volo e per il
differente modello di albero.
SERVIZIO
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale venne assegnata
brevemente alla Mediterranean Fleet. Nel mese di ottobre 1939 venne trasferita
nell'oceano Indiano attraverso il Canale di Suez per partecipare alla caccia
alla Admiral Graf Spee.
All'inizio della campagna di Norvegia nell'aprile 1940 venne richiamata in
patria[2], dove giunse il 23 aprile insieme alla Ark Royal. Il giorno successivo
venne trasferita nelle acque norvegesi per condurre una serie di attacchi sulle
posizioni tedesche in Norvegia con i suoi Blackburn Skua e Gloster Gladiator. Il
27 aprile tornò in patria per fare rifornimento scortata dal cacciatorpediniere
Grenade, tornando nuovamente in Norvegia dal 1º maggio per proseguire gli
attacchi trasportando anche alcuni caccia Gladiator per operare da basi a terra.
Il 28 maggio trasportò uno squadrone di Hawker Hurricane a Bardufoss per coprire
l'evacuazione delle truppe alleate, viaggiando senza cacciatorpediniere di
scorta. Il 2 giugno i suoi aerei coprirono l'evacuazione di Narvik e dal 5 prese
parte all'Operazione Alphabet, l'evacuazione di tutte le truppe britanniche e
francesi in Norvegia.
Nella notte tra il 7 e l'8 giugno la Glorious, al comando del Capitano Guy D'Oyly-Hughes
e con a bordo 18 aerei degli squadroni 46 e 263 della Royal Air Force, era in
navigazione verso Scapa Flow con un convoglio di truppe. Nelle prime ore
dell'otto giugno ottenne il permesso di procedere indipendentemente a maggiore
velocità con due cacciatorpediniere di scorta, lArdent e lAcasta. È possibile
che la richiesta di procedere più rapidamente fosse dovuta all'impazienza del
Capitano di raggiungere la base per partecipare alla Corte Marziale del
comandante degli aerei imbarcati J.B. Heath, in attesa di giudizio per essersi
rifiutato di effettuare un attacco. Durante la navigazione venne intercettata
dalle navi da battaglia Scharnhorst e Gneisenau e affondata insieme ai
cacciatorpediniere di scorta circa 280 miglia a ovest di Harstad, prima di poter
far decollare i propri aerei e senza lanciare alcun messaggio radio.
La Scharnhorst venne gravemente danneggiata da un siluro lanciato dall'Acasta ed
entrambe le navi vennero colpite diverse volte dai cannoni da 120 mm dei
cacciatorpediniere. Il danno causato dal siluro costrinse le due navi da
battaglia a tornare a Trondheim, permettendo così il passaggio del convoglio di
evacuazione nella zona il giorno seguente. La perdita delle navi rimase
sconosciuta ai comandi e gli unici sopravvissuti, 43 in tutto, vennero
recuperati dai mercantili norvegesi Borgund e Svalbard II.
STORIA E CARATTERISTICHE TECNICHE