MARINA IMPERIALE
KIDO BUTAI
PORTAEREI DI CLASSE SOHO |
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La Soho e la Zuiho erano due oneste porterei leggere della marina giapponese. Dotate di una discreta quantità di aerei potevano essere di aiuto alle squadre dotate di portaerei pesanti o a quelle di invasione. Il loro maggior difetto era costituito dalla corazzatura nulla che le rendeva facilmente vulnerabili agli attacchi degli aerei. Difatti affondarono entrambe al primo serio attacco che subirono. Debolucce. (Shinano) |
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La Shoho (祥鳳 Sōhō?, – "fenice fortunata") fu una portaerei leggera della marina imperiale giapponese. Costruita come nave da supporto per sommergibili con il nome di Tsurugisaki nella seconda metà degli anni trenta, venne trasformata in una portaerei e rinominata poco prima dello scoppio della guerra nel Pacifico. Una volta completata la conversione, all'inizio del 1942, la nave fornì supporto alle forze d'invasione giapponesi durante l'operazione Mo (l'attacco a Port Moresby, in Nuova Guinea) e venne poi affondata dai velivoli imbarcati sulle portaerei statunitensi USS Lexington e USS Yorktown durante la sua prima operazione di combattimento, il 7 maggio 1942, nel corso della battaglia del Mar dei Coralli. La Shoho fu la prima portaerei giapponese a essere affondata durante la seconda guerra mondiale. |
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La Zuiho fu una portaerei leggera in servizio con la marina imperiale giapponese nel corso della seconda guerra mondiale. Costruita originariamente come petroliera Takasaki nel 1934 e successivamente riclassificata come tender, fu convertita in portaerei nel 1940, quando la marina imperiale giapponese riconobbe l'importanza delle portaerei. Identica alla propria nave gemella Shoho, la Zuiho disponeva di 12 caccia Mitsubishi A5M e 12 Nakajima B5N armati di siluri. La Zuiho fu affondata nel corso dell seconda guerra mondiale da forze statunitensi in seguito alla Battaglia del Golfo di Leyte. |
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CARATTERISTICHE TECNICHE
Soho e Zuiho appartengono alla classe delle portaerei leggere, così come le due Soryu e Hiryu del 1937-1939. Il loro dislocamento di sole 11.262 tonnellate standard e di 13.950 a pieno carico, era superiore a quello della Ryujo originale, che aveva solo 7.500 tonnellate standard, ma era circa uguale a quello della stessa unità dopo le modifiche; però avendo un solo ponte aviorimessa, la loro capacità di aerei era molto inferiore: solo 29 contro i 48 dell'altra unità. Furono "rimediate" nel periodo immediatamente precedente la guerra, quando per la Marina si fece sentire nella maniera più grave e urgente la necessità di disporre di navi portaerei. Furono ambedue costruite in base al secondo programma navale supplementare dell'anno 1934 e previste come navi petroliere, dotate di notevole velocità che dovevano servire per i rifornimenti della flotta e anche come navi appoggio sommergibili. Nei lavori di trasformazione furono demolite le sovrastrutture fino a livello del ponte di coperta e costruite al loro posto le strutture del ponte di volo, il quale nelle zone estreme di prora e di poppa era sostenuto da montanti. Fra i montanti poppieri erano ricavati i posti di sgombro delle imbarcazioni. Il ponte di volo, lungo 180 metri e largo, nella sua parte centrale, 23 metri, a prua e a poppa si restringeva notevolmente seguendo le linee dello scafo; sul ponte non vi era isola, i due elevatori erano ambedue sull'asse di simmetria e abbastanza ravvicinati a centro nave, nella zona cioè sopra l'aviorimessa che si estendeva per circa i 3/4 della lunghezza della nave. I due elevatori non avevano forma rettangolare ma erano quasi ottagonali. L'apparato motore originale, costituito da 8 motori diesel, fu sbarcato e sostiuito con un apparato propulsore costiuito da 2 gruppi di turbine a vapore di potenza leggermente inferiore, 52.000 cavalli invece che 56.000, anch'esso su due eliche e le cui caldaie scaricavano attraverso un solo fumaiolo in posizione centrale, sul lato destro, inclinato verso il basso e verso l'esterno come su tutte le portaerei giapponesi. Sul lato destro del ponte di volo, a poppa estrema, vi era un piccolo fumaiolo abbattibile per la caldaia ausiliaria del servizio di porto. Non essendovi isola, la plancia era sistemata nella sovrastruttura prodiera sotto il ponte di volo. SCHEMA COSTRUTTIVO Dall'analisi attenta dello schema costruttivo delle portaerei della classe Soho emergono caratteristiche tipiche delle portaerei giapponesi che ben le distinguono da quelle americane. Tra di esse la mancanza di isola, il ponte di volo sostenuto da piloni sul ponte inferiore che serve da hangar degli aerei, gli elevatori posti in posizione centrata con l'asse della nave ed il fumaiolo inclinato verso l'esterno e verso il basso che non emerge dal ponte di volo. Data la mancanza di isola le postazioni antiaeree erano quasi in posizione simmetrica. Il ponte di volo non arrivava fino all'estremità della prua ma lasciava spazio alla postazione di comando. STORIA E CARATTERISTICHE TECNICHE |
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