MARINA IMPERIALE GIAPPONESE
-JAPANEESE IMPERIAL NAVY-
PORTAEREI DI CLASSE CHITOSE
- CHIITOSE CLASS AIRCRAFT CARRIER -
CHIYODA - CHITOSE
La classe Chitose (千歳型 Chitose-gata?) fu una classe di portaerei leggere che prestarono servizio nella Marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale, composta da due unità: la Chitose e la Chiyoda. Le unità di questa classe, entrate in servizio nel 1938, erano in origine delle portaidrovolanti, ma furono riconvertite in portaerei leggere nel 1943; entrambe andarono perdute nel corso della battaglia del Golfo di Leyte il 25 ottobre 1944 (battaglia navale di Capo Engano).
La Chitose fu una portaerei leggera della Dai-Nippon Teikoku Kaigun, prima unità dell'omonima classe ed attiva durante la seconda guerra mondiale; entrata in servizio nel luglio del 1938 come nave appoggio idrovolanti, fu riconvertita in portaerei tra il 1942 ed il 1944, finendo infine affondata il 25 ottobre 1944 da unità aeree americane durante la battaglia del Golfo di Leyte (battaglia navale di Capo Engano).
La Chiyoda fu una portaerei leggera della Dai-Nippon Teikoku Kaigun, seconda ed ultima unità della classe Chitose ed attiva durante la seconda guerra mondiale; entrata in servizio nel dicembre del 1938 come nave appoggio idrovolanti, fu riconvertita in portaerei nel 1943, finendo infine affondata il 25 ottobre 1944 da unità aeree e navali americane durante la battaglia del Golfo di Leyte (battaglia navale di Capo Engano).
Chitose e Chiyoda furono progettate e costruite come navi appoggio idrovolanti e furono le prime unità della Marina imperiale giapponese a essere costruite come tali e non trasformate come quelle che le precedettero nel tempo, quali la Wakamiya, ex nave da carico, e Notoro Tsurumi e Kamoi, ex navi cisterna.
Si mette in rilievo che nell' Almanacco navale inglese " ]ane's Fighting Ships » dell'anno 1939, queste due unità sono indicate con i nomi di Titose e Tiyoda. Le due navi furono costruite in base agli stanziamenti della Seconda Legge per il Completamento della Flotta dell'esercizio 1931-32, furono impostate rispettivamente negli anni 1934 e 1935 e ambedue completate nel 1938.
Avevano un dislocamento di 12.550 tonnellate a pieno carico e potevano trasportare 24 idrovolanti. L 'aviorimessa era al disotto del ponte di coperta, gli aerei venivano alzati sul ponte per mezzo di gru e potevano essere lanciati da quattro catapulte brandeggiabili, disposte due per lato lungo le murate, nella zona centrale della coperta, su cui era installata una rete di ferroguide per smistarli.
Nel gennaio e nel luglio 1941 rispettivamente, Chitose e Chiyoda furono modificate per poter trasportare sommergibili di piccole dimensioni per operazioni di sabotaggio e attacco insidioso.
Il deposito per i sommergibili fu ricavato nella parte poppiera dell'aviorimessa, che a poppa estrema fu munita di due grandi portelloni at- traverso i quali i sommergibili potevano essere messi in mare e recuperati. Nella parte prodiera l'aviorimessa era rimasta immutata, con una capacità di soli 12 idrovolanti; pure la sistemazione delle gru e delle catapulte per il loro lancio rimase invariata.
La Chiyoda esplicò l'attività di portasommergibili in guerra per circa un anno, dalla fine del 1941 alla fine del 1942. Dopo la battaglia delle Midway del giugno 1942, nella quale erano state affondate le portaerei Akagi, Kaga, Soryu e Hiryu, e dopo la perdita della Shoho nella battaglia del Mar dei Coralli del maggio 1942, la flotta giapponese era rimasta con le due Zuikaku, le due Hiyo, la Ryujo e la Zuiho; era pertanto necessario disporre urgentemente di altre portaerei trasformando unità già costruite per guadagnare tempo.
Queste unità furono le due Chitose e Chiyoda, la Kaiyo e la Shinyo. I lavori di trasformazione iniziarono nel dicembre 1942 per la Chiyoda e nel gennaio 1943 per la Chitose terminando rispettivamente nell'ottobre 1943 e nel gennaio 1944.
Nave | Chiyoda |
Tipo | CVL |
Cantiere | Arsenale di Kure |
Impostazione | 1935 |
Varo | 19 novembre 1937 |
Trasformazione | dicembre 1942 - ottobre 1943 |
Entrata in servizio | 15 dicembre 1938 |
Lunghezza | 192,50 metri |
Larghezza | 20,78 metri |
Lunghezza ponte di volo | 180,00 metri |
Larghezza ponte di volo | 23,00 metri |
Immersione | 7,45 metri |
Dislocamento | 13.346 tonnellate |
Apparato motore | 2 gruppi turbine, 2 motori diesel, 4 eliche |
Potenza turbine | 44.000 cavalli |
Potenza diesel | 12.800 cavalli |
Velocità | 29 nodi |
Combustibile | 3.600 tonnellate |
Autonomia | 11.000 miglia |
Aerei | 30 aerei pronti; |
Armamento | 8 cannoni da127 mm.a.a., 30 mitragliere da 25 mm. |
Elevatori | 2 elevatori |
Protezione verticale | nulla |
Protezione orizzontale | nulla |
Equipaggio | - |
Le due unità ebbero il ponte di volo delle dimensioni di un 180.00 x 23.00 senza isola e con due fumaioli sporgenti sul lato destro, di tipo speciale come sarà detto trattando dell'apparato motore. Gli elevatori erano due piuttosto ravvicinati nella zona centrale come sulla Shoho; la struttura del ponte di volo essendo riportata su uno scafo di precedente costruzione, era sostenuta da piloni sia nella parte prodiera che in quella poppiera, ambedue prolungantisi notevolmente oltre la sovrastruttura centrale. L 'armamento principale, costituito da 8 cannoni da 127 mm antiaerei e antinave, era disposto su quattro plancette di cui due ai lati dell'elevatore prodiero e due ai lati di quello poppiero.
Le 30 mitragliere da 25 mm erano in dieci postazioni triple, di cui due ai lati del ponte di volo nella zona prodiera, e sei, tre per Iato, nella zona centrale fra i due fumaioli e due in coperta a poppa estrema. Nel luglio 1944 l'armamento fu aumentato a 48 mitragliere da 25 mm.
L'apparato motore di queste navi era rimasto quello originale e aveva la particolarità di essere misto: a vapore e diesel. Vi erano infatti due gruppi di turbine per le eliche esterne e due diesel per quelle interne.
L 'apparato motore a vapore era sistemato a proravia di quello diesel e le caldaie scaricavano i gas della combu-stione attraverso il fumaiolo più grande che sporgeva fuori scafo a centro nave. I due motori diesel invece scaricavano attraverso un secondo fumaiolo assai più piccolo, situato anch'esso sul lato destro, circa a lato dell'elevatore poppiero. Ambedue i fumaioli erano inclinati verso l'esterno e verso il basso come nelle altre portaerei giapponesi.
Nave | CVL22 Independence | Ryuho |
Tipo | CVL | CVL |
Cantiere | Newport News Shipbuilding Corporation, Camden | Arsenale di Yokosuka |
Impostazione | 1° maggio 1941 | 1931 |
Varo | 28 agosto 1942 | 16 novembre 1933 |
Trasformazione | - | 18 dicembre 1941 |
Entrata in servizio | 14 gennaio 1943 | 28 novembre 1942 |
Lunghezza | 189,88 metri | 215,64 metri |
Larghezza | 21,78 metri | 19,36 metri |
Lunghezza ponte di volo | 185,00 metri | |
Larghezza ponte di volo | 23,00 metri | |
Immersione | 7,91 metri | 6,30 metri |
Dislocamento | 15.800 tonnellate | 15.300 tonnellate |
Apparato motore | 4 gruppi turbine, 4 caldaie, 4 eliche | 2 gruppi turbine, 4 caldaie, 2 eliche |
Potenza | 100.000 cavalli | 52.000 cavalli |
Velocità | 32 nodi | 26,50 nodi |
Combustibile | - | 2.900 tonnellate |
Autonomia | - | 8.000 miglia |
Aerei | 40 | 24 aerei pronti; 7 aerei di riserva; |
Aerei imbarcati | - | 31 |
Armamento | 16 mitragliere da 40 mm.a.a., 40 mitragliere da 20 mm. a.a. | 8 cannoni da127 mm.a.a., 38 mitragliere da 25 mm. |
Elevatori | 2 | 2 elevatori |
Catapulte | 1 | 1 |
Protezione verticale | Cintura mm. 127 | nulla |
Protezione orizzontale | Nessuna | nulla |
Equipaggio | 1183 (1400 in guerra) | 989 |
STORIA DELLA PORTAEREI CHITOSE
Impostata nei cantieri navali di Kure il 26 novembre 1934, la
nave venne varata il 29 novembre 1936 con il nome di Chitose in onore
dell'omonima città giapponese; l'unità entrò poi in servizio il 25 luglio 1938.
Allo scoppio della guerra, ancora configurata come nave appoggio idrovolanti,
partecipò ad una serie di azioni sul fronte del Pacifico: il 4 gennaio 1942
fornì copertura agli sbarchi giapponesi a Davao, nelle Filippine, subendo alcuni
leggeri danni; pochi mesi dopo partecipò alla campagna delle Indie Olandesi ed
all'occupazione delle isole Gilbert[2]. Nel giugno del 1942 fece parte della
flotta inviata ad occupare l'atollo di Midway, anche se la sconfitta giapponese
nella battaglia delle Midway fece fallire l'operazione; nella notte tra il 24 ed
il 25 ottobre 1942 la nave venne coinvolta negli eventi della battaglia delle
Salomone Orientali, subendo gravi danni da due bombe lanciate da bombardieri in
picchiata americani Grumman TBF Avenger decollati dalla USS Saratoga.
Sul finire del 1942 fu quindi inviata nei cantieri navali di Sasebo per le
riparazioni, durante le quali si decise di riconvertire la nave in portaerei
leggera: i lavori furono completati il 1º novembre 1943 e la nave ritornò in
servizio con la nuova configurazione il 1º gennaio 1944, venendo inserita nella
3ª Divisione portaerei[2]. Nel maggio seguente la nave fu trasferita nella zona
delle isole Marianne per collaborare alla difesa dell'arcipelago dagli attacchi
americani, subendo il 22 maggio un tentativo di siluramento da parte del
sommergibile USS Puffer, senza successo[3]. Tra il 19 ed il 20 giugno prese
parte alla battaglia del Mare delle Filippine, subendo diversi attacchi aerei
nemici ma senza riportare danni.
Nell'ottobre del 1944 la nave venne coinvolta negli eventi della battaglia del
Golfo di Leyte, come parte della "Forza Nord" dell'ammiraglio Jisaburō Ozawa: la
mattina del 25 ottobre la forza giapponese fu attaccata dagli aerei decollati
dalle portaerei americane, ed alle 08:35 la Chitose fu centrata da tre siluri (o
tre bombe cadute vicino allo scafo) sul lato di babordo dietro all'elevatore 1,
subendo l'allagamento di due locali caldaie ed uno sbandamento di 27°; intorno
alle 08:55 lo sbandamento fu in parte corretto dalle manovre dell'equipaggio, ma
la velocità era crollata a 14 nodi[2]. Intorno alle 09:30 lo sbandamento riprese
ad aumentare e l'equipaggio abbandonò la nave ridotta ormai ad un relitto: la
Chitose si capovolse ed affondò intorno alle 09:37, con 480 superstiti
recuperati dall'incrociatore Isuzu e 121 dal cacciatorpediniere Shimotsuki.
STORIA DELLA PORTAEREI CHIYODA
Impostata nei cantieri navali di Kure il 14 dicembre 1936, la
nave venne varata il 19 novembre 1937 con il nome di Chiyoda in onore
dell'omonimo quartiere di Tokyo; fu la seconda unità della marina giapponese a
portare questo nome dopo un incrociatore protetto in servizio tra il 1891 ed il
1927. L'unità divenne operativa il 15 dicembre 1938, partecipando poi ad
operazioni al largo della costa cinese; il 23 maggio 1940 la nave tornò a Kure
per una prima ricostruzione: lo scafo fu modificato per poter ospitare 12
minisommergibili, riducendo gli idrovolanti imbarcati da 24 a 12. Ritornata
operativa il 23 giugno 1940, partecipò a varie esercitazioni con la Flotta
Combinata, tra cui i preparativi per il tentato forzamento del porto di Pearl
Harbor con i minisommergibili poi messo in atto il 7 dicembre 1941.
Allo scoppio della guerra rimase a lungo in patria sempre impiegata per le
esercitazioni dei minisommergibili giapponesi; nel giugno del 1942 fece parte
della flotta inviata ad occupare l'atollo di Midway, anche se la sconfitta
giapponese nella battaglia delle Midway fece fallire l'operazione. Nel luglio
seguente prese parte alle operazioni nella zona delle isole Aleutine, durante le
quali subì attacchi aerei americani senza riportare danni; nell'ottobre del 1942
fu trasferita nella zona delle isole Salomone per prendere parte alla campagna
di Guadalcanal, ed il 6 novembre sfuggì all'attacco del sommergibile americano
USS Grayling. Rientrata in patria ai primi di gennaio del 1943, fu posta in
riserva finché non se ne decise la conversione in portaerei leggera: dopo lavori
nei cantieri navali di Yokosuka, la nave tornò in servizio con la nuova
configurazione il 21 dicembre 1943.
Assegnata insieme alla gemella Chitose alla 3ª Divisione portaerei, fu
trasferita nel maggio del 1944 nella zona delle isole Marianne per collaborare
alla difesa dell'arcipelago dagli attacchi americani, partecipando anche tra il
19 ed il 20 giugno alla battaglia del Mare delle Filippine durante la quale fu
colpita da una bomba d'aereo, riportando danni minori oltre a 20 morti e 30
feriti. Nell'ottobre del 1944 la nave venne coinvolta negli eventi della
battaglia del Golfo di Leyte, come parte della "Forza Nord" dell'ammiraglio
Jisaburō Ozawa: la mattina del 25 ottobre la forza giapponese fu ripetutamente
attaccata dagli aerei decollati dalle portaerei americane, e durante il secondo
attacco la Chiyoda fu colpita da diverse bombe, riportando gravi danni oltre ad
uno sbandamento di 13° sul lato di dritta; Ozawa distaccò la corazzata Hyuga ed
un cacciatorpediniere per portare assistenza alla nave, ma i continui attacchi
nemici impedirono l'evacuazione dell'equipaggio.
Con l'avvicinarsi delle forze di superficie americane, Ozawa ordinò alla Hyuga
di abbandonare al suo destino la Chiyoda. Infatti dopo essere stata fortemente
danneggiata da 4 bombe lanciate dagli aerei imbarcati sulla USS Franklin e la
Lexington la nave fu affondata dal fuoco degli incrociatori della task force TG
38.3 al comando del contrammiraglio Laurence DuBose: USS Santa Fe, USS Mobile,
USS Wichita e USS New Orleans e dei nove cacciatorpediniere di scorta.. La
Chiyoda affondò con la perdita dell'intero equipaggio.
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