BATTAGLIA DI MIDWAY
VISTA DAGLI OCCIDENTALI
(U.S. NAVY 4 - MARINA IMPERIALE 1)
CONCLUSIONI
(Tratto da "I gladiatori del mare" di Angelo Solmi, Rizzoli 1980)
Il 6 giugno l'incrociatore pesante Mikuma affondò e il Mogami andò ad arenarsi all'isola di Truk.
In quello stesso 6 giugno un sommergibile giapponese liquidò definitivamente la Yorktown (proprio mentre si era ormai sicuri di salvarla), insieme con il cacciatorpediniere Hammann, che la scortava. Fu l'unico risultato positivo dei Giapponesi, ma la Yorktown, che era veramente dura da morire, non affondò materialmente che alle 6 del mattino del 7 giugno.
Tutto il suo calvario, così come il complesso delle operazioni dell'Enterprise e della Hornet, venne ripreso dal regista John Ford, l'autore di Ombre rosse, in uno splendido documentario cinematografico, forse il più insigne esempio di documentario di guerra: 10 stesso Ford, nella batta- glia, venne seriamente ferito.
Più tardi, ne11976, un regista di assai minor talento, Jack Smight, realizzò sulla battaglia un film a grande spettacolo, con attori famosi, che ebbe vasto successo di pubblico.
Ma, ben che occorra riconoscere onestamente al film una notevole fedeltà storica, anche nei particolari, esso non può competere con l'emozionante immediatezza dell'opera di Ford. (Dagli studi compiuti, il soggettista e sceneggiatore del film, Donald Sandford, ricavò poi un libro pubblicato anche in Italia.)
Così, dunque, terminò la battaglia delle Midway che, oltre ad infliggere un colpo terribile al Giappone, dimostrò soprattutto che la marina nipponica era sorprendentemente vulnerabile, anche da parte di forze molto inferiori, pure, Radio Tokyò annunciò una gloriosa vittoria navale del Sol Levante.
Ma queste spacconate non potevano avere alcuna influenza sui risultati della grande partita che si giocava nel Pacifico e che, per quanto ancora lunga e durissima, lasciava ormai intravedere da che parte pendeva la vittoria. Piuttosto, se vogliamo concludere il nostro racconto, vanno messi in rilievo soprattutto tre aspetti.
Dapprima la battaglia del Mar dei Coralli e poi quella di Midway furono le prime battaglie navali nelle quali le squadre avversarie non si videro mai direttamente e nelle quali non fu tirato un solo colpo di cannone, se non per ciò che riguarda l'artiglieria contraerea.
Si trattò, invece, di un grande duello tattico mediante l'uso di quelle specialissime artiglierie costituite dagli aerei (bombardieri o aerosiluranti) con le loro bombe e i loro siluri.
D'ora in poi, almeno nel Pacifico, sarà questo il nuovo prevalente aspetto dello scontro navale, che si incominciò a chiamare, più giusta- mente," aeronavale ".
Venne dimostrato alle Midway che il materiale e gli apparati
meccanici delle navi giapponesi erano in genere più scadenti di quelli
americani: le portaerei di Nagumo " andarono giù " con relativa
facilità e, a detta di alcuni piloti americani, parevano navi "fatte di
latta". Pur con le debite riserve per questa evidente esagerazione, a
riprova va anche citato il fatto che la Yorktown, colpita gravemente e a
i più riprese, resistette molto meglio e molto più a lungo alle ! offese
nemiche.
Venne ancora dimostrato alle Midway che il materiale umano degli Stati Uniti era superiore a quello giapponese, sia nei comandi, sia negli equipaggi, nei meccanici, nei piloti: c'era in tutti una partecipazione viva alla lotta, non fatalistica e formale come da parte nipponica.
In quanto agli alti comandi, a parte le intuizioni di Nimitz, abbiamo già detto della sorprendente abilità dimostrata da Spruance e, in misura minore, da Fletcher, in confronto agli errori di : Yamamoto e di Nagumo.
Uno solo dei capi giapponesi si salvò: il contrammiraglio
Yamaguchi, perito sulla Hiryu in modo degno della grande tradizione della
marina di Togo.
MIDWAY VISTA DAGLI OCCIDENTALI
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI
MIDWAY: CARTINA DELLA BATTAGLIA
MIDWAY: LE FORZE IMPEGNATE NELLA BATTAGLIA
BATTAGLIA DI MIDWAY: GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO