BATTAGLIA NAVALE DI LEPANTO
NAVAL BATTLE OF LEPANTO
(7 OTTOBRE 1571)
IL TRIONFO DELLA FLOTTA CRISTIANA SULLA FLOTTA TURCA
FORZE IMPEGNATE
FORCES
LEGA SANTA Ammiraglio Don Giovanni d'Austria: comandante in capo Ammiraglio Sebastiano Venier: comandante della flotta veneziana Ammiraglio Gianandrea Doria: comandante flotta genovese Ammiraglio Marcantonio Colonna: comandante flotta pontificia
|
FLOTTA MUSULMANA Ammiraglio Alì Pascià: comandante in capo Mehmed Pascià: comandante flotta egiziana (ala destra) El Louk Ali (Occhialì), corsaro: comandante ala sinistra Carascosa, corsaro luogotente di Occhialì |
FLOTTA CRISTIANA FLOTTA VENEZIANA: 105 NAVI FLOTTA IMPERIALE : 80 NAVI VARIE : 22 NAVI LINEA DI BATTAGLIA LATO SINISTRO (AGOSTINO BARBARIGO): 53 galee in gran parte veneziane (insegna color giallo) 2 galeazze (insegna color giallo) SETTORE CENTRALE (DON GIOVANNI D'AUSTRIA): 58 galee spagnole, veneziane e pontificie (insegna color azzurro) 2 galeazze (insegna color azzurro) LATO DESTRO (GIANANDREA DORIA) : 50 galee spagnole, veneziane, maltesi, sabaude, genovesi e toscane 2 galeazze (insegna color verde)
RETROGUARDIA (MARCHESE SANTA CRUZ) 38 galee (insegna color bianco) |
FLOTTA MUSULMANA FLOTTA MUSULMANA: 282 NAVI
LINEA DI BATTAGLIA LATO SINISTRO (MEHMED SULIK PASCIA'): 60 galee 2 galeotte SETTORE CENTRALE (MEHMET ALI' PASCIA'): 87 galee
LATO DESTRO (CORSARO OCCHIALI', ULUCH ALI'): 61 galee 32 galeotte
RETROGUARDIA (AMURET DRAGUT RAIS) 8 galee 22 galeotte
|
TOTALE:
GALEE: 201 GALEAZZE : 6 MARINAI : 13.000 REMATORI: 43.000 FANTERIA: 28.000 di cui: ITALIANI : 11.000 SPAGNOLI : 8.000 TEDESCHI: 3.000 TOTALE : 84.000 |
TOTALE:
GALEE : 222 GALEOTTE : 60 MARINAI: 13.000 REMATORI : 41.000 SOLDATI: 34.000 |
BILANCIO DELLA BATTAGLIA:
NAVI PERSE : GALEE : 14 di cui: VENEZIANE : 10 MALTA : 1 DUCATO DI SAVOIA : 1 REGNO PONTIFICIO : 1 GENOVA : 1 CADUTI : 7.000 DI CUI 4.800 VENEZIANI FERITI : 5.000 GALEOTTI CRISTIANI LIBERATI : 14.000 DI CUI 10.000 ITALIANI |
BILANCIO DELLA BATTAGLIA:
NAVI PERSE : GALEE E GALEOTTE : 180
CADUTI : DA 25.000 A 30.000 PRIGIONIERI: 10.000
|
Il centro dello schieramento cristiano cattolico si componeva
di 28 galee e 2 galeazze veneziane, 15 galee spagnole e napoletane, 8 galee
genovesi, 7 galee toscane sotto le insegne pontificie, 3 maltesi, 1 sabauda, per
un totale di 62 galee e 2 galeazze. Lo comandava Don Giovanni d'Austria
Comandante generale dell'imponente flotta cristiana: ventiquattrenne figlio
illegittimo del defunto Imperatore Carlo V e fratellastro del regnante Filippo
II aveva già dato ottima prova di sé nel 1568 contro i pirati barbareschi. Con
lui a bordo Francesco Maria II della Rovere - figlio ed erede del Duca
Guidobaldo II della Rovere - Capitano generale degli oltre 2.000 soldati
volontari provenienti dal Ducato d'Urbino. Per ragioni di prestigio affiancavano
la galea Real spagnola: la Capitana di Sebastiano Venier, settantacinquenne
Capitano generale veneziano, la Capitana di Sua Santità di Marcantonio Colonna,
trentaseienne ammiraglio pontificio, la Capitana di Ettore Spinola, Capitano
generale genovese, la Capitana di Andrea Provana di Leinì, Capitano generale
piemontese, l'ammiraglia Vittoria del priore Piero Giustiniani, Capitano
generale dei Cavalieri di Malta.
Il corno sinistro si componeva di 40 galee e 2 galeazze veneziane, 10 galee
spagnole e napoletane, 2 galee toscane sotto le insegne pontificie, e 1
genovese, per un totale di 53 galee e 2 galeazze al comando del provveditore
generale Agostino Barbarigo, ammiraglio veneziano (da non confondere con
l'omonimo doge veneziano).
Il corno destro era invece composto di 25 galee e 2 galeazze veneziane, 16 galee
genovesi, 8 galee spagnole e siciliane, 2 sabaude e 2 toscane sotto le insegne
pontificie, per un totale di 53 galee e 2 galeazze, tenute dal genovese
Gianandrea Doria.
Le spalle dello schieramento erano coperte dalle 30 galee di Alvaro de Bazan di
Santa Cruz: 13 spagnole e napoletane, 12 veneziane, 3 toscane sotto le insegne
pontificie, 2 genovesi. L'avanguardia, guidata da Juan de Cardona si componeva
di 8 galee: 4 siciliane e 4 veneziane.
In totale, la Lega schierò in battaglia una flotta di 6 galeazze e circa 204
galere. A bordo erano imbarcati non meno di 36.000 combattenti, tra soldati
(fanteria al soldo del re di Spagna, tra cui 400 archibugieri del Tercio de
Cerdeña, pontificia e veneziana), venturieri e marinai, verosimilmente tutti
armati di archibugio. A questi si aggiungevano circa 30.000 galeotti sferrati,
ovvero tutti i rematori, schiavi esclusi, cui venivano distribuite spade e
corazze per prendere parte alla mischia sui ponti delle galere. Quanto
all'artiglieria, la flotta cristiana schierava, approssimativamente, 350 pezzi
di calibro medio-grande (da 14 a 120 libbre) e 2750 di piccolo calibro (da 12
libbre in giù).
La flotta turca schierata a Lepanto, reduce dalla campagna
navale che l'aveva impegnata durante l'estate, era verosimilmente forte di
170-180 galere e 20 o 30 galeotte, cui si aggiungeva un imprecisato numero di
fuste e brigantini corsari. La forza combattente, comprensiva di giannizzeri (in
numero tra 2.500 e 4.500), sipahi e marinai, ammontava a circa 20-25.000 uomini.
Di questi, sicuramente armata d'archibugio era la fanteria scelta dei
giannizzeri, mentre la gran parte degli altri combattenti era armata di arco e
frecce. La flotta ottomana, inoltre, era munita di minore artiglieria rispetto a
quella cristiana: circa 180 pezzi di grosso e medio calibro e meno della metà
degli oltre 2.700 pezzi di piccolo calibro imbarcati dal nemico.
I turchi schieravano l'ammiraglio Mehmet Shoraq, detto Scirocco, all'ala destra,
mentre il comandante supremo Müezzinzade Alì Pascià (detto il Sultano) al centro
conduceva la flotta a bordo della sua ammiraglia Sultana, su cui sventolava il
vessillo verde sul quale era stato scritto 28.900 volte a caratteri d'oro il
nome di Allah. Infine l'ammiraglio, considerato il migliore comandante ottomano,
Uluč Alì, un apostata di origini calabresi convertito all'Islam (detto Ucciallì
oppure Occhialì) presiedeva all'ala sinistra; le navi schierate nelle retrovie
erano comandate da Murad Dragut (figlio dell'omonimo Dragut Viceré di Algeri e
Signore di Tripoli che era stato uno dei più tristemente noti pirati
barbareschi).
BATTAGLIA NAVALE DI LEPANTO / NAVAL BATTLE OF LEPANTO
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI /NAVAL BATTLE
NAVI DA GUERRA / WARSHIPS AND BATTLESHIPS
PORTAEREI NELLA STORIA /AIRCRAFT CARRIERS