LA FINE DELLA CORAZZATA TIRPITZ

THE END OF THE BATTLESHIP TIRPITZ

(29 OTTOBRE 1944)

PROLOGO


I PRIMI  ATTACCHI


L'ATTACCO DECISIVO


LA FINE

Un attacco successivo ebbe luogo il 12 novembre sempre con l'impiego degli stessi squadroni.   La Tirpitz, sempre ancorata, fu colta in una giornata serena e soleggiata, priva della cortina difensiva di fumo e senza alcun caccia di scorta.   Dalla nave furono lanciate salve da 38 cm e quindi aprì il fuoco con il resto del proprio armamento in un vano tentativo di difesa. 

Lo squadrone n° 617 sganciò i propri "Tallboy", quindi seguì quello n° 9.  Il primo allarme dell'incursione fu dato verso le 08.00, quando la Tirpitz fu collegata immediatamente con il centro antiaereo di Tromso. Un quarto d'ora più tardi fu richiesta la protezione dei caccia e si diede l'allarme. 

Le sirene della base di Tromso suonarono alle 08.45 e alle 09.15 furono avvistati i velivoli inglesi.   Cinque minuti più tardi fu ripetuta la richiesta di protezione aerea e da Bardufoss decollarono immediatamente gli FW190 del gruppo JG5, la Luftwaffe non era stata però informata dello spostamento della nave a Tromso. 

L'artiglieria da 10,5 cm aprì il fuoco verso le 09.34, seguita pochi minuti dopo dai 3,7 cm e dai 2 cm. Un "Tall- boy" (probabilmente il quarto lanciato) colpì la nave insieme a altri due successivi.   Quello definitivo raggiunse la Tirpitz a babordo vicino la catapulta nel compartimento laterale della sala turbina, penetrando il ponte e la corazzatura; un'altra cadde in mare al traverso, sempre nell'area di sinistra, con un grande lampo, mentre le altre quattro bombe caddero nella rete. 

Una nona bomba cadde al traverso della torretta "D" provocando una grande colonna di fumo nero, cui seguì un lampo per lo scoppio di munizioni nella parte centrale della nave. 

Molte altre bombe scoppiarono nel porto con il conseguente riversarsi di una grande quantità d'acqua sulla nave, che sbandò di 35°.  Venne dato l'ordine di svuotamento ma non potè essere eseguito, pertanto si diede quello di abbandonare la nave.   Lo sbandamento continuò fino a 60°, dove si assestò per breve tempo. 

Seguì una tremenda esplosione presso la torretta "C" che sollevò tutta la massa rotante dalla nave, dopodichè la Tirpitz si rovesciò fino a che l'opera morta non raggiunse il fondo del mare.

Un esame successivo dimostrò che il fianco della nave era stato divelto tra le ordinate 98 e 132, ma ad eccezione di questo c'erano solo danni di piccola entità.   La vera causa dell'esplosione nella torretta "C" non fu mai accertata, probabilmente le zone oltre la sala turbina (Mitte) e quella caldaia vennero rapidamente inondate, come pure tutta l'area di sinistra centrale compresa tra le ordinate 83 e 154,5. 

Quest'inondazione fu sufficiente a fare sbandare la nave di 35°, dato che era relativamente leggera per la scarsità di carburante e scorte.   L 'inondazione continuò e la nave sbandò ancor più, fino a 60°; allora si calcolò che la quantità d'acqua doveva equivalere a circa 17.000 tonnellate, che sarebbe aumentata; tuttavia si ritiene che del fango sul fondo le impedì di affondare fino all' esplosione della torretta "C".   I morti furono molti, tra essi l'ufficiale al comando, Capitano di vascello Weber, che aveva sostituito Junge all'arrivo della nave a Tromso.  Alla Kriegmarine rimanevano solamente due Panzerschiffe, ambedue nel Baltico.


SCHEMA COSTRUTTIVO


GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO

La Tirpitz è stata sempre ricordata nella storia come la nave gemella della Bismarck, priva cioè di una sua personalità e di una sua elevazione storica. Questo perchè effettivamente non ha avuto un'esistenza gloriosa ed una fine leggendaria come la Bismarck. Lontanamente si può fare un parallelo tra la Musashi, conosciuta da tutti come la nave gemella della Yamato.

Ma mentre la Musashi è gloriosamente affondata in una battaglia storica, quella del Golfo di Leyte, incassando una quantità incredibile di bombe e di siluri prima di perire, la Tirpitz non ha partecipato a nessuna azione navale degna di nota.

Questo perchè, dopo l'affondamento della Bismarck, la Reichsmarine non ha più effettuato azione navali significative, limitandosi a qualche scaramuccia nel Mare del Nord, sempre comunque conscia della propria debolezza nei confronti della Royal Navy. La mancanza di una portaerei (la Graf Zeppelin non fu mai ultimata) la privò di un valido appoggio aereo e rese deboli ed indifese le proprie corazzate (Scharnost, Gneisenau e Tirpitz).

La Tirpitz passò la propria esistenza rintanata nei fiordi norvegesi, scappando continuamente dagli attacchi aerei. L'unica funzione che riuscì a svolgere egregiamente fu quella che Churchill definì di "fleet in being", cioè di flotta in potenza, in grado di tenere impegnate un gran numero di navi ed aerei nemici, senza nemmeno muoversi. Nei suoi tre anni di vita ebbe infatti una squadra navale ed aerea inglese a "propria disposizione" e rimase sempre un forte pericolo potenziale.

Non è eretico dire che se la Bismarck non fosse affondata nell'Operazione Rheinubung probabilmente avrebbe fatto la fine della Tirpitz, cioè sarebbe stata costretta a fuggire nei fiordi norvegesi, a causa della ridotta capacità offensiva della Reichmarine, ben lontana dai fasti raggiunti dalla Hochseeflotte allo Jutland nel 1916!

La Tirpitz può essere quindi considerata come una nave sfortunata che soffrì della sindrome del fratello maggiore!


LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI (NAVAL BATTLES)


CORAZZATA TIRPITZ (BATTLESHIP TIRPITZ)


NAVI DA GUERRA (WARSHIPS AND BATTLESHIPS)


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