Lo stemma ufficiale dello Shinano

BATTAGLIA NAVALE DEL MAR DEI CORALLI

(BATTLE OF CORAL SEA)

(4-8 MAGGIO 1942)

La portaerei leggera Shoho sotto attacco


STORIA DELLA BATTAGLIA NAVALE DEL MAR DEI CORALLI

(HISTORY OF THE NAVAL BATTLE OF CORAL SEA)


LA CONFUSIONE DEL 7 MAGGIO 1942

(TRATTO DA "LA GUERRA DEL PACIFICO" DI B. MILLOT)

(THE CONFUSION OF THE 7 MAY 1942)


Il 7 maggio, alle 6.25, l'ammiraglio Fletcher raggiunse il punto previsto, 115 miglia a sud dell'isola Russell e distaccò il gruppo incrociatori del l'ammiraglio Crace, al quale aggiunse il caccia torpediniere Farragut, con l'ordine di continuare la rotta nord-ovest per sorvegliare e intercet- tare le forze giapponesi d'invasione all'uscita del passaggio Jomard.

Questo piano consentiva di tagliare la strada ad ogni infiltrazione nipponica senza esporre le portaerei in una zona per esse di gran lungo troppo pericolosa.

Ma, se Fletcher impediva così ogni sbarco, sguarniva anche il suo schermo protettivo, rendendo ancora più vulnerabili le preziose portaerei. L'ammiraglio americano aveva riflettuto per tutta la notte su questo delicato problema, decidendosi infine per questa tattica allo scopo di garantire la sicurezza di Port Moresby, nell'eventualità che le sue navi avessero dovuto soccombere.

Nel momento in cui gli incrociatori di Crace cominciavano ad allontanarsi, i primi ricognitori decollarono dai ponti di volo della Yorktown e della Lexington.

Nel frattempo, l'ammiraglio Takagi aveva deciso di rinunciare all'inseguimento delle navi americane al sud e di fare rotta a nord-ovest per appoggiare le forze di sbarco, ma, in seguito alle insistenze dell'ammiraglio Hara, lanciò, il giorno 7 all'alba, ricognizioni aeree per accertarsi di quanto aveva alle spalle.

Quasi nello stesso momento, numerosi ricognitori decollarono da Rabaul, da Shortland, da Tulagi e Kamikawa Maru a Deboyne.

Dovevano esplorare un vasto settore compreso tra Port Moresby e l'isola Rennel.

Alle 5.32 (ora giapponese), un bombardiere imbarcato Kate avvistò 1 portaerei e 3 caccia torpediniere a 200 miglia a sud della forza d'urto.

L'ammiraglio Takagi, persuaso di aver a che fare con il grosso nemico, fece partire, alle 6.10, un'ondata d'attacco al comando del capitano di corvetta Kakuichi Takahashi, comprendente 36 bombarbieri in picchiata Val, 24 bombardieri-siluranti Kate e 18 caccia Zero.

Alle 6.40 un idrovolante dell'incrociatore Kinugasa scorse, a sua volta, squadra nemica, della quale facevano parte 1 portaerei e 10 navi, 200 miglia a sud-ovest.

Takagi si infuriò per essere stato precipitoso, in quanto non disponeva più di apparecchi sufficienti per attaccare questo secondo reparto.

Decise pertanto di aspettare il ritorno di Takahashi per sferrare il secondo attacco.

Ma il destino non doveva essere troppo propizio per le armi giapponesi, poichè alle 9.35, il capitano Takahashi giunse sul punto segnalato e non vide nave.

Fece effettuare ricerche concentriche e avvistò poco dopo la petroliera scortata da un caccia torpediniere.

Dopo essersi accertati che non v'era altro nei paraggi, diede l'ordine di attaccare.

Per più trenta minuti gli aerei nipponici si accanirono contro la Neosho e Sims, che il pilota del primo ricognitore giapponese aveva scambiato  per una portaerei e la sua scorta.

Questo increscioso errore di identificazione doveva avere conseguenze disastrose.

Verso le 10 il cacciatorpediniere Sims fu colpito da 3 bombe da 500 una dopo l'altra, che lo spezzarono in due.

Affondò, pochi minuti dopo, con una violenta esplosione.

La petroliera Neosho era stata gravemente colpita e sbandava fortemente; ma rimaneva a galla grazie all'aria racchiusa nelle cisterne vuote.

La  "Grossa Signora" (soprannome della Neosho) venne abbandonata da una parte dell'equipaggio mentre andava alla deriva, e soltanto l'11 maggio verso mezzogiorno la si ritrovò molto lontano a ovest del punto, d'altra parte erroneo, dell'attacco.

Un idrovolante Catalina salvò il resto del1'equipaggio e affondò la Neosho mentre il caccia torpediniere Henley cercava fino al 14 maggio i superstiti.

Quell'attacco costò ai giapponesi 6 aerei e impedì loro di raggiungere le portaerei di Fletcher.

Quando gli apparecchi nipponici tornarono sulle loro portaerei, era già troppo tardi per la seconda operazione prevista e l'ammiraglio Takagi temette che i suoi apparecchi potessero essere sorpresi dalla notte al ritorno.

Tuttavia fece partire i bombardieri, ma senza la scorta dei caccia Zero, sprovvisti delle apparecchiature per il volo notturno.

Le navi di Fletcher, intanto, navigavano verso nord e avevano scorto numerosi ricognitori giapponesi che si erano tenuti fuor di portata della contraerea delle navi.

Fletcher si spazientiva.

Sapeva di essere stato avvistato e continuava a non conoscere la posizione del nemico.

I Dauntless in ricognizione su un vasto arco di cerchio seguitavano a non segnalare nulla.

Eppure, Fletcher era persuaso di trovarsi vicino all'obiettivo perchè, durante la giornata del 6, numerosi dispacci provenienti dall'Australia lo avevano informato, per giunta molto approssimativamente, sull'esistenza e la rotta di parecchi convogli giapponesi.

Sapeva che 4 bombardieri americani B. 17 avevano attaccato senza successo, alle 10.30, 1 portaerei nemica a sud di Bougainville e che, alle 13, aerei dell'esercito avevano avvistato numerose navi trasporto a sud di Rabaul.

Queste due forze navali sembravano convergere verso le isole Louisiade.

Gli aerei da ricognizione che Fletcher aveva fatto partire non avrebbero quindi potuto non scoprire il nemico. Fu un apparecchio della Yorktown a segnalare finalmente alle ore 8.15: 2 portaerei e 4 incrociatori pesanti 235 miglia a nord-ovest dell'isola di Misima.

Fletcher non sospettò nemmeno per un momento che quella non fosse la forza d'urto nemica e ordinò di preparare l'attacco.

Passò, come previsto, il comando delle operazioni aeree all'ammiraglio Fitch.

Le 2 portaerei americane continuarono a portarsi sempre più a nord e, alle 9.26, a 22 miglia dal punto segnalato, la Lexington lanciò i suoi aerei, seguiti, alle 9.55, da quelli della Yorktown.

Mentre questa ondata di 93 apparecchi scompariva all'orizzonte, le due portaerei si portarono in una zona nuvolosa di depressione per sottrarsi alla vista degli osservatori giapponesi.

Nel frattempo, gli incrociatori dell'ammiraglio Crace continuavano a seguire la loro rotta a nord-est per sbarrare l'uscita a sud del passaggio ]omard.

Alle 8.10 l'incrociatore Chicago scorse un aereo da ricognizione giapponese.

Crace adottò la formazione a losanga per consentire una migliore difesa generale contro gli aerei e continuò sulla stessa rotta.

Alle 13.58 si presentarono 11 bombardieri giapponesi, che però furono immediatamente respinti da un concentramento di artiglieria efficacissimo. Poco dopo, il radar segnalò 12 bimotori Nell, ma le navi di Crace riuscirono a evitare tutti i siluri, mentre 5 degli attaccanti venivano abbattuti.

Di li a qualche minuto, una formazione di 19 bimotori Nell che volavano ad alta quota attaccò con le bombe; ma anche questa volta gli incrociatori rimasero indenni, grazie alle loro brusche e rapide evoluzioni.

Sin d'ora, la missione dell'ammiraglio Crace consentiva di fare una prima constatazione tattica: il fatto che nessuna delle navi fosse stata colpita nel corso di ben tre attacchi aerei costituiva un elemento nuovo importantissimo, perchè gli aviatori nipponici avevano dimostrato lo stesso mordente e la stessa risolutezza che all'inizio della guerra nell'effettuare i numerosi attacchi.

Ma le navi americane, e in particolare gli incrociatori dell'ammiraglio Crace, avevano perfezionato una nuova tecnica in fatto di evoluzioni, che otteneva miracoli.

Gli insegnamenti dalla distruzione della Prince ot Wales e della Repulse nel dicembre del 1941 non vi erano ovviamente estranei.

Un'altra conseguenza, questa volta strategica, sarebbe derivata dall'incursione di Crace a sud-ovest del passaggio Jomard.

Infatti, l'ammiraglio  Inouye, a Rabaul era stato informato della presenza delle due squadre americane e aveva capito che le sue navi trasporto non avrebbero avuto alcuna possibilità di passare fino a quando le unità nemiche non fossero state distrutte.

Bisognava quindi rinunciare ad attuare il piano d'invasione secondo l'orario previsto, e alle 9 del giorno 7, Inouye diede alla flotta d'invasione l'ordine di invertire la rotta.

I giapponesi non avrebbero avuto mai più l'occasione di avventurarsi in quei paraggi, Fletcher, e cosi Crace, lo seppero soltanto molto più tardi.

Il compito di catenaccio occidentale svolto da Crace era riuscito perfettamente e Fletcher aveva avuto un'ispirazione sagace dividendo le proprie forze a tale scopo. Port Moresby era salva.

La giornata del 7 maggio fu caratterizzata dai molti errori commessi nella trasmissione delle segnalazioni di avvistamento e dai vari equivoci nell'identificazione delle navi avvistate.

Da parte americana, un'ulteriore verifica del telegramma del Dauntless che aveva scoperto la flotta nemica, rivelò che le navi segnalate non erano quelle di Takagi, e neppure quelle di Goto, bensì il piccolo gruppo Marushige che risaliva verso nord-ovest al traverso delle isole di Entrecasteaux e che comprendeva navi di second'ordine le quali non meritavano certo la potente ondata d'assalto aereo fatta partire da Fletcher.

Era ormai troppo tardi perche l'ammiraglio potesse farla tornare indietro, il che avrebbe avuto come conseguenza la confusione e senza dubbio incidenti.

Ma Fletcher non disponeva più di un numero di apparecchi sufficiente ad affrontare importanti forze nemiche e andava avanti e indietro ansiosamente sulla plancia della Yorktown sperando che la fortuna lo togliesse dalla situazione pericolosa nella quale si era cacciato.

Aveva commesso pressappoco lo stesso errore, e si era lasciato trascinare dalla stessa precipitazione, del suo pari grado giapponese Takagi, nello stesso giorno, e pressappoco alla stessa ora.

Curiosa coincidenza, tuttavia la fortuna arrise all'ammiraglio americano, poichè, poco dopo le 11, il pilota di un Dauntless in ricognizione scorse una portaerei accompagnata da parecchie navi a nord delle isole Louisiade e guidò su quell'obiettivo i gruppi aerei della Lexington.

Partiti per attaccare il gruppo Marushige, gli apparecchi americani avevano scoperto la squadra dell'ammiraglio Goto.

La portaerei leggera Shoho sotto attacco

Alle 11.10 i primi 10 Dauntless attaccarono in picchiata, seguiti dopo sette minuti dagli aerosiluranti.

Le navi giapponesi compirono evoluzioni frenetiche per evitare bombe e siluri e scatenarono un tiro violentissimo della contraerea.

Inoltre, alcuni Zero della portaerei Shoho tentarono di intercettare gli apparecchi americani o di deviarne la mira, ma non riuscirono a opporsi molto a lungo al numero e alla risolutezza degli attaccanti.

Una prima bomba da 500 chilogrammi, cadendo vicinissima alla Shoho, scaraventò in mare i cinque ultimi apparecchi rimasti sul ponte di volo, ma alle 11.20 la portaerei giapponese, come le navi della sua scorta, continuava ad essere indenne.

Alle 11.25 entrarono in scena gli apparecchi della Yorktown che, in pochi minuti, decisero la partita.

Infatti, tra le 11.26 e le 11.29, la Shoho fu colpita da numerose bombe da 1000 libbre giunte a segno e da parecchi ordigni lanciati dagli aerosiluranti.

La Shoho fu abbandonata dall'equipaggio alle 11.21.e alle 11.36 scomparve nei flutti ribollenti di schiuma e di rottami. Il dramma era stato tanto violento quanto breve.

Le navi della forza di copertura dell'ammiraglio Goto ripiegarono a nord e, dal canto loro gli aerei di Fletcher presero la via del ritorno.

Alle 13.38 gli apparecchi americani appontarono sulla Yorktown e sulla Lexington.

Ne mancavano soltanto tre. Era senz'altro una bella vittoria e consolò in parte Fletcher, mortificato per non aver ancora potuto attaccare la forza d'urto nipponica.

Fletcher era pronto, alle 14.50, d un nuovo attacco, ma la prudenza gli consigliò di non ripetere gli errori precedenti e di aspettare che le grandi portaerei giapponesi fossero state segnalate con precisione: decisione tanto più assennata in non rimaneva ormai un numero sufficiente di ore di luce per effettuare un nuovo attacco.

Inoltre, le condizioni meteorologiche erano peggiorate e, in quelle circostanze, non esisteva in pratica alcuna possibilità di scorgere le navi nemiche. si diresse quindi a ovest-sud.ovest per avvicinarsi alla zona di pattugliamento di Crace, nella speranza di poter scoprire, l'indomani  la forza d'urto giapponese.

Il crepuscolo, di breve durata a latitudini, precedette di poco una notte nera come inchiostro. che cosa era stato degli apparecchi giapponesi del secondo attacco, partiti dalle portaerei Shokaku e Zuikaku alle 14.30 (ora giapponese)?

Avevano deciso di suddividersi in vari gruppi per esplorare una vasta zona di oceano, ma, non avendo avvistato nulla a causa del cielo molto coperto raggiunsero, alla fine del pomeriggio, le loro portaerei.

Uno di gruppi passò, al ritorno, nelle vicinanze delle portaerei americane intercettato dalla pattuglia di copertura.

I Wildcat si avventarono sugli apparecchi giapponesi e ne abbatterono 9, mentre 2 caccia non fecero ritorno.

Altri apparecchi nipponici sorvolarono di nuovo, alle 19 (ora americana) la flotta di Fletcher e scambiarono le portaerei statunitensi per le loro.

Tre apparecchi giapponesi girarono intorno alla Yorktown accesero le luci di navigazione come se avessero voluto appontare.

La portaerei: americana, che li aveva identificati facilmente grazie al radar, rispose nello stesso modo, e aprì il fuoco non appena furono a portata di tiro.

I giapponesi, rendendosi conto dell'errore, riuscirono ad allontanarsi.

Alle 19.20 si presentarono altri 3 aerei, con i carrelli di atterraggio abbassati, e iniziarono il giro di avvicinamento.

Si trovavano già sull'allineamento del ponte di volo della Yorktown, quando furono investiti da una grandinata di proiettili che li fece risalire precipitosamente.

Uno di essi cadde però in mare.

Pochi minuti dopo, il radar della Lexington segnalò una concentrazione di punti luminosi che si spostavano a velocità assai bassa e a breve distanza dalla portaerei americana

L'ammiraglio Fitch pensò naturalmente che si trattasse degli aerei giapponesi i quali giravano intorno alle loro portaerei prima di appontare.

Le navi nemiche erano quindi vicinissime.

Gli apparecchi nipponici riuscirono effettivamente a raggiungere le loro basi galleggianti, ma l'appontaggio in piena notte da parte di equipaggi stanchissimi e di aerei per la maggior parte a corto di carburante fu drammatico: 11 apparecchi andarono perduti in queste condizioni, ( ciò accrebbe in misura sensibile le perdite della giornata).

Fletcher, avvertito poco dopo della vicinanza delle navi nipponiche, rinunciò a impegnare le sue unità di superficie in un combattimento notturno, preferendo mantenere le proprie forze intatte e raggruppate per affrontare lo scontro che si palesava inevitabile il giorno dopo.

In seguito a una nuova e curiosissima coincidenza, l'ammiraglio Takagi, conoscendo la grande attitudine delle sue navi al combattimento notturno, prese in considerazione un'operazione analoga, ma poi vi rinunciò per gli stessi motivi del proprio collega americano.

La giornata del 7 maggio si chiudeva quindi con un susseguirsi di equivoci e di confusioni, sensibilmente equivalenti nei due campi contrapposti, sebbene il vantaggio strategico pendesse dalla parte alleata a causa del ripiegamento delle forze d'invasione nipponiche.

Ma gli americani in quel momento ignoravano tale circostanza e, sul piano pratico, la giornata poteva essere considerata indecisa.

Verso le 22, su richiesta del contrammiraglio Koso Abe, comandante della flotta di navi trasporto, l'ammiraglio Rara, dopo aver ricuperato i suoi ultimi aerei, fece rotta a nord, per assicurare, sin dall'alba dell'indomani, la protezione aerea delle vulnerabili navi.

Nel frattempo, e pressappoco alla stessa ora, Fletcher seguì una rotta sud-est per non essere sorpreso, sin dall'aurora, dagli aerei da ricognizione.


THE CONFUSION OF THE 7 MAY 1942

On May 7, at 6.25 o'clock, the admiral Fletcher reached the anticipated point, 115 south miles of the island Russell and you/he/she detached the group cruisers of the the admiral Crace, to which it added the fighter torpediniere Farragut, with the order to continue the rout northwest to guard and intercet - tare the Japanese strengths of invasion to the exit of the passage Jomard.

This plan allowed to cut the road to every infiltration nipponica without exposing the aircraft carriers in a zone for them of big along too much dangerous.

But, if Fletcher prevented so every unloading, sguarniva also his/her protective screen, making even more vulnerabilities the precious aircraft carriers. The American admiral had thought for the whole night on this delicate problem, finally deciding himself/herself/itself for this tactic to the purpose to guarantee the safety of Port Moresby in the eventuality that its ships had had to succumb.

In the moment in which the cruisers of Crace started to get further, the first scouts took off from the bridges of flight of the Yorktown and the Lexington.

In the meantime, the admiral Takagi had decided to abdicate the pursuit of the American ships to the south and to make northwestern rout to support the strengths of unloading, but, following admiral Hara's insistences, you/he/she launched, the day 7 to the dawn, aerial recognitions to verify than you/he/she had to the shoulders.

Almost in the same moment, numerous scouts took off from Rabaul, from Shortland, from Tulagi and Kamikawa Maru to Deboyne.

They had to explore a vast sector understood between Port Moresby and the island Rennel.

At 5.32 o'clock (now Japanese), an embarked bombardier Kate sighted 1 aircraft carrier and 3 fighters torpediniere to 200 south miles of the strength of bump.

The admiral Takagi, convinced to have to that to do with the big enemy, made to depart, at 6.10 o'clock, a wave of attack to the command of the captain of corvet Kakuichi Takahashi, comprendente 36 bombarbieris in beaten Val, 24 bombardier-torpedo Kate and 18 fighters Zero.

At 6.40 o'clock a hydroplane of the cruiser flowed Kinugasa, in turn, hostile team, of which you/they made part 1 aircraft carrier and 10 ships, 200 southwest miles.

Takagi raged him to have been precipitous, in how much more than enough instruments it didn't prepare for attaching this second department.

Definite therefore to wait for the return of Takahashi for sferrare the second attack.

But the destiny didn't have to be too much propitious for the Japanese weapons, since at 9.35 o'clock, the captain Takahashi came on the signalled point and didn't see ship.

It made to effect concentric searches and it sighted the oil-tanker escorted by a fighter torpediniere shortly after.

After having verified that there was not other in the parts, it gave the order to attach.

For more thirty minutes the aerial nipponicis attacked furiously against the Neosho and Sims, that the pilot of the first Japanese scout had exchanged for an aircraft carrier and his/her escort.

This regrettable error of identification had to have disastrous consequences.

Toward the 10 the destroyer Sims was stricken from 3 bombs from 500 one after the other, that you/they broke him/it in two.

It sank, few minutes later, with a violent explosion.

The oil-tanker Neosho had seriously been struck and it strongly skidded; but he/she was floating thanks to the air contained in the empty cisterns.

The "Big Mrs." (nickname of the Neosho) you/he/she was abandoned by a part of the crew while it was going adrift, and only on May 11 toward midday she found again him very distant to west of the point, on the other hand wrong, of the attack.

A hydroplane Catalina saved the rest del1'equipaggio and sank the Neosho while the fighter torpediniere Henley looked for up to May 14 the survivors.

That attack cost 6 airplanes to the Japanese and prevented them to reach the aircraft carriers of Fletcher.

When the instruments nipponicis returned on their aircraft carriers, it was too late already for the second anticipated operation and the admiral Takagi temette that its instruments could have been being caught in the act for the night to the return.

Nevertheless it let the bombardiers departed, but without the escort of the fighters Zero, unprovided of the equipments for the nighttime flight.

The ships of Fletcher, meanwhile, sailed toward north and you/they had perceived numerous Japanese scouts that fuor of course of the anti-aircraft one of the ships was held.

Fletcher became impatient him.

He/she knew to have been sighted and it kept on not knowing the position of the enemy.

The Dauntless in recognition on a vast arc of circle continued with not to signal anything.

Yet, Fletcher was convinced to be himself/herself/themselves next to the objective because, during the day of 6, numerous dispatches coming from Australia had informed him/it, for junta very approximately, on the existence and the rout of quite a lot convoy Japanese.

He/she knew that 4 bombardiers American B. 17 had attached without success, at 10.30 o'clock, 1 aircraft carrier south enemy of Bougainville and that, at 13 o'clock, airplanes of the army had sighted numerous ships transport to south of Rabaul.

These two naval strengths seemed to converge toward the islands Louisiade.

The recognition airplanes that Fletcher had made to depart you/they would not have been able therefore not to discover the enemy. It was an instrument of the Yorktown to finally signal at the 8.15: 2 aircraft carriers and 4 cruisers heavy 235 northwestern miles of the island of Misima.

Fletcher didn't even suspect for a moment that that was not the hostile strength of bump and it ordered to prepare the attack.

It passed, as foreseen, the command of the aerial operations to the admiral Fitch.

The 2 American aircraft carriers kept on going more and more itself to north and, at 9.26 o'clock, 22 miles away from the signalled point, the Lexington launched its airplanes, follows, at 9.55 o'clock, from those of the Yorktown.

While this wave of 93 instruments disappeared to the horizon, the two aircraft carriers brought him in a cloudy zone of depression to escape to the sight of the Japanese observatories.

In the meantime, admiral Crace's cruisers kept on following their rout to northeast to block the exit to south of the passage] omard.

At 8.10 o'clock the cruiser Chicago flowed a Japanese recognition airplane.

Crace adopted the lozenge formation to allow a best general defense against the airplanes and continued on the same rout.

At 13.58 o'clock 11 Japanese bombardiers were introduced, that however you/they were immediately rejected by an effective concentration of artillery. Shortly after, the radar signalled 12 two-engined Nell, but the ships of Crace succeeded in avoiding all the torpedos, while 5 of the attackers were demolished.

Of them to a few minutes, a formation of 19 two-engined Nell that flew to tall quota attached with the bombs; but also this time the cruisers were uninjured, thanks to theirs abrupt and rapidses evolutions.

Since of admiral Crace's mission now, allowed to make a first tactical verification: the fact that none of the ships had been stricken during well three attacks airplanes it constituted an important new element, because the aviators nipponici had shown the same biting and the same resoluteness that to the beginning of the war in to effect the numerous attacks.

But the American ships, and admiral Crace's cruisers, had improved particularly a new technique in fact of evolutions, that got miracles.

The teachings from the destruction of the Prince ot Wales and of the Repulse in December of 1941 there obviously were not extraneous.

Another consequence, this strategic time, it would be derived from the raid of southwest Crace of the passage Jomard.

In fact, the admiral Inouye, to Rabaul you/he/she had been informed of the presence of the two American teams and you/he/she had understood that his/her ships transport you/they would not have had any possibility to pass up to when the hostile unities had not been destroyed.

It needed therefore to abdicate to effect the plan of invasion according to the anticipated schedule, and to the 9 of the day 7, Inouye gave the order to reverse the rout to the fleet of invasion.

The Japanese would not have had anymore the occasion to venture himself/herself/themselves in that parts, Fletcher, and so Craces, knew only it very later.

The assignment of western bolt developed by Crace had perfectly succeeded and Fletcher had had a shrewd inspiration dividing her own strengths to such purpose. Port Moresby was safe.

The day of May 7 was characterized by the many errors committed in the transmission of the signalings of sighting and from the various misunderstandings in the identification of the sighted ships.

Aside American, a further verification of the telegram of the Dauntless that the hostile fleet had discovered, revealed that the signalled ships were not those of Takagi, and not even those of Goth, on the contrary the small group Marushige that went up again toward northwest to the beam of the islands of Entrecasteaux and that he/she understood ships of second'ordine which didn't deserve certain the powerful wave of aerial assault made to depart from Fletcher.

It was by now too late because the admiral could make to return back her, which would have had as a result the confusion and without doubt incidental.

But Fletcher didn't prepare more than an enough number of instruments to face important hostile strengths and went on and back anxiously on the bridge of the Yorktown hoping that fortune removed him/it from the dangerous situation in which was chased.

You/he/she had committed about the same error, and you/he/she was allowed to drag from the same precipitation, of his/her peer Japanese degree Takagi, in the same day, and about to the same time.

Coincidence snoops, nevertheless the fortune arrise to the American admiral, since, shortly after the 11, the pilot of a Dauntless in recognition flowed an aircraft carrier accompanied by quite a lot north ships of the islands Louisiade and drove on that objective the aerial groups of the Lexington.

Parties to attach the group Marushige, the American instruments you/they had discovered admiral Goth's team.

At 11.10 o'clock the first 10 Dauntless attached in beaten, follows after seven minutes from the aerosilurantis.

The Japanese ships performed frantic evolutions to avoid bombs and torpedos and they instigated a violent draught of the anti-aircraft one.

Besides, some Zero of the aircraft carrier Shohos tried to intercept the American instruments or to divert its aim, but they didn't succeed in much longer opposing himself/herself/themselves to the number and the resoluteness of the attackers.

A first bomb from 500 kilograms, falling near to the Shoho, it dashed in sea the five last instruments remained on the bridge of flight, but at 11.20 o'clock the Japanese aircraft carrier as the ships of its escort, continued to be uninjured.

At 11.25 o'clock they entered scene the instruments of the Yorktown that, in few minutes, they decided the game.

In fact, between the 11.26 and the 11.29, the Shoho was stricken from numerous bombs from 1000 pounds come to sign and from quite a lot devices launched by the aerosilurantis.

The Shoho was abandoned from the crew at 11.21.e o'clock at 11.36 o'clock it disappeared in the boiling billows of foam and wrecks. The play had been so violent as brief.

The ships of the strength of coverage of the admiral Goto refolded to north and, from their song the airplanes of Fletcher took the street of the return.

At 13.38 o'clock the American instruments appontarono on the Yorktown and on the Lexington.

They missed only three of it. It was certainly a beautiful victory and he/she consoled partly Fletcher, mortified for not having been able to attach the strength of massive nipponica yet.

Fletcher was ready, at 14.50 o'clock, d a new attack, but prudence recommended him not to repeat the preceding errors and to wait that the great Japanese aircraft carriers had been signalled with precision: so more judicious decision in he/she didn't remain by now an enough number of times of light to effect a new attack.

Besides, meteorological conditions were worsened and, in those circumstances, it didn't exist in practice some possibility to perceive the hostile ships. he directed therefore to west-sud.ovest to draw near to the zone of patrol of Crace, in the hope to be able to discover, the next day the strength of Japanese bump.

The twilight, of brief duration to latitudes, precedette of few a black night as I ink. what had been of the Japanese instruments of the second attack, done depart by the aircraft carriers Shokaku and Zuikaku at 14.30 o'clock (now Japanese)?

You/they had decided to divide him in various groups to explore a vast zone of ocean, but, not having sighted anything because of the sky very covered they reached, at the end of the afternoon, their aircraft carriers.

One of groups passed, to the return, in the proximities of the American aircraft carriers intercepted from it patrols her/it of coverage.

The Wildcat hurled him on the Japanese instruments and they demolished 9 of them, while 2 fighters they didn't make return.

Other instruments nipponici sorvolarono again, to the 19 (now American) the fleet of Fletcher and they exchanged the American aircraft carriers for theirs.

Three instruments Japanese turned around the Yorktown they turned on the lights of navigation as if you/they had wanted appontare.

The aircraft carrier: American, that had easily identified them thanks to the radar, he/she answered in the same way, and it opened not the fire as soon as they were to course of draught.

The Japanese, account of the error making himself/herself/itself, they succeeded in getting further.

At 19.20 o'clock other 3 airplanes were introduced, with the carts of landing lowered, and they began the turn of approach.

They were already found on the alignment of the bridge of flight of the Yorktown, when you/they were invested by a hailstorm of bullets that made them precipitately go up again.

One of them fell however in sea.

Few minutes later, the radar of the Lexington signalled a concentration of bright points that you/they were moved a great deal to low speed and not too far from the American aircraft carrier

The admiral Fitch naturally thought that you/he/she dealt with the Japanese airplanes which turned around their aircraft carriers before appontare.

The hostile ships were therefore near.

The instruments nipponicis succeeded indeed to reach their afloat bases but the appontaggio from tired crews and of airplanes for the most greater part late at night to short of fuel was dramatic: 11 instruments went lost under these conditions, (this increased in sensitive measure the losses of the day).

Fletcher, warned of the proximity of the ships nipponiche shortly after, it gave up hocking his/her unities of surface in a nighttime fight, preferring to maintain his/her own intact strengths and you gather for facing the clash that revealed later him inevitable the day.

Following a new and curious coincidence, the admiral Takagi, knowing the great attitude of his/her ships to the nighttime fight, considered an analogous operation, but then it abdicated you for the same motives for his/her own American colleague.

The day of May 7 was closed therefore with a to follow him of misunderstandings and of confusions, sensitively equivalent in the two contrasted fields, although the strategic advantage hung from the allied part because of the refolding of the strengths of invasion nipponiche.

But at that time the Americans ignored such circumstance and, on the practical plan, the day could be considered undecided.

Toward the 22, on application of the rear-admiral Koso Abe, commander of the fleet of ships transport, the admiral Rare, after having recovered his/her last airplanes, it made rout to north, to assure, since the dawn of the next day, the aerial protection of the vulnerabilities ships.

In the meantime, and about to the same time, Fletcher followed a rout southeast not to be amazed, since the aurora, from the recognition airplanes.


BATTAGLIA NAVALE DEL MAR DEI CORALLI (NAVAL BATTLE OF CORAL SEA)


LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI (NAVAL BATTLES)


NAVI DA GUERRA / WARSHIPS AND BATTLESHIPS


PORTAEREI NELLA STORIA / AIRCRAFT CARRIER

LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI - NAVAL BATTLES - BATTAGLIA NAVALE DEL MAR DEI CORALLI - NAVAL BATTLE OF CORAL SEA- -