

Economia
è un feudo
Le associazioni studentesche rilanciano
vecchi sospetti
Gli studenti: "Su economia si faccia chiarezza"
Mare mosso per
economia ed il preside Nicola Di Cagno. Quel che inizialmente sembrava solo una
nota di colore nel grigiore della vita universitaria - l'annuncio "niente
raccomandazioni" di Raffele Bifulco, docente di diritto pubblico - rischia
adesso di diventare una vera e propria
tempesta. L'episodio ha un po' sollevato il coperchio, ed adesso, sull'onda di
quanto accaduto, sulla facoltà stazionano minacciose delle nubi foriere di
brutto tempo. Dai sorrisi divertiti e dalle dichiarazioni "tiepide"
della prima ora, si è passati a rilanciare delle voci che, da tempo, girano
sulla facoltà in questione. A parlare, adesso, sono gli studenti ed i
rappresentanti delle associazioni studentesche, che dell'episodio apprendono
solo ora: "Il re è nudo, ed era ora", commenta a caldo Marco Sparro,
componente studentesco del Senato accademico. "Tutto ciò che si è sempre
saputo è venuto finalmente alla luce. Le voci che ci sono giunte sulla facoltà
in questi anni sono gravissime e, se fossero provate, prospettano uno scenario
davvero inquietante. Ci sono voci molto insistenti che riferiscono di esami
comprati, di studenti diffidati dal presentarsi come candidati in alcune liste
universitarie, di strani legami tra la facoltà ed alcuni ordini professionali e
di una vera e propria connivenza tra alcuni rappresentanti degli studenti e la
struttura dirigenziale di economia. Ovviamente speriamo che tutto questo non
risponda al vero, ma se lo fosse anche solo una parte di tutto ciò, sarebbe
davvero gravissimo. Si tratterebbe di un vero e proprio feudo, retto da un
sistema di potere inaccettabile, in cui nessuno, neanche gli studenti, ha voglia
di parlare. Non so bene come stiano realmente le cose, ma certo è che finora i
rappresentanti non hanno mai aperto bocca su nulla, non hanno mai contestato
niente. Già solo questo mi sembra indicativo di un clima quanto
meno sospetto". Cadono dalle nuvole, invece, i rappresentanti di Progetto
Universitas,
l'unica associazione presente ad economia. Pierpaolo Patti, portavoce
dell'organizzazione studentesca, non sapeva ancora nulla della vicenda.
"Sono contento", dichiara, "che il professore abbia preso questa
iniziativa. La condivido in pieno". Ed alla domanda diretta se esistano o
meno le raccomandazioni in facoltà, risponde con un diplomatico: "Esistono
in Italia, in tutte le università, e quindi probabilmente anche ad
economia". E' stupito, invece, per le voci che girano sulla facoltà.
"A me non risulta", dice, "non mi sono mai accorto che succedesse
nulla di simile. In merito agli esami superati senza nemmeno sostenerli, poi, è
certo che ci sia molta gente che dice fesserie. In ogni caso, invito gli
studenti, eventuali testimoni di fatti simili, a denunciare quanto
rilevato". Ma, visto che quindi, implicitamente, le voci che circolano su
possibili silenzi sospetti riguardano la sua associazione, è d'obbligo la
domanda sui rapporti che intercorrono tra i rappresentanti degli studenti ed il
politik buro della facoltà, e quindi anche con il preside Di Cagno.
"Finora nessun problema. Rapporti schietti, cordiali".
Elisa Rubino, Unione degli Universitari, è invece prudente ma decisa. "Se
il docente in questione ha addirittura sentito l'esigenza di scriverlo in
bacheca, è evidente che non solo il fenomeno esiste, ma è anche diffuso. Siamo
probabilmente di fronte ad una pratica consolidata, che ci invita a fare diverse
riflessioni. Intanto, ad esempio, che, come le reale di mercato insegnano, perché
ci sia una domanda è necessario che ci sia anche un'offerta. E cioé, detto in
altri termini, se c'è qualcuno che ancora raccomanda, è perché c'è qualcun
altro che accetta di buon grado le raccomandazioni. Quel che ha destato sorpresa
è il coraggio di questo docente, evidentemente ancora al di fuori di una logica
corporativista, che ha palesato senza mezzi termini ciò che già tutti
sapevano, ma non avevano il coraggio di dire". E poi continua, riprendendo
la questione delle rappresentanze studentesche: "Il problema, allora, è
anche un altro. Tutto ciò, ammesso che sia provato, può esistere solo lì dove
venga a mancare
la funzione, fondamentale, delle associazioni studentesche. E' evidente che chi
è presente in quella facoltà (Progetto universitas, ndr) ha un'idea quanto
meno discutibile del ruolo da svolgere. Se si scambia il collaborazionismo per
rappresentanza, è chiaro che tutto può accadere. Anche perché, può esistere
una lobby solo se c'è qualcuno che lo permette".
Allora cosa hanno intenzione di fare dall'Udu? Invitare tutti i docenti a
seguire l'esempio di Bifulco, ed esporre in bacheca lo stesso avviso?
"Potrebbe essere un'idea. Ci penseremo".
Melissa Perrone
da "Leccesera"
del 05/03/2003