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Singolare episodio nel corso del consiglio comunale, sintomo della tensione tra i Poli
È scontro sui revisori dei conti
La maggioranza esce dall'aula e fa mancare il numero legale
Centrodestra e opposizione sono di nuovo ai ferri corti

Campi Salentina - Il consiglio comunale nel caos. Nel corso della seduta dell'Assemblea cittadina di venerdì, infatti, la maggioranza, circostanza unica e singolare, ha fatto mancare il numero legale e, di fatto, sciogliere la seduta.
All'ordine del giorno c'era la modifica del regolamento per la nomina dei revisori dei conti e la designazione degli stessi. Il centrodestra ha votato a maggioranza la modifica secondo cui il presidente e il ragioniere sarebbero stati eletti dalla coalizione che sostiene Massimo Como, mentre l'opposizione di centrosinistra avrebbe votato il terzo componente, cioè il dottore commercialista. Approvata la modifica, si è quindi passati alla votazione del collegio e sono state distribuite solo alla maggioranza le schede per l'elezione del presidente e del ragioniere. Ma l'opposizione, a questo punto, è insorta sostenendo l'illegittimità dell'operato del centrodestra. Ne è nata una vera è propria bagarre che ha indotto il capogruppo della maggioranza Cosimo Rucco a chiedere e ottenere la revoca del punto all'ordine del giorno. Dopo di che il centrodestra si è allontanato dall'aula e, verificato il numero legale, la riunione è stata sciolta.
«La mia richiesta - spiega Rucco - è stata dettata da ragioni di opportunità, perchè ormai gli animi si erano scaldati ed era inutile continuare a discutere di questo argomento, che comunque, così come lo avevamo proposto, avrebbe dovuto garantire la minoranza, che ci è sembrato abbia suscitato questo polverone perché non aveva un suo candidato». «Con il meccanismo della votazione separata - spiega ancora il sindaco Como - abbiamo voluto tutelare il diritto dell'opposizione ad esprimere un componente del collegio. D'altra parte - continua il primo cittadino - la minoranza non si è minimamente sforzata di trovare una sola soluzione alternativa, dimostrando ancora una volta la pochezza del proprio gruppo che, non sapendo contrapporre la minima argomentazione alla nostra proposta ha da tempo scelto la strada dell'ostruzionismo ad oltranza. Poiché nel corso del Consiglio - conclude Como - è apparso chiaro il tentativo di esarcerbare gli animi, ho deciso di sospendere i lavori della seduta».
Da parte sua l'opposizione rimanda al mittente tutte le accuse. «Quanto è successo - replica il capogruppo de centrosinistra Carmelo Calamia - ha dell'incredibile, perché non si è mai visto che la maggioranza abbandona l'aula. Questo dimostra, ancora una volta che c'è un atteggiamento irrispettoso e intollerante. La maggioranza in realtà - continua Calamia - voleva blindare il voto perché aveva paura che al suo interno potessero esserci delle defezioni. Per quanto ci riguarda sapevamo chi votare e non avevamo alcun problema. Ci sarebbero stati tanti modi per designare ciascuno i propri rappresentanti. Ad esempio, si sarebbe potuto fare un accordo politico. Certo - conclude il capogruppo del centrosinistra - contro la modifica al regolamento votata dalla destra stiamo riflettendo se sia più opportuno rivolgerci al prefetto o al Tar». «Penso che nessuno crederebbe che una maggioranza solida e compatta possa abbandonare l'aula - dice con ironia Sergio Tolomeo - è un atto gravissimo che dimostra come nemmeno sulla nomina dei revisori questa coalizione sia riuscita a trovare una sua compattezza».

da "La Gazzetta di Lecce"
del 02/02/2003

Unione del Nord Salento: decisi i vertici

Proprio nell'aula consiliare di Campi si è svolto il 29 gennaio scorso il primo consiglio dell'Unione dei comuni del Nord Salento. Dell' Unione fanno parte i comuni di Campi Salentina, Guagnano, Novoli, Squinzano, Surbo e Trepuzzi. Fanno parte del consiglio dell'Unione ventiquattro consiglieri, tre per ciascun comune, eletti dalle rispettive Assemblee, più i presidenti delle Assise cittadine che a rotazione guideranno le riunioni. Il primo presidente dell'Unione sarà il sindaco di Campi Pompilio Massimo Como che in base ad un accordo dovrà poi passare il testimone agli altri sindaci delle cittadine che hanno aderito all'organismo.

C.C. del 18/12. Sirsi: sono all'opposizione
La via Lecce? Non esiste il progetto

Seduta infuocata quella del Consiglio Comunale del 18 dicembre. Ad aprire le polemiche ci pensa immediatamente il neoconsigliere Sirsi che si dichiara da subito, nonostante sia stato eletto con la lista di centrodestra, all’opposizione. Nel suo intervento, Sirsi ha detto che il suo compito principale sarà quello di liberare il dottore Como, che, a suo avviso, sarebbe vittima della cattiva amministrazione guidata di fatto non da Como, ma da qualcun altro. Il consigliere si è poi dichiarato pentito di essere stato l’artefice della caduta dell’Amministrazione Zacheo, dicendo che quest’ultimo ora primeggia in provincia quando è messo a confronto all’incapacità dell’attuale governo. Lancia, in fine, una frecciatina al sindaco Como (il quale nei giorni scorsi aveva dichiarato che la Città del Libro nacque per gioco) spiegando come in realtà la rassegna sia stata frutto di sacrifici e di un impegno costante da parte dell’Amministrazione di allora.

La seduta del Consiglio è poi proseguita con la discussione tra maggioranza e opposizione sulla sistemazione del verde di via Lecce e sull’allargamento da 2 a 4 corsie della stessa strada, resasi ultimamente scenario di numerosi incidenti mortali.
Da segnalare che, nonostante le pressanti richieste dell’opposizione, l’ass. ai LL. PP. Guerrieri, non ha permesso la visione del progetto e della delibera di giunta per quanto riguarda l’allargamento dell’ex S.S. 7 ter (ora strada comunale), perché tali documenti non esistono, come ha affermato anche lo stesso sindaco Como. Il sindaco si è poi dichiarato pronto anche a fare qualche giorno di galera se questo può servire alla crescita  civile della sua città. Evidentemente il sindaco, quanto è abile a fare del populismo, tanto ignora che per iniziare dei lavori, anche se utilissimi alla comunità, occorrono dei progetti, dei permessi e delle delibere.

Sono stati eletti, in fine, i consiglieri che parteciperanno al Consiglio dell'Unione Intercomunale del Nord Salento. Si tratta per la maggioranza del capogruppo Cosimo Rucco e di Fabrizio De Luca, e, per la minoranza del capogruppo Carmelo Calamia. Al Consiglio dell'Unione siederanno, di diritto, anche il sindaco Como e il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Mignone.

Ancora contrasti nell’Amministrazione
Si dimette Castrignanò, al suo posto Vincenzo Maci

L’Amministrazione perde un pezzo: si dimette l’assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili Attilio Castrignanò sia dalla carica che ricopriva in Giunta, sia dal Consiglio Comunale. Una decisione improvvisa, ma che non ci lascia sorpresi. Già da tempo, infatti, Castrignanò si era lamentato di non essere preso in considerazione dai suoi colleghi in Giunta.
“Non potendo svolgere fino in fondo il mio programma, ho deciso di dedicarmi completamente allo studio e di laurearmi quanto prima” ha dichiarato l’ex assessore che con questo gesto fa un grande regalo al sindaco Como che può sfruttare il posto lasciato libero per recuperare qualche malcontento. Il posto in Giunta, assegnato in un primo momento al consigliere Cosimo Rucco, che ha poi rinunziato per favorire gli equilibri della maggioranza, andrà all’ing. Vincenzo Maci che si occuperà di Sport, Politiche Giovanili e Arredo Urbano, confermando, ancora una volta, la regola principale che caratterizza questa Amministrazione: assegnare le poltrone non secondo le competenze ma secondo gli equilibri politici.

In Consiglio Comunale siederà, invece il primo dei non eletti della lista di centrodestra, il dott. Raffaele Sirsi che già nei giorni scorsi aveva attaccato la maggioranza. L’equilibrio però, non dovrebbe venir meno, vista la presenza del consigliere Pompilio Petrelli (ex PPI) che nonostante segga tra i banchi di minoranza, svolge degnamente il ruolo di consigliere di maggioranza.

Assestamento di bilancio o assestamento di maggioranza?
(da Piazza Libertà)

Nel Consiglio Comunale del 27 settembre scorso, ci siamo occupati di una delibera riguardante l'assestamento del bilancio comunale con l'applicazione dell' avanzo di amministrazione 2001, che ammontava a circa 1 miliardo delle vecchie lire. In pratica si doveva rendere disponibile l'avanzo di amministrazione 2001 in modo tale da consentire la realizzazione di qualche obiettivo da parte della maggioranza di centro-destra che guida il nostro paese. Avevamo sperato che quella cifra fosse destinata a finanziare attività che consentissero lo sviluppo di Campi. Invece abbiamo assistito all'utilizzo di quelle risorse per soddisfare logiche spartitorie  che non hanno tenuto conto minimamente delle reali esigenze del paese e che sono state indirizzate a garantire la sopravvivenza della maggioranza. Infatti, qualche giorno prima del Consiglio Comunale, abbiamo constatato dei forti contrasti interni al gruppo di maggioranza ed alla stessa giunta. E' notorio il fatto che i disaccordi hanno comportato l' abbandono di alcune sedute di giunta da parte di qualche assessore. Come è notorio anche il fatto che alcuni consiglieri di maggioranza avevano l'intenzione di rompere ufficialmente con questa maggioranza, qualora non fossero state ascoltate le loro richieste miranti ad una riduzione dello stanziamento a favore della prossima manifestazione de "La Città del Libro", originariamente previsto in circa 150 milioni di vecchie lire.

La discussione interna alla maggioranza era, però, iniziata almeno un mese prima, quando il Sindaco di Campi ha nominato alla presidenza della Fondazione della Città del Libro l'ex Ass. ai Lavori Pubblici ed all'Ambiente delle giunte guidate dal Prof. Egidio Zacheo e dirigente di spicco del Partito Popolare di Campi, ovvero l'Avv. Paolo Maci. Naturalmente in molti, e non solo dall' opposizione, hanno gridato, e non a torto, allo scandalo. Molti dal centro-destra non apprezzavano la provenienza politica dell' Avvocato, ora però, anch' egli, folgorato, sulla Via di Damasco. Il Sindaco Massimo Corno, quindi, ha dovuto prendere atto della spaccatura, ed è riuscito in extremis a ricucire lo strappo lasciando circa 80 milioni (salvo aggiustamenti natalizi) a disposizione della Città del Libro e dividendo la parte residua dei 150 milioni iniziali in alcuni capitoli di bilancio che riguardano gli assessori o i consiglieri critici nei confronti dell'arruolamento dell' Avv. Maci. In questo modo, ora sono tutti d'accordo, FORSE! A noi tutto ciò deve, comunque, interessare poco. Non vogliamo prestarci a nessun doppio gioco. Sappiamo perfettamente che ai 14 consilgieri di maggioranza se ne è aggiunto un altro, Pompilio Petrelli, che seppur seduto tra i banchi di opposizione sta svolgendo "degnamente" il ruolo di stampella di questa maggioranza. Per cui i numeri sono evidenti. Noi, a mio avviso, dobbiamo svolgere un ruolo importante nel Consiglio Comunale, facendo un'opposizione seria e cercando di mettere in evidenza le forti contraddizioni che ci sono all'interno della maggioranza che sino ad ora non ha certo brillato, e di ricordare in ogni occasione le esigenze reali del nostro paese, che di certo, in questo anno e mezzo di amministrazione di centro-destra, non sono state tenute nella giusta considerazione.

Roberto Schiavone
Consigliere Comunale

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