La legge finanziaria 2004, partorita dalla Casa delle
Libertà, viene accompagnata dalla triste ammissione del ministro Tremonti
che, dopo mesi di bugie e propaganda demagogica, ha confessato che la
situazione dei conti italiani è grave.
Il vertice ha dunque dato alla luce la manovra che
approderà al Consiglio dei ministri venerdì 26. Una finanziaria da 16
miliardi, quasi certamente composta per i due terzi da misure una
tantum, necessarie per fare cassa, cercando di mettere una pezza al
disastro economico ammesso persino dal ministro dell'Economia.
Tra la miriade di una tantum vi sarà anche il famigerato
condono edilizio, una sanatoria che, giurano gli esponenti della
Maggioranza, sarà leggera.
Solo poco più di cinque miliardi di euro verranno
invece destinati agli interventi strutturali tanto richiestici
dall'Europa. Il Governo ha annunciato che parte di questi interventi
saranno destinati al mezzogiorno e alla famiglia. Previsti anche incentivi
per chi rimanda alla pensione ed aiuti alle imprese che investono nelle
tecnologie.
L'Esecutivo di Silvio Berlusconi è riuscito a superare
se stesso, la manovra è infatti contestata da tutti: dai sindacati,
dalle opposizioni e persino dalla Confindustria.
Il malcontento generale non lascia tranquilli coloro che temono un autunno
caldo, i centristi, in particolare, si sono affrettati a comunicare che la
finanziaria è ancora un "cantiere aperto" e che non sono dunque esclusi
cambiamenti dopo gli incontri con le parti sociali.
Particolarmente attive le opposizioni che, unite come non mai -
dall'Italia dei Valori a Rifondazione passando per l'Ulivo - potrebbero
portare l'insoddisfazione dei cittadini in Piazza a fine ottobre.