Il carovita...
24-09-2003
Una famiglia
media nella prima metà del 2003 ha speso, per mangiare, 274 euro in più
del semestre precedente, 192 euro in più per vestirsi, 62 euro in più
nella assicurazione per la macchina e 205 euro in più nei trasporti. Sono
solo alcuni dei dati ISTAT che danno il senso di un aumento progressivo e
senza controllo del costo della vita.
Essi
rientrano nel quadro nazionale di un indice dei prezzi, al consumo,
cresciuto negli ultimi due anni ad un ritmo del 2,8%, contro il
2,0% degli altri paesi dell’euro (la colpa non è quindi dell'Euro!).
Peraltro, la percezione della massaia è che l’inflazione reale sia ben più
alta.
La crescita
dell’inflazione convive in Italia con un andamento dell’economia di
stagnazione-recessione, che vede la riduzione del Prodotto Interno Lordo,
nei primi due trimestri 2003, dello 0,1%.
Anche nel
mese di agosto, solitamente fermo, si è registrato una tendenza al rialzo
inflazionistico, e per l’autunno si prevede un ulteriore significativo
incremento dei prezzi (vicino al 2,9%).
A questa
situazione si contrappone un aumento delle retribuzioni contrattuali non
superiora al 1,7%.
Ecco perché i
consumi calano!!!
I prezzi
corrono e il governo nazionale sta fermo.
Le sue
responsabilità sono gravi. Specie per non avere vigilato contro i
fenomeni speculativi nell’introduzione dell’Euro e per non avere
informato i cittadini sull’evoluzione dei prezzi.
A livello
locale è necessario attivare le Commissioni Comunali di Controllo della
rilevazione dei prezzi al consumo per effettuare verifiche sull’andamento
e informare i cittadini.
A livello
nazionale chiediamo di istituire un tavolo di concertazione per monitorare
l’andamento dei prezzi, in particolare di quelli scolastici, benzina
ristoranti e pubblici esercizi.
Chiediamo
inoltre l’intervento del ministero per una formazione trasparente dei
prezzi dei prodotti agricoli, la definizione di un quadro organico delle
tariffe, concordato con gli Enti Locali, ed inoltre una legge che renda
praticabile le azioni di gruppo a tutela dei consumatori come ad esempio
per il costo aggiuntivo ingiustificato di 1 Euro per ogni operazione
bancaria.
Infine, a
fronte di una minore incidentalità sulle strade, il governo dovrebbe
costringere le Assicurazioni ad abbassare i costi per gli automobilisti.
a cura del gruppo di Coordinamento