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dal museo all’artigianato nuove strategie per i servizi educativi

Non tutti i musei siciliani sono dotati di laboratorio di restauro, tuttavia i più importanti, e tra questi l’Abbatellis e l’Archeologico di Palermo, svolgono una importante funzione didattica oltre la funzione di primo restauro.
I laboratori di restauro dei musei sono stati da poco tempo aperti alle visite delle scuole (segnalo tra i laboratori quello della Biblioteca regionale di Palermo) eppure già hanno fatto una lunga strada.
L’ultimo traguardo l’hanno raggiunto col progetto formativo della cooperativa Crimisos che al Museo Archeologico ha realizzato un corso nel settore del restauro dei Beni Culturali, dal titolo "L’Arte Ritrovata - Un nuovo itinerario all’interno del museo" (sottotitolo: recupero e valorizzazione dei bb.cc. attraverso la formazione) contribuendo alla salvaguardia di oltre 15 pezzi relegati nei magazzini del museo, oggi visibili nelle teche del museo stesso.

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La fortunata combinazione che unisce la funzione didattica a quella del lavoro manuale non è certamente una scoperta della coop Crimisos, che tuttavia usufruisce di contributi della Unione Europea.

Negli anni vari tentativi hanno cercato di collegare artigianato e fruizione dei Beni Culturali. Ricordiamo il Progetto dell’Ass. Artigiani CASA o lo stesso progetto dell’Assessorato Reg.le BBCCAA "Scuola e Museo" che nelle linee generali prevedeva lo sviluppo dell’asse privilegiato scuola-museo-artigianato.

Nulla di nuovo se si considera il fatto che sia il mondo della scuola che quello dei BBCC è attualmente in grande movimento e i due settori tendono a completarsi: i BBCC cercano di ampliare le loro fasce di fruizione, la scuola cerca nuovi settori formativo-didattici. Insieme operano per dare sviluppi occupazionali alle nuove generazioni.

Tornando al ruolo specifico dei Musei va detto che un recente studio dell’Uff. Tecnico per i Servizi Didattici (Ass.to Reg.le BBCC) ha enunciato ben 15 strutture mussali (comprese le zone archeologiche e i complessi storico-architettonici) dove è possibile installare servizi didattici per la fruizione e la formazione nel campo dei BBCC.

Per questi 15 siti è stato richiesto un finanziamento straordinario nell’ambito di Agenda 2000. Ogni ambiente dovrebbe essere costituito da una sala multiuso che dovrebbe comprendere: 1) Sala per animazione o mostre temporanee; 2) Spazio laboratorio didattico; 3) L’Aula didattica; 4) Sala Conferenze.

La spinta verso la realizzazione di questi servizi didattici in Sicilia viene dal Ministero dei BBCC col recentissimo TESTO UNICO sui BBCC (che per la prima volta introduce per legge il concetto di fruizione e didattica dei BBCC) e soprattutto dall’accordo-quadro del 20-3-1998 tra Minist. BBCC e Minist. PI per la realizzazione dei SERVIZI EDUCATIVI nei Musei e nel Territorio.

La Regione Siciliana con le sue prerogative autonome deve tuttavia recepire questi provvedimenti legislativi. È allo studio infatti un capitolo di spesa specifico che preveda la possibilità di stipulare convenzioni specifiche tra singole scuole autonome e Ass.reg/le BBCC sia per le visite mussali (trasporti, guide, ecc.) sia per la realizzazione di spazi didattici sempre più completi.

In questo settore da anni il gruppo EDUCAZIONE PERMANENTE si è distinto per la sensibilità verso queste problematiche.

Non risulta ancora chiaro in questa fase di transizione verso l’Autonomia scolastica, il ruolo dei Distretti scolastici, che in parte dovrebbero cessare il loro ruolo tradizionale, in parte dovrebbero essere sostituiti dai consigli scolastici Locali che avrebbero un ruolo di cerniera tra le singole scuole autonome nel territorio.

Allo stato delle cose è lecito pensare che il ruolo dei Distretti (che hanno svolto fino ad oggi un ruolo importante nella fruizione locale di BBCC) sia assorbito gradualmente da scuola autonome (capofila) che nel territorio comunque si distinguono per l’impegno e l’originalità dei progetti di fruizione dei BBCC.

Claudio Paterna

(Pubblicato sul n°1/2 Anno 17  Gennaio - Agosto 2000)
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