L'uomo, divoratore della Terra

La natura funziona come l'economia: ogni cosa presa in prestito va restituita. In effetti è quello che dovrebbe fare l'essere umano, ma questa regola viene trascurata. L'uomo continua a divorare il globo, sottraendogli sempre di più le sue risorse: preleviamo acqua, petrolio, minerali, alberi... tutto in quantità talmente eccessive da spazzare via e distruggere molte delle nostre bellezze naturali. Secondo alcuni studi, nell'anno 2050, questo gravissimo problema di "consumo globale", raggiungerà il suo acme e, dalle previsioni contenute nel "Living Planet Report 2006" del WWF, risulta che presto l'uomo avrà bisogno di ben due pianeti. La ricchezza del nostro servirà a soddisfare solo metà della popolazione mondiale. L'uomo ha dunque lasciato la sua impronta in questo mondo: lo scioglimento dei ghiacciai, l'avanzamento dei deserti, la scomparsa di 10 milioni di specie viventi.  Nel 2003 lo spazio richiesto per soddisfare la domanda di beni e servizi era di ben 2,2 ettari a persona, la biocapacità, ovvero l'offerta di risorse rinnovabili, invece di 1,8 a persona: una differenza non semplice da colmare. Prima la differenza era inferiore: volendo fare un paragone nel 1987 era come una famiglia che, dopo aver fatto quadrare i conti durante l'anno, al 19 dicembre, senza un soldo, era costretta a chiedere in prestito del denaro. La data del "prestito" si anticipa nel 1995 al 21 novembre, nel 2000 al 1° novembre, quest'anno al 9 ottobre, nel 2050 si ipotizza al 1° gennaio. Il problema è che non esiste una banca di tale portata e la borsa della biocapacità ha una sola direzione: verso il basso.

(Quirino Petrucci e Gianmarco Formisano classe III sez. D)

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