Difendere i
bambini dalla televisione si può e si deve
“Oggi la televisione è un vero problema
per i bambini”, queste sono le parole di Gasparri, ministro delle
comunicazioni. A questo proposito è stato scritto il 14° regolamento per i
programmi televisivi. Si spera che questo sia rispettato a differenza degli
altri 13
che
sembrano essere inesistenti per gran parte delle reti televisive perché,
purtroppo, violenza, volgarità e pornografia vanno in onda quando i bambini
sono davanti lo schermo. Questo li segna profondamente, lo dimostrano le
17.000 violazioni fatte finora che sono il resoconto di effettivi casi
clinici. Ad esempio, quando c’è stato l’omicidio di Cogne i telegiornali
trasmettevano particolari agghiaccianti ed un bimbo di 5 anni ha iniziato a
dubitare dell’affetto materno. Ci sono stati anche casi di bambini colpiti
da ansia dopo aver visto scene violente. In questo modo la televisione
riesce a trasformare anche le fonti di aggiornamento in programmi
“spazzatura”. La nostra televisione è senza frontiere ed è una vera
vergogna… Una psichiatra infantile, anni fa,, dopo aver esaminato vari casi,
ha diagnosticato una nuova malattia: ”trauma da video”. Nel 1997, sotto il
governo Prodi, è stato istituito un codice autoregolamentazione. Esso però
non ha nessun valore legale, a questo punto interviene tempestivamente l’Autority,
associazione istituita con la legge 249. Questa associazione può far
sospendere programmi inadatti o, in casi estremi, far pagare una multa fino
a 250.000 euro, ma la strada è ancora lunga. Ci chiediamo come sia possibile
che i responsabili di tutto ciò non capiscano il male che provocano ai
bambini, alla futura società che forse crescerà ispirandosi ad alcuni
modelli televisivi aggressivi e violenti. In altri Paesi Europei sono stati
già presi provvedimenti, ad esempio, in Germania è stata istituita una
fascia protetta che va dalle 6.00 alle 2300. Anche a Rimini ci si sta
movendo per far cambiare le cose, sono già stati avviati alcuni corsi di
“media educational”. Tutti noi speriamo che presto ci siano anche in Italia
una fascia protetta e dei programmi più intelligenti.
Francesca Longo,
Fiorella Palumbo, Marco Ricci (Corso L)