La violenza non fa tendenza

La violenza, in tutte le sue forme, fa parte della nostra vita. Viviamo sempre più, in un mondo pieno di violenza. Essa ci circonda ovunque; tutti siamo stati sia testimoni che protagonisti non solo di attacchi fisici, ma anche di quelli psichici. I mass media ci informano tutti i giorni della violenza nel mondo: la guerra, la violenza nelle famiglie, gli omicidi quotidiani. Qualche giorno fa si è disputata una partita di calcio un po’ difficile e complicata della squadra nazionale austriaca. Il giorno dopo, la stampa ha scritto:”Attacchi brutali sul campo”, la causa , gli scontri sul terreno di gioco. Perché anche nello sport c’è la violenza? Non dovrebbe essere un’attività rilassante, che dovrebbe servire all’educazione fisica e ad altri nobili obiettivi? A questo proposito abbiamo fatto un piccolo sondaggio nella nostra scuola:”Perché c’è la violenza a scuola e soprattutto nello sport?” Ci sono state diverse risposte. Tra i più piccoli ( dai 10 ai 13 anni) c’è chi sta ancora cercando di trovare il proprio posto nella classe; chi l’ha trovato con la prepotenza, più spesso i ragazzi, chi invece, le ragazze, si serve di modi più raffinati. I nostri professori ci hanno dato delle spiegazioni interessanti sul tema della violenza nella scuola e nello sport. Oggi ci sono sempre più figli unici che non imparano a confrontarsi, a litigare con i fratelli e le sorelle, cosa che succede invece normalmente nelle famiglie con più figli. Dunque i bambini hanno sempre meno esperienza con queste “dolci”violenze. A questo tipo di violenza, si mette subito fine sia all’asilo che a scuola, ma è anche vero che quando i problemi diventano più importanti non si interviene più; per paura di rimanere intrappolati tra i due fuochi.. Una cosa è certa: quelli che rifiutano tutte le forme di violenza saranno degli esseri umani più ragionevoli e soprattutto più giusti per la società.

“Bundesreal Gymnasium” Landeck - Austria

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