MEDITAZIONE

Navigando su Internet ho trovato questa poesia di un autore anonimo che mi ha molto colpito e per questo voglio farla conoscere ai lettori:

Abul, il marocchino, viveva sotto un ponte di un’arteria del Nord.

Una notte fece un sogno di pace

e vide in una gran luce un angelo

che scriveva su un libro d’oro.

Abul disse all’angelo : “Cosa scrivi?”

L’angelo levando il capo rispose:

“Scrivo i nomi di coloro che amano il Signore”

“E il mio nome è tra questi?” chiese Abul.

“No, il tuo nome non c’è” rispose l’angelo.

Abul abbassò gli occhi e tacque, poi timoroso disse:

“Ti prego, allora scrivimi come uno che ama i suoi simili”

L’angelo scrisse e il sogno finì.

La notte seguente l’angelo riapparve in una gran luce

e gli mostrò i nomi di quelli amati dal Signore.

Ed ecco! Il nome di Abul era il primo fra tutti.

Penso che in questa società che ci invita a mettere noi stessi al primo posto, dobbiamo riscoprire un messaggio valido per tutte le religioni: l’amore per gli altri. Questo è il messaggio della poesia

Nicandro Zilli (Scuola Media)

In questo numero

Tutti insieme... verticalmente

Cronaca di una mattinata annunciata

Se gli adulti parlano di noi

S.O.S. dagli animali

L'Italia da paese di emigranti a paese di immigrati

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