CON LA MATEMATICA PER ABBATTERE LE FRONTIERE

Quest'anno, per la prima volta, la nostra scuola ha aderito al progetto "Matematica senza frontiere". Si tratta di una gara di Matematica ideata da Remy Jost nel 1991 e diffusa in Italia nel 1992 e che attualmente vede coinvolti studenti, di oltre 4000 classi, dell'Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Irlanda del Nord, Italia, Libano, Lussemburgo, Messico, Nigeria, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svizzera, Texas, Tunisia, Ungheria e Ucraina.

Noi facciamo parte della categoria junior (edizione nata nel 2003) che comprende le classi quinte della scuola primaria e le classi prime della scuola secondaria di I grado. Diversi gli obiettivi della competizione:

- stimolare più interesse per la Matematica

- sviluppare la pratica di una lingua straniera

- favorire il lavoro di gruppo

Pochi giorni prima della gara, svoltasi il 10 febbraio 2009, la professoressa Tiseo, la nostra insegnante di Matematica, ci ha preparato facendoci fare la "prova di accoglienza", che presentava problemi di difficoltà simile a quella della gara vera e propria. In seguito ha corretto le nostre prove e ci ha fatto riflettere sugli errori compiuti; inoltre, per allenarci, abbiamo risolto vari problemi di logica.

Il giorno della gara abbiamo formato sei gruppi, di 4 o 5 persone ognuno, guidati ciascuno da un capogruppo e, non appena ci sono stati consegnati i fogli della prova, i capigruppo si sono divisi i problemi da risolvere, obbligatoriamente in un'ora. La gara proponeva la risoluzione di nove problemi, di cui il primo in lingua straniera (in inglese o francese, noi abbiamo preferito l'inglese), gli altri erano di diversa difficoltà: alcuni richiedevano più logica, altri più calcoli. Uno dei problemi esigeva invece molta cura e precisione: doveva essere costruito, con un cartoncino, un fiocco di neve sovrapponendo due triangoli equilateri grandi e altri sei piccoli. Siamo riusciti a risolvere tutti i problemi, e anche con un tempo inferiore a quello previsto, ed ora non resta che attendere i risultati della correzione per conoscere la nostra posizione in classifica. Qualunque sia il risultato siamo soddisfatti perché pensiamo di aver fatto del nostro meglio e siamo contenti di aver sperimentato un modo diverso di "fare matematica": come un gioco di gruppo.

Martina Ricci - classe I sez. D 

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