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E CAINO DISSE:<<NON LO FARÓ PIÚ>> Nonostante sia difficile contare le guerre, sono circa trenta i conflitti nel mondo. Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, costata circa 50 milioni di vittime fu avvertita con urgenza la necessità di costruire più efficaci forme di collaborazione internazionale, che assicurassero la pace e la giustizia nel mondo. A tale scopo, su iniziativa delle potenze vincitrici del conflitto, fu creato l'O.N.U le cui finalità primarie erano e sono quelle di ridurre le controversie internazionali evitando il ricorso alla guerra, di restituire dignità ai popoli di ogni razza e cultura, di promuovere ovunque lo sviluppo economico e il progresso sociale.
La mappa delle guerre dimenticate Purtroppo l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha ben presto rivelato i suoi limiti, infatti nel 1998 erano ben 27 i conflitti armati nel mondo, di essi pochi sono terminati mentre altri sono ancora aperti. Il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda non hanno portato a quell'epoca di pace che le opinioni pubbliche occidentali si attendevano. Anzi, in molti casi hanno portato al riaccendersi di scontri etnici come è avvenuto nella ex-Jugoslavia.Il primato delle guerre dimenticate spetta all’Africa dove i conflitti sono dovuti più alla povertà che alle diversità ideologiche. Mai come oggi il termine pace rimane solo suono di parole, specia1mente di fronte a tanti conflitti noti come quello tra Ebrei e Palestinesi e ai tanti purtroppo dimenticati. In Asia orientale e Oceania permangono diverse guerre.In Kashmir l’eterno conflitto tra India e Pakistan continua dall'indipendenza del 1947. A Timor Est la guerra infinita tra Fretilin e governo indonesiano, continua con alterne vicende. Nello Sri Lanka si combatte contro il Tamil e quest'ultimo chiede l'autonomia della Jaffna per la sua minoranza etnica. Nelle Filippine il governo e il National Democratic hanno iniziato a cercare un accordo per porre fine al conflitto interno al paese. Bougainville chiede l'autonomia e le Forze di Resistenza dovrebbero porre fine al conflitto. Nell 'America centro-meridionale i conflitti, più gravi sono in Colombia, Perù e Guatemala. La Colombia da molti anni è dominata dalla doppia piaga della guerriglia di sinistra e dei vari gruppi mafiosi che controllano la droga. Anche in Perù ci sono guerriglie di sinistra tra cui quelle di Sentiero Luminoso e Tupac Amaru che contrastano il regime autoritario. In Guatemala la guerra è ormai cessata, ma è stata un vero e proprio genocidio contro la popolazione May. Non c’è pace neanche tra le ex repubbliche sovietiche.In Tagikistan è in corso una guerriglia sin dall'indipendenza del ‘91 contro il governo "laico" affiancato dalle truppe russe. Il 17 giugno 1998 migliaia di bande armate della Cecenia invadono la regione Russa del Daghestan causando centinaia di morti e dando inizio allo scontro di confine più grave. L'ex repubblica della Georgia ha dovuto affrontare la rivolta degli abkhazi. Il conflitto tra le ex repubbliche sovietiche dell'Armenia e dell'Azerbaijan è per il controllo della regione del Nagorno-Karabakh. Il primato delle guerre dimenticate spetta all'Africa. Il conflitto tra Etiopia ed Eritrea sembra destinato a non finire mai. L'Angola, dal giorno della sua indipendenza, non ha mai conosciuto un giorno di pace per lo scontro del partito di governo e il movimento di liberazione unita. Una guerra civile è anche quella nell'ex-Zaire dove c'è opposizione contro il regime di Kabila. Nel conflitto sono coinvolti anche Ruanda,Uganda, Angola, Zimbabwe e Namibia. Guerra civile anche nella Sierra Leone tra il governo e il fronte rivoluzionario unito. Fazioni rivali lottano in Somalia per il potere e l'O.N.U. si è dichiarato vinto. Le due ex colonie belghe Ruanda e Burundi sono teatro di ripetuti massacri tra le etnie tutsi e hutu. A gennaio del 1998 è ripresa la guerra civile anche nel Congo-Brazzaville. Nel Senegal da 16 anni c'è conflitto tra l' esercito e gli indipendentisti di Casamance. La sanguinosa guerra civile in Algeria dura dal 1992. Esistono scontri anche in Guinea Bissau e in Sudan. Questo quadro degli attuali conflitti nel mondo è preoccupante soprattutto se si pensa che non si lavora abbastanza per la pace. I potenti capi di stato riflettano sulle parole di J.F.Kennedy e seguano l’invito che tanti anni fa rivolgeva ai suoi contemporanei :«… a quelle nazioni che potrebbero divenire nostre avversarie, offriamo le richieste di iniziare la ricerca della pace. Insieme scopriamo i problemi che ci uniscono, anziché dibattere quelli che ci dividono. Esploriamo insieme le stelle, conquistiamo i deserti, debelliamo le malattie, scrutiamo le profondità degli oceani al fine di creare un nuovo modo di vita, destinato a dare all’uomo piena libertà poi pace…». Tutti possono essere Abele come tutti possono essere Caino. Noi dimostriamo purtroppo di essere dalla parte di Caino. Laura Matrundola, Valeria Musilli, Federico Reale, Valentina Rotondo, Maria Rita Vigliotta, Elisa e Maria Vizzaccaro
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In questo numeroE Caino disse:<<Non lo farò più>>Il dono: l'importanza di un piccolo grande gestoNo, grazie!Orco Shrek conquista tuttiLa fame d'acquaReportage dall'AfghanistanUn mondo da salvare
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