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VIOLENZA CONTRO IL RAGAZZO DOWN
Sono quattro i protagonisti del drammatico video girato in un’aula, con soggetto, un povero ragazzo down che viene offeso e picchiato a furia di calci, spintoni e pugni. Durante la lezione, il ragazzo viene scaraventato contro il muro, dagli aggressori, con l’intento di fargli cadere gli occhiali, non si rilevano reazioni da parte del ragazzo, il video va avanti, nessuno reagisce in classe. Mi chiedo cosa provassero gli aggressori in quel momento, gloria, piacere o cos’altro, quando avvengono queste cose, dobbiamo sempre metterci nei panni della persona che subisce,e dire “a me piacerebbe trovarmi in quella situazione?”. A questo di certo non hanno pensato i grandi registi del video,così definiti ultimamente. L’associazione "Vividown" il 7 novembre ha denunciato il video, querelando così uno dei motori di ricerca più conosciuti al mondo ”Google”, però a contattare l’associazione è stata una madre che dopo aver notato quali insolenze e mortificazioni erano avvolte nel video, subito se ne è fatta partecipe.Team di investigatori hanno trovato il server da cui è partito il filmato ovvero il computer di partenza, risalendo a tutte le operazioni fatte ultimamente. Caterina Pasolini del giornale La Repubblica, ci fa notare le percentuali di dove e come si manifesta il bullismo: il 33%dei liceali è stata vittima del bullismo, il 42%dei ragazzi ha subito offese, il 27% dei ragazzi dice di aver subito violenza nelle aule, il 32% degli adolescenti resta vittima di bulli in strada, il 22%degli under1 4 dichiara di aver subito violenza da bulli. Sono numeri sui quali dobbiamo riflettere, che ci danno l'idea di come il fenomeno sia diffuso, un fenomeno che possiamo combattere segnalando immediatamente agli insegnanti e ai nostri genitori manifestazioni di bullismo che ci possano coinvolgere come spettatori o, peggio ancora, come vittime. Antonluca De Micco (classe II D) |
In questo numeroViolenza contro il ragazzo down Un ultimo addio all'albero di Anna Frank
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