LA CURA IDEALE

(Per la serie "GIOCHIAMO A INVENTARE LE FAVOLE")

Nella foresta si sentivano i versi di tutti gli animali, ma il leone giaceva gravemente ammalato nella sua caverna e non riusciva a camminare. Con molta fatica barcollando riuscì a trascinarsi davanti l’entrata della sua grotta e con tutte le forze rimastegli, ruggendo, chiese aiuto. Il leone è sempre il re della foresta, infatti ad ogni suo ruggito tremano.

Tra tutti una volpe e un cervo, sentendo il suo richiamo, dopo qualche istante di esitazione accorsero. Il leone vedendoli promise loro una ricompensa: chi dei due fosse riuscito a guarirlo sarebbe diventato viceré. Entrambi si cimentarono nelle arti dell’erboristeria, ma purtroppo con scarsi risultati.

Il leone era sempre più nervoso e rivolgendosi alla volpe e al cervo disse che chi dei due fosse riuscito ad aiutarlo avrebbe avuto oltre alla carica anche un premio. Il cervo non riuscì più a resistere alla tentazione, immaginandosi già viceré e pur di aggiudicarsi il merito disse che la cura più valida era fare una bella scorpacciata di carne fresca. Udite queste parole la volpe, astuta, in un istante inventò una scusa e si allontanò di corsa.

Il cervo invece attendeva il riconoscimento, ma il leone con un balzo la divorò.

La favola ci insegna che “La troppa vanità e l’ambizione sfrenata tolgono il buon senso

Enrico Forlino (classe I D)

La vignetta è di Andrea Secondino (classe I D)

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