UN MUSICISTA DA NON DIMENTICARE: LUDWIG VAN BEETHOVEN

Ludwig van Beethoven nacque a Bonn il 15 Dicembre del 1770.

La sua famiglia era di condizione modesta. La sua istruzione generica si limitò a qualche anno di scuola elementare. Ma in casa il padre rudemente gli imponeva lunghe ore di esercizi sul violino e sul cembalo. Dopo brevi esperienze presso organisti, l’undicenne Beethoven incontrò il primo dei suoi veri maestri: Christian Gottlab Neefe. Date le eccellenti doti del giovane, l’arcivescovo di Bonn lo inviò a studiare a Vienna dove divenne allievo di Franz Joseph Haydn.

Violinista nell’orchestra “dell’Elettore” Beethoven cominciò a contrarre amicizie nella buona società della città nativa.

A circa 30 anni si abbattè su di lui la peggiore sventura che possa toccare ad un musicista: la sordità. Il 1815 fu per Beethoven un anno assai difficile: i protettori del musicista erano morti o si erano allontanati; la sordità stava diventando completa e Beethoven affidò i suoi rapporti con il mondo esterno ai “quaderni di conversazione”. Questi, circa 400, vennero quasi totalmente distrutti secondo la volontà del compositore dopo la sua morte, avvenuta a Vienna il 26 Marzo 1827, di questi, 137 sono tuttavia giunti a noi.

La produzione musicale di Beethoven viene considerata una sorta di ponte tra classicismo e romanticismo; la critica musicale ha spesso suddiviso il percorso musicale del compositore in tre periodi: la formazione, gli anni del classicismo e il cosiddetto ultimo Beethoven.

La vastissima produzione di Beethoven comprende nove sinfonie, sette concerti solistici, 16 quartetti per archi, 32 sonate per pianoforte, 10 sonate per violino e pianoforte, cinque sonate per violoncello e pianoforte, l’opera Fidelio, due messe, un oratorio, numerose ouverture, musica da camera, diversi cicli di variazioni per pianoforte, oltre a numerose composizioni vocali.

Secondo noi, questo musicista non è da dimenticare in quanto le sue opere, per la loro bellezza e completezza, resteranno nella storia per ricordare il periodo del classicismo e romanticismo.

(G. Abruzzese, A. Di Meo, G. Di Nardi, M. Tomassi)

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