Quella che Duby chiama
pratica di
costituzione di rendite
é la modalità secondo la quale i signori
feudali si arricchiscono sfruttando i capitali a loro disposizione che, di
fatto, imprestano dietro pegno ai coloni.Il
signore acquista appezzamenti dai contadini pagandoli in danaro e, in
contemporanea, affitta loro la terra appena acquistata fissando un canone
alto che viene pagato con frumento nel mese di agosto.
Il contratto di vendita prevede che la terra comprata, se richiesto, venga
rivenduta dall'acquirente al primitivo proprietario al medesimo prezzo con
cui era stata alienata.
Ecco perché, in pratica, ci si trova ad un prestito garantito dalla
proprietà fondiaria che costituisce pegno ed in cui il tasso di interesse,
pagato in natura, é particolarmente conveniente per chi ha liquido da
investire in questa forma di contrattazione.
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In questo modo, il signore
accumula frumento che immette sul mercato quando le condizioni sono per lui
maggiormente vantaggiose o che può scambiare con altre merci provenienti da
altre piazze.
I Bianchi, ad esempio, permutano i cereali in loro possesso con il vino
della Provenza e questo aumenta il loro potere economico e contrattuale.
In questo contesto un ruolo di non indifferente rilevanza
lo giocano i
notai che rogano gli atti e che possono
anche fungere da procuratori del potente del posto. In un lasso di tempo
relativamente breve, assurgevano a ruoli di prestigio e potenza.
Tipico é il caso del notaio
Venturini che a
Gragnola aveva un grande "palazzo - bottega" in cui esercitava, oltre
all'attività notarile, anche la pratica del commerciante e dell'imprenditore
intervenendo con dinamismo nella vita economica del posto ed accumulando
ricchezze.
Come procuratore, va ricordato
Gianni da Fucecchio
che operava per conto di
Spinetta
Malaspina il Grande e che stipulò un elevato numero di
contratti di vendita/locazione di appezzamenti secondo le modalità che si
sono descritte nella colonna accanto.
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