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La strategia "Napoleonica" negli scacchi È ormai riconosciuto, anche tra i professionisti, che gli scacchi hanno una forte analogia con la guerra. Non a caso si dice che il gioco è proprio una simulazione di quest’ultima. La fanteria: umili pedoni che lottano disperatamente per difendere il proprio Re; le torri che danno la possibilità al proprio monarca di arroccarsi dietro di esse; i cavalli e gli alfieri che possono diventare veri e propri avamposti per cogliere un’imboscata .al nemico. .Infine. la Donna, il più potente .dei pezzi, l’arma. più efficace che attende con pazienza che tutte le truppe si schierino al centro per scendere in campo a combattere. Tutti i pezzi sono elementi perfetti della guerra. Nel libro “Il mio Sistema”, Aron Nimzowitsch, l’autore, usa una opportuna analogia alla guerra per meglio far capire ai lettori le idee sulle strategie del gioco. Ed uno che di guerra, quella vera, se ne intendeva veramente, era l’Imperatore dei francesi Napoleone Bonaparte, che quando non era impegnato al fronte si dilettava spesso nel gioco degli scacchi. Tuttavia non sembra sia sufficiente essere un bravo condottiero per essere un grande scacchista. Napoleone, infatti, non era un giocatore di particolare forza. Le mosse 1.e4 e5 2.Df3 che prendono il nome di apertura Napoleonica, infatti, dimostrano che l’Imperatore non era uno stratega invincibile nel gioco degli scacchi quanto lo era nella vita reale. Ma nonostante ciò, tra i giocatori del periodo, Napoleone era reputato un forte scacchista, ma in realtà pare più per devozione verso l’alta, e spesso irascibile, figura del nervoso Imperatore che per la sua effettiva forza nel gioco. Rivisitando gli studi dello studioso George Walzer (ma non solo), degli inizi dell’ 800, sembrerebbe che gli ufficiali dell’imperatore diffondessero partite del tutto inventate che passavano per essere state giocate da lui. Gli scacchi, tra l’altro, si dice avrebbero persino potuto cambiare la sorte stessa in un frangente della vita di Napoleone ovvero nel momento in cui languiva prigioniero nell’isola di S’Elena, lì relegato definitivamente dagli Inglesi vincitori. Si dice che all’interno di uno dei pezzi di un gioco di scacchi inviatogli da un sostenitore in dono e giunti nell’isola, fosse presente un piano per l’evasione. Successe che l’ufficiale che avrebbe dovuto avvisarlo del prezioso dono nascosto morisse prima del suo arrivo nell’isola, ed in tal modo Napoleone passò i giorni che gli rimasero a contemplare le impervie coste dell’isola sperduta nell’Atlantico, ammazzando, talvolta, il tempo con una partita a scacchi giocata proprio con quel gioco di scacchi giuntogli in dono e latore di un segreto tanto prezioso quanto ignorato.. Ecco alcune partite che la storia riporta essere state giocate da Napoleone. Castello di Malmaison (Francia), 1804 Napoleone Bonaparte - Madame Claire de Remusat 1.Cc3 e5 2.Cf3 d6 3.e4 f5 4.h3 fxe4 5.Cxe4 Cc6 6.Cfg5 d5 7.Dh5+ g6 8.Df3 Ch6 9.Cf6+ Re7 10.Cxd5+ Rd6 11.Ce4+ Rxd5 12.Ac4+ Rxc4 13.Db3+ Rd4 14.Dd3 scacco matto. Sembrerebbe che Napoleone abbia giocato la stessa identica partita a colori invertiti . I suoi fans certo avrebbero anche potuto inventarsi anche un’altra partita! Parigi, 1804 M.me de Rémusat - Napoleone Bonaparte 1 e4 Cf6 3 d3 Cc6 3 f4 e5 4 fxe5 Cxe5 5 Cc3 Cfg4 6 d4 Dh4+ 7 g3 Df6 8 Ch3 Cf3+ 9 Re2 Cxd4+ 10 Rd3 Ce5+ 11 Rxd4 Ac5+ 12 Rxc5 Db6+ 13 Rd5 Dd6 scacco matto St. Helen (Gran Bretagna), 1818 Napoleone Bonaparte - Generale Bertrand 1.Cf3 Cc6 2.e4 e5 3.d4 Cxd4 4.Cxd4 exd4 5.Ac4 Ac5 6.c3 De7 7.0-0 De5 8.f4 dxc3+ 9.Rh1 cxb2 10.Axf7+ Rd8 11.fxe5 bxa1=D 12.Axg8 Ae7 13.Db3 a5 14.Tf8+ Axf8 15.Ag5+ Ae7 16.Axe7+ Rxe7 17.Df7+ Rd8 18.Df8 matto. Certamente, questo degli scacchi, un lato curioso di questo grande personaggio che la storia riporta come il più grande condottiero mai esistito, ma certamente non come uno dei più forti scacchisti. Danilo Mallò |
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