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Rubrica Internazionale
Da una nuova partenza ad una nuova alba

Affermare che gli ultimi tre mesi della mia vita siano stati i più produttivi ed esaudenti dei quali io abbia avuto esperienza potrebbe risultare come una grande “mezza verità”. Non mi sarei mai aspettato di essere coinvolto talmente profondamente in un singolo progetto, ed in special modo quello che avrebbe tentato di unificare il mondo scacchistico. Centinaia di telefonate in tutto il mondo e ben oltre un migliaio di E-mails assieme a molteplici incontri hanno contribuito a produrre unione nel mondo degli scacchi. Il mio lavoro è stato interessante, esilarante, stimolante e divertente ma ci sono state anche seccature, frustrazioni, rabbia e sconforto. La notte del 5 maggio 2002, la vigilia della conferenza di pace scacchistica di Praga, non ho dormito, talmente ero convinto che l’accordo non sarebbe stato raggiunto. Quale era lo sfondo della proposta “Fresh Start (“Nuova Partenza” la proposta pubblicata in febbraio da Yasser Seirawan anche nel nostro sito N.d.T.) ? Come si sarebbe evoluto il tutto? E come è stato raggiunto l’accordo finale? Vi invito ad accompagnarmi in una personale Odissea che è stata semplicemente entusiasmante.

Lo sfondo

Non è un segreto che per un periodo molto lungo gli scacchi professionistici siano stati in un allarmante stato di declino. Il gioco avrebbe potuto compiere passi da gigante in Internet e nelle scuole, mentre gli scacchi professionistici hanno sofferto pesantemente. Questo declino derivava dagli eventi del 1993 che hanno causato spaccature nel mondo degli scacchi: la decisione da parte del Campione del Mondo ufficiale, Garry Kasparov, e del suo sfidante, Nigel Short, di rompere con la FIDE, la Federazione Mondiale riconosciuta, e di giocare il loro match fuori degli auspici della FIDE; la Fide che risponde con l’indire un suo match per il Campionato del Mondo tra Anatoly Karpov e Jan Timman, i due giocatori eliminati da Short per potere divenire lo sfidante ufficiale.
Dopo avere sconfitto Short, Kasparov giocò un match contro Viswanathan Anand nel 1995 sotto l’egida di un’organizzazione fondata da poco, la Professional Chess Association (PCA). L’anno seguente la FIDE indisse il suo campionato tra il suo Campione, Anatoly Karpov, e lo sfidante ufficiale, Gata Kamsky; Karpov difese con successo il titolo che aveva guadagnato contro Timman. Al Congresso FIDE del 1995, l’Assemblea Generale elesse un nuovo presidente, il relativamente sconosciuto Kirsan Iljumzhinov, che assurse agli altari promettendo di riunificare il mondo degli scacchi. Egli sembrò essere una scelta estremamente promettente, intrattenendo buone relazioni con i Campioni riconosciuti, Karpov e Kasparov, ed ancor meglio egli aveva gli “argomenti” necessari per indurre Kasparov a ritornare nell’ovile.
Nel 1997 Iljumzhinov introdusse il suo nuovo piano per condensare ciò che era stato un lungo ciclo per il campionato del mondo, tre anni e talvolta due, in un singolo evento di quattro settimane. Approssimativamente un centinaio di giocatori dai campionati zonali e nazionali avrebbero raggiunto un numero di giocatori stabiliti in base al rating e sarebbero entrati in una competizione a match eliminatori vantante un fondo premi di cinque milioni! Per allettare Kasparov e Karpov ad accettare il nuovo formato, entrambi i giocatori furono invitati a partecipare partendo dal livello delle semi-finali. Altri giocatori vari avrebbero avuto ingresso al torneo da vari livelli, dipendendo ciò dal rating. Alcuni giocatori avrebbero avuto il bye di passaggio diretto al primo ed al secondo turno di match e si sarebbero insediati direttamente al secondo od al terzo turno. Era un grande disegno che fu entusiasticamente appoggiato dalla grande maggioranza dei giocatori; me incluso.
C’erano però alcuni “intralci”, ed uno grosso: Kasparov non appoggiò il nuovo formato e rifiutò di partecipare. La posizione di Kasparov era di principio: i match eliminatori del nuovo sistema erano troppo brevi ed erano inadeguati per stabilire il giocatore più forte ed il titolo per il campionato del mondo. Nel modo di vedere di Kasparov questo sistema avrebbe condotto ad un campione completamente casuale.
Non dobbiamo dimenticare che il “Campione del Mondo di scacchi” è sempre stato un titolo estremamente prestigioso con radici talmente lontane nella storia da non avere rivali praticamente in nessuno sport professionistico. Sin dal 1886 l’assegnare il titolo di Campione del Mondo di scacchi è stato generalmente ottenuto attraverso lunghi incontri di campionato che hanno prodotto alcune tra le più importanti partite di scacchi mai giocate. Kasparov si oppose fermamente ad un sistema nel quale un incontro di appena due, quattro o sei partite avrebbero deciso il Campione del Mondo. Nel suo punto di vista un tale sistema avrebbe screditato il titolo e lo avrebbe fatto divenire una parodia delle grandi tradizioni scacchistiche. La decisione di Kasparov di non partecipare ebbe un altro effetto negativo nel lancio di un nuovo sistema per il Campionato del Mondo: il Campione uscente, Anatoly Karpov, non avrebbe avuto accesso alla semi-finale; ora egli avrebbe partecipato direttamente al match di finale. Questa decisione incontrò universalmente il malcontento generale. Il coro delle critiche divenne ancora più rumoroso quando un esausto sfidante, Viswanathan Anand, perse il match finale per un pelo in uno spareggio Rapid Chess.
Vorrei porre un altro punto riguardo all’insediare il Campione uscente direttamente nel match di finale. Storicamente questa è precisamente la tradizione del Campionato del Mondo di scacchi. Il Campione uscente aspettava comodamente l’emergere di uno sfidante. Vieppiù, il Campione riceveva anche il vantaggio della vittoria in caso di pareggio; ed inoltre in alcune occasioni in caso di sconfitta fu agevolato con un match di rivincita molto presto. Questi vantaggi tradizionali sono stati tenuti in bambagia, per così dire. Sarebbe stato duro da sopportare l’oltraggio qualora Karpov avesse anche ricevuto il vantaggio della vittoria in caso di pareggio nel suo match di finale contro Anand nel gennaio del 1998. Ed adesso ci si fermi un attimo e si pensi alla situazione per un momento; se Karpov avesse ricevuto questo vantaggio ciò non avrebbe confermato altro che il vantaggio tradizionale garantito al Campione uscente. Questo punto critico della vittoria in caso di pareggio ha giocato un ruolo vitale nel 2002 nell’evento svoltosi a Praga.
Il nuovo sistema di Campionato della FIDE si è evoluto nel contesto che ebbe luogo nel 2001 a Mosca e culminò nel sensazionale giovane teenager Ruslan Ponomariov che divenne Campione del mondo FIDE nel gennaio 2002. Il sistema della Fide è divenuto oramai un knock-out di 128 giocatori che si incontrano in diversi match di due partite, con tutti i partecipanti che iniziano dal primo turno. Nel modo di vedere della FIDE questo sistema è assai più sportivo, con nessun giocatore che abbia il vantaggio di essere pre-selezionato. Questo è senz’altro vero, ma in questo processo il prestigio del titolo di Campione del Mondo di scacchi è stato severamente danneggiato. Nessun giocatore ha vinto due di queste competizioni. I Campioni FIDE abbondano. Se alle statistiche matematiche va data fede, il favorito raramente vincerà una tale competizione a causa della natura casuale degli incontri. Dopo la mia prima partecipazione al campionato FIDE nel 1997/98, ho cambiato opinione ed ora sono d’accordo con Kasparov che il metodo di gioco della FIDE a brevi match è fondamentalmente inadeguato per stabilire chi sia il giocatore realmente più forte del mondo per gli scacchi classici. In due occasioni ho rifiutato di partecipare al ciclo del Campionato FIDE a causa del mio disaccordo con il sistema. Nel frattempo che la FIDE stava evolvendo il suo metodo per il Campionato, Kasparov stava avendo problemi per i fatti suoi. L’organizzazione PCA che egli aveva creato per i suoi match contro Short nel 1993 e contro Anand nel 1995 era crollata e collassata. Sin dalla fine del 1990 Kasparov si era attivato cercando di organizzare un grande ciclo di Campionato del Mondo aperto ai grandi maestri “di punta” ed a quelli “di fila”. Invece fu capace di accettare la sfida dei suoi più forti rivali basata esclusivamente sui punteggi della lista di rating della FIDE. Nel 1998 Viswanathan Anand e Vladimir Kramnik, i giocatori con il più alto punteggio nel mondo dopo Kasparov, furono invitati a giocare un match per determinare lo sfidante di Kasparov. Anand rifiutò il suo invito e fu rimpiazzato da Shirov. Egli sconfisse Kramnik ed aspettò che si organizzasse un match contro Kasparov con un fondo di 1 milione di dollari. Quando un’offerta con un modesto fondo di 600.000 dollari pervenne dalla California, Shirov rifiutò aspettandosi che certamente un’offerta migliore sarebbe sopravvenuta. Non venne mai, e Shirov non giocò mai contro Kasparov per il titolo. Questo tragico risvolto ha originato una amara disputa che si è sviluppata tra Shirov e Kasparov.
Nel 2000 Anand, allora il secondo giocatore al mondo per rating, fu nuovamente invitato a giocare un match per il Campionato del mondo direttamente con Kasparov. Quando questo progetto fallì, Kramnik il terzo giocatore al mondo, fu invitato a giocare con Kasparov, nonostante avesse perso il match di qualificazione (con Shirov). Ma in quel momento, comunque, Shirov era sceso sotto in maniera significativa nella lista del rating. Una nuova compagnia, la Brain Games Corporation (BGN), guidata da Raymond Keene, organizzò un match a Londra tra Kasparov e Kramink. In quanto Campione del mondo Kasparov ebbe il vantaggio della vittoria al pareggio ma volontariamente rinunciò al diritto di un match di rivincita. Con gran sorpresa, Kramink sconfisse Kasparov e divenne il 14° Campione nella lunga linea ideale di campioni del mondo tradizionali che si estende indietro sino a Wilhelm Steinitz.
Come parte del contratto del 2000 con la BGN, sia Kasparov sia Kramnik hanno sottoscritto di accettare un evento di qualificazione dei candidati per determinare lo sfidante del vincitore nel ciclo successivo. Non sono al corrente di queste negoziazioni né di come il sistema dei candidati BGN si sia evoluto. Sono, in ogni caso, informato dei risultati: la BGN aveva a disposizione un periodo limitato per mettere su il suo sistema dei candidati per il secondo ciclo, la compagnia non diede l’annuncio delle sue qualificazioni, ed il periodo finì. Kasparov non era più contrattualmente obbligato a partecipare alle qualificazioni della BGN. La lenta programmazione, supponiamo, che si ebbe all’interno della BGN per le qualificazioni, produsse un allarmante sistema. Il torneo tradizionale di Dortmund decise di ospitare le qualificazioni della BGN, e l’evento avrebbe avuto otto giocatori divisi in due gruppi di quattro giocatori, con ogni gruppo che avrebbe giocato incontri di andata e ritorno. I primi due classificati di ogni gruppo avrebbero giocato dei match eliminatori di quattro partite basate sul metodo eliminatorio proprio della FIDE! Né più né meno come il sistema della FIDE, il sistema di match brevi di Dortmund era obsoleto! Kasparov era irritato e reagì duramente. Egli non avrebbe certamente giocato a Dortmund e sarebbe quindi rimasto fuori del ciclo per determinare lo sfidante di Kramnik.
Anche io ero scioccato dal metodo di Dortmund. Non riuscivo a capire come mai il Grande Maestro Keene, con la sua grande conoscenza ed intima esperienza dei cicli per il Campionato del mondo, potesse avere proposto un sistema talmente stupido. La sola possibile spiegazione era finanziaria. L’evento di Dortmund avrebbe dovuto essere economico, capace di produrre uno sfidante rapidamente prima di avviarsi verso un match finale con grande disponibilità di denaro. Ero scontento che l’evento di Dortmund non comprendesse un livello di qualificazione per i Grandi Maestri di punta e per quelli di fila come me. Sfortunatamente per me non ci sarebbe stata alcuna possibilità di competere nel ciclo di Krmanik ed avendo volontariamente rifiutato di partecipare al ciclo FIDE, non avevo alcuna speranza di giocare le mie carte.
I requisiti per il torneo di Dortmund BGN sembravano semplici: erano invitati i giocatori con il rating più alto. Ma qui iniziavano i problemi. Kasparov ed Anand, i giocatori rispettivamente primo e terzo della graduatoria mondiale, rifiutarono i loro inviti per Dortmund. All’inizio il nono giocatore in graduatoria, Vassily Ivanchuk, accettò l’invito, solo perché gli fosse in seguito ricordato da parte dei funzionari della FIDE che, come finalista del Campionato 2002 della FIDE, avrebbe violato il contratto, il quale proibiva ai finalisti ed ai semi-finalisti di competere in campionati del mondo rivali. Ivanchuk rinunciò alle qualificazioni di Dortmund. La logica avrebbe dettato che gli organizzatori di Dortmund continuassero a ritroso nella lista della graduatoria ed invitassero un sostituto per Ivanchuk. Invece decisero di chiamare un giocatore ad invito libero e tamponarono con il Campione di Germania Christopher Lutz. Se sono certamente sicuro che questa decisione sia stata assai popolare tra i giocatori di Germania, tra gli sponsor locali ed il comitato organizzatore, è comunque in sè assai scioccante. Essere insediato su una batteria di otto giocatori di punta che competono per il più alto titolo è un dono straordinario per un giocatore che è solamente quarantesimo nella lista.
Riassumo adesso la situazione nella prima parte del 2002. Vladimir Kramnik, in quanto 14° Campione del Mondo nella linea storica ideale che si estende indietro sino a Steinitz, ha appoggiato il torneo dei Candidati di Dortmund al fine di produrre uno sfidante ufficiale; Garry Kasparov, il numero uno al mondo, ha rifiutato di partecipare sia nel ciclo di Kramnik sia in quello della FIDE per il Campionato. Il Campionato FIDE è stato vinto da poco da Ponomariov. La FIDE è parsa soddisfatta di continuare il suo campionato ed ha accelerato i controlli di tempo negli eventi ufficiali FIDE. Esistevano quindi almeno tre rivendicazioni diverse per stabilire chi fosse il giocatore più forte del mondo, e le divisioni dei rivendicanti erano talmente profonde come il mare stesso.

Kaos

Kaos è l’unica parola utile per descrivere la situazione degli scacchi professionistici. Sin dal 1993 la maniera più semplice di cominciare una discussione in qualunque circolo scacchistico è stata il semplice chiedere “Chi è il Campione del Mondo?” L’impatto di questa domanda ha avuto una resa profondamente negativa sugli sponsor del mondo intero. Considerate, per esempio, il grande torneo di Linares del 2002. Qualcuno avrebbe dovuto avere pena per i poveri organizzatori, i quali hanno compiuto uno sforzo sovrumano. Avendo la sicurezza che quello che avevano messo su era un parco giocatori “stellare”, furono molto sorpresi quando Ruslan Ponomariov, che aveva accettato il suo invito prima di vincere il mondiale FIDE, esternò che con il suo nuovo ruolo egli aveva ereditato nuove responsabilità ed avrebbe dovuto rinunciare. Dopo esserci state alcune indegne minacce, gli organizzatori di Linares scesero ad alcuni compromessi, incluso il riconoscimento di un nuovo Campione del Mondo, ed infine Ponomariov fu d’accordo a partecipare. Non è un segreto che il Campione del Mondo rappresenti un importante valore di Marketing e riceva un lauto compenso per partecipare in tornei ed esibizioni. Con due riconosciuti campioni del mondo, Ponomariov e Kramnik, più Kasparov in qualità di giocatore più apprezzato e numero uno del mondo, gli organizzatori dovettero soddisfare le richieste di tre giocatori, trattando ciascuno di loro come il campione. I conflitti, in special maniera per le questioni finanziarie, sono inevitabili.
Ancora peggio, la FIDE ha tenuto un atteggiamento di duro confronto con i principali organizzatori stabilendo il principio che “quegli organizzatori che non sono con noi, sono contro di noi” ed inoltre “noi siamo in guerra”. Quali organizzatori o sponsor in sanità di mente potrebbero ospitare eventi che sarebbero incancreniti da rivendicazioni conflittuali? Pensate alla decisione dei poveri organizzatori di Dortmund. Loro vorrebbero organizzare un torneo straordinario con grandi stelle degli scacchi. Vorrebbero gli organizzatori di Dortmund divenire anche delle vittime di una guerra? Potrebbe la FIDE citarli per danni per avere fatto delle rivendicazioni per organizzare un ciclo di Campionato del Mondo? Chi accetterebbe di buon grado queste aggravanti o anche la sola possibilità di queste? Un bel benvenuto nel mondo degli scacchi professionistici!
Come Kramnik laconicamente disse in un’intervista nelle pagine 44 e 45 di New in Chess nel n. 1 del 2002, mentre descriveva il Campionato del mondo 2001 FIDE che cozzava con la sua esibizione nel match contro Kasparov: “Non ho nessuna particolare opinione riguardo la concomitanza con il torneo della FIDE. Un po’ di tempo fa ho riletto un’intervista di Vishi Anand dopo che divenne Campione del Mondo FIDE l’anno scorso, ed ho capito ciò che lui intendeva quando affermò, circa, che il mondo degli scacchi era stato talmente in disordine e per così lungo tempo che lui aveva la sensazione che ognuno fosse d’accordo con questo stato di fatto e che nessuno volesse fare nulla per tutto ciò. Ma naturalmente sembra un pochino senza senso avere due così grandi eventi nello stesso periodo e nella stessa città. Sfortunatamente per il mondo degli scacchi questo è normale. E’ veramente allarmante. E’ normale avere scandali ed è normale che la FIDE tentasse di distruggere il nostro evento. Ed è assai normale che io non provi alcuna particolare emozione a riguardo. Ma naturalmente questo significa che c’è qualche cosa di sbagliato nel mondo degli scacchi. Se ci sia una strada per uscirne io non lo so, ma al limite sto cercando di contribuire a qualche cosa di positivo.”
Un tale punto di vista è profondamente scoraggiante. In verità l’appassionato medio ed i giocatori di punta sono molto scontenti riguardo alla situazione negli scacchi; ma come risolverla?

“Fresh Start”, una speranza ed uno scongiuro

Per un bel po’ ho pensato profondamente sul come risolvere i problemi nel mondo degli scacchi professionistici. A Wijk aan Zee 2001, sviluppai un piano di unificazione e cominciai a discuterne con un certo numero di colleghi. Parlai brevemente con Kramnik considerando la sua posizione come quella del nuovo Campione di scacchi classici; lo consideravo il personaggio chiave ed il più capace di cambiare la situazione e di tracciare un nuovo corso negli scacchi professionistici. Nel marzo 2001, ci scambiammo delle E-mails riguardo al nuovo ciclo. In quel momento Vladimir era profondamente coinvolto nelle discussioni per lanciare un “suo” nuovo ciclo ed era necessariamente occupato, così i nostri scambi non raggiunsero la necessaria conclusione. A Praga, ottobre 2001 durante l’Eurotel, quando Kasparov affrontò il team nazionale Ceco, parlai con Garry riguardo l’unificazione e gli domandai se avesse un progetto. Lui rispose che non era un mago e che non poteva stanare un coniglio dalla sua tana. Sfortunatamente lui non mi fece la stessa domanda e quando a pranzo l’argomento della discussione cambiò, non potei rivelargli quello che avevo per la mente. Dovetti dare soddisfazione a me stesso condividendo il mio progetto “Fresh Start” con il Grande Maestro Genna Sosonko, che era ospite dell’evento. Egli era abbastanza riflessivo, ma era anche comprensibilmente scettico. M’incoraggiò a lanciare il mio progetto e mi augurò quanto di meglio, ma mi avvisò anche che avrei dovuto essere conscio che avrei suscitato ire da una parte e dall’altra. Non sarebbe stata certo la prima volta che sarei risultato obiettivo di scherno proprio come fossi stato una colomba della pace morta. Non ci badai.
Durante il Campionato USA del 2002 a Seattle, parlai con alcuni dei miei colleghi riguardo al progetto ed ebbi una certa varietà di risposte, partendo dal “senza speranza” sino ad arrivare al “grande!” In ogni caso l’opinione dominante sembrava essere “tentaci!”. Dopo tutto che cosa c’era da perdere? Se il mondo non si fosse unito in situazioni drammatiche, e velocemente, avrebbe continuato la sua spirale calante, con una crescente fuoriuscita di giocatori talentuosi e di sponsor.
Al torneo di Wijk aan Zee 2002 ebbi una lunga discussione con Carsten Hensel, il rappresentante di Kramnik e consulente per il torneo di Dortmund. Carsten era entusiasta riguardo ad un certo numero di idee che gli presentai, ma mi disse che Kramnik era legalmente vincolato ad un contratto con la BGN e che avrebbe dovuto affrontare il vincitore di Dortmund in un match per il titolo. Mi avvertì di aspettare la pubblicazione di questo ciclo prima di lanciare il mio progetto. Durante il torneo di Wijk aan Zee, mia moglie Yvette ed io tenemmo una cena nel nostro appartamento di Amsterdam per alcuni amici, incluso il Maestro Internazionale Gert Ligterink. Conoscevo Gert da almeno quindici anni ed imparai a rispettare molto le sue opinioni. Lui è uno scrittore superbo, e la sua colonna settimanale nel quotidiano “Volkskrant” è la preferita in Olanda. Gli ho cotto le orecchie, ed anche quelle degli altri ospiti di quella serata, e lui era inequivocabile nel suo appoggio. Parafrasando “Grande progetto, Yasser. Se c’è qualcuno che può realizzarlo quello sei tu. Naturalmente non hai speranze”. Mi piacciono le sfide.
Decisi di non prendere in considerazione l’avviso di Carsten e di seguito alla conclusione di Wijk aan Zee, scrissi il mio articolo “Fresh Start”. Era una proposta lunga e dettagliata ed aveva bisogno di essere tracciata con estrema cura ed assoluta chiarezza. Un punto chiave del progetto era la creazione di un ufficio di Commissione; ed avevo tre persone in mente: Erik Anderson da Seattle, in rappresentanza degli Stati Uniti, Dato Tan Chin Nam da Kuala Lumpur, in rappresentanza dell’Asia e Bessel Kok da Praga, in rappresentanza dell’Europa. Opportunamente li contattai individualmente e tutti furono d’accordo affinché i loro nomi fossero menzionati e che se avessero servito in qualità di Commissari, l’unità sarebbe stata raggiunta. Fui molto grato a loro per avermi dato una consulenza accurata nello stendere il progetto. Il 22 febbraio Yvette ed io raggiungemmo a cena il Grande Maestro Jan Timman e Bessel Kok ad Amsterdam. La “Fresh Start”, come decisi di battezzarla, era di gran lunga l’argomento di discussione. Jan era molto pensieroso riguardo alla proposta e la riteneva buona. Passammo la notte al ritrovo preferito del Grande Maestro Hein Donner, il club De Kring, discutendo l’iniziativa. Bessel era d’accordo per il ruolo da me proposto di Commissario scacchistico ed il 26 febbraio “A Fresh Start” fu pubblicata nel sito Chesscafè. Preparai anche una versione leggermente più lunga per il sito del Club Kasparov poiché stavo simultaneamente rispondendo ad un articolo di Kasparov. Spedii una terza versione ed un sommario esecutivo della proposta al Quartiere Generale della FIDE ed a tutte le federazioni sulla mia rubrica E-mail, oltre ad altre varie parti interessate. Quindi aspettai.
E’ stata l’attesa più breve della mia vita. Nell’arco di ventiquattro ore ho ricevuto 196 risposte, un numero curioso dal momento che è esattamente lo stesso numero che io ho raccomandato di includere nel torneo a sistema Svizzero di qualificazione mondiale che avrebbe lanciato il ciclo proposto. Yvette ed io scherzammo sul fatto che avevo una risposta per ogni partecipante.
In questo momento però devo interrompere il mio racconto per spiegare un punto importante. Nonostante io non sia a conoscenza di quando esattamente avvenne, venni a conoscenza del fatto che la BGN aveva venduto la sua proprietà scacchistiche, ed in particolare il suo contratto con il campione Vladimir Kramnik, alla Einstein TV, una compagnia con sede in Gran Bretagna che si occupa di multimedialità a che trasmette attraverso una via cavo pan-europea ed attraverso il satellite. Non avevo mai sentito parlare della Einstein TV ed ero ansioso di informarmi. Ancora una volta non dovetti attendere molto. Il primo marzo, Vladimir Krmanik tenne una conferenza stampa a Londra, presentando l’amministratore delegato della Einstein TV, Steve Timmins, al mondo scacchistico. Avevamo un nuovo patner per l’unificazione del mondo scacchistico. Keene era fuori.
A dispetto del fatto che io avevo considerato questo un momento perfetto per lanciare “Fresh Start”, alcuni giornalisti erano ben poco entusiasti, e non solo per il “momento”. Il mio articolo fu pubblicato durante il torneo di Linares 2002 e gli “scrivani” erano impegnati nel commentare il torneo. Avevo chiesto a John Handerson, editorialista per il quotidiano “The Scotsman” e per “The Week in Chess”, di dare una copia di “Fresh Start” a Ruslan Ponomariov. John mi riferì della reazione di Ruslan: “E’ molto lungo”. Mah! Tutto questo era un poco scoraggiante ma, cribbio, se l’unità del mondo scacchistico fosse stato un problema semplice, avrei potuto scrivere una proposta semplice.
Ero anche assai curioso di sapere le reazioni di Kasparov e chiesi a Miguel Greengard, detto “Mig”, di dirmi che cosa ne pensasse Garry di “Fresh Start”. Mig non fu così confortante come sperato: “Garry si sta concentrando sul torneo, ma non ha cestinato la tua proposta”. Un momento particolarmente divertente venne grazie a Mark Crowther, l’editore del sito TWIC. Mentre gli altri siti web avevano pubblicato “Fresh Start” velocemente, TWIC non l’aveva fatto. Quando chiesi a Mark il perché, mi rispose che la mia proposta “aveva speranza zero”. Oh, grande davvero, penso io, un editore provvisto di idee.
Alla fine di febbraio un ben noto commentatore nel Regno Unito disse riguardo a “Fresh Start”: “Non penso che ci sia un soldo bucato di speranza che questa cosa passi”.
Ma le cose continuarono ad andare avanti. Il 5 marzo Bessel Kok, in appoggio alla proposta di Commissione scacchistica, pubblicò un comunicato stampa invitando le parti a Praga per tenere un incontro sul come unificare il mondo degli scacchi. Questo fu un catalizzatore per mettere le cose in caldo. La gente diventò seria e cominciò a pensare ad una conferenza di pace per la prima volta da molti anni.

La posizione delle parti

Ho dato lo sfondo storico nel quale il mondo degli scacchi è arrivato sino a questo momento, ma dovrebbe essere certamente utile capire quali siano le posizioni delle parti coinvolte. Tutto questo sottolineerà l’ardua battaglia nella quale si sono fronteggiati.
La posizione pubblica della FIDE era chiara: “Noi siamo la Federazione Internazionale ufficiale, composta dalle federazioni nazionali, riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale e da altri organi sportivi. Abbiamo i nostri Campionati che sono equi e sportivi; abbiamo i nostri campioni; ogni altra rivendicazione è illegittima e non c’interessa. Non abbiamo ragione per andare a compromessi; siamo contenti di continuare il nostro lavoro in difesa e per il bene degli scacchi”. Privatamente, in realtà, i funzionari FIDE erano i più ansiosi di porre fine alle divisioni negli scacchi. Senza la partecipazione dei più forti, Kasparov e Kramnik, nel ciclo FIDE, gli sponsor non avevano aumentato la base delle offerte per aiutare Kirsan Iljumzhinov a dare appoggio alla FIDE.
La posizione di Kramnik era quella che egli era contrattualmente vincolato a difendere il titolo contro il vincitore del torneo di Dortmund. Egli avrebbe dato il benvenuto ad un progetto per raggiungere l’unità, a patto che tale progetto rispettasse i suoi diritti in qualità di Campione Mondiale degli scacchi classici e tutti i vantaggi di contorno che tale status offriva.
La posizione di Kasparov era che lui risultava essere il giocatore con il rating più elevato, che aveva vinto gli ultimi dieci tornei di scacchi classici ai quali aveva partecipato e che aveva quindi più che guadagnato il diritto ad un match di rivincita contro Kramnik, che egli considerava l’unico Campione Mondiale. Ed ancora Kasparov considerava “ogni campionato del mondo” che non lo includesse come falso. Recentemente Kasparov ha ammesso (nel suo sito web) che la fuoriuscita del 1993 per il match con Short fu: “… il più grande sbaglio della mia vita”. Kasparov era ansioso di ricucire gli strappi nel mondo degli scacchi, ma non vedeva come ciò potesse essere fatto.
Come conciliare quindi delle posizioni ragionevoli ma completamente incompatibili? La risposta era semplice: prima di tutto, indurre le parti a pensare alla possibilità di un’unione degli scacchi e portarle ad un incontro assieme. Io ho una gran fiducia nella magia degli incontri. Quando la gente comincia a parlare e le posizioni vengono mitigate, tutti noi istintivamente cerchiamo il consenso ed il compromesso. C’era proprio bisogno di un buon incontro.

Sovraccarico di e-mails ed abbondanza d’appoggi.

Come era augurabile la parte più remunerativa dell’intero progetto di unificazione è stata l’enorme manifestazione di messaggi e-mails che ho ricevuto. “A Fresh Start” ha reso possibile un canale di grande simpatia con il pubblico, e le sue risposte sono state travolgenti. Ho ricevuto ben più di mille e-mails da colleghi Grandi Maestri, giocatori di circolo, presidenti di Federazione ed appassionati di scacchi. Un chiaro modello emerse in molte di queste: un caldo benvenuto alla mia proposta seguito da varie previsioni su quale delle parti avrebbe reso impossibile un accordo. Questi suggerimenti erano meravigliosamente contraddittori. Non c’era univocità su chi, se poi c’era, avrebbe avuto più da guadagnare dalla mia proposta, cosa che io vedevo come segno assai positivo per la neutralità di “A Fresh Start”. Qualche volta ricevevo messaggi che affermavano che il partito “X” avrebbe avuto la meglio, ma subito dopo pervenivano messaggi che affermavano che i partiti “Y” o “Z” avrebbero conseguito i maggiori benefici. Ed ancora, se una mail mi diceva che il partito “X” non sarebbe mai stato d’accordo con “Fresh Start”, non molto dopo avrei ricevuto messaggi che sostenevano che i partiti “Y” o “Z” sarebbero stati un blocco insormontabile. Tutti con un qualche cosa che non andava, ma certamente agli occhi di molta gente il gioco delle colpe era molto semplice, con Kasparov che raccoglieva la gran parte dei voti.
Un punto comune, spesso fra i cosiddetti esperti, era che nonostante la mia proposta fosse giusta, l’ego personale dei protagonisti avrebbe reso impossibile un accordo in ogni caso. Agli “eruditi” sarebbe stato dimostrato in seguito che erano in errore, ma, nel complesso, il benvenuto dato ad “A Fresh Start” è stato straordinariamente positivo. Certamente ciascuno aveva capito che il cercare di mettere le varie parti assieme era un obiettivo meritevole. Una reazione isolata fu, decisamente aspettata, una rabbiosa propaganda scritta anti-FIDE negli Stati Uniti, che pubblicò un articolo particolarmente inutile orientato a silurare le prospettive di “Fresh Start”. Il loro tentativo ebbe risultati nulli.
Uno degli scambi più interessanti che ho avuto fu con lo statistico Jeff Sonas. Mi chiese se fossi interessato ad un’analisi statistica dei cicli per il Campionato del Mondo. Certamente lo ero e lo incoraggiai nel suo lavoro. Egli pubblicò un rimarchevole articolo analizzando oltre tredicimila possibili tipologie. Senza sorpresa, le sue analisi dimostrarono che il metodo FIDE per il campionato era uno dei più poveri modi per espletare il ciclo. Mi sentii lusingato quando le sue analisi mostrarono che il ciclo proposto da “Fresh Start” era uno dei migliori. Incoraggiai tutti gli appassionati di scacchi a leggere questo articolo.
La proposta “Fresh Start” aveva diverse motivazioni: presentare un progetto di unificazione che fosse giusto oltre che onnicomprensivo per chiunque; proporre un nuovo ufficio di Commissione scacchistico che assicurasse il successo del ciclo ed infine tracciare un chiaro percorso per i cicli futuri. Il primo ciclo sarebbe stato particolare per le circostanze, con le cose che si sarebbero aggiustate nel secondo e terzo ciclo. Infine, con l’unificazione raggiunta, si sarebbe potuta aprire l’opportunità di altre due linee di campionati del mondo, quello Rapid Chess e quello lampo.

“Fresh Start”: rapida morte.

A seguito del comunicato stampa rilasciato da Bessel Kok ai primi di marzo, Vladimir Kramnik gli telefonò per esprimergli le sue preoccupazioni riguardo al proposto incontro a Praga. L’invito al torneo Eurotel Trophy aveva contemporaneamente anche l’opportunità di partecipare ad un seminario dei giocatori per discutere argomenti come il futuro degli scacchi e gli effetti di Internet. La partecipazione a questo seminario era completamente volontaria. Kramnik era preoccupato del fatto che tale seminario fosse superato da una discussione riguardo all’unità degli scacchi. Kramnik disse a Bessel che lui era legato da obblighi contrattuali con la Einstein TV e che non avrebbe accettato una situazione che avrebbe potuto portare a violare i termini del suo contratto. In breve, Kramnik non avrebbe partecipato ad un tale simposio. Di contro, Bessel era preoccupato del fatto che gli sponsor della Eurotel non sarebbero stati contenti se un più importante incontro sull’unità degli scacchi si fosse sovrapposto ad un fantastico torneo. Il 10 marzo parlai con Bessel, ed egli mi disse il perché egli sentisse necessario cancellare un incontro che lui stesso aveva indetto la settimana precedente. Non ci sarebbe stata alcuna conferenza di pace. Mandai un messaggio E-mail in maniera depressa ai commissari proposti e gli informai che l’incontro era stato cancellato e gli liberai dal loro impegno. Senza un incontro non ci sarebbe stato alcun accordo di unificazione.

L’amministratore della Einstein TV, Steve Timmins, corre in aiuto.

Una volta di più gli scacchi acchiapparono una opportunità assai fortunata, nella nuova figura di Steve Timmins, l’amministratore delegato della Einstein TV. Dopo la sua prima conferenza stampa il primo marzo, contattai Steve, e dopo un cordiale scambio di messaggi, mi sorprese accordandosi per incontrarmi a Seattle poiché la sua compagnia stava conducendo un affare con la Real Networks, la cui sede è a pochi isolati dal mio condominio. Nel frattempo volai da Amsterdam a Seattle e quindi a Palm Springs per il ritiro delle sottoscrizioni della America’s Fundation for Chess (AFFC), formalmente conosciuta come Seattle Chess Fundation. Sole e divertimento, inframmezzati da discussioni sul come portare avanti le cose scacchistiche in America, erano all’ordine del giorno per questo incontro. E fui grato ai miei colleghi Joel Benjamin, Larry Christiansen ed Anna Hahn che sottoscrissero.
Il mio incontro con Steve Timmins era programmato per il 15 marzo e dopo essere venuto a conoscenza che egli era in città in visita alla Real Networks, organizzai anche un incontro a colazione per il 16 marzo, in aggiunta, con Larry Jacobsen, direttore operativo della Real Networks. Larry ama gli scacchi ed ha aiutato e supportato la AFFC. Gli fui grato del fatto che fu capace di cambiare i suoi impegni in così poco tempo.
Il 15 marzo, Steve Timmins, un suo collega ed io cenammo al Kitchen Palace, il mio ristorante preferito di Seattle. Steve si dimostrò essere una buona forchetta e, per mia fortuna, un grande ascoltatore. Povero Steve, dovette resistere come si fa durante uno scaricamento di dati ed io parlai per ore. Steve era molto vicino ai miei sforzi e mi spronò a continuare nonostante l’incontro fosse stato appena cancellato. Lui mi promise di lavorare con Kramnik per appoggiare il lavoro di unificazione. Poiché Steve non conosceva molto del mondo degli scacchi, lo incitai ad assumere Malcom Pein come consigliere nei negoziati che sarebbero intervenuti. Accettò il mio consiglio e Malcom dimostrò di essere un aiuto inestimabile per Steve nel processo a venire.
Completamente rinvigorito dall’appoggio di Steve, raddoppiai i miei sforzi e sentii che era giunto il momento di contattare Garry Kasparov. Avrebbe lui dimostrato che i disfattisti avevano ragione ed avrebbe bloccato lo sforzo di unificazione?

Il Boss: Garry Kasparov.

Non c’è alcun dubbio che nei passati venti anni Garry Kasparov sia stato lo scacchista dominante del mondo. I suoi successi alla scacchiera sono stati semplicemente sbalorditivi. Egli si è guadagnato il nomignolo “The Boss” per i suoi straordinari risultati. Lui è stato anche il chiaro asse della controversia. Garry ha una personalità volubile combinata con convinzioni profondamente radicate su cosa egli creda sia meglio per il bene degli scacchi. Una volta che lui sia certo che quello che ha stabilito sia il giusto percorso, le avversità più nere non lo possono distogliere dal suo intento. Come ha detto “Mig” in un suo recente articolo su Kasparov Chess On line, Garry ha un duplice punto di vista: o sei uno che è a favore o non lo sei. Negativo o positivo, Garry non sopporta i neutrali. Non scende facilmente a compromessi.
La mia conoscenza con Garry è assai lunga. Ci incontrammo per la prima volta nel 1980 alle Olimpiadi di Malta. Le nostre personalità si incontravano bene ed abbiamo trascorso dei bei periodi insieme. Abbiamo avuto una profonda amicizia e per un periodo ho avuto una tale affinità con Garry, che pareva quasi fratellanza. D’altro canto abbiamo avuto la nostra dose di conflitti, e sono stati particolarmente duri. Anche io sono una testa dura e quando sono convinto di essere nel giusto, Beh, nemmeno io scendo a compromessi facilmente.
Garry fece il primo passo, e fu un passo coraggioso. Fece un annuncio pubblico nel suo sito web che appoggiava “A Fresh Start”, invitando alla discussione per raggiungere l’unità negli scacchi. Mi sentivo veramente soddisfatto di lui.
Ci scambiammo presto telefonate e messaggi E-mail uno dopo l’altro. Garry era molto aperto ed onesto nei nostri scambi, e rapidamente stabilimmo una solida linea comune. Garry era soddisfatto del metodo “Fresh Start” per il primo, secondo e terzo ciclo. Non era particolarmente soddisfatto delle “qualificazioni al pareggio” che avrebbe dovuto concedere nelle semi-finali del primo ciclo, ma nell’interesse superiore degli scacchi era pronto a scendere a compromessi.
Garry ed io ci trovammo in profonda discussione riguardo ai controlli del tempo (lui aveva un’idea veramente interessante per manovrare i problemi di tempo nella terza sessione di controllo), nell’organizzare i cicli, le responsabilità dei Commissari, la diffusione presso i Grandi Maestri, la commercializzazione e così via. Garry sentiva che ogni decisione, come il controllo dei tempi, la lunghezza degli incontri, la programmazione delle partite, il metodo di qualificazione e l’utilizzo del rating per insediare i giocatori avesse bisogno dell’adeguata investitura di un comitato di Governo dei Grandi Maestri. Il primario interesse di Garry era quello di creare le strutture, dopo l’accordo, per la commercializzazione degli scacchi. Concordammo che per avere un futuro gli scacchi dovevano stare in piedi da soli e non solamente fare affidamento sui “padroni” del gioco. Sul punto chiave del primo ciclo, raggiungemmo un accordo: il vincitore di Dortmund avrebbe goduto di un insediamento nei quarti di finale, raggiungendo gli altri tre giocatori insediati (Kramnik, Ponomariov e Kasparov) Una qualificazione mondiale avrebbe determinato gli altri quattro posti per i match dei quarti di finale. Kasparov non era certo che un torneo svizzero fosse il metodo giusto per questa qualificazione, ma non aveva un suggerimento alternativo. Questa decisione sarebbe stata lasciata al comitato di Governo dei Grandi Maestri. Sino al momento del mio compleanno, il 24 marzo, Garry era completamente in accordo con “Fresh Start”. Avevamo esaurito le sue preoccupazioni e le cose si stavano muovendo in maniera fluida.

L’Einstein TV e Vladimir Kramnik

Ciò che mi fu molto utile nel vincere i dubbi di Garry era il fatto che io avevo regolari contatti con i rappresentanti di Kramnik, Carsten Hensel, e l’amministratore delegato dell’Einstein TV, Steve Timmins. Steve aveva accettato Malcom Pein come consulente scacchistico ed i nostri scambi erano aperti ed onesti. La gente era pronta a fare compromessi. Il passo successivo fu di organizzare un incontro con Carsten, Steve, Malcom ed io. Purtroppo, il calendario era alquanto costipato, la Pasqua era vicina e tutti noi avevamo degli obblighi familiari. Il 5 aprile si sarebbe tenuta una conferenza stampa per lanciare il torneo dei candidati di Dortmund. Avevamo bisogno di incontrarci subito. Ne venne fuori che l’unico giorno disponibile che andava bene a tutti era il 10 aprile, e preparammo un incontro all’aeroporto Schipol di Amsterdam.
I negoziati con la parte di Kramnik non furono semplici; il suo agente Carsten Hensel lo rappresentava, mentre l’Einstein TV deteneva un contratto per organizzare i suoi match. Comunque, sarebbe stato necessario confermare con entrambi, Steve e Carsten, che eravamo sulla stessa barca, e continuare a costruire. Il problema era che sia Steve sia Carsten erano due persone terribilmente impegnate. In qualunque momento sembrava che Steve avrebbe potuto prendere il volo in ogni parte del mondo. Inoltre Steve aveva cominciato a fare affidamento su Malcom per le sue informazioni, e quest’ultimo in un solo mese avrebbe dovuto essere a Rio de Janeiro, Londra e Sud Africa! Coordinare le comunicazioni sarebbe stato ottimo attraverso E-mails, e qui Carsten aveva decisamente il maggior disagio dal momento che lui è nativo della Germania e parlava il Tedesco mentre le E-mails erano elaborate esclusivamente in Inglese. Alcuni punti andavano chiariti, ed il bisogno di trovarsi in un incontro era vitale.
Ma nel frattempo che si avvicinava il mio compleanno Steve aveva indicato la sua volontà, soggetta alla rivisitazione legale dei contratti esistenti, di accettare che il vincitore di Dortmund fosse insediato nel match dei candidati e di iniziare un nuovo ciclo onnicomprensivo come prescritto dalla proposta “Fresh Start”.
Con tutta questa strada fatta era giunto il momento di contattare la FIDE e misurare le sue intenzioni.

La FIDE.

Prima di arrivare a questo punto avevo spedito alla segreteria FIDE (Emmanuel Omuku), la mia proposta “Fresh Start”, unitamente ad un certo numero di E-mail per tenerli informati degli eventi. A Praga Emmanuel Omuku avrebbe poi rivelato che aveva trattenuto il fiato. Lui era ragionevolmente scettico sul fatto che i giocatori avrebbero raggiunto un accordo, ma aveva sperato in una soluzione positiva con la FIDE che ricevesse una chiara proposta da parte dei giocatori. La FIDE era stata scoraggiata dalla notizia che l’incontro di Praga era stato annullato, ma furono anche contenti quando gli confermai che stavo ancora continuando i miei sforzi.
Torniamo indietro al ricevimento per il mio compleanno, ad Amsterdam. Il Grande Maestro Jan Timman si unì ai festeggiamenti, ed io lo informai che Garry era d’accordo su “Fresh Start”, che Steve aveva mostrato la volontà di includere il vincitore do Dortmund come parte del più in grande ciclo proposto e che tutti i Commissari proposti erano pienamente a parte con tale compromesso. Avevo bisogno dell’aiuto di Jan in due direzioni. Primo dovevamo convincere Bessel che una conferenza di pace a Praga era negli interessi superiori di ognuno, ed in secondo luogo, in quanto membro del consiglio dei giocatori della FIDE, Jan doveva aprire una linea di comunicazione con Emmanuel Omuku per accertare la posizione della FIDE. Jan fu molto di aiuto nello svolgere tali compiti, e mi piace ringraziarlo caldamente per il suo atteggiamento positivo ed incrollabile. Tutte le volte che mi sentivo giù, lui è risultato sempre ottimo per rimettermi in sesto.
Ancora il problema di come avvicinarmi alla FIDE mi assillò decisamente. Avevo avuto comunicazioni con il presidente della USCF, John McCrary, e sia lui che il comitato direttivo della USCF avevano dato un appoggio molto forte dietro le quinte a “Fresh Start”. Intuitivamente sentii che non sarebbe stato appropriato usare i suoi uffici per aprocciare la FIDE; le linee di comunicazione avevano bisogno di essere brevi. Sarebbe stato necessario tagliare la testa al toro e contattare Kirsan Iljumzhinov direttamente. Come fare? Avevo bisogno di un alleato e di qualcuno che parlasse russo. E poi le mie parole avrebbero avuto l’effetto desiderato? Avrebbe creduto il Presidente della FIDE che così tanto appoggio era stato garantito? La cosa migliore che pensai riguardo a questo, la migliore e più chiara risposta divenne: Garry deve incontrarsi con Kirsan e dirgli direttamente, usando le sue stesse parole, che era serio riguardo all’unificazione degli scacchi. Chiamai Garry.

“Stai scherzando, vero?”

La mia prima telefonata con Garry chiedendogli di incontrarsi con Kirsan avvenne esattamente come mi aspettavo: “Stai scherzando, vero?” rispose Garry “Yasser, che questo sia assolutamente chiaro, io non mi incontrerò con Kirsan”. “Ma Garry” protestai “Kirsan è in collera con me. Io ho scritto una lettera aperta intitolata “Il troppo è troppo” ed ho criticato aspramente l’amico. Non vuole parlare con me. Lui ha bisogno di sentirselo dire da te!” “Ma Yasser, qualunque cosa tu abbia detto in Inglese io lo direi dieci volte peggio in Russo!” e così la conversazione continuò per lungo tempo. Verso la fine Garry si ammorbidì un poco ma non si scostò. Aveva bisogno di parlarne con la sua gente perché questo rappresentava un grande passo per lui, ed io gli stavo chiedendo tanto.
Tra le persone che Garry rispetta maggiormente c’è il Dr. William Wirth dalla Svizzera. Conosco bene il Dr. Wirth, avendolo incontrato per la prima volta nel 1982 alle Olimpiadi di Lucerna. Ho un grande rispetto per lui ed implorai Garry di chiedergli consiglio. Ero sicuro che Wirth avrebbe appoggiato Garry nel compiere uno sforzo per accostarsi alla FIDE. Garry era preoccupato dal fatto che un incontro fosse percepito come un segno di debolezza e pensò a lungo e profondamente. Dopo alcune altre telefonate, Garry aveva raggiunto una decisione. La sua gente l’aveva fatto tornare indietro sui suoi passi e gli aveva consigliato di andare all’incontro.
Il 27 marzo mi chiamò per informarmi che avrebbe incontrato Kirsan. Fu una conversazione molto divertente. Garry stava viaggiando in treno ed ogni volta che il convoglio attraversava un tunnel venivamo disconnessi. In qualche maniera avemmo la possibilità di occuparci di un buon numero di questioni. Egli mi informò rigorosamente che questo sarebbe stato l’incontro più breve della sua vita! Egli avrebbe presentato la proposta “Fresh Start”, con la concessione che il vincitore di Dortmund sarebbe stato insediato direttamente nel primo ciclo, detto a Kirsan che lui l’appoggiava e se ne sarebbe andato. Ancora Garry fu piuttosto deciso con me. Insistette perché io buttassi giù una serie di linee guida per lui e che gli dicessi direttamente quello che poteva essere discusso e ciò che invece andava rifiutato. Discutemmo anche della preparazione dell’incontro. “Non ci possiamo incontrare semplicemente in un ristorante! Se la gente ci vede assieme le dicerie si sprecheranno!” Garry mi disse che avrebbe pensato a qualche soluzione. Entrambi capivamo che questo era un incontro cruciale per lo sforzo di unificazione. Se l’incontro fosse fallito, l’intero progetto per l’unificazione sarebbe collassato. Nessuno di noi due voleva lasciare qualche cosa al caso.
Garry mi richiamò presto. Aveva parlato con sua madre Clara, e lei gli aveva suggerito un amico di Garry, Andrei Makarov, come punto di raccordo. Si sarebbero potuti incontrare nel suo ufficio legale in “territorio neutrale” dal momento che Makarov aveva buone relazioni con Kirsan. Makarov fu di grande aiuto nell’organizzare e fu prontamente d’accordo ad ospitare l’incontro nei suoi uffici. L’incontro ebbe luogo a Mosca, sabato 30 marzo, con appena poche guardie che controllavano un edificio vuoto. Garry si meravigliò di come il gruppo si dovesse essere immaginato, e preparato, per un meeting intenso. Garry presentò la proposta “Fresh Start” a Kirsan e gliela spiegò. Spiegò anche il punto cruciale che con questa proposta la FIDE avrebbe aperto i campionati ad un nuovo gruppo manageriale professionale. Che invece di dovere pagare ogni cosa, la FIDE avrebbe ricevuto del denaro in cambio. Kirsan era di strada per Dubai per fare la mossa nella cerimonia di apertura nel Grand Prix rapido della FIDE, e promise di considerare la proposta. Garry mi disse che Andrei era stato di ottimo aiuto per questo arduo incontro, e che adesso avremmo dovuto attendere.
Il 3 aprile fu organizzato un secondo incontro tra Garry e Kirsan, di nuovo negli uffici di Andrei Makarov. Garry fu sbalordito per il risultato dell’incontro. Parafrasando le sue riflessioni: questa volta il meeting è venuto fuori molto bene. L’atmosfera era molto rilassata, quasi “manageriale”. Kirsan ha affermato che era molto felice di avere una discussione riguardo all’unità degli scacchi. Gli era piaciuta la proposta “Fresh Start” ed ha assicurato che l’avrebbe appoggiata ed avrebbe chiesto all’Assemblea Generale di indire un nuovo Campionato del mondo di scacchi classici. Voleva ulteriori informazioni a riguardo di Bessel Kok. Aveva alcune condizioni: che il nuovo ciclo fosse il più onnicomprensivo possibile; che il titolo fosse indetto dalla FIDE; che in cambio i giocatori fossero d’accordo a lavorare con la FIDE e le sue iniziative ed a partecipare ad eventi come il Grand Prix rapido, le Olimpiadi, i Campionato knock-out ecc. ecc. L’ultima condizione di Kirsan, e questa ha scatenato ilarità, era che lui non sarebbe dovuto stare dietro ai conti di un nuovo ciclo! Garry lo assicurò prontamente che la FIDE avrebbe ricevuto un compenso stabilito e che il denaro sarebbe volato dentro i forzieri della FIDE.
Ero estasiato dalle novità. Era perfetto! La migliore risposta che io avrei potuto sperare era arrivata.
Anche Garry era molto contento. Per gli ultimi quindici anni aveva lottato per portare un gruppo manageriale nel mondo scacchistico e di coinvolgere gli sponsor commerciali. Aveva fatto cose straordinarie con la PCA, ma ora con la FIDE desiderosa di accettare nuovi patners, sarebbe stato possibile non solo mettere su un ciclo del campionato del mondo classico posto su solide basi, ma sarebbe stato anche possibile lavorare ad un rinvigorimento del Grand Prix rapido della FIDE ed ad un nuovo campionato lampo. Era un momento trionfale.
Nessuno di noi capì perché un incontro così difficile come era stato il primo precedente a Dubai, fosse poi seguito così a breve da un incontro dopo Dubai. Avremmo capito il perché nei giorni e nelle settimane seguenti.
Nel frattempo Garry mi deliziò con una nuova iniziativa della FIDE: Kirsan voleva sapere se Garry avrebbe appoggiato una “notte degli oscar scacchistici” della FIDE. L’idea di Kirsan era quella di avere una speciale serata una volta all’anno a Losanna, sede della FIDE. Modellato come il “premio Oscar” cinematografico, questa serata sarebbe stata un’occasione per premiare il mondo scacchistico con trofei come il migliore giocatore, organizzatore, giornalista, commentatore, autore di libri e naturalmente i vari Campioni FIDE. Un’idea fantastica! “Wow!” gridai a Garry “Questa sarebbe la migliore idea FIDE degli ultimi vent’anni! E’ GRANDE! Chiama Kirsan immediatamente e digli che noi dobbiamo assolutamente incoraggiare quest’idea. E’ veramente eccellente.” “Ma Yasser, sono le due del mattino a Mosca!”
Per entrambi questa conversazione fu un risultato molto importante. Non solo la FIDE stava tenendo un atteggiamento interamente nuovo e benvenuto ma anche stava considerando un’iniziativa che avrebbe potuto risollevare l’intero mondo scacchistico. Mi sembrava che le mie grandi paure sulle reazioni della FIDE fossero volate fuori dalla finestra. Ero estasiato.

Nuove preoccupazioni

Il 2 aprile ricevetti un pezzo di un comunicato stampa per il torneo di Dortmund. Ero preoccupato, perché il comunicato stampa non conteneva alcun riferimento al fatto che Dortmund poteva essere parte di un ciclo più grande. Steve mi disse di non preoccuparmi, che il nostro incontro programmato all’aeroporto Schipol avrebbe raddrizzato le cose e che sarebbe stata indetta un’altra conferenza stampa se si fosse raggiunto l’accordo. Ricominciai a lavorare per fare risorgere la conferenza di Praga.
Nel frattempo, Hannon Russel del sito Chesscafè mi chiedeva un articolo che aggiornasse su come stessero le cose riguardo a “Fresh Start”. Avevo scritto diverse parti ma le cose sembravano accadere su base giornaliera e non sembrava mai il momento di finalizzare questo secondo articolo.
Il 5 aprile, gli organizzatori di Dortmund indissero una conferenza stampa, riguardo ai nomi dei partecipanti, le regole di gioco ecc. ecc. Non c’era ancora alcuna menzione del fatto che Dortmund potesse essere parte di un ciclo più grande. Ero afflitto ma sicuro che l’accordo sarebbe stato raggiunto.
Il 9 aprile, lo sforzo di manovra fu ricompensato, perché Bessel fu d’accordo un’altra volta ad ospitare una conferenza di pace. Chiese che, per quanto possibile, cercassimo di essere il più d’appoggio possibile allo sponsor Eurotel ed esprimessimo gratitudine in interviste. Bessel aveva anche una nuova richiesta che era anche seria: un blackout completo di notizie. Ora lui confidava che un meeting a Praga avrebbe guadagnato un risultato tangibile e voleva evitare qualunque stravolgimento del fragile equilibrio attraverso delazioni alla stampa. Quando informai Hannon che non potevo aggiornare il mio articolo, ricevetti una cortese “ringhiata” in cambio.
Cominciai anche a contattare Xie Jun e Zusza Polgar, poiché era tempo di confermare anche il ciclo femminile. Il mio ottimismo che la proposta “Fresh Start” potesse divenire fruibile, era oramai considerevole. Il 10 aprile sarebbe stato il grande giorno, quando avrei incontrato le parti di Kramnik: Steve Timmins, Carsten Hensel e Malcom Pein. La mia fiducia era comprensibile; la FIDE, Kasparov ed i commissari proposti erano completamente all’opera ed erano d’accordo a fare divenire Dormund parte del ciclo più allargato, mentre Steve aveva indicato la sua volontà di supportare questo progetto di unificazione. Di fatto, certamente, la proposta “Fresh Start” stava per cominciare a navigare attraverso gravi difficoltà, con il grande rischio che l’unità del mondo scacchistico potesse sfuggire dalle mani.

FINE PRIMA PARTE

Yasser Seirawan

(Traduzione Originale di Carlo Petricci. Titolo originale “From a Fresh Start to a new Dawn”.

Pubblicato originariamente su Kasparovchess.com TM.)

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