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Punto di vista

In difesa delle nostre manifestazioni

La 27° Coppa “Città di Cagliari” è stata attaccata a mezzo Internet in maniera vergognosa. Il sito “Sardoscacchi”, il cui estensore risulta essere al secolo Gianluca Cirina, ha pubblicato un commento, che ardirebbe a definirsi tecnico, sulla manifestazione. In questo commento, a partire dai titoli (amenità del tipo “IBBA SENZA GLORIA” e “SPETTACOLO ASSENTE INGIUSTIFICATO”), vi è una bella sequenza di definizioni “tecniche” come “[…] competizione dai mediocri contenuti tecnici […]” oppure “Pezzi in presa, capovolgimenti improvvisi, miniature vergognose si sono susseguite numerose” e per finire “Una competizione non alla altezza degli ampi ed eleganti locali del neo-Circolo Scacchistico Cagliaritano”. In coda a tutto l’autore dell’articolo si mette a fare l’esercizio che si faceva un tempo quando, alle scuole elementari, il maestro nominava un capo-classe e gli dava l’incarico di segnare in sua assenza i buoni ed i cattivi; qui l’autore segna i promossi ed i bocciati, e via sperticate lodi per i promossi e sarcastiche e stridenti battute per i bocciati. Ben poca gloria, quindi, viene tributata al trofeo scacchistico più longevo della Sardegna e che si ripete immutabilmente negli anni sin dal primo anno di nascita del Circolo Scacchistico Cagliaritano. E ben tristemente vengono definiti i suoi protagonisti! La 27° Coppa Città di Cagliari annovera la sua importanza soprattutto come simbolo di continuità. Da 27 anni, ovvero da quando esiste il Circolo stesso, questo trofeo è un appuntamento fisso per lo scacchiamo isolano. E’ inutile dire quindi che, a differenza di quanto affermato da Sardoscacchi, quello che ha sede oggi in via Ausonia non è un “neo-Circolo” ma sempre lo stesso Circolo Scacchistico Cagliaritano nato nel 1973 e tuttora vivo e capace di organizzare le proprie manifestazioni. Un circolo che fra poco più di due anni compirà il suo trentennale, cosa che in Sardegna nessun’altra istituzione scacchistica può vantare. In secondo luogo ha importanza perché questo trofeo, con tutta la sua storica importanza, coronava l’inizio delle attività scacchistiche nella sede di via Ausonia, quella sì nuova e certamente ottimale per queste attività a Cagliari. I partecipanti che hanno dato vita alla manifestazione sono stati 32 ed il Circolo si sente onorato di averli ospitati tutti, nessuno escluso! Noi non abbiamo giudicato la loro performance di gioco in maniera severa semplicemente perché noi non organizziamo manifestazioni open riservate a “[…] quei favoriti irraggiungibili con il coltello tra i denti […]” che Sardoscacchi si rammarica siano mancati e che invece noi nemmeno sappiamo che faccia abbiano perché nella nostra regione ci risulta semplicemente che non esistano. Noi organizziamo tornei per tutti coloro che sono appassionati di scacchi, per fare crescere la passione per il gioco in Sardegna e giammai per denigrare nessuno! Meno che mai per iscritto! Tirati per i capelli, poi, viene doveroso anche discutere alcuni particolari. Dei 32 partecipanti il secondo classificato e stato Gianluca Cirina, guarda il caso, proprio il redattore del sito Sardoscacchi. Cirina è rimasto in testa al torneo, anche come spareggio tecnico, sino al penultimo turno pattando nel turno finale ed entrando nella girandola degli spareggi tecnici che gli sono stati avversi. Quindi non Ibba, che ha tenacemente inseguito per tutto il torneo, ma Cirina senza gloria che ha tentato di prevalere non sul risultato sportivo o cadere nel tentativo ma su quello molto più comodo della matematica che, come succede spesso in questi casi, gli è stata avversa. Ha vinto chi ha avuto il miglior risultato sportivo com’è giusto che fosse e su questo non si può discutere. E qualche altra piccola parola sulle “miniature vergognose (che) si sono susseguite numerose”: 12 su 110 partite quelle sotto le 25 mosse, poco più del 10%, tra le quali una patta in 13 mosse di Cirina con Ibba, stranamente. Di queste 12 partite ben 10 sono state vittorie. La vittoria in miniatura passa per essere uno dei momenti di maggiore virtuosismo scacchistico e non certo come momento vergognoso. Tacciamo altro per carità di patria. Noi siamo convinti che veramente gli scacchisti siano una sola famiglia dove non c’è spazio, però, per sommari giudizi tagliati con la forbice né per denigrazioni di basso costo e di dubbio gusto ed utilità.

Carlo Petricci

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