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L'altra storia

Hernst Karl Falkbeer - Un giornalista prestato agli scacchi

Il 1848 fu l’anno del grande moto rivoluzionario europeo; vi confluirono le forze politiche liberali e nazionali che si erano destate nella prima metà del secolo in quasi tutti i popoli del continente, per effetto soprattutto della rivoluzione francese e delle vicende napoleoniche. In particolare Vienna, capitale dell’impero d’Austria sotto il regime degli Asburgo, fu teatro di scontri cittadini tra monarchici governativi e rivoluzionari  repubblicani   i quali   proponevano   il cambio di regime  istituzionale e la concessione dell’indipendenza all’Ungheria ed al regno Lombardo – Veneto. Il 31 Ottobre la reazione militare trionfò a Vienna, soffocando nel sangue i moti liberali di tendenza repubblicana e/o antimonarchica e costringendo quest’ultimi alla resa o addirittura alla fuga dal paese. Tra questi ci fu un giornalista e corrispondente di giornali liberali, Ernst Karl Falkbeer (Brunn, 27.06.1819 – Vienna, 14.12.1885),persona di spicco nel mondo della comunicazione e certamente scomoda agli oppositori; fu costretto dalle circostanze a lasciare la città per un breve periodo e dedicarsi al suo lavoro al di fuori del regime Austro – Ungarico. Trovò residenza in Germania, più precisamente a Lipsia dove condusse il ruolo di corrispondente per alcuni giornali locali; come detto prima il suo soggiorno al di fuori di Vienna non fu lungo, ma sicuramente fu ricco di viaggi ed esperienze. Berlino, Brema, Dresda furono alcune delle mete da lui scelte in cui potè svolgere il suo lavoro con tranquillità, evitando contrasti politici e persecuzioni dapparte degli oppositori. Agli inizi del 1855 Falkbeer fondò e diresse per circa nove mesi la "Wiener Schachzitung",dopo di che si trasferì in Inghilterra, dove prese residenza per circa dieci anni. Quando arrivò in Inghilterra, Falkbeer, aveva circa trentaquattro anni, si stabilì allo Starey’s rooms, un modesto residence situato in Rathbone Place, nel centro di Londra; non molto distante dalla sua dimora vi era un piccolo ma frequentatissimo circolo di scacchi, forse uno dei più antichi di Londra, noto sotto il nome di "Philidorian". Falkbeer era solito frequentare questo luogo essendo gli scacchi il suo passatempo preferito, qui ebbe modo di giocare alcune partite con giocatori che all’epoca venivano definiti "di un certo spessore", Robert Brien cui diede parecchio filo da torcere, Robert Wormald, Adolf Zytogorski nonchè col giocatore ritenuto più forte di tutti, Paul Morphy! Furono tutte occasioni importanti che fecero di Falkbeer una figura di notevole rispetto nei circoli scacchistici di Londra, e dimostrarono che questo giocatore poteva essere un degno antagonista di chiunque gli si fosse presentato dinnanzi come avversario. Un anno dopo, nel 1856 ci fù il primo vero test in campo scacchistico per Falkbeer, un match con Henry Hedward Bird, giocatore non particolarmente solido ma che vantava una serie di vittorie brillanti in passato nonché l’esperienza maturata nel famoso torneo di Londra del 1851; lo scontro fu per certi versi incerto ed equilibrato, la prima partita andò a favore dell’ austriaco che, sfruttato un errore di Bird lo costrinse ad abbandonare alla 31° mossa; il secondo confronto fu a favore di Bird, che faticò non poco per agguantare la vittoria; poi seguirono ancora tre vittorie di Falkbeer divise da un pareggio e due vittorie per l’inglese, il risultato finale fu di 4,5 a 3,5 per l’ austriaco con stupore generale di tutti nel vedere il favorito e beniamino di casa affondato sotto i colpi della nuova stella del firmamento scacchistico. Intanto il nome di Falkbeer cresceva a dismisura nel mondo scacchistico, l’ammirazione del pubblico era sepre più per lui, e se malgrado fosse diventato famoso unicamente per i suoi match fece stupore la sua iscrizione al torneo di Birmingham del 1858, forse convinto dal suo connazionale Johan Jacob Loewenthal. Il torneo era strutturato con la seguente formula: incontri con eliminazione diretta al meglio delle tre partite; vi presero parte alcuni dei giocatori più forti del momento: Beetlestone, Bird, Brien, Falkbeer, Hampton, Hughes, Ingleby, Kipping, Loewenthal, Morphy, Owen, Saint Amant, Salmon, Smith, Staunton e infine Szabo. Al primo turno Falkbeer dovette vedersela con Ingleby che riuscì a battere senza fatica, andarono avanti anche Brien, Smith (Morphy dovette abbandonare inaspettatamente il torneo…), Owen, Salmon, Staunton e Loewenthal; il secondo turno vide Saint Amant come sfidante di Falkbeer che anche qui non ebbe particolari difficoltà. Nel terzo turno cambiò la formula, non più al meglio delle tre ma al meglio delle cinque le partite disponibili per qualificarsi alla finale, Falkbeer fu costretto ad un’ epica battaglia dove la spuntò solo alla quarta partita dopo esser stati in parità con una vittoria e due patte ciascuno; la finale lo vide di fronte al connazionale Loewenthal, fu uno scontro epico, incerto ed estenuante sino alla fine quando il suo sfidante ebbe la meglio con cinque punti contro tre. Falkbeer giungeva secondo in un torneo importante e di alto livello e vedeva consacrare il suo nome accanto a quello dei giocatori illustri dell’epoca! Dopo il torneo di Birmingham seguirono ancora alcune partite in stile amichevole, dopo di che entrò a far parte del Sunday Times di Londra come responsabile della rubrica scacchistica, e qualche tempo dopo fu nominato anche redattore del Chessplayer Magazine che diresse per diversi anni con serietà e professionismo sino a quando non commise l’errore, se si può definire errore, di scrivere un articolo riguardante la recensione del libro scritto da Loewenthal che curava gli aspetti generali del congresso di Londra del 1862; probabilmente non fu una recensione positiva ma atta a condannare il libro se osserviamo la reazione tanto estrema quanto bizzarra dell’ autore dell’opera, infatti quest’ultimo venuto a sapere casualmente dalla penna di Brien del progetto che aveva in mente di pubblicare Falkbeer si diresse dal proprietario del magazine per acquistarne la proprietà, si atoproclamò caporedattore e dopo aver licenziato il connazionale, di tutta fretta si apprestò a sopprimere l’articolo prima che venisse pubblicato, ritenendolo pericoloso ed ostile per il suo libro. Nel 1864, dopo aver ricevuto un offerta di lavoro da parte della rivista scacchistica viennese "Neue illustrierte zeitung" Falkbeer pose fine al suo decennio di soggiorno in Inghilterra per far ritorno nel suo paese, abbandonando la pratica del gioco degli scacchi e dedicandosi unicamente alla sua professione di giornalista e corrispondente fino al 1885, anno in morì prematuramente all’età di66 anni. Falkbeer viene ricordato dalla storia come un ottimo scrittore ed un amabile chiacchierone, serio nelle risposte argute, brillante nei commenti ed intensamente amante dello scherzo, sia rivolto a lui che rivolto ad un altro uomo; uno dei suoi contemporanei, Alexander MacDonnell, nella sua opera "Knight and Kings of Chess" lo ricorda anche con un po’ di ironia descrivendo un aneddoto in cui egli stesso fu testimone : "Ricordo ancora oggi la visita al Philidorian con il già defunto Mr. Samuel Boden avvenuta circa nel 1862, assistei stupito e divertito ad una partita tra Brien e Falkbeer , la situazione di qust’ultimo era critica, iniziò un’analisi con toni forti movendo e sbattendo i pezzi alla rinfusa, dopo di che, prese il re del suo avversario e lo infilò nel taschino della sua giacca, guardò il suo avversario con uno sguardo serio e con tono gentile si rivolse a lui dicendogli :"Penso che spetti a lei muovere" e Brien rispose :"Vero! Ma dove è il mio re…?"seguì un breve intervallo di silenzio, dopo di che Falkbeer prese il re dal suo taschino, lo ripose nella scacchiera e abbandonò scusandosi col suo avversario”.

Gabriele Secci

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