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La Storia di Feltre 

Breve dizionario storico d'Italia

Anno 1000 - Anno 1600

       

 

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A seconda metà del XII secolo, era salito sul trono del Sacro Romano Impero germanico, il giovane Federico I di Svevia, detto il Barbarossa per il colore della sua barba. Egli, preoccupato perché le città italiane, benché formalmente riconoscessero l'autorità dell'imperatore, si erano rese troppo indipendenti, venne in Italia e proclamò  che tutte le città dovevano pagargli ogni anno un tributo, che dovevano ubbidire alle sue leggi , che dovevano essere governate non più da consoli o dai podestà eletti dai cittadini, ma da un suo rappresentante. Egli trovò subito numerosi alleati tra i feudatari, i quali speravano in tal modo di recuperare i privilegi che i Comuni avevano loro strappato. I Comuni più piccoli, timorosi timorosi della forza militare dell'imperatore e dei suoi alleati, accettarono queste dure condizioni. I Comuni maggiori, invece, si ribellarono, primo fra tutti il Comune di Milano.   

Il Barbarossa rispose immediatamente assediando Milano, la conquistò e fece distruggere tutte le case. I milanesi però non si scoraggiarono; alcuni anni dopo, ricostruirono la loro città che rifiorì e si dichiararono pronti a lottare per riconquistare la libertà. Essi cominciarono ad allearsi con altri Comuni (Bergamo, Brescia, Cremona, Verona, Mantova, Piacenza, Modena, Ferrara...) e formarono la cosiddetta "Lega Lombarda". Ad essi aderì anche il Papa Alessandro III, temendo che l'imperatore acquistasse troppo potere in Italia. Federico I scese di nuovo in Italia con un potente esercito e affrontò le truppe delle Lega presso la città di Legnano. Dopo fasi alterne, i soldati della Lega misero in fuga l'esercito dell'imperatore. Lo stesso Federico I si salvò a stento. Così egli fu poi costretto a riconoscere ai Comuni quella libertà che per trenta anni aveva rifiutato.

 

Guelfi ed i Ghibellini I Comuni potenti cominciarono a sottomettere i Comuni vicini più deboli. Le ricchezze si accumulavano in gran parte nelle mani di famiglie di commercianti e banchieri. questi si contendevano,  e con lotte feroci, le cariche pubbliche più importanti per avere un peso maggiore sul governo della città e condizionarlo a loro favore. Tutto questo portò disordine, insicurezza e frenò attività commerciali e produttive. La gente a un certo punto si dimostrò stanca di questo stato di cose. A poco a poco negli stessi contadini si fece strada la convinzione che per eliminare le discordie  e le lotte civili era necessario affidare la città a una sola persona che dimostrasse di essere "il più forte" e sapesse farsi rispettare da tutti, nobili e borghesi, poveri e ricchi, e riportasse l'ordine e la pace.

 

La Signoria. Il governo di Comuni cadde così in mano ai ricchi mercanti, banchieri, nobili o comandanti militari e da "Comune" (cioè cosa di tutti) si trasformò in "Signoria" (cioè cosa di un solo signore). Qualche volta fu il popolo stesso, stanco di disordini, ad offrire al Signore il governo della città. Le più importanti Signorie furono quelle dei Visconti a Milano, degli Scaligeri a Verona, dei Carrara a Padova, dei Gonzaga a Mantova, dei Medici a Firenze.

Si arriva così al magnifico periodo del Rinascimento, dalla fine del 1300 alla metà del 1500.

 

Qui ricordo solo la suddivisione dell'Italia nel 1500: Ducato di Savoia, Ducato di Milano, Repubblica di Venezia, gli Estensi, Repubblica di Firenze, lo Stato della Chiesa, il regno di Napoli (Aragonesi).

Oltre al Rinascimento, c'è stata la scoperta dell'America. Questa scoperta fece divenire importanti in Europa quelle nazioni che si affacciano sull'Oceano Atlantico. Le Repubbliche marinare italiane e gli altri stati del bacino Mediterraneo invece perdettero pian piano la loro importanza perchè erano fuori delle grandi rotte oceaniche. La scoperta delle nuove terre ebbe come conseguenza un grande movimento di emigrazione. Molti Europei, infatti, spinti dal desiderio di avventura o costretti dalla miseria, abbandonarono la patria sperando di arricchirsi nel nuovo mondo

 

 

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