Paolo di Tarso

 

Sabato Scala  e-mail sabato.scala@libero.it

Studi di frontiera dedicati alle Origini del Cristianesimo

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Il punto di partenza: Paolo di Tarso
Storia di una guerra nascosta: Paolo ed il giudeo-cristianesimo

Galati ed Atti:la chiave di ingresso in una storia sconvolgente sconosciuta 

L'analisi comparativa di questi due testi fondamentali della storia cristiana rivela discordanze illuminanti che ci aprono la strada verso una sconvolgente interpretazione della storia della prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù e ci svelano l'esistenza di una guerra che é stata celata con maestria per 2000 anni.

 

 

Il Vangelo Maledetto da Paolo: Matteo ebraico

Dalle lettere di Paolo emergono i retroscena di una lotta senza quartiere tra due opposte teologie: quella giudaico - cristiana che si rifaceva all'insegnamento degli apostoli e quella di Paolo, che auto dichiaratosi apostolo era identificato come il più pericoloso nemico del cristianesimo.

I Nemici di Paolo utilizzarono il più antico dei Vangeli per opporsi alla teologia imposta da Paolo: il Vangelo ebraico di Matteo. Quel testo che la moderna esegesi considera poco più di una legenda é stata la base per la stesura del Vangelo di Matteo greco che si configura, quindi, come il più attendibile dei Vangeli.

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Rapporti tra Pietro e Paolo: una storia di contrasti e divisioni 

Ben lungi dall'idillico quadro tramandatoci dalla stereografia cristiana, i documenti descrivono un numero limitatissimo di incontri tra le due colonne della Chiesa nascente, Pietro e Paolo. Questi incontri furono sempre burrascosi. Le rare volte che Paolo parla di quello che si crede (erroneamente) sia capo unico della Chiesa nascente lo fa sempre in forma dispregiativa e aspramente critica.

L'unico documento che contiene un apprezzamento di Pietro per Paolo (la seconda lettera di Pietro) é purtroppo un falso.

L'ombra cupa del collaborazionismo

Una cupa e densa ombra copre la storia personale di Paolo di Tarso: era davvero un collaborazionista dei Romani?Come aveva ottenuto la cittadinanza? Le sue conoscenze con i centri di poter romani sono solo casuali?Perché i romani tenevano tanto alla sua incolumità da farlo scortare da ben 470 settanta uomini durante il suo arresto a Gerusalemme?Qual'era l'entità reale delle sue ricchezze se suscitavano le invidie anche di un procuratore romano?

 

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Il mistero di una colletta mai consegnata si intrecciano con la storia del più enigmatico dei discepoli di Paolo: Tito

Seguendo la narrazione degli spostamenti di Paolo e la intricata raccolta della colletta per i poveri di Gerusalemme, onnipresente nelle lettere paoline ma sconosciuta agli Atti, si arriva alla sconvolgente conclusione che quella colletta non fu mai consegnata e che lo stesso discepolo incaricato della raccolta, in primo tra i discepoli di Paolo, Tito, restò volutamente in ombra tanto da costituire la seconda clamorosa assenza  nella narrazione di Atti.

L'apostolo Andrea fu il nemico di Paolo a Corinto

Dalle narrazioni di Atti e dagli apocrifi siamo in grado di identificare l'artefice della più violenta opposizione all'operato di Paolo: quella che ebbe luogo a Corinto. Andrea, fratello di Pietro, evangelizzò le regioni della Grecia ed in particolare Corinto. In disaccordo totale con l'operato di Paolo espose il suo pensiero allo stesso Pietro una volta che questi lo affianco nella evangelizzazione della Grecia. Quella opposizione netta portò alle divisioni di cui Paolo parla nella seconda lettera ai Corinzi.

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Le due lettere ai Tessalonicesi e la figura enigmatica dell'Uomo di Menzogna nelle scritture qumramiane

Le due lettere ai Tessalonicesi costituiscono da sempre un vero enigma. Prime in ordine di tempo, pur essendo prive di alcuni degli elementi tipici del pensiero paolino, sembrano essere entrambe state scritte dall'apostolo. Esiste, però, un serio problema nel riconoscere entrambe le lettere autentiche: la seconda dichiara, esplicitamente, la prima un falso.

Un analisi del contesto in cui furono scritte le due lettere svela i retroscena della guerra in corso tra giudeo-cristiani e paolini  ed i mezzi non sempre "puliti" utilizzati da Paolo per combatterla. Questa analisi rivela l'incredibile: entrambe le lettere sono autentiche e svela quello che gli Ebioniti riconobbero come il principale tra gli strumenti adottati da Paolo per difendersi dagli attacchi giudaico cristiani: la menzogna.

Un interessante parallelo tra l'Uomo di Menzogna delle scritture qumramiane e quello segnalato nella seconda lettera ai Tessalonicesi ci svela il nome di colui che rivelò alla chiesa di Gerusalemme, la triste verità su Paolo: Sila.

Paolo non conosceva Gesù

Sembra un assurdo per l'Uomo che é il principale artefice della diffusione e formazione del pensiero cristiano e della relativa teologia, ma é la sconcertante verità che emerge da una fredda analisi documentale.

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Giacomo: il Fratellastro di Gesù

Il ritratto di colui che fu, senza alcun dubbio, il capo della componente giudaico-cristiana, ma che soprattutto guidò la Chiesa fino all'avvento del paolinismo.

A Giacomo si deve l'estremo tentativo per evitare la prima scissione nella storia della Chiesa che fallì miseramente scontrandosi con l'ultima menzogna di Paolo: la volontà di redimersi e ritornare a far parte della comunità di Gerusalemme.

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Simone di Cirene: il padre di Paolo

Una identificazione rivoluzionaria spiega molte delle anomalie nella storia di Paolo e stende una luce nuova sulla sua  psicologia  e sugli eventi che diedero origine alla sua rivoluzionaria visione teologica del nascente cristianesimo. 

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Tra i dodici c'erano i fratellastri di Gesù

Una attenta lettura dei Vangeli rivela  con forza questa interessante possibilità e apre la strada ad una nuova visione della storia di Gesù e dei dodici che diviene, una sorta di epopea familiare.