
Sorridi Con Una Protesi Totale Ben Fatta!!!
Federica Carlieri
Le
nozioni indicate di seguito sono
utili per gli studenti che si
preparano a dare un esame di protesi
totale in quanto sono ricavate da
appunti e da riassunti di lezioni prese
in classe e sono, nell'insieme, quanto
viene insegnato nelle facoltà di
odontoiatria sulla protesi totale. Federica Carlieri
La
natura teorica delle argomentazioni, se
pur validissima nel suo insieme, li
rende inadatti alla costruzione
e realizzazione pratica di una vera
protesi totale. Federica Carlieri
Un paziente che si trova in gravi
difficoltà masticatorie a causa della
mancanza totale di denti o a causa di
una Protesi Totale inadeguata, non vuole
sentire teorie ma desidera che gli
siano prospettate certezze.
Quanto meno che gli siano illustrate le
reali possibilità di miglioramento
della nuova protesi che gli proponete.
Questo
paziente, già scontento della protesi
che non riesce a soddisfare le sue
aspettative, è un paziente scontento,
sospettoso, che non intende andare
incontro ad ulteriori spese se non
rassicurato dalla certezza del
risultato.
Queste
sono le situazioni che si incontrano nel
mondo del lavoro. Un paziente che non è
soddisfatto della protesi che porta, e
che magari ha fatto da poco tempo, non
è disposto a farne un'altra se non si
garantisce che sarà una protesi
perfetta. Federica Carlieri
Poi, però, la si deve fare
perfetta.
Nel mio
"Manuale Operativo Pratico Di Protesi
Mobile Totale" vi posso
fornire i dati per accontentarlo. Federica Carlieri
Cliccare sulla figura per ulteriori dettagli

TEORIE
SULLA PROTESI
TOTALE IN RESINA ACRILICA
Di
seguito sono riportati alcuni parametri
relativi alla generica costruzione di protesi
Totali.
Quando
mancano tutti i denti si deve fare una protasi totale in resina che sarà a
completo appoggio mucoso. Federica Carlieri
La
funzionalità di questo tipo di protesi dipende esclusivamente dalla esperienza
del Dentista che la progetta, se ben fatta si riesce, in un tempo abbastanza
breve, ma comunque non meno di tre mesi, a recuperare una funzionalità
masticatoria pari al 70% dei denti naturali. Con l'abitudine e la pazienza
(del Paziente) si riesce nel tempo medio di un anno ad arrivare a una funzionalità del 90 %.
Questo
tipo di protesi si tiene ferma per depressione, il concetto è simile a quello
della ventosa, premendo la protesi verso la gengiva, l'aria all'interno viene
espulsa fuori e, per depressione la protesi aderisce alla mucosa fintanto che il
sigillo periferico tiene. Ad ogni atto masticatorio, la dentiera totale viene
pressata contro la mucosa facendo uscire l'aria dall'interno e ripristinando la
stabilità necessaria al successivo atto masticatorio. Possiamo dire che la
funzione masticatori riposiziona continuamente la protesi nel suo alloggiamento
mucoso contribuendo a una masticazione sufficientemente stabile e continua. Federica Carlieri
Per
poter arrivare a queste prestazioni la protesi totale deve essere fatta seguendo
una quantità di concetti scrupolosi e inderogabili pena il fallimento della
stabilità e della funzione masticatoria.
Una
protesi fatta male non sarà mai portata dal paziente perché la sua
instabilità, causerà solo dolori articolari, piaghe da decubito,
impossibilità alla masticazione e alla fonazione. Non ci sono polverine che
possano rendere una protesi totale mal progettata e peggio eseguita che possano
alleviare la sofferenza di chi la porta. Federica Carlieri
INDICAZIONI
GENERICHE PER UNA PROTESI MOBILE TOTALE
È una protesi di
sostituzione, costituita da un placca base (di resina acrilica) con
applicati
sopra i denti artificiali.
È una protesi che scarica le forze sulla mucosa, perché
il paziente destinatario di questo tipo di protesi è una persona alla quale
mancano tutti i denti in una o in entrambe le arcate.
I portatori di protesi mobile totale sono soggetti
, nel tempo, ad un’alterazione
della cavità orale, dovuta alla mancanza di funzione e quindi all'atrofia della base ossea
con conseguente riduzione della stabilità delle
protesi.
La protesi mobile
totale ha funzione masticatoria, fonetica ed estetica. Federica Carlieri
PRINCIPI
FONDAMENTALI PER LA TENUTA DELLA PROTESI MOBILE
La tenuta della
protesi mobile è importante quanto complessa e dipende da molti fattori.
-
Fattori Fisici (adesione):
-
Fattori Biologici:
riassorbimento osseo
-
Fattori Meccanici (occlusione centrica, movimenti di lateralità e bilanciamento
)
La Protesi inferiore
è svantaggiata rispetto la superiore, a causa della minore superficie di
appoggio dovuta alla presenza della lingua. Pertanto la protesi totale
inferiore è molto più difficile da eseguire rispetto la superiore. Federica Carlieri
Nella progettazione
della protesi totale devono essere applicati dei concetti che permettano una
buona tenuta della protesi durante la masticazione. Federica Carlieri
Per
prima cosa deve essere individuata la transizione tra gengiva fissa e
gengiva mobile perché solo in quella zona potrà essere effettuata la
chiusura ermetica che impedirà l'ingresso dell'aria sotto la protesi.
Solo
così la base protesica potrà ottenere quell'effetto "suzione"
che è indispensabile per poter utilizzare una protesi totale. In altre
parole: la protesi totale non si deve muovere durante la masticazione pena
il fallimento completo del suo utilizzo.
ANALISI
CLINICA DEL PAZIENTE: -
L’odontoiatra deve
principalmente esaminare la situazione del paziente.
Questa consiste in due
esami clinici: extraorale ed intraorale.
Nell’Extraorale si
devono accertare:
-
Forma del Viso: a seconda
della classificazioni di William. Federica Carlieri
-
Profilo: per stabilire un
profilo approssimativo dei denti.
-
Carnagione e Rughe: per
stabilire l’età apparente del paziente.
-
Muscolatura Periorale: per
valutarne il tono muscolare.
-
Labbra: per valutarne lo stato,
la lunghezza, lo spessore.
Nell’Intraorale si
deve verificare: Federica Carlieri
-
Esame delle Mucose;
-
Esame dell’Atrofia delle Creste;
-
Esame delle Inserzioni Muscolari;
-
Rapporto fra le Creste;
-
Identificazione del Post-dam (linea di chiusura della protesi superiore al
confine tra palato duro e molle);
-
Dimensioni delle Arcate; Federica Carlieri
-
Esame dei Frenuli;
-
Dimensioni della Lingua;
-
Valutazione del Film Salivare;
-
Presenza di Sottosquadri e tuberosità ossee.(Toro palatino o mandibolare)
Federica Carlieri
Analisi
della Bocca Edentula:
Nella bocca del paziente
edentulo si possono trovare diversi tipi di mucosa: Federica Carlieri
Generalmente si
distinguono una mucosa mobile, che è elasticizzata, ed una aderente, che è
fissa all’osso alveolare e anaelastica; tra queste due è presente il limite
muco-gengivale.
Il rilevamento di questo
limite si ottiene durante i rilevamento dell’impronta e con questo si valutano
le zone adatte al sostegno della protesi. Federica Carlieri
FISIOPATOLOGIA
DEI TESSUTI ORALI E DI SOSTEGNO DELLA PROTESI
RIASSORBIMENTO
OSSEO
Il tessuto osseo nel
tempo subisce modificazioni importanti legate alla propria fisiologia.
In condizioni normali
le ossa sono sottoposte a regolazioni di tipo ormonale, ma nella cavità
orale le ossa mascellari subiscono modificazioni anche a causa della
mancanza di funzione e relativo riassorbimento osseo. Il riassorbimento si
ferma solo in corrispondenza delle inserzioni muscolari che conservando la
funzione(quella dei muscoli) impediscono o rallentano il processo di
riassorbimento.
Muscolatura
In Protesi Mobile: Federica Carlieri
I muscoli e la loro
azione sono importanti per la realizzazione della protesi e per il suo
sostegno e corretto funzionamento. Federica Carlieri
Essi agiscono in
funzione di alcune caratteristiche del dispositivo: Federica Carlieri
-
Estensione e Spessore del Bordo:
la lunghezza del BORDO della protesi influisce sulla stabilità, determinandone il
dislocamento se troppo lungo, oppure riducendo l’effetto ventosa se è troppo
corto.
-
Dimensione Verticale: è
fondamentale per la funzione masticatoria. Se troppo bassa, si
modifica la fisiognomica con rima buccale rivolta in basso, con aspetto
perennemente afflitto, irritato, scontento, inoltre si accentua il
prognatismo con un effetto profilo edentulo (mento che tocca il naso).
-
Relazione Centrica Condilare:
se non c’è, i muscoli sono costretti a fare movimenti forzati e si
rischia atrofia e distrofia sell'articolazione temporo-mandibolare con
scricchiolii e dolori. Federica Carlieri
-
Ritenzione della Protesi:
aiuta a compensare gli spostamenti della protesi dovuti a movimenti masticatori
anomali. Federica Carlieri
-
Stabilità Protesica: le
protesi possono essere poco stabili se le inserzioni muscolari non sono
state adeguatamente "scaricate".
-
Mimica Facciale: i muscoli
mimici sono molto potenti e il clinico deve far compiere
al paziente tutti i movimenti limite funzionali della muscolatura
interessata. Federica Carlieri
Tra i muscoli si
trovano:
-
Orbicolare della Bocca:
muscolo che forma le labbra; è importante per fonazione ed estetica; il suo
sollevamento determina la linea del sorriso.
-
Buccinatore: è il muscolo
della guancia; ha un’azione di pressione sulle flange protesiche (gengive
della protesi).
-
Miloioideo: costituisce il
pavimento della bocca e crea il suggello sublinguale; se la protesi non è
ben fatta, questo muscolo ne determina il dislocamento. Federica Carlieri
-
Genioglosso: si inserisce
anteriormente determinando il frenulo linguale, anche questo determina il dislocamento
della protesi.
-
Muscolo Tensore e Muscolo Elevatore del Velo Palatino: due
muscoli che formano il velo palatino e ne determinano il sollevamento
durante la deglutizione. Determina il passaggio dal palato duro al palato
molle (chiamato linea dell’AH o Post-dam).
-
Massetere: muscolo elevatore
mandibolare,
si inserisce sulla parte posteriore della mandibola ed è il più importante
tra i muscoli masticatori. Se la dimensione verticale non è corretta questo
muscolo lavora male, con il risultato che non riesce a sviluppare la forza
sufficiente alla masticazione.
IMPRONTE IN
PROTESI MOBILE: -
Vengono eseguite delle
prime impronte (chiamate mucostatiche o mucocompressive) con cui verranno
poi fatti i modelli in gesso sui quali ci sarà la costruzione del porta
impronte individuale. Federica Carlieri
Le impronte vengono
prese attraverso un porta impronte standard e dell’alginato. Queste
servono per rilevare i punti anatomici più importanti.
Nell’arcata
mascellare sono:
-
Cresta Residua; Federica Carlieri
-
Totalità del Vestibolo;
-
Inserzione Frenuli;
-
Palato;
- Lina
AH (Post-dam);
- Tuberosità;
-
Incisore Pterigo-Mascellari.
Nell’arcata
mandibolare sono:
-
Cresta Residua;
-
Trigoni Retromolari;
-
Superficie d’Appoggio Vestibolare (esternamente);
-
Linee Oblique Esterne;
-
Spazi Sublinguali;
- Zona Retromiloioidea.
Da questa prima
impronta (impronta mucostatica) si ricava un modello in gesso su cui si
realizza il portaimpronta funzionale, ottenuto grazie ad un porta impronte
individuale e dell’elastomero.
COSTRUZIONE
DEI BLOCCHI DI OCCLUSIONE: -
Una volta fatta l’impronta
ed il modellato in gesso, si inizia con la realizzazione della protesi e
bisogna innanzitutto realizzare i blocchi di occlusione per il rilevamento
di: Federica Carlieri
-
Dimensione Verticale;
-
Relazione tra le Creste;
-
Linea Guida;
-
Posizione Spaziale (per il
superiore si utilizza l’arco facciale, mentre per l’inferiore la croce
di fissaggio).
Criteri Di
Posizionamento: Federica Carlieri
Vallo
Superiore: l’altezza
anteriormente risulta di 22mm, l’altezza posteriormente risulta più bassa
di quella anteriore; mentre la larghezza anteriore è di 3-5mm e quella
posteriore è di 6-10mm.
Vallo
Inferiore: l’altezza
anteriormente risulta di 18 mm, quella posteriore coincide con il margine del
trigono retromolare; mentre la larghezza anteriore è di 2-3mm e quella
posteriore è uguale a quella del vallo superiore (6-10mm).
RILEVAZIONI
EXTRA ED INTRAORALI: -
Grazie ai blocchi di
occlusione, l’odontoiatra procede alle rilevazioni extra ed intraorali.
I parametri da
ricercare sono: Federica Carlieri
-
Dimensione Verticale: si
ottiene partendo dai 40mm standard (22+18) aggiungendo o togliendo la cera
dai valli. Le valutazioni vanno effettuate quando il paziente deglutisce e
subito nell’attimo successivo. Bisogna considerare lo spazio libero
fisiologico (nei 40mm è già compreso).
-
Individuazione del Piano Occlusale:
questo viene rilevato sulla superficie superiore del vallo. Deve essere in
corrispondenza ad una determinata posizione:
-
sul piano frontale à parallelo alla linea bipapillare. Federica Carlieri
-
sul piano sagittale è parallelo al piano di Camper. Questo piano
dista 34 mm da quello occlusale. Per facilitare l’operazione si può
utilizzare il "Piano di Fox "(strumento composto da due piastre parallele, in
cui una è posizionata sul vallo mentre l’altra verifica il parallelismo
col piano di Camper).
-
Individuazione della Posizione del Mascellare Superiore Rispetto al Cranio:
si utilizza un arco facciale di posizionamento. Questo riproduce la
posizione del mascellare seriore rispetto ai condili sull’articolatore. Federica Carlieri
-
Individuazione della Relazione Centrica:
molti clinici la cercano manualmente, altri invece si adeguano a tecniche
specifiche (ad esempio: arco facciale cinematico o localizzatore dell’asse
cerniera terminale –tecnica extraorale- oppure la ricerca con l’arco
gotico –tecnica intraorale- .
-
Relazione tre le Creste Alveolari:
può essere rilevato con differenti metodi, ma comunque c’è sempre il
blocco in una determinata posizione dei due valli.
-
Linee Guida per il Montaggio dei Denti Artificiali:
sui valli bisogna segnare la linea mediana, la linea occlusale, la linea dei
canini e la linea del sorriso. Federica Carlieri
-
Rilevamento dei Tragitti
Condilari:
è simile al rilevamento dell’asse cerniera terminale, perché si
utilizzano 2 archi facciali, la differenza è che questo rilevamento non si
limita alla relazione centrica ma prosegue con il percorso eseguito dai
condili durante la protusione e la lateralità.
Conclusioni:
Federica Carlieri
Le rilevazioni extra ed
intraorali sono diverse a seconda del tipo di procedura che il clinico usa.
CLASSI DI
MONTAGGIO: Federica Carlieri
I parametri da seguire per
la rilevazione delle classi di montaggio riguardano essenzialmente:
- Appartenenza a una delle
tre classi di Anckermann;
- Rapporto fra le creste
sul piano posteriore;
- Inclinazione degli assi
di cresta inferiori. Federica Carlieri
CLASSIFICAZIONE
DI ACKERMANN:
Secondo Ackermann ci sono
3 differenti tipi di classi di montaggio stabilite secondo il rapporto che
intercorre tra papilla incisale e fornice vestibolare inferiore.
Queste 3classi sono:
- 1°
Classe o Normo-Occlusione:
quando c’è il normale rapporto di occlusione, ossia quando l’asse della
papilla interincisiva della mascella cade verticalmente sul fornice vestibolare.
- 2°
Classe o Disto-Occlusione:
quando l’asse della papilla interincisiva cade vestibolarmente al fornice
inferiore.
- 3°
Classe o Mesio-Occlusione: sia
ha quando l’asse della papilla cade posteriormente (lingualmente) al
fornice inferiore. Federica Carlieri
RAPPORTO
FRA LE CRESTE SUL PIANO POSTERIORE:
Questo rapporto fra le
creste superiori ed inferiori va esaminato anche sul piano posteriore, per
valutare la natura della diversità tra i due lati della cresta inferiore e
quelli della cresta superiore.
Per eseguire questa
operazione si devono semplicemente prolungare le linee delle creste sulla
parte posteriore dello zoccolo del modello montato in articolatore. Federica Carlieri
L’angolazione così
ottenuta si può misurare grazie al regolo di Gysi (particolare righello che
permette di misurare le varie inclinazioni delle creste alveolare sui
modelli).
Rilevata la misura dell’angolo si può decidere se effettuare un montaggio
con rapporto normale (con canini superiori che sovrastano quelli inferiori)
oppure un montaggio con rapporto inverso (al contrario, i canini inferiori
sovrastano quelli superiori).Morso inverso o incrociato.
Gysi dice che si può
eseguire un montaggio ad intercusidazione normale con un angolo che non
superi i 10°-15°, mentre il rapporto viene considerato incrociato quando l’angolatura
delle creste supera i 15°-20°.
INCLINAZIONE
DELLE CRESTE:
La valutazione dell’inclinazione
delle creste inferiori si riferisce in genere alla teoria della Sfera di
Monson, che afferma che tutti i prolungamenti degli assi dei denti hanno un
punto di origine situato a livello dell’osso etmoide. Federica Carlieri
Per quanto riguarda i tipi
di montaggio che si possono effettuare, ne esistono un’infinità.
Ma tutte queste hanno
sempre uno o più punti in comune; principalmente si ricollegano sempre alla
classificazione di Ackermann, ma le altre corrispondenze riguardano:
- La
Posizione dei Denti Anteriori:
che devono essere montati in posizione vestibolarizzata rispetto alla cresta.(Ricordare
che la mascella ha un riassorbimento centripeto) Federica Carlieri
- Il
rigoroso Rispetto dell’Area di Pound:
in cui bisogna lasciare lo spazio indispensabile per la lingua.
- Il
Posizionamento dei Denti Posteriori Inferiori nella cosiddetta "Zona
neutra": ossia lo spazio
che non interferisce né con l’area di Pound (spazio della lingua) né con
l’azione del muscolo buccinatore. Questa zona viene ormai chiamata linea
di Pound. Federica Carlieri
- Le
Curve di Compenso: che sono la
curva di Spee e la curva di Wilson.
- Il
Bilanciamento Bilaterale: deve
esserci sia in lateralità che nel movimento protusivo, se rispettato
conferisce la massima stabilità della protesi.
- L’Angolo
dell’Eminenza e l’Angolo di Bennett:
sono molto importanti e sono legati alla posizione e all’inclinazione
dei denti. Federica Carlieri
- Il
Corretto Supporto delle Labbra:
dipendente dalla corretta inclinazione e lunghezza dei denti anteriori
superiori.
- Una
Corretta Modellazione della Flangia
Protesica:
sia per una questione igienica che per facilitare l’adesione della protesi
alla mucosa.
SCELTA DEI
DENTI: -
Prima di effettuare il
montaggio, il tecnico deve scegliere i denti artificiali più idonei a
seconda delle diverse tipologie.
La scelta può essere
fatta secondo diversi criteri, i più comuni sono stabiliti secondo la
misurazione:
-
Delle caratteristiche dei modelli;
-
Delle linee guida;
- Del
viso.
MISURAZIONE
DEI MODELLI:
Larghezza dei Denti
Anteriori Superiori;
Altezza Coronale del
Centrale Superiore. Federica Carlieri
MISURAZIONE
DELLE LINEE GUIDA:
Larghezza del gruppo
incisivo;
Larghezza del centrale
superiore.
MISURAZIONE
DEL VISO:
Altezza coronale del
centrale superiore;
Larghezza coronale del
centrale superiore.
ALTRI
SISTEMI DI MISURAZIONE:
Oltre a quelli già
descritti, esistono vari metodi di misurazione per la scelta dei denti
artificiali.
Scelta Dei
Denti:
A seconda del sistema
prescelto, la misura ottenuta viene confrontata con le diverse tipologie di
denti artificiali.
Esistono svariati gruppi
frontali superiori, ma principalmente seguono la tipologia di Williams (i denti
hanno una forma approssimativa del viso, per esempio quadrata, rotonda o
triangolare). Federica Carlieri
Una volta scelto il gruppo
frontale superiore si passa alla scelta del gruppo inferiore e, successivamente,
dei gruppi posteriori di entrambe le arcate.
La scelta del colore,
invece, è esclusivamente eseguita secondo la preferenza del dentista e si
possono scegliere anche denti in ceramica per il gruppo frontale.
ESTETICA
DEL GRUPPO FRONTALE: -
In un paziente edentulo il
profilo
del viso è modificata perché non ci sono sostegni per le labbra, ma grazie ad un corretto
montaggio del gruppo frontale superiore l’estetica si può facilmente
correggere.
I fattori determinanti
sono:
-
Lunghezza dei frontali superiori rispetto al labbro; Federica Carlieri
- Corretto
sostegno del labbro superiore da parte dei denti superiori;
- Rapporto
fra i frontali e sollevamento del labbro superiore durante il sorriso;
-
Possibilità del montaggio dei denti frontali mossi, ossia in posizione
irregolare. Federica Carlieri
Creare Il
Cosiddetto Corridoio Vestibolare:
Il corridoio vestibolare
è il triangolo vuoto presente nei pressi delle giunture labiali. Questa fa si
che la cavità orale non si presenti "troppo piena di denti".
Si devono montare i premolari e i molari in dentro (palatali) in maniera che
vengano coperti dai canini o facendo sporgere i canini. Insomma guardando il
paziente, i due canini devono coprire i denti posteriori.
Creare Una
Linea Del Sorriso Ottimistica:
Questa linea del sorriso
ha gli angoli della bocca rivolti verso l'alto e crea una espressione
sorridente mentre il contrario, gli angoli della bocca verso il basso, danno un
aspetto corrucciato e triste. Federica Carlieri
Questo si ottiene con una
corretta dimensione verticale, che se troppo bassa, aspetto triste; se troppo
alta, poca forza masticatoria e rumorosità masticatoria definita
"scrocchio d'asino". Federica Carlieri
MONTAGGIO
DEI DENTI IN NORMO-OCCLUSIONE: -
Il montaggio dei denti
artificiali sui modelli viene effettuato utilizzando delle basi in resina
fotopolimerizzante sulle quali si fissano i denti artificiali con la cera. Federica Carlieri
I metodi di montaggi
possono essere differenti a seconda dei metodi dei vari autori:
METODO DI
GYSI:
Questo metodo ha come
riferimento un piano orizzontale posto a livello della linea occlusale, sul
quale i singoli denti vengono posizionati secondo assi prestabiliti. Federica Carlieri
In sequenza il montaggio
avviene con:
- I
frontali superiori (in ordine: frontale, canini e
laterali);
- I
denti posteriori superiori (in ordine i due premolari e
poi i due molari);
- Il
gruppo frontale inferiore ( stessa sequenza dei frontali
superiori);
-
I denti posteriori inferiori (come per quelli
superiori, anche se alcuni partono montando il primo molare andando poi a
montare i premolari e infine il secondo molare).
Secondo il metodo di Gysi
la principale caratteristica è il perfetto montaggio dei denti: Federica Carlieri
-
I due centrali superiori: hanno il margine incisale
che tocca il piano occlusale e hanno un’asse inclinato di circa 5°. Federica Carlieri
-
I due canini superiori: devono essere perpendicolari
al piano occlusale e il colletto leggermente inclinati verso la parte distale.
-
I due laterali superiori: sono inclinati mesialmente
di circa 10° e hanno il margine incisale che non tocca il piano (è
sollevato di circa 0,5mm). Federica Carlieri
-
I primi premolari superiori: tocca il piano solo con
la cuspide vestibolare e l’asse di questo dente è quasi perpendicolare. Federica Carlieri
-
I secondi premolari superiori: entrambe le cuspidi
toccano il piano occlusale.
-
I primi molari superiori: l’unica cuspide che tocca
il piano è quella mesio-linguale.
-
I secondi molari superiori: nessuna cuspide deve
toccare con il piano occlusale, la loro posizione è il proseguimento dalla
curva di compenso determinata dal primo molare. Federica Carlieri
Con questo metodo si
creano sia la curva di Spee che quella di Wilson che, insieme, creano l'andamento elicoidale di Ackermann che è il presupposto per un buon
bilanciamento protesico. Federica Carlieri
Finito il montaggio dei
denti superiori si passa a quelli inferiori, facendo collimare cuspidi e fosse
perfettamente con i loro antagonisti superiori. Federica Carlieri
Gysi prevede un primo
montaggio dei canini inferiori, poi dei centrali e successivamente degli
incisivi laterali inferiori.
Perfezionato il gruppo
anteriore, si passa al montaggio dei denti posteriori inferiori.
BILANCIAMENTO PROTESICO:
La prima persona che parlò
di occlusione bilanciata fu Hanau. Federica Carlieri
Con il termine
Bilanciamento Protesico si intende il raggiungimento dell’equilibrio statico e
dinamico della protesi mobile totale. Federica Carlieri
Questa si regge alle
mucose grazie alla suzione (effetto ventosa), quindi se ci sono delle
interferenze dei denti nei vari movimenti viene a mancare la stabilità e quindi
la protesi si stacca.
Bilanciamento
Bilaterale:
Anche se è stato messo in
discussione da molti, questa ricerca del bilanciamento bilaterale viene tutt’oggi
cercata.
Per ottenerla bisogna tener
conto dei seguenti criteri: Federica Carlieri
-
In centrica: si controllano i rapporti intercuspidali
e si verifica l’assenza di contatti tra il gruppo incisivo superiore e
quello inferiore. I carichi masticatori sono prevalentemente sui denti
posteriori e i contatti occlusali devono essere simultanei ed uniformi.
-
In protrusione: devono essere in contatto
contemporaneamente le cuspidi dei posteriori ed i margini dei denti
anteriori. In questo movimento influiscono particolarmente l’angolo dell’eminenza
e la curva di Spee.
-
In lateralità: nelle due lateralità (destra e
sinistra) si individuano il lato lavorante e il lato bilanciante; il lato
lavorante è il lato verso cui si sposta la mandibola, mentre il lato
bilanciante è il lato Federica Carlieri contro-laterale.
-
In latero-protrusiva: è un movimento poco importante,
ma il paziente lo può effettuare nel momento in cui soffre di un leggero
bruxismo diurno. Va controllata verificando la lateralità e la protrusiva ,
accertandosi che non si presentino contatti anomali durante i movimenti.
MONTAGGIO
DEI DENTI IN II E IN III CLASSE: -
La seconda classificazione
di Ackermann vede la cresta alveolare superiore molto sporgente rispetto a
quella inferiore.
Tra le caratteristiche
comuni si identificano:
- Una
forma molto a "V" delle due arcate (è comune in
molti casi, non sempre è così);
- Una
maggiore
inclinazione della cresta inferiore sul piano sagittale;
- L’accentuazione
dell’angolo dell’eminenza (da 40° a 70° di
inclinazione);
- Un
profilo
facciale piuttosto convesso sul piano sagittale.
dot
Montaggio
Dei Denti Anteriori:
Il montaggio dei denti
superiori deve, in ogni caso, assicurare un adeguato supporto per il labbro
superiore e una giusta superficie di scorrimento dei denti in protrusiva che
risulti adeguata per l’angolo dell’eminenza. Federica Carlieri
Il gruppo frontale
superiore viene quindi montato più inclinato vestibolarmente (circa 5°) e
vengono scelti denti che presentano una superficie palatale molto concava.
Sia l’Overjet che l’Overbite
subiscono un aumento decisivo, arrivando fino a 3mm.
Montaggio
Dei Denti Posteriori:
Anch’essi dovranno
avere un inclinazione cuspidale più marcata, avendo dei tragitti condilari
fortemente inclinati. Federica Carlieri
Bisognerà quindi
optare per dei denti fortemente inclinati e, se necessario, si sceglieranno
denti che formino la curva di Wilson rovesciata.
Aumenta la curva di
Spee, grazie alla maggiore inclinazione della cresta alveolare.
MONTAGGIO
DEI DENTI IN TERZA CLASSE:
Nella terza
classificazione di Ackermann la masticazione è inversa, ossia la cresta
inferiore è posizionata vestibolarmente rispetto a quella
superiore.
Tra le caratteristiche
comuni di questa classe si indentificano: Federica Carlieri
- Una
diminuzione
della dimensione verticale;
- Una
forte
diversità delle due creste sul piano posteriore;
- Una
curva
di Spee quasi piatta;
- Un
angolo
dell’eminenza pochissimo pronunciato;
- Un
profilo facciale generalmente piatto sul piano
sagittale. Federica Carlieri
Montaggio
Dei Denti Anteriori:
In questo caso i denti
superiori del gruppo frontale subiscono una leggera inclinazione
vestibolare, per raggiungere una posizione di "testa a testa" coi
denti inferiori.
Si utilizzano denti
anteriori inferiori più larghi da montare in testa a testa con gli incisivi
superiori.
Montaggio
Dei Denti Posteriori:
Ultimamente sono stati
ideati dei denti appositamente per questa classe, essi consistono in una
normo-occlusione per i primi premolari, per i secondi premolari si crea un
testa a testa, mentre per i molari c’è un’applicazione inversa rispetto
agli antagonisti. Federica Carlieri
Presentano un’inclinazione
cuspidale bassa o addirittura negativa (fino a -5°).
Per questo tipo di
montaggio la curva di Spee va ridotta al minimo e non è possibile
identificare nessun Overjet ed Overbite. Federica Carlieri
MODELLAZIONE
IN CERA DELLA PROTESI: -
CONSIDERAZIONI FUNZIONALI:
Terminati i controlli del
bilanciamento protesico, si procede alla modellazione in cera delle flange,
ponendo molta attenzione a:
-
Limite di Azione: in caso contrario si verificherebbe una
scarsa tenuta protesica; Federica Carlieri
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Frenuli: vanno adeguatamente scaricati, perché
potrebbero determinare il dislocamento della protesi;
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Post-dam: se non ben osservato, il palato molle,
alzandosi, toglierebbe l’effetto suzione;
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Suggello Sublinguale: è un punto molto delicato,
soggetto a forti spinte da parte del frenulo sublinguale e dall'inserzione
del miloioideo. Per questi motivi, la protesi in questa zona deve avere una
precisa profondità verticale tale da non ledere le inserzioni muscolari e
contemporaneamente mantenere il sigillo periferico pena la dislocazione
della dentiera durante l'estroflessione della lingua.(impossibilità
di fare la comunione prendendo l'ostia con la lingua estroflessa per
evitare di perdere l’effetto ventosa e la conseguente fuoriuscita della
protesi dalla bocca).
CONSIDERAZIONI
ESTETICHE:
La modellazione a buccia d’arancia,
le false radici, la riproduzione dei colletti gengivali, se ben eseguiti, danno
alla protesi un effetto estetico vero delle gengive sane. Federica Carlieri
Modellazione
a Buccia d’Arancia:
È basata sul principio
delle particelle della saliva che si depositano sulle gengive artificiale, così
da far apparire la protesi più naturale.
Nella sua costruzione
però molto spesso vengono fresate le fossette fatte precedentemente e, in ogni
caso, per il paziente è molto difficile da mantenere pulita, perciò è
destinata a pazienti molto attenti all’igiene. Federica Carlieri
Falsi
Radici:
Sono indispensabili per
una buona estetica della protesi, devono essere più accentuate anteriormente e
inclinate distalmente e non devono interessare né le papille interdentali né
la zona inferiore della placca.
Colletti
Gengivali e Rughe Palatine:
Vanno realizzate anche all’interno
della protesi (lingualmente) e partecipano ad aumentare la sensibilità ai
sapori ed il benessere generale del paziente. Federica Carlieri
Lo spessore dei colletti
vestibolarmente deve essere contenuto, mentre la parte inferiore della protesi
sarà meglio farla leggermente convessa così da migliorare la stabilità, il
comfort e in modo da facilitare il ritorno del cibo sul tavolato occlusale.
Federica Carlieri
OPERAZIONI
FINALI:
Dopo aver effettuato la
modellazione in cera della placca, si fissa il modello nella muffola mediante il
gesso e si prepara la resina acrilica, che verrà poi applicata nella muffola e
messa a cuocere. Federica Carlieri
CONTROLLO
IN ARTICOLATORE E RIFINITURA
Alla fine della polimerizzazione, bisogna controllare con l’articolatore se ci
sono state modifiche della posizione dei denti fissati precedentemente con la
cera. Federica Carlieri
Si passa quindi alla
verifica dell’occlusione dei modelli, provvedendo a degli eventuali difetti.
Dopo aver controllato
questo si può finalmente dividere i modelli delle placche e passare così alla
rifinitura e alla lucidatura mediante spazzole apposite, pomice, frese e paste
lucidanti. Federica Carlieri
CONSIDERAZIONI
FINALI
Per una corretta
esecuzione di una protesi mobile totale vedi:
Manuale
Operativo Pratico Di Protesi Mobile Totale