I fotoni
Il corpo nero
L'effetto fotoelettrico
L'effetto Compton
Esperimenti con i fotoni
Interferenza con i fotoni |
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Il corpo nero
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I corpi solidi o liquidi a qualsiasi
temperatura emettono radiazione elettromagnetica con spettro
continuo. A basse temperature la radiazione emessa è invisibile
(infrarosso), mentre a temperature di alcune centinaia di gradi
diviene visibile (incandescenza). Un corpo è anche in grado di
assorbire la radiazione incidente che viene prodotta da altre
sorgenti. Con considerazioni di carattere termodinamico, nel 1859
Gustav Robert Kirckhoff dimostrò che il rapporto tra il potere
emissivo (che sotto opportune condizioni misura l'energia della
radiazione elettromagnetica emessa dal corpo) e il potere assorbente
(che nelle stesse condizioni misura l'energia elettromagnetica
assorbita dal corpo) è una funzione universale della frequenza della radiazione e della temperatura del
corpo, che non dipende dalle caratteristiche specifiche del corpo
stesso. Lo studio sia teorico che sperimentale di diventa
importante per comprendere il modo in cui radiazione e materia
interagiscono fra loro, al di là di dettagli superflui come le
proprietà del corpo (forma, colore, dimensioni, ...) con il quale la
radiazione interagisce. In particolare, un corpo nero è in grado
di assorbire tutta la radiazione elettromagnetica che riceve;
proprio per questo motivo si chiama nero. Eventualmente poi, se è
sufficientemente caldo, può emettere radiazione e quindi |
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risultare visibile.
Una stella come il Sole, per esempio, può essere considerata con buona
approssimazione un corpo nero. Essa assorbe la radiazione incidente
senza rifletterla, ma allo stesso tempo emette luce propria. Il
corpo nero, quindi, occupa un posto speciale nella fisica teorica
perché il suo potere assorbente è costante e assume sempre il valore
massimo consentito. In virtù del teorema di Kirckhoff il suo
potere emissivo coincide con la funzione universale.
Questo significa che per determinare sperimentalmente
è sufficiente disporre di un corpo nero e misurare la
radiazione da esso emessa. Nella seconda metà del XIX secolo
molti fisici erano impegnati a determinare, in base alle leggi della
fisica classica, la formula teorica per lo spettro di emissione del
corpo nero e a confrontarla con i risultati sperimentali. Ma tutti i
tentativi fallirono: la teoria ondulatoria dell'elettromagnetismo
portava a delle conclusioni inaccettabili e completamente diverse
rispetto ai dati sperimentali conosciuti. |
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Confronto tra lo spettro di emissione dedotto in base
alle leggi della fisica classica, e il corrispondente spettro
ottenuto sperimentalmente. La curva teorica comincia a discostarsi
sensibilmente da quella sperimentale a partire dalla regione
dell'ultravioletto. Per tale motivo, storicamente, questo fallimento
della fisica classica prese il nome di "catastrofe
ultravioletta". |
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Proprio all'inizio del secolo scorso, nel 1900, Max
Planck trovò la soluzione al problema del corpo nero. Egli ipotizzò
che gli scambi di energia tra gli atomi di un corpo qualsiasi e la
radiazione elettromagnetica non avvengono in modo continuo (come
previsto dalla teoria classica fino ad allora ritenuta valida), ma
attraverso quantità discrete, o quanti. Secondo Planck, un'onda
elettromagnetica può scambiare con la materia con cui interagisce
solamente multipli interi di una quantità finita di energia,
proporzionale alla frequenza dell'onda:
dove è
l'energia scambiata, n è un numero intero, è la
frequenza dell'onda, h è la costante di Planck che vale
Js. Rifacendo i conti teorici in base alla sua nuova ipotesi,
Planck ottenne una curva che riproduceva esattamente i dati
sperimentali. Questo successo segnò la nascita della meccanica
quantistica. |
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Legenda Barra sotto il grafico =
consente di variare la temperatura da 0 a 1000 gradi
Kelvin Auto x e Auto y = se attivi, le dimensioni del
grafico vengono adattate automaticamente a quelle dello
schermo Cerchi colorati R, G, B = Rappresentano la
percentuale di colore corrispondente Cerchio Composite =
rappresenta la composizione di R, G, B |
Autori: Mike Lee e Wolfgang
Christian, Department of Physics, Davidson College, Davidson, North
Carolina, USA
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L'animazione simula lo spettro di emissione di un
corpo nero; particolare rilievo viene dato alla regione
corrispondente alla luce visibile.
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- Selezionare la temperatura del corpo per osservare come cambia
lo spettro. Tale operazione si può effettuare muovendo la barra in
basso con il cursore (nell'intervallo tra 0 e 10 000 K, come viene
segnato nell'indice di temperatura accanto), oppure spostando con
il mouse la freccia in corrispondenza del picco della curva; in
questo secondo caso verrà automaticamente selezionata anche
un'altra lunghezza d'onda (poiché la temperatura e lunghezza
d'onda sono legate tra loro dalla legge di Wien ).
- Come si può osservare nei cerchi colorati a sinistra dello
spettro, il colore del corpo cambia; i cerchi infatti mettono in
risalto le percentuali di rosso, blu, verde, e il colore composto
corrispondente.
- Osservare come il massimo dello spettro si sposta verso
lunghezze d'onda minori e viceversa.
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