La presa di coscienza del proletariato e le prime organizzazioni operaie
I contrapposti interessi della borghesia capitalistica e del proletariato determinarono un aspro conflitto tra queste due classi, che si fece tanto più acuto quanto più gli operai dimostrarono di sapersi organizzare in difesa dei propri diritti, dando vita a movimenti di lotta. Gli operai avevano soltanto due punti di forza: il loro numero crescente e il fatto di non essere fisicamente distribuiti in tante piccole unità produttive, come i lavoratori delle botteghe artigianali della società preindustriale, ma di trovarsi concentrati in grandi strutture, le fabbriche. Queste due circostanze sarebbero diventate in futuro solide basi sulle quali fondare i movimenti di rivendicazione e di lotta. Al momento, all'origine di un fenomeno destinato a rivelarsi deccezionale importanza nella storia europea c'erano: la crescita e la maturazione di una forte coscienza di classe, la coscienza cioè, di appartenere ad un preciso strato della società, sfruttato ma decisivo, la scoperta di avere in comune bisogni, interessi, richieste da avanzare e obiettivi da raggiungere, nonché la forza che veniva dalla solidarietà e dalla consistenza numerica.
Uno dei movimenti più combattivi fu il luddismo, che adottò come forma di protesta il sabotaggio e la distruzione delle macchine, considerate le principali responsabili delle massacranti condizioni dei lavoratori e della crescente disoccupazione. Preoccupata dal moltiplicarsi delle agitazioni operaie, la classe dirigente inglese si decise a stabilire nuove regole: venne concessa ai lavoratori libertà dassociazione, che permise la creazione di sindacati operai (Trade Unions); si fissò per legge l'orario di lavoro; furono leggermente migliorate le condizioni di vita dei quartieri operai. Queste iniziative legislative aprirono la strada all'intervento dello Stato nelle questioni sociali.