Le Stelle
Le stelle sono una delle unità dell'Universo, la maggior parte di esse sono situate sulla via lattea, o Galassia, astri allo stato fluido incandescenti, dotati di luce propria e cariche di energia generata dalla violentissima disgregazione atomica che si realizza nel loro nucleo, dove avviene anche la sintesi dell'idrogeno: quattro atomi didrogeno, di massa 1,008 si fondono per dare origine al nucleo di elio, di massa 4,004.
Nell'elio si ha così una massa inferiore di 0,028 rispetto alla somma globale teorica delle masse di quattro atomi di idrogeno, per trasformazione di una particella di massa in energia, nel rispetto dell'equazione di Einstein: E = MC2 (E= energia; m= massa espressa in grammi; c = velocità della luce, pari a 300.000 km/sec.).
Da un punto di vista morfologico, le stelle ci appaiono come punti scintillanti; poiché rispetto ai nostri occhi tendono a mantenere la loro posizione nella volta celeste, sono dette stelle fisse.
Sidentificano poi le stelle doppie, definite tali quando due stelle formano una coppia fisica, legandosi gravitazionalmente l'una all'altra e ruotando intono al baricentro della coppia, per equilibrare la forza attraente gravitazionale e la forza respingente centrifuga; in tal modo, descrivono orbite circolari, o ellittiche.
Esistono poi stelle variabili: tra la più famosa cè la Mira Ceti, la cui luminosità varia per cause fisiche intrinseche allastro esaminato: a questa categoria, appartengono le Cefeidi,
che hanno unulteriore caratteristica, quella della pulsatilità in genere regolare.
La loro luminosità media, è generalmente alta, ed è legata al periodo di variazione, cosicché tanto è maggiore è lintervallo di tempo tra un periodo di massima e luce e laltro (il periodo), tanto maggiore è la luminosità media dellastro, nel rispetto della legge di Leavitt ci consente di conoscere quanto una stella disti da noi.
Le stelle, nascono, crescono e muoiono, fondendo materiale per la costituzione daltre stelle; tutto ciò, si evince dal diagramma di Hertzsprung e Russel, detto diagramma H-R, che raccoglie in sé le principali tappe evolutive della vita delle stelle.
Tutte le stelle seguono una sequenza principale, uno schema di crescita ben definito, che va da quelle blu con massa maggiore e maggior temperatura, a quelle rosse, di massa minore e più fredde; il nostro Sole si pone in posizione intermedia, tra le stelle gialle.
Lo stadio terminale della vita di una stella, è il pulsar, una stella di neutroni piccolissima, con la materia molto concentrata e con un campo gravitazionale fortissimo, sottoposto a continue oscillazioni.
Allinterno delle nebulose (ammassi di polvere e gas), ci sono moti turbolenti che provocano laggregazione tra i crepuscoli della nube:lenergia gravitazionale si trasforma in energia cinetica, aumenta la temperatura del corpo gassoso che si trasforma in protostella.
Nel nucleo della protostella, le temperature sono altissime e sinnesca il processo di trasformazione dellidrogeno in elio. Il calore liberato da tale reazione, fa aumentare la pressione dei gas verso lesterno fino a compensare la forza di gravità, giungendo ad una fase di stabilità; la stella è ormai adulta, e quando lidrogeno è consumato, il nucleo delio firmatosi, collassa. In tale processo si riscalda fino alla temperatura di 100 milioni di gradi: linvolucro gassoso si espande, la superficie si dilata e si raffredda, finché la forza di gravità non ferma lespansione e raggiunge nuovamente lequilibrio. La stella è ormai una gigantessa rossa, che con lesaurirsi del combustibile nucleare, si avvia alla morte.
Dopo la fase di gigante rossa, levoluzione stellare segue vie diverse a seconda della massa della stella. Se sono piccole, si contraggono e innescano reazioni nucleari, che le fanno tornare bianche e caldissime (nane bianche); altrimenti esplodono, se la loro massa supera una certa soglia critica.
Le stelle che esplodono, "supernovae",
possono generare nuove nebulose, oppure ridursi a stelle di neutroni, che emettono onde-radio intermittenti e si chiamano pulsar. Se la contrazione della materia procede oltre lo stadio di pulsar, il campo gravitazionale della stella diviene tanto forte da trattenere la luce, e da richiamare energia e materia dallesterno.
Si forma, così, un corpo celeste misterioso e invisibile, che ingoia luce, materia, radiazioni, come un pozzo senza fondo: Buco Nero (black-hole).
Per ciò che riguarda la grandezza degli astri indicata col termine di magnitudine, bisogna distinguere la grandezza relativa di una stella, data dalla sua apparente luminosità, legata alla sua maggiore o minore intensità alla terra, oltreché dalle sue variabili fisiche, rilevata attraverso fotometri fotoelettrici (apparato a cellula fotoelettrica che viene puntato da un telescopio verso una sola stella, e trasforma l'energia luminosa che riceve, in corrente elettrica, che viene poi amplificata, e misurata, grandezza assoluta, stabilita dallo splendore apparente delle stelle che assumerebbero se fossero tutte alla distanza di 10 parsec dalla Terra.
Per quanto riguarda i colori, essi sono strettamente connessi alla temperatura superficiale delle singole stelle. Grazie ad esami spettroscopici, è possibile stabilire la composizione chimica delle stelle: 50/75% di H, il 45/20% di He, e il resto, 5%, da altri elementi chimici.