La dialettica

La dialettica

Per Hegel l'Assoluto coincide con la ragione e con la realtà; grazie alla ragione si coglie il punto di vista dell'assoluto, e in essa l'Assoluto giunge alla sua piena autocoscienza, cioè diventa spirito.
L'Assoluto giunge alla sua piena autocoscienza attraverso questo procedimento: l'Assoluto esce da se stesso e si aliena nella natura, cioè si perde negli oggetti, qui diventa spirito, che può essere colto solo in maniera mediata, attraverso il suo tragitto storico, grazie alla dialettica, che è il motore del divenire della realtà ed è il metodo grazie al quale è possibile giungere ad una conoscenza scientifica dell'Assoluto (che procede per tappe legate l'una all'altra). La dialettica di Hegel è concepita come forma di conoscenza dinamica che procede secondo tre momenti: tesi, antitesi, sintesi.
La tesi si identifica con l'intelletto, che produce idee e concetti; esso ha il compito di distinguere e separare; però, si irrigidisce in queste separazioni.
Con l'antitesi, le rigidezze provocate dall'intelletto vengono superate grazie alle contraddizioni che l'antitesi manifesta verso i concetti prodotti dalla tesi; infatti, qui ogni idea o concetto si rovescia in quella contraria.
Infine, abbiamo la sintesi, nella quale si realizza l'unità delle idee contrapposte, incontrate nella tesi e nell'antitesi. Nella filosofia hegeliana la sintesi rappresenta un ritorno alla tesi; ovviamente un ritorno arricchito da tutto ciò che è stato apportato dall'antitesi (processo circolare). Tuttavia, affinché tutto ciò si realizzi, c'è bisogno di mediare fra loro le idee contrapposte (presenti in tesi e antitesi) e ciò può essere possibile attraverso la "mediazione dialett8ica", grazie alla quale le due idee contrapposte vengono fatte uscire dal loro isolamento, si collegano l'una all'altra, fino a scoprirne l'unità (sintesi).
L'esempio più tipico del legame tra tesi, antitesi e sintesi è la triade essere, non-essere, divenire.
Attraverso questo metodo, Hegel si pone l'obiettivo di conoscere l'assoluto. Per Hegel c'è un primo momento in cui l'Assoluto corrisponde alle idee e ai concetti del pensiero, e viene studiato dalla logica (questa fase corrisponde alla tesi); c'è poi un secondo momento in cui la sostanza assoluta si esteriorizza, esce fuori di se diventando altro da quello che era prima e dando origine al mondo materiale della natura. Nel sistema hegeliano questo punto corrisponde alla filosofia della natura (è l'antitesi). C'è infine il terzo momento (sintesi) in cui lo spirito ritorna a se stesso con una maggiore consapevolezza e solo con la sintesi emerge il dinamismo d’ogni aspetto della realtà.
A questo momento corrispondono le grandi creazioni della spiritualità umana come l'etica, la storia, lo Stato, l'arte, la religione e la filosofia, che vengono studiate dalla filosofia dello spirito.

In base a questi tre momenti di sviluppo dell'Assoluto, Hegel dunque, distingue il proprio sistema in tre parti: logica (tesi), filosofia della natura (antitesi) e filosofia dello spirito (sintesi).