Analisi del Testo di Kafka
Il risveglio di Gregor Samsa, "trasformato in un insetto gigantesco", è presentato dal narratore eterodiegetico come un fatto del tutto naturale, che non altera le strutture storiche del racconto. E questa la caratteristica essenziale di un procedimento che pone su uno stesso livello fatti impossibili (ossia evidentemente irreali) e fatti possibili (in quanto obbediscono invece a una logica del reale), attribuendo loro un identico statuto di verosimiglianza e di credibilità, sul piano della logica narrativa (che non coincide più, ovviamente, con quello della plausibilità "realistica"). Il significato delloperazione è evidente e, nonostante lapparente conservazione delle forme della narrativa tradizionale, assume una portata rivoluzionaria: se lassurdo e lirreale penetrano così profondamente nella realtà, al punto di identificarsi con essa, la realtà stessa finisce per risultare come la dimensione più assurda e irreale dellesistenza.
La "metamorfosi" del protagonista, indicata allinizio come un dato oggettivo e impersonale, non muta la consistenza dellambiente circostante, che osserva inalterato il suo aspetto abituale. Nulla, oltre alla mostruosità della sua nuova condizione, appare cambiato attorno a lui:, né la cameretta in cui stava dormendo, né il resto della casa, da cui provengono le voci consuete dei familiari. Anche la percezione delle cose non suscita, in Gregor Samsa, un eccessivo stupore o reazioni disperate, come sarebbe stato facile attendersi, se il narratore avesse voluto sottolineare leccezionalità dellevento e il suo radicale contrapporsi a ogni plausibile attesa. Dopo essersi chiesto "Che cosa mi è successo?", il protagonista appare quasi distratto dalle circostanze esterne (il "campionario di stoffe" sparso sul tavolo, il "picchiettare" della pioggia sulle finestre); si augura quindi di poter riprendere sonno, per tornare poi, col pensiero, alla dura monotonia del suo lavoro, lasciandosi interamente afferrare dai problemi e dalle preoccupazioni di sempre. Lirreale e il reale, il mostruoso e il normale, vengono così livellati e uniformati, risolvendosi in ununica dimensione relativa alla coscienza del soggetto, al suo modo di rapportarsi con la realtà.
Su tale base vanno cercate le motivazioni che giustificano le intenzioni dellautore e le soluzioni stesse del procedimento narrativo. Gli "indizi" disseminati in queste pagine risultano, in proposito, particolarmente rilevanti. Linsoddisfazione del protagonista, che appartiene a una modesta condizione piccolo-borghese, è dovuta in primo luogo ad un lavoro che lo affatica e lo umilia, impedendogli di realizzare le proprie aspirazioni. Le sue frustrazioni sono dovute anche allautoritarismo del principale, che schiaccia e reprime ogni volontà dei dipendenti, per labitudine di "mettersi in cattedra" e di parlare loro "dallalto". Il desiderio di sottrarsi a questa tirannia, cha annulla interamente la personalità ("Lavrei fatto cadere dalla sua cattedra!"), non fa che ribadire una soggezione priva di concrete e immediate speranze (la prospettiva di una liberazione è allontanata in un futuro "di cinque o sei anni"). La prigione in cui deve vivere Gregor è resa ancor più soffocante e insormontabile dal legame con i genitori, dei quali è costretto "pagare il debito" (è anche questa unaffermazione simbolica, che indica un altro motivo di inferiorità, se non un vero e proprio senso di colpa, provocato dalla famiglia).
Il principale non è solo "sordo", ma anche implacabile, in quanto depositario di un potere feroce, che può funzionare come uninquisizione o una forza di polizia minacciosa e impietosa. Di qui lossessione della "sveglia" e la paura di essere in ritardo, propria di chi è soffocato dagli impegni e diventa preda del trascorrere del tempo; ma è ugualmente impossibile fingersi malato, di fronte a unorganizzazione sociale che perseguita e condanna inesorabilmente ogni anche minima infrazione alle leggi che regolano il sistema (tanto più quanto il precedente comportamento dellindividuo è stato corretto e irreprensibile).
Lintervento dei familiari completa il quadro che abbiamo tracciato. Le loro voci simboleggiano lassedio psicologico al quale è sottoposto Gregor, che, "barricandosi" nella sua cameretta, rende fisicamente percepibile limmagine della prigione, come spazio della sofferenza, ma anche come sola possibilità si rifugio e fuga, di fronte allostilità del mondo e della stessa casa. Alle parole sollecite e preoccupate della madre e della sorella, che sembrano mettere avanti il ricatto degli affetti, si sovrappongono quella del padre, che bussa "debolmente ma col pugno" (simbolo della violenza e della forza), alzando immediatamente la voce ("gridò", "tonò con voce più profonda"). La figura del padre corrisponde così a quella del principale, in un angosciante accumulo di repressioni e inibizioni che ha la sua origine nella cellula dellambiente familiare, per estendersi poi alle strutture incombenti e annichilenti dellintera società. La cameretta diventa allora il luogo più propizio della regressione, così come regressiva è la trasformazione di Gregor in insetto, che lo sottrae a ogni possibile relazione con gli ambienti e le persone della vita normale. Ma in questa "metamorfosi" si celano anche profondi sensi di colpa e la masochistica esibizione di un inguaribile complesso di inferiorità, se è vero che linsetto è per lo più considerato come un animale immondo e repellente, che tutti possono calpestare e schiacciare. Kafka ha materializzato, in questo modo, gli angosciosi e tormentati percorsi di un incubo, offrendoci la chiave psicanalitica per la sua decifrazione; non a caso il protagonista scopre la sua nuova e orripilante natura dopo essersi risvegliato "da sogni tormentosi", che rappresentano la vera genesi di questa straordinaria trasformazione.
Infine, questo racconto evidenzia la condizione di suicida di Gregor. Il tutto comincia quando, attratto dal suono del violino della sorella Grete, riappare tra i suoi familiari. Il padre per ricacciarlo indietro gli scaglia contro una mela che lo ferisce. Da questo momento in poi, Samsa non fa nulla per guarire della sua ferita, si astiene ostinatamente da ogni cibo, fino al punto di procurarsi la morte. A quel punto interviene la vecchia serva che, commiserandolo, lo getta nella spazzatura.