Laura Fantone - Ippolita
Franciosi "(R)esistenze - il passaggio della staffetta" Edizione Morgana
Recensione di
Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
Esiste un filo che lega le generazioni
di donne, dalle partigiane alle protagoniste delle lotte degli anni ’60
alle giovani di oggi? Esiste un passaggio di esperienza, una capacità
di fare tesoro delle conquiste ottenute dalle donne più grandi e
di trasmetterle a quelle più giovani? Che rapporto c’è tra
le nonne, le madri e le figlie nel “passaggio della staffetta” delle esperienze
politiche, sociali, personali?
Se ne è parlato l’11 gennaio
a Chiaverano, dove l’Ecomuseo, in collaborazione con la Casa delle donne
di Irea, ha organizzato la presentazione del libro di Laura Fantone e Ippolita
Franciosi “(R)”Esistenze – Il passaggio della staffetta” pubblicato da
Morgana Edizioni.
Il progetto, nato come video per
celebrare il 60° anniversario della Liberazione dalla provincia di
Pisa e dal comune di Pontedera, si è poi ampliato per diventare
un libro destinato a far pensare e riflettere sulla storia delle donne.
Le testimonianze delle partigiane
Teresa Mattei, Carla Guelfi, Mirella Vernizzi, Giulia Nocchi e Giuseppina
Garemi Guelfi ci portano non soltanto a conoscere nuove pagine della lotta
di liberazione dal nazifascismo ma a capire il lavoro che, da allora, queste
donne hanno continuato a fare, forti di ideali mai abbandonati e convinte
di dover ribaltare quella mentalità che ha fatto sì che il
loro ruolo di partigiane non fosse quasi riconosciuto a Liberazione avvenuta.
Le troviamo ancora attente a ciò
che succede in questi anni, vicine e solidali con Laura e Ippolita, le
trentenni, le nipoti, nel tentativo di tramandare una storia non ufficiale
che sia di riferimento per le nuove generazioni.
Resistenza come momento di conoscenza
di sé e della propria esistenza, del proprio lavoro, dei propri
diritti, oggi come ieri anche se in contesti completamente diversi: è
quello che tenta di fare il lavoro delle due autrici, allargandolo anche
alle “madri”, con le interviste a Teresa Sarti Strada, Sandra Landi e Suor
Manuela Salvadori. Un tentativo di superare i contrasti tra generazioni,
di “individuare piuttosto delle alleate esperte”, di ascoltare “gente ‘normalmente’
eroica, che ancora oggi sente il dovere civile di lottare affinché
i valori democratici della Costituzione siano rispettati” e di coinvolgere
le giovani generazioni in un progetto che viene da lontano e che ha ancora
molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi di giustizia, di pace
e di libertà.
gabriella bona
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