AA. VV. "Lingua madre 2007"
Edizione SEB 27
Recensione di
Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
L'Italia è stata, in anni
e decenni passati, terra di emigrazione: tra la fine dell'Ottocento e l'inizio
del Novecento, poi alla fine delle due guerre mondiali, uomini, donne e
bambini hanno lasciato il nostro paese e si sono diretti soprattutto verso
le Americhe e l'Australia per trovare lavoro, una nuova vita, per inseguire
una speranza.
Oggi in Italia si ritovano i figli,
i nipoti o i pronipoti di quegli emigranti, che ritornano spesso senza
conoscere la nostra lingua, stranieri con cognomi italiani, accanto a persone
che qui sono venute da paesi in guerra, in cui i dittatori sopprimono ogni
libertà, per sfuggire alla fame, con gli stessi sogni: una vita
nuova, pacifica, per sé e per le proprie famiglie.
E le donne hanno voglia di raccontare
queste storie, la loro vita e il loro viaggio. Hanno partecipato numerose
al concorso "Lingua madre 2007", alla seconda edizione, e i loro scritti
sono stati raccolti in un'antologia in cui sogni, sentimenti, paure, speranze,
ricordi, rimpianti, profumi, tessuti, cibi, amicizie, lavori, lacrime,
delusioni, ironia, esperienze si incontrano, si intrecciano, creano la
base per una vita nuova, per loro e per noi.
"Il volume si può paragonare
a una mostra - leggiamo nella prefazione firmata da Gianni Oliva, Giuliana
Manica, Saida Ahmed Ali, Ernesto Ferrero e Rolando Picchioni - come in
una galleria si susseguono le opere d'arte che raffigurano con tecniche,
colori e toni di luce diversi lo stesso soggetto, così i racconti
di questo libro presentano, attraverso l'esperienza individuale, una immagine
sfaccettata della società contemporanea". Immagini di donne "fuggite
come rondini dal nostro paese, fuggite dai problemi, dagli altri, e qualche
volta anche da noi stesse, perché altrimenti la vita non va avanti",
scrive Naima El Marrhoub, una donna immigrata dal Marocco.
"Il dibattito sull'immigrazione
è diffuso, ma raramente la parola viene data ai diretti interessati.
Soprattutto alle donne -sottolinea Daniela Finocchi, ideatrice del concorso
letterario nazionale "Lingua madre".
Leggendo i racconti delle donne
immigrate dall'Africa, dalle Americhe, dai paesi dell'est europeo ci rendiamo
conto di quanta ricchezza ci sia nelle loro parole, nelle loro vite, nelle
loro esperienze, di quali e quanti stimoli riescano a immettere nelle nostre
vite di tutti i giorni, di quanto sia importante uno scambio di idee, di
culture, di abitudini, di cibi per poter crescere tutte e tutti insieme
in un mondo più libero, più colorato, più gioioso
e democratico.
gabriella bona
È stata bandita la terza edizione
di "Lingua madre". Le opere, di donne straniere e italiane, sul tema dell'immigrazione,
dovranno essere inviate entro il 31 dicembre 2007 al Centro Studi e Documentazione
Pensiero Femminile - Corso Re Umberto 40 - 10128 Torino
Per maggiori informazioni: telefono:
011537645 - e-mail: pfemm@libero.it
www.pensierofemminile.org
|