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28 APRILE 2001  new2.gif (733 byte)
LETTERA AUTOGRAFA DI GIOVANNI PAOLO II° AI PARTECIPANTI ALLA XXIV CONVOCAZIONE NAZIONALE DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO TENUTA A  RIMINI DAL 27 APRILE al 1° MAGGIO 2001

24 APRILE 2000
LETTERA AUTOGRAFA DI GIOVANNI PAOLO II° AL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLLICO RIUNITO A RIMINI DAL 27 APRILE al !° MAGGIO 2000

3 GIUGNO 1999    
SALUTO DI APERTURA DI GIOVANNI PAOLO II° AL CONVEGNO DI SPEYER (Germania) 

3 GIUGNO 1999    
SALUTO DI APERTURA DI GIOVANNI PAOLO II° AL CONVEGNO DI SPEYER (Germania) SVOLTOSI IL 7 e 8 GIUGNO FRA I FONDATORI E I RESPONSABILI DEI MOVIMENTI E NUOVE COMUNITA' DELL'EST E DELL'OVEST

10 OTTOBRE 1973
DISCORSO DI PAOLO VI° AI LEADERS DEL RINNOVAMENTO

PENTECOSTE 1975
DISCORSO DI PAOLO VI° AI PARTECIPANTI AL III CONGRESSO INTERNAZIONALE DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO.

23 NOVEMBRE 1980
UDIENZA DI GIOVANNI PAOLO II° AI GRUPPI ITALIANI DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO.

7 MAGGIO 1981
DISCORSO IN LINGUA INGLESE (tradotto in Italiano) DI GIOVANNI PAOLO II° AI PARTECIPANTI ALLA IV CONFERENZA INTERNAZIONBALE DEI LEADERS DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO.

30 APRILE 1984
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II° AI PARTECIPANMTI ALLA V CONFERENZA INTERNAZIONALE DEI LEADERS DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

17 NOVEMBRE 1986
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II° AI GRUPPI ITALIANI DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO IN OCCASIONE DELLA II UDIENZA A LORO RISERVATA.

 

10 OTTOBRE 1973
DISCORSO DI PAOLO VI° ALLA II CONFERENZA INTERNAZIONALE DEI LEADERS DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

"Ci rallegriamo con voi, cari amici, del rinnovamento di vita spirituale che si manifesta oggi nella Chiesa, sotto forme differenti e in ambienti diversi [ ... ]. In tutto questo possiamo riconoscere l'opera misteriosa e discreta dello Spirito, che è l'anima della Chiesa [ ... ] ".

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(Paolo VI, Discorso ai rappresentanti della II Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, 10 ottobre 1973, in Insegnamenti di Paolo VI, Città del Vaticano, Volume XI, 1973,971s).

 

PENTECOSTE 1975
DISCORSO DI PAOLO VI° AI PARTECIPANTI AL III CONGRESSO INTERNAZIONALE DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO.

"Cari figli e figlie, in quest'Anno Santo avete scelto la città di Roma per celebrare il vostro III Congresso Internazionale; ci avete chiesto di incontrarvi oggi e di rivolgervi alcune parole; con questo avete voluto indicare il vostro attaccamento alla Chiesa istituita da Gesù Cristo e a ciò che per voi rappresenta questa sede di Pietro. Questa preoccupazione di situarvi in modo giusto nella Chiesa è un segno autentico dell'azione dello Spirito Santo [ ... ]. Nell'ottobre scorso dicevamo ad alcuni di voi che la Chiesa e il mondo hanno bisogno più che mai che "il prodigio di Pentecoste continui nella storia"('). [ ... 1 Come potrebbe questo "rinnovamento spirituale" non essere una chance per la Chiesa e per il mondo? [ ... ] Abbiamo dimenticato lo Spirito Santo? No, certo! Noi lo vogliamo, lo onoriamo. lo amiamo, lo invochiamo; e voi con la vostra devozione, il vostro fervore, voi volete vivere nello Spirito. Questo deve essere un "rinnovamento". Deve ringiovanire il mondo, deve ridare una spiritualità, un'anima, un pensiero religioso al mondo, deve riaprire le sue labbra chiuse alla preghiera e aprire al canto, alla gioia, all'inno, alla testimonianza e sarà veramente una grande fortuna per il nostro tempo, per i nostri fratelli, che ci sia tutta una generazione di giovani che grida al mondo le glorie e le grandezze di Dio nella Pentecoste".

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(Paolo VI, Discorso ai partecipanti al III Congresso Internazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico, Basilica Vaticana, Pentecoste 1975. Cfr. testo francese in Insegnamenti di Paolo VI, Città del Vaticano, Voi. XIII, 1975, 536-542).(1) Cfr. L'Osservatore Romano, 17/10/1974.

23 NOVEMBRE 1980
UDIENZA DI GIOVANNI PAOLO II° AI GRUPPI ITALIANI DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO.

"Grazie innannzitutto, di questa gioiosa visita e, in particolare, delle preghiere che avete rivolto al Signore per me e per le responsabilità del mio servizio pastorale. Vi dirò con San Paolo che avevo "un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati o, meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io" (Rm 1,11 - 12). Stamani ho la gioia di incontrarmi con questa vostra assemblea, in cui vedo giovani, adulti, anziani, uomini e donne, solidali nella progressione della stessa fede, sorretti dall'anelito di una medesima speranza, stretti insieme dai vincoli di, quella carità che "è stata riversata nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (cfr. Rm 5,5). A questa "effusione dello Spirito" noi sappiamo di essere debitori di una esperienza sempre più profonda della presenza di Cristo, grazie alla quale possiamo ogni giorno crescere nella conoscenza amorosa del Padre. Giustamente, pertanto, H vostro movimento presta particolare attenzione all'azione, misteriosa ma reale, che la terza Persona della Santissima Trinità svolge nella vita del cristiano [ ... I. [Cristo] ha affidato allo Spirito Santo la missione di portare a compimento la "nuova creazione", a cui egli stesso ha dato inizio con la sua risurrezione [ ... ]. Il Rinnovamento nello Spirito, infatti, ho ricordato nell'esortazione apostolica Catechesi tradendae, "avrà una vera fecondità nella Chiesa, non tanto nella misura in cui susciterà carismi straordinari quanto piuttosto nella misura in cui porterà il più gran numero possibile di fedeli, sulle strade della vita quotidiana, allo sforzo umile, paziente, perseverante per conoscere meglio il mistero di Cristo e per testimoniarlo" (n. 72)".

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(Giovanni Paolo II, Udienza ai gruppi italiani del Rinnovamento nello Spirito Santo, Aula Paolo VI, 23 novembre 1980, in AlIeluja n. 6, novembre/dicembre 1980).

7 MAGGIO 1981
DISCORSO IN LINGUA INGLESE (tradotto in Italiano) DI GIOVANNI PAOLO II° AI PARTECIPANTI ALLA IV CONFERENZA INTERNAZIONBALE DEI LEADERS DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO.

"La vostra fama vi precede come quella degli amati Filippesi, che suggerì all'apostolo Paolo d'iniziare la lettera ad essi indirizzata con un sentimento a cui sono felice di fare eco: "Ringrazio il mio Dio ogni volta che io mi ricordo di voi... e perciò prego che il vostro amore si arricchisca sempre più in conoscenza e in ricchezza di esperienza perché possiate distinguere il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno del Signore" (Fil 1,3.9- 10) [ ... ). Con gioia particolare abbiamo notato il modo in cui i responsabili del Rinnovamento hanno sviluppato una visione ecclesiale sempre più larga e si sono sforzati affinché tale visione divenisse sempre più reale per tutti quelli che si affidano a loro per essere guidati. E abbiamo visto parimenti i segni della vostra generosità nel condivide re i doni di Dio con gli sfortunati di questo mondo in giustizia e carità, di modo che tutti possano sperimentare la dignità inestimabile che appartiene loro in Cri-sto. Che questo lavoro d'amore già iniziato in voi possa essere portato a compi-mento con successo (cfr. 2 Cor 8,6-11) [ ... ]. Molti Vescovi di tutto il mondo, sia individualmente che in dichiarazioni delle loro conferenze episcopali, hanno incoraggiato e dato direttive al Rinnovamento Carismatico - e a volte anche un'utile parola di prudenza - ed hanno aiutato le comunità cristiane in generale a comprendere meglio il loro posto nella Chiesa. Esercitando la loro responsabilità pastorale, i vescovi hanno reso un grande servizio a noi tutti per assicurare al Rinnovamento un modello di crescita e sviluppo pienamente aperto a tutte le ricchezze dell'amore di Dio nella sua Chiesa".

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(Giovanni Paolo Il, Discorso in lingua ,inglese ai partecipanti alla IV Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, Giardini Vaticani, 7 maggio 1981, in Alleluja, n. 3, maggio/giugno 1981).

30 APRILE 1984
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II° AI PARTECIPANMTI ALLA V CONFERENZA INTERNAZIONALE DEI LEADERS DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO CATTOLICO

"Con tutto il mio cuore, vi do il benvenuto a Roma, nella gioia di Cristo risorto. Il vostro Congresso a Roma, nel centro della Chiesa, giunge nel momento in cui essa sta ringraziando il Padre di N.S. Gesù Cristo per il sacrificio di suo Figlio e per l'effusione dello Spirito Santo che la riempie di vita nuova. Come ho detto nel mio messaggio di Pasqua, la Porta Santa dell'Anno Giubilare della Redenzione è ora stata chiusa, ma non dobbiamo mai dimenticare che a Pasqua la porta del Sepolcro di Cristo è stata aperta per sempre e per tutti [ ... ]. Per questa ragione io domando a voi tutti e a tutti i membri del Rinnovamento Carismatico di continuare a gridare forte al mondo insieme a me "aprite le porte al Redentore!" [ ... ]. Voi partecipate in concreto a questa missione nella misura in cui i vostri gruppi e comunità sono radicati nelle chiese locali diocesi e parrocchie".

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(Giovanni Paolo 11, Discorso ai partecipanti alla V Conferenza Internazionale dei Leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, Roma, 30 aprile 1984, testo in inglese in E Osservatore Romano, 2 maggio 1984).

17 NOVEMBRE 1986
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II° AI GRUPPI ITALIANI DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO IN OCCASIONE DELLA II UDIENZA A LORO RISERVATA.

"La vostra presenza, carissimi fratelli e sorelle, accanto al successore di Pietro, capo visibile della Chiesa universale, le ripetute attestazioni di comunione sincera e operosa con lui e con i vescovi delle vostre chiese locali, significano 'che voi avete ben compreso ciò che il Vangelo insegna, ciò che lo Spirito Santo presente nei vostri cuori ispira come principio centrale della legge nuova, come regola fondamentale dell'azione e della preghiera ecclesiale, come segreto sicuro di ogni rinnovamento e di ogni progresso: essere al servizio del regno di Cristo secondo le indicazioni dello Spirito in comunione di fede, dì pensiero e di disciplina con i pastori della Chiesa. Su questa strada vi auguro di perseverare e di progredire".

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(Giovanni Paolo 11, Discorso in occasione della Il Udienza ai gruppi italiani dei Rinnovamento nello Spirito Santo, Basilica di S. Pietro, 17 novembre 1986, in Rinnovamento nello Spirito Santo, suppl. al n. 1/1987).

Carissimi Fratelli e Sorelle!
E amore di Dio Padre, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi!
Con queste parole saluto tutti voi, che partecipate al Convegno internazionale dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali, che si sta svolgendo a Speyer. Un saluto particolare rivolgo a S.E. mons. Anton Schlembach, che vi ha generosamente accolti nella sua diocesi, a S.E. il cardinale Miloslav Vlk e agli altri vescovi e sacerdoti, amici dei movimenti, che vi accompagnano in questi giorni. Un caro pensiero va ai promontori del Convegno: Chiara Lubich. Andrea Riccardi e Salvatore Martinez.
Avete voluto ritrovarvi insieme, rappresentanti di vari movimenti e nuove comunità, un anno dopo l'incontro organizzato dal Pontificio consiglio per i laici in piazza San Pietro, alla vigilia di Pentecoste del 1998. Quell'evento è stato tiri dono grande per tutta la Chiesa. In un clima di fervente preghiera abbiamo potuto sperimentare la presenza dello Spirito Santo. Una presenza resa tangibile dalla "testimonianza comune" che i movimenti hanno saputo dare, di intesa profonda e di unità nel rispetto della diversità di ciascuno. E' stata una significativa epifania della Chiesa, ricca dei carismi e dei doni che lo Spirito non cessa di elargire.
Ogni dono del Signore, voi lo sapete bene, interpella la nostra responsabilità e non può non tramutarsi in impegno per un compito da osservare fedelmente. E' proprio questa, del resto, la motivazione fondamentale del Convegno di Speyer. Ascoltando ciò che lo Spirito dice alle Chiese (cf Ap 2, 7) alla vigilia del grande Giubileo della Redenzione, voi volete assumervi direttamente e insieme con gli altri movimenti la responsabilità del dono ricevuto quel 30 maggio 1998. Il seme, sparso in abbondanza, non può andare perduto, ma deve produrre frutto all'interno delle vostre comunità, nelle parrocchie e nelle diocesi. E bello e dà gioia vedere come i movimenti e le nuove comunità sentano l'esigenza di convergere nella comunione ecclesiale e si sforzino con gesti concreti di comunicarsi i doni ricevuti, di sostenersi nelle difficoltà e di cooperare per affrontare insieme le sfide della nuova evangelizzazione. Sono, questi, segni eloquenti di quella maturità ecclesiale che auspico caratterizzi sempre più ogni componente della comunità ecclesiale.
Lungo questi anni ho avuto modo di constatare quanto importanti siano i frutti di conversione, di rinascita spirituale e di santità che i movimenti recano alla vita delle Chiese locali. Grazie al dinamismo di queste nuove aggregazioni ecclesiali, tanti cristiani hanno riscoperto la vocazione radicata nel battesimo e si sono dedicati con straordinaria generosità alla missione evangelizzatrice della Chiesa. Per non pochi è stata l'occasione di riscoprire il valore della preghiera, mentre la parola di Dio è diventata il loro pane quotidiano e l'Eucaristia il centro della loro esistenza.
Nell'enciclica Redemptoris missio ricordavo, come novità emersa in non poche Chiese nei tempi recenti, il grande sviluppo dei "movimenti ecclesiali", dotati di dinamismo missionario: "Quando si inseriscono con umiltà nella vita delle Chiese locali e sono accolti cordialmente da vescovi e sacerdoti nelle strutture diocesane e parrocchiali -scrivevo - i movimenti rappresentano un vero dono di Dio per la nuova evangelizzazione e per l'attività missionaria propriamente detta. Raccomando, quindi, di diffonderli e di avvalersene per ridare vigore, soprattutto tra i giovani, alla vita cristiana e all'evangelizzazione, in una visione pluralistica dei modi di associarsi e di esprimersi" (n. 72).
Auguro di cuore che il Convegno di Speyer sia per ciascuno di voi e per tutti i vostri movimenti un'occasione di crescita nell'amore di Cristo e della sua Chiesa, secondo l'insegnamento dell'apostolo Paolo, che esorta ad aspirare "ai carismi più grandi" (1 Cor 12, 31).
Affido i lavori del vostro incontro a Maria, Madre della Chiesa, e vi accompagno con le mie preghiere, mentre a ciascuno di voi e alle vostre famiglie imparto una speciale Benedizione.

Dal Vaticano, 3 giugno 1999.


Carissimi Fratelli e Sorelle!
Con grande gioia vi invio il mio saluto in occasione del "Raduno Mondiale del Rinnovamento Carismatico Cattolico", che si svolge in Rimini. Da diversi anni ormai il "Rinnovamento nello Spirito Santo" celebra costì, all'inizio di maggio, la sua "convocazione nazionale". In occasione dell'Anno Giubilare questo appuntamento ha assunto una dimensione particolare per la presenza di numerosi esponenti di gruppi e comunità carismatiche provenienti da altri Paesi del mondo. Giustamente, perciò, il vostro raduno si svolge con il patrocinio di un organismo, l"International Catholic Charismatic Renewal Services", a cui spetta il compito di coordinare e promuovere lo
scambio di esperienze e di riflessioni tra le comunità carismatiche cattoliche sparse nel mondo. Grazie a ciò, la ricchezza presente in ogni comunità torna a beneficio di tutti e tutte le comunità possono più facilmente percepire il vincolo di comunione che le lega le une alle altre e a tutta la Chiesa. Saluto cordialmente il Presidente dell'"International
Catholic Charismatic Renewal Services", Sig. Allan Panozza, e il Coordinatore Nazionale del "Rinnovamento nello Spirito Santo", Sig. Salvatore Martinez, insieme a tutti i membri del Comitato Nazionale di Servizio. 2. Questo raduno internazionale di Rimini costituisce per voi una tappa del pellegrinaggio giubilare. Celebrando la scadenza bimillenaria dell'Incarnazione, tutti noi siamo chiamati a volgere il nostro sguardo a Cristo, "luce delle genti".
Guardando a Lui, si rinnovano in noi lo stupore e la gratitudine: il Figlio di Dio è diventato uomo, è morto per la nostra salvezza, è risorto e vive. Cristo vive! Lui è il Signore! Questa è la certezza della nostra fede. Mentre la proclamiamo con umiltà e fermezza, siamo consapevoli del fatto che questa certezza non viene da noi. Se noi abbiamo potuto conoscere Cristo, è perché Lui stesso si è fatto conoscere a noi donandoci il
suo Spirito: "nessuno può dire -Gesù è il Signore- se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1 Cor 12, 3). Facendosi conoscere, Cristo non ci ha lasciati soli. Nello Spirito nasce il nuovo Popolo di Dio, Perché "è piaciuto a Dio di santificare e salvare gli uomini non singolarmente presi e senza alcun legame tra di loro, ma ha voluto costituirli in un popolo che lo riconoscesse nella verità e lo servisse nella santità" (Cost. dogm. Lumen Gentium, 9). Ogni comunità ecclesiale autentica è una porzione di questo popolo, che da duemila anni percorre le strade del mondo. Pur appartenendo ad una comunità determinata, ogni battezzato è, pertanto, aperto ad accogliere la ricchezza della Chiesa universale, che è la Chiesa di tutti i secoli. 3. La Chiesa guarda con gratitudine al fiorire di comunità vive, nelle quali la fede viene trasmessa e vissuta. In questo fiorire, essa riconosce l'opera dello Spirito Santo che mai fa mancare alla Chiesa le grazie necessarie per affrontare situazioni nuove e talvolta difficili.
Molti di voi ricorderanno il grande incontro che si svolse a Roma il 30 maggio 1998, alla vigilia di Pentecoste. In quella occasione dissi: "nel nostro mondo, spesso dominato da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di radi soffocata e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio forte e di una solida e approfondita formazione cristiana.
Quale bisogno vi è oggi di personalità cristiane mature, consapevoli della propria identità battesimale, della propria vocazione e missione nella Chiesa e nel mondo! Quale bisogno di comunità cristiane vive! Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiale: essi sono la risposta, suscitata dallo Spirito Santo, a questa drammatica sfida di fine
millennio" (in: "L'Osservatore Romano", 1-2 giugno 1998, pp 6-7) In quella occasione osservai anche che per i movimenti si prospettava ormai una nuova tappa, "quella maturità ecclesiale" (ibid.). Anche le comunità carismatiche sono chiamate oggi a fare questo passo e sono certo che, per il maturare della coscienza ecclesiale nelle diverse comunità carismatiche cattoliche sparse nel mondo, un ruolo importante potrà averlo l'"International Catholic Charismatic Renewal Services". Quello che dissi allora in Piazza S. Pietro lo ripeto a voi tutti radunati a Rimini: "La Chiesa si aspetta da voi frutti 'maturi' di comunione e di impegno" (ibid.). 4. All'interno delle vostre comunità, in circostanze diverse, per ciascuno di voi è iniziato un cammino che porta a una conoscenza e a un amore di Cristo sempre più grande. Non interrompete il cammino intrapreso! Abbiate fiducia: Cristo completerà l'opera che Lui stesso ha iniziato. "Aspirate ai carismi più
grandi!" (1 Cor 12, 31). Cercate sempre Cristo: cercatelo nella meditazione della Parola di Dio, cercatelo nei sacramenti, cercatelo nella preghiera, cercatelo nella testimonianza dei fratelli. Siate grati ai sacerdoti che accompagnano come pastori le vostre comunità: attraverso il loro ministero è la Chiesa che vi guida e vi assiste come madre e maestra. Accogliete con gioia le occasioni che voi sono offerte per approfondire la vostra formazione cristiana. Servite Cristo nelle persone che vi sono vicine, servitelo nei
poveri, servitelo nei bisogni e nelle necessità della Chiesa. Lasciatevi guidare veramente dallo Spirito! Amate la Chiesa: una, santa, cattolica e apostolica! Sono particolarmente lieto di sapere che al vostro raduno partecipano anche rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali e desidero salutarli cordialmente. Unendovi nella lode comune, voi avete accolto l'invito da me formulato nella Bolla di indizione del Grande Giubileo:
"Accorriamo tutti, dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali sparse per il mondo, verso la festa che si prepara; portiamo con noi ciò che già ci unisce e lo sguardo puntato solo su Cristo ci consenta di crescere nell'unità che è frutto dello Spirito" (Incarnationis mysterium, 4). Mentre insieme con voi prego la Vergine Maria, perché ciascuno accolga il dono dello Spirito per essere testimone di Cristo là dove vive, volentieri a voi, cari
Fratelli e Sorelle, e alle vostre famiglie la mia affettuosa Benedizione.

Dal Vaticano, 24 aprile 2000


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(Giovanni Paolo II°, Lettera autografa inviata in occasione della Convocazione Mondiale del Rinnovamento Carismatico Cattolico avvenuta in Rimini dal 27 aprile al 1° maggio 2000

 

                                            
"La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi!" (2 Cor 13,13). Con queste parole della Liturgia, desidero rivolgere il mio affettuoso saluto a Lei, venerato Fratello nell'Episcopato, ai Responsabili ed ai Membri del Comitato Nazionale di Servizio, come pure a quanti si sono dati appuntamento a Rimini per la XXIV Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo. 

Il tema del raduno di quest'anno: "Fate quello che Gesù vi dirà" (Gv 2,5), all'indomani della chiusura dell'Anno Santo, pone ben in luce il proposito di codesto Movimento ecclesiale di porsi alla scuola di Maria, per intraprendere un nuovo cammino di fervore spirituale e di obbedienza al Vangelo. 

L'Evangelista, narrando l'esperienza degli Apostoli dopo la risurrezione del loro Maestro, riferisce che "i discepoli gioirono nel vedere il Signore" (Gv 20,20). Sì, è questa medesima gioia, dono del Risorto, che rende i credenti capaci di guardare con coraggio alle sfide del nuovo millennio. 

Nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho scritto: "Ora...<<dobbiamo prendere il largo>>, fiduciosi nella parola di Cristo: “Duc in altum!"(n. 15). Questo è tempo di nuove iniziative apostoliche! E' tempo di nuova evangelizzazione! 

Di fronte alle grandi sfide dell'epoca moderna dobbiamo essere ben consapevoli che "non una formula ci salverà, ma una Persona". Per questo anche il Rinnovamento nello Spirito Santo è chiamato a ripartire da Cristo, "da conoscere, amare, imitare per vivere in lui la vita trinitaria e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste" (ivi, n. 29). 

Questo proposito di accresciuto impegno per il Vangelo esige innanzitutto una riscoperta della santità come cuore e centro di ogni apostolato: è necessario tendere con tutte le forze alla santità, per "riproporre a tutti con convinzione questa <<misura alta>> della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della Comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione" (ivi, n. 31). I Movimenti e le nuove Comunità ecclesiali, speciale dono dello Spirito Santo alla Chiesa in questo nostro tempo, devono saper rispondere fedelmente a questa chiamata del Signore. Essere docili prontamente e generosamente al Paraclito, che ci configura a Cristo: ecco la strada attraverso la quale i credenti possono offrire una testimonianza di speranza ad un'umanità spesso permeata da una cultura secolarizzata, che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio e rischia di rendere il mondo inospitale e nemico dell'uomo. 

Non esiste santità senza preghiera, anzi, come vediamo nella vita dei Santi, il cristiano vale quanto prega. L'impegno di aderire alla parola di Gesù con grande disponibilità e generosità per recare la sua salvezza al mondo esige una rinnovata scoperta del <<gran mezzo della preghiera>>. Nel nostro mondo, talora malato di efficientismo e di utilitarismo, c'è bisogno di testimoni delle <<cose di lassù>>, contemplate e vissute nell'esistenza di ogni giorno. 

Questo impegna i Gruppi e le Comunità del Rinnovamento nello Spirito ad essere sempre più luoghi di contemplazione e di lode, dove il cuore dell'uomo si riempie dell'amore di Dio, si apre all'amore del fratello e diventa capace di costruire la storia secondo il disegno divino. 

Nella Chiesa, casa e scuola di comunione, che deve contrapporsi alla cultura dell'odio e della vendetta, i Gruppi e le Comunità del Rinnovamento nello Spirito siano luoghi significativi e modelli di fraternità e di amore, di pazienza e di accoglienza reciproca. L'esperienza del perdono e la valorizzazione di ogni dono spirituale aiutino tutti a costruire una convivenza alimentata dal soffio dello Spirito del Signore Risorto. 

"Fate quello Che Gesù vi dirà" (Gv 2,3). Questo tema invita a guardare all'icona delle Nozze di Cana dove il nuovo rapporto dei discepoli con il Signore è propiziato dalla presenza discreta ed efficace di Maria. E' Lei la via privilegiata e sicura per l'incontro con il Signore; è Lei che ci dispone ad accogliere la sua Parola e ci rende perseveranti nella preghiera, nell’attesa dello Spirito che infiamma e ci spinge a prendere con coraggio il largo verso le mete che il Signore ci indica. 

Alla Tutta Santa affido la Convocazione Nazionale, perchè lo Spirito Santo, rinnovando i prodigi della Pentecoste, riempia i cuori del fuoco del suo amore e trasformi i partecipanti in coraggiosi e gioiosi annunciatori del Vangelo, 

Con tali voti, di cuore imparto a Lei, Venerato Fratello, ai Responsabili, ai presenti e a tutti i Gruppi e Comunità del Rinnovamento nello Spirito una speciale Benedizione Apostolica, pegno di abbondanti doni e consolazioni celesti. 

Dal Vaticano, 28 Aprile 2001 

                                                  TORNA SU
(Giovanni Paolo II°, Lettera autografa inviata in occasione della XXIV Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo avvenuta in Rimini dal 27 aprile al 1° maggio 2001