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Come
già detto, soprattutto nel sistema di aspirazione lamellare
l’erogazione della potenza è poco lineare. A bassi regimi il
“tiro” è quasi nullo mentre si scatena selvaggiamente attorno
al 70% del massimo regime. Uscendo da curve a raggio corto, per
esempio tornantini, aprendo l’acceleratore a sproposito si perde
tempo prezioso a far pattinare le ruote posteriori a causa
dell’eccessiva potenza oltre a scomporsi dalla traiettoria.
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La
modulazione di apertura dell’acceleratore deve assistere una
spinta progressiva ed elastica, che trovi solamente nel breve range
di coppia massima del motore.
Il
kart non è dotato di differenziale per cui le due ruote posteriori
girano sempre alla stessa velocità in qualsiasi posizione del
veicolo rispetto alla traiettoria impostata.
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La
migliore stabilità in accelerazione si ottiene aprendo il gas con le
ruote sterzanti (anteriori) perfettamente diritte. Se si accelera a
fondo in un moto curvilineo ci si scompone perdendo tempo. Osservando
piloti con esperienza, si può notare che all’inserimento in curva
tendono a mandare in lieve sovrasterzo il kart con un piccolo scatto
di volante, in modo da trovarsi all’uscita della curva stessa con il
kart
diritto rispetto al rettilineo successivo. Qualsiasi sbandata
si traduce in perdita di tempo.
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