Alcuni colori del mare

 

Presentazione | Nero | Giallo-rossiccio | Blu-smalto | Perla | Piombo

Parlare di mare significa inevitabilmente parlare anche dei suoi colori. Sciascia, facendo eco all’ Odissea di Omero, intitolò una sua bella raccolta di racconti Il Mare colore del vino, mentre il conterraneo Camilleri in uno dei suoi romanzi polizieschi, Il ladro di Merendine, descrive un mare di "scumazza gialligna".Più rassicurante è invece Dacia Maraini in La lunga vita di Marianna Ucrìa, quando narra di un mare "verde come un prato primaverile".

I colori del mare sono anche il filo conduttore di questa breve serie di racconti ambientati nelle isole al largo della Sicilia occidentale, le Egadi.

Angelo Bertucci (1942) ci racconta di un mare nero in cui torna un polpo sfuggito miracolosamente alla cottura in pentola. La storia di Bertucci si svolge alla fine degli anni quaranta e, per quanto incredibile, l’autore ci assicura essere vera; il polpo starà ancora in giro tra gli scogli di Maréttimo a raccontarla ad increduli pronipoti dai teneri tentacoli.

Ad Elisa Aliotti e Vito Vaccaro devo la scoperta di Antonino Spadaro,(1898-1978), che nel racconto Lo scongiuro ci descrive il rito del "taglio della tromba marina" ad opera di "zio Gaspare", personaggio carismatico della comunità isolana della prima metà del secolo. La storia è del 1938 ed è tratta da Bozzetti , un libriccino dei primi anni ottanta che i nipoti stamparono in memoria dello zio, maestro elementare a Maréttimo. Nello scritto di Spadaro, utile per una storia delle tradizioni popolari delle Egadi, c’è il divertimento sornione di svelare l’infondatezza delle superstizioni legate alle trombe marine e a coloro che si credono in grado di contrastarle. Qui il mare è giallo rossiccio.

 

Sono tanti i colori nel racconto Il mare delle Egadi: menta (Favignana), cristallo (Lévanzo), blu smalto (Maréttimo). La storia di Antonino Rallo (1954) si basa su una vicenda di cui ancora si parla a Marèttimo, anche se l’autore ha fatto del suo meglio per mimetizzare persone ed eventi. Le ricette appartengono alla tradizione locale e sono state scritte per la curiosità di lettori che amano la cucinamediterranea. Da provare.

Perla è invece il colore del mare in Vecchie Carcasse, scritto sempre da Antonino Spadaro nel 1945. Chi si diletta di astronomia avrà notato i nomi dialettali di alcune stelle e costellazioni. Per chi vorrebbe tradurle in italiano, come incoraggiamento suggeriamo che la "Puddara" dovrebbe corrispondere alla costellazione delle "Pleiadi". Per le altre, il lettore avrà tempo tutta l’estate per pensarci.

Piombo è il colore dell’ultimo racconto, Rais Michele e la tromba marina. La storia è liberamente ispirata dalla lettura del libro Egadi, mare e vita di Gin Racheli, profonda conoscitrice e amica di queste isole. Il resto è venuto dall’osservazione di una tromba marina nei pressi di Marèttimo nell’agosto 1997. Nello scrivere il racconto l’autore ancora ignorava la storia di Spadaro sullo "zio" Gaspare e sui suoi riti per il "taglio" delle trombe marine. Ciò non toglie che, dopo mezzo secolo ed un paio di generazioni piuttosto distanti tra loro, rimane intatta la fascinazione mista a panico di chi si trova nelle vicinanze della traunara (tromba di mare).

Probabilmente questo libriccino avrà un seguito. Chi ha pezzetti di mare sotto forma di racconto, li recapiti a :

Associazione "Marettimo"via Campi 3

91010 Isola di Marettimo( Trapani)

tel. e fax 0923 923000

Li leggeremo con attenzione.

Maggio 1998

rallo@iol.it                                                       index