Storia: Incerta è l’origine di Candidoni come centro abitato, ma a buon ragione si può supporre che è sorto intorno all’anno 1000 come casale della città vicina di Borrello che pur essa, intorno a tale data, è stata edificata dai Normanni. Si potrebbe, inoltre, ipotizzare un’origine più remota collegata alle incursioni musulmane del IX sec.. Di certo sappiamo che nel 1054 Candidoni fu acquistata da Unfredo, nobile normanno, il quale poi la cedette al fratello Roberto, il quale nel 1056 diventò primo conte di Calabria. Rimase sotto il dominio di questa famiglia anche buona parte del regno svevo, fino a quando fu sottoposta alla signoria del nobile guerriero Gualtiero Appard, che fu pure ministro dell’imperatore Federico II. Questi ne mantenne il possesso fino al 1277. Alla morte di Appard, la contea di Borrello con i relativi casali (Candidoni, Serrata, Laureana, Bellantone, Stellantone e Vasia) furono confiscati a favore della corona passando così sotto la diretta amministrazione da parte della corte de Carlo D’Angiò. Dopo varie vicende, Candidoni il 10 febbraio 1449 fu ceduta a Giovanni D’Alagno, poi nel 1479 insieme a Borrello, Mileto, Rosario e Gioia Tauro ed altri feudi fu assegnata al Conte Ariamone Agnello Reggio consigliere e ambasciatore di Napoli a Venezia e a Roma. Avvene però che il Conte Agnello insieme al Segretario Petrucci presero parte alla congiura dei Baroni ordita dai nobili allo scopo di uccidere il re Ferrante. La congiura fu sventata e molti nobili furono esiliati o giustiziati e le terre ritornarono alla Corona. In molte contrade del territorio di Candidoni sono stati rinvenuti strumenti in Selce ed in Ossidiana che attestano la frequentazione di età neolitica. In C.da Pirarelli è stata scoperta una necropoli che venne ascritta alla cultura Anellenica di Torre Galli I presso Troppa. Qui fu anche rinvenuto materiale magnogreco risalente al VI e al V sec. a.C.. Nel nostro territorio riscontriamo una significativa presenza medamea nelle località di Rovereto di Camdidoni. Nell’ampio pianoro del Rovereto sono stati portati alla luce vari sepolcri ed un’interessante necropoli costruita da tombe dette a “Cappuccina”. E’ stata inoltre rinvenuta una splendida moneta d’oro conservata insieme ad altri reperti nel museo archeologico di Reggio Calabria. Altri reperti si possono ammirare presso il Museo di Nicotera (VV). In avanti nel tempo consideriamo, inoltre, una presenza di epoca romana. Significativi sono i resti di una struttura abitativa situati lungo la vicinissima “via Popilia” nella zona occidentale del territorio limitrofo a quella della provinci adi Vibo Valentia.
Monumento |
Indirizzo |
Autore |
Ai caduti |
Via Montalto |
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Chiesa |
Indirizzo |
Note |
Parrocchiale San Nicola |
P.zza De Nava |
Ricostruita dopo il terremoto del 1883 |
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Prodotti tipici: Prodotti casearei delle aziende zootecniche del Rovereto.