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DISCORSO DEL
SINDACO.
Illustrissimo vescovo, autorità civili e militari, autori
delle opere in concorso, esimi relatori e componenti della
giuria, gentili ospiti, cari concittadini, a tutti voi
rivolgo un cordiale saluto, a nome mio, degli assessori e
dei consiglieri comunali. La presenza di tanta gente è molto
gradita all’amministrazione, perché fiera di poter ospitare
un pubblico così numeroso e qualificato.
La cerimonia odierna di premiazione dell’8° concorso di
poesia, dedicato alla memoria del nostro amato poeta
platanese Felice Mastroianni, è diversa dalle precedenti,
non perché le altre edizioni non abbiano avuto il meritato
successo, ma solo perché essa assume un particolare e
straordinario significato: oggi ci onora con la sua presenza
un celebre ospite, un pastore eccezionale, il vescovo
emerito di Acerra, S.E. Antonio Riboldi, che desideriamo
accogliere in mezzo a noi con un caloroso e grande applauso.
Desidero ringraziare il nostro parroco don Pino Latelli,
promotore di questa nuova edizione del Premio e perché ci ha
reso molto felici riuscendo a coinvolgere, per la cerimonia
finale, monsignor Riboldi. Don Pino ha ripreso una
riuscitissima iniziativa, che avevamo abbandonato dopo
l’ultima edizione del 2001, facendo partecipare
nell’organizzazione, in maniera sinergica, la nostra
amministrazione e tutte le associazioni del volontariato
platanese.
Un ringraziamento, quindi, alle associazioni, che si sono
impegnate per la riuscita del concorso e per la preparazione
dell’odierna cerimonia; ai giovani volontari del servizio
civile operanti al comune, che hanno lavorato alacremente
per raggiungere questo risultato, al dott. Raffaele Perri,
dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, per il prezioso
contributo; all’avvocato Alfredo De Grazia, Presidente
dell’Associazione “Poeti del Reventino”, che relazionerà sul
pensiero poetico di Mastroianni; al professor Raffaele Spada
e ai componenti della Giuria.
un ringraziamento particolare lo rivolgo ai partecipanti al
concorso, che sono veramente tanti, perché grazie a loro
abbiamo potuto rendere omaggio al nostro poeta, organizzando
una manifestazione di notevole rilevanza culturale Ai
concorrenti più piccoli, quelli della categoria fino ai 14
anni, un sentito augurio di successo. Spero che la loro
particolare attitudine per la poesia li aiuti a guardare il
mondo con occhi diversi e li renda più sensibili riguardo ai
problemi che li circondano. I complimenti e gli auguri,
naturalmente, ai vincitori, che tra poco verranno premiati.
È mio dovere ricordare e ringraziare anche le Istituzioni e
gli sponsor che hanno patrocinato questo premio:
l’Assessorato alla cultura della Regione Calabria, la
Provincia di Catanzaro, la Comunità Montana del Reventino,
l’Ufficio Scolastico Regionale, la filiale di Platania del
Monte Paschi di Siena, la Rubbettino Editore di Soveria
Mannelli, l’azienda d’acque minerali “Sorbello” di
Decollatura, la libreria Tavella e la concessionaria di
autovetture Vumbaca.
La partecipazione di sua Eccellenza Monsignor Antonio
Riboldi, del vicario del nostro vescovo, Monsignor Pasquale
Luzzo, e di tanti altri illustri ospiti, fa onore all’intera
comunità platanese e rende più significativo l’omaggio che
quest’amministrazione e la parrocchia hanno voluto offrire
nuovamente al suo illustre concittadino: al professor Felice
Mastroianni.
Un saluto affettuoso a tutti i parenti del poeta che sono
tra noi.
Questa cerimonia, grazie a sua Eccellenza Monsignor Riboldi,
può diventare l’occasione per trattare due importanti temi
solo in apparenza distanti, quello della poesia e della
cultura in genere e quello della legalità.
E’ a tutti noto, infatti, che Monsignor Riboldi è sempre
stato impegnato, prima da parroco nella valle del Belice e
poi in Campania, come vescovo di Acerra, a combattere,
rischiando la propria vita, contro ogni tipo di illegalità.
Conosce bene le tristi realtà del meridione d’Italia,
oppresse dal fenomeno della mafia e conosce, perché ne ha
intraprese tante ed in prima persona, quali siano le
iniziative concrete che la società civile deve attivare per
contrastare tale fenomeno. Durante il suo ministero
pastorale in queste zone martoriate, Egli ha messo al centro
dell’attenzione soprattutto i bambini, che vivevano in
condizioni di difficoltà, convinto che si doveva partire da
loro per costruire una società migliore.
Tante attività concrete, quindi, in territori
particolarmente difficili: la Sicilia e la Campania, dove
Egli è diventato anche bersaglio della criminalità
organizzata.
Tra le sue iniziative vogliamo ricordare, con particolare
affetto e simpatia, quella in cui è riuscito a far marciare
oltre diecimila bambini su Ottaviano per dire No ai soprusi
della camorra e all’illegalità dilagante. ha rappresentato
sempre, come lui stesso si è definito: la “voce di chi non
aveva voce”. La voce che si è sempre levata contro la
criminalità organizzata, contro chi ostacolava la crescita
sociale delle comunità, dove Egli ha svolto magnificamente
il suo ministero pastorale.
Le attività culturali, come questo premio di poesia,
rappresentano degli strumenti, di tipo preventivo, che
possono contribuire a contrastare l’illegalità, chiaramente
se affiancate da altre iniziative specifiche, svolte e
assicurate dalle Istituzioni preposte. La cultura deve
essere uno strumento di prevenzione. Siamo tutti consapevoli
che essa incide molto nelle battaglie per il progresso delle
nostre comunità e soprattutto nella battaglia contro le
illegalità. Il binomio legalità cultura è quindi
inscindibile. Promuovere e diffondere la legalità attraverso
i più svariati sistemi sono doveri di tutti, a maggior
ragione doveri delle Istituzioni.
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