La Littorio in navigazione nella tarda state del 1940 ripresa da un aereo
Impostata nel 1934, fu la seconda nave della classe ad entrare in linea, il 6 maggio 1940.
Allo scoppio delle ostilità, non era ancora pienamente operativa, e per questo motivo non poté prendere parte alla prima battaglia navale della Seconda Guerra Mondiale, ovvero la Battaglia di Punta Stilo, il 9 luglio 1940, nonostante il comandante dell'unità, Ammiraglio Carlo Bergamini, che si trovava a Taranto con la gemella Vittorio Veneto, avesse richiesto esplicitamente di potervi prendere parte, ritenendo le navi pronte. Permesso negato, anche a causa del fatto che vi era ancora molto personale civile a bordo.
Nella notte tra l'11 ed il 12 novembre 1940, in quella che viene definita come la Notte di Taranto, la corazzata venne gravemente danneggiata da 3 siluri lanciati da aerosiluranti inglesi Swordfish. Poggiatasi sul fondo, venne in seguito recuperata e riprese il servizio attivo sei mesi dopo, sorprendendo gli inglesi che ritenevano di averla danneggiata in maniera molto più grave.
Durante il 1942 la Littorio partecipò alla Seconda Battaglia della Sirte, il 22 marzo , al comando dell'Ammiraglio Angelo Iachino. In questa occasione un proiettile da 152 mm sparato dalla corazzata colpì l'incrociatore inglese Cleopatra, non è certo se altri colpi sparati dalla nave andarono a segno dei molti che centrarono in quella occasione le navi nemiche.
Tra il 2 ed il 16 giugno la Littorio, con la gemella Vittorio Veneto, prese parte alla Battaglia di Mezzo Giugno durante la quale, alla vittoria strategica ottenuta, va contrapposta oltre alla perdita di un incrociatore, anche il siluramento proprio della Littorio, colpita a prua da un'arma lanciata da un aereo inglese. Inoltre la Littorio fu anche colpita di striscio da una bomba scaricata da un bombardiere americano.
L'ultimo impiego durante la guerra per la Littorio fu il 9 settembre 1943, dopo un lungo periodo di inattività a La Spezia, giorno in cui, dopo l'armistizio, la flotta diresse verso Malta per consegnarsi agli Alleati.
La nave venne colpita da una bomba teleguidata sganciata da un bombardiere tedesco, dello stesso tipo di quella che colò a picco la gemella Roma, ma non provocò danni importanti e poté proseguire la navigazione in assetto e ad alta velocità.La fine della grande nave da battaglia venne anni dopo, a seguito di furiose battaglie diplomatiche per poterla mantenere in linea, come descritto nel capitolo Il crepuscolo degli dei, e la Littorio venne infine demolita tra il 1948 ed il 1955 insieme alla sua gemella Vittorio Veneto.