Il 10 giugno 1940 il Duce annunciò al mondo dal balcone di Palazzo Venezia che la dichiarazione di guerra era stata consegnata agli ambasciatori di Francia e Gran Bretagna.
L'Italia così prendeva parte al conflitto già in atto da più di sei mesi in Europa, e che presto avrebbe assunto carattere globale. L'Esercito e l'Aviazione erano considerati ancora impreparati ad affrontare un conflitto, a causa soprattutto di scelte errate e dei recenti conflitti affrontati dal Paese (Etiopia, Spagna...); l'unica Arma che si credeva all'altezza della situazione e che aveva generato grandi aspettative era la Regia Marina, quinta flotta militare del mondo, e virtualmente terza dopo aver ottenuto con il Trattato di Washington la parità con la Francia, tutta di costruzione recente, la quale impensierì notevolmente gli avversari, ridottisi in breve alla sola Gran Bretagna.
Allo scoppio delle ostilità i rapporti di forza erano i seguenti :
ITALIA | FRANCIA | INGHILTERRA | |
Corazzate | 2 | 5 | 5 |
Portaerei | 0 | 0 | 2 |
Incrociatori pesanti | 7 | 0 | 7 |
Incrociatori leggeri | 12 | 10 | 7 |
Cacciatorpediniere | 59 | 35 | 41 |
Sommergibili | 117 | 12 | 42 |
I dati hanno valore relativo, in quanto ad esempio tre delle corazzate francesi erano obsolete, non più in grado di partecipare ad una battaglia navale.
Inoltre dopo pochi giorni, con l'uscita di scena della Francia, e l'entrata in squadra delle nuove navi da battaglia Littorio e delle Doria rimodernate, i rapporti di forza mutarono sensibilmente in favore dell'Italia :
ITALIA | INGHILTERRA | |
Corazzate | 6 | 5 |
Portaerei | 0 | 2 |
Incrociatori pesanti | 7 | 7 |
Incrociatori leggeri | 12 | 7 |
Cacciatorpediniere | 59 | 41 |
Sommergibili | 117 | 42 |
L'Italia aveva molte carte da giocare.